Sono passati come episodi di cronaca estiva nell’indifferenza totale della politica e delle istituzioni.
Si chiamava Mohamed, aveva 47 anni e veniva dal Sudan con regolare permesso di soggiorno. È morto stroncato da un infarto mentre raccoglieva pomodori, a 40 gradi sotto il sole. Nel Salento era arrivato da due giorni per un’altra stagione da schiavo. Una paga da 2 euro all’ora di cui una cospicua parte andava in tasca al “caporale”. Ha terminato la sua agonia sdraiato sotto l’ombra di un albero, nemmeno al pronto soccorso.
Click Qui per i dettagli: LE IDEOLOGIE NON ESITONO PIU’
Nel terzo millennio, anche nel nostro Occidente “illuminato” e ultramoderno, gli uomini e le donne più deboli tornano ad essere vittime della cupidigia di imprenditori senza morale (e senza capacità) e del disinteresse connivente delle istituzioni: che amarezza!
Tutti noi compriamo cercando sempre l’offerta più conveniente, mentre dovremmo chiedere di conoscere non solo la provenienza dei prodotti, ma anche come sono stati realizzati o coltivati e raccolti dall’azienda produttrice. Ci preoccupiamo già del benessere delle galline quando scegliamo le uova da acquistare e cerchiamo la certificazione di “allevamento a terra”, dobbiamo pretendere che le aziende produttrici certifichino le modalità di impiego della manodopera ( anche terzista) nelle proprie fasi di produzione e che le autorità stabiliscano parametri minimi e ne controllino il rispetto, perché un uomo non vale certo meno di una gallina!