Nella giornata odierna le lavoratrici e i lavoratori in servizio presso la Direzione Recupero Crediti di Torino si sono riuniti in assemblea per discutere la situazione della direzione alla luce di quanto espresso nel recente Piano Industriale e in relazione alle continue notizie di stampa, per altro mai smentite né confermate ufficialmente dall’Azienda, sulla cessione di crediti deteriorati per decine di miliardi di euro ad una costituenda società esterna al Gruppo.
Alla società medesima si prefigurerebbe la cessione del personale in servizio presso la c.d. “piattaforma di gestione “che, tra le altre, includerebbe la Direzione Recupero Crediti.
Le Organizzazioni sindacali presenti hanno illustrato quanto accaduto in questi mesi e, in assenza di comunicazioni ufficiali aziendali in merito, prospettato i rischi che una simile operazione presenta per il futuro di tutto il personale di Isgs e del Gruppo Intesa Sanpaolo, non solo del recupero crediti.
La situazione già di per sé complicata dalla natura stessa delle azioni prospettate è stata se possibile peggiorata dai recenti interventi dei massimi dirigenti della Direzione Recupero Crediti che hanno pensato bene di riempire il vuoto di notizie ufficiali con considerazioni “strettamente personali” e sugli impatti economici e professionali di un eventuale uscita dal perimetro del Gruppo.
Come se l’appartenenza al Gruppo Intesa San Paolo fosse un vincolo da superare per ottenere gratificazioni altrimenti precluse.
Queste affermazioni, in totale assenza non solo di dichiarazioni ufficiali da parte degli organismi preposti del Gruppo ma senza neppure un formale avvio di confronto sul tema, hanno acuito la tensione di lavoratori che già da mesi sono costretti a lavorare in un clima di totale incertezza.
Le Organizzazioni Sindacali condannano con fermezza questi comportamenti che tendono solamente a dividere i lavoratori del Gruppo.
Le Organizzazioni sindacali presenti in assemblea stigmatizzano con forza questi comportamenti che tendono solo a dividere i lavoratori del gruppo. Ricordiamo che il ruolo del sindacato legislativamente e contrattualmente destinatario delle informative in merito e parte del confronto.
Nel merito sono state analizzate le possibili alternative alla cessione anche in relazione alla totale soddisfazione mostrata da parte Aziendale sull’attività di recupero attualmente in essere.
Non comprendiamo poi come un Gruppo come il nostro che spesso dichiara di fronte ai mezzi di informazione che i dipendenti (o meglio le persone) sono al centro della propria macchina organizzativa possa così tranquillamente privarsi di personale altamente specializzato, in totale contrasto con i propri principi.
Nei fatti tale esternalizzazione costituirebbe un radicale cambio di impostazione nella politica aziendale sulla gestione del personale aprendo scenari drammatici, con impatti su tutto il Gruppo Intesa Sanpaolo, in un contesto di continua evoluzione sul piano normativo.
Per queste ragioni le lavoratrici e i lavoratori riuniti in assemblea manifestano la loro radicale contrarietà ad ogni ipotesi di cessione del contratto al di fuori del perimetro del Gruppo e hanno dato mandato alle Organizzazioni Sindacali per tutelare la propria professionalità ed il proprio futuro, con i mezzi contrattualmente e legislativamente previsti.
Terremo costantemente informati i colleghi sull’evoluzione della vicenda.
Le persone non sono merci e la nostra dignità deve essere preservata e non calpestata dagli interessi aziendali.
Torino, 26 marzo 2018
Questo e’ solo una parte delle operazioni……il personale costa…….meglio le tarm e i tabaccai
Digitalizzazione, nuovi canali distributivi, riduzione del contante, mutamento delle abitudini di pagamento stanno cambiando radicalmente la realtà e le funzioni delle tradizionale rete di sportelli. Accompagnamento graduale (e non forzoso come invece sta facendo l’azienda) della clientela attraverso questi cambiamenti, garanzia tempo per tempo di un servizio tradizionale che sia comunque adeguato, percorsi di riqualificazione del personale sono le vie che stiamo chiedendo per gestire questa fase. Ma il comunicato in oggetto non ha nulla a che vedere con tali questioni o con possibili esuberi di personale derivanti da costi o mancanza di lavoro. Il caso della cessione degli NPL è di natura squisitamente finanziaria e l’eventuale coinvolgimento dei colleghi che li stanno gestendo deriva da una questione esattamente contraria, ovvero il fortissimo interesse di chi sta per acquistare gli NPL ad acquisire anche la cosiddetta “piattaforma di gestione”, ovvero le persone professionalmente in grado di svolgere il lavoro di recupero dei crediti. La questione della trasformazione e contrazione della rete fisica e la questione della cessione NPL sono vicende assolutamente diverse e slegate dal punto di vista della gestione del personale coinvolto, e richiedono soluzioni altrettanto diverse.