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Sono passati come episodi di cronaca estiva nell’indifferenza totale della politica e delle istituzioni.

Si chiamava Mohamed, aveva 47 anni e veniva dal Sudan con regolare permesso di soggiorno. È morto stroncato da un infarto mentre raccoglieva pomodori, a 40 gradi sotto il sole. Nel Salento era arrivato da due giorni per un’altra stagione da schiavo. Una paga da 2 euro all’ora di cui una cospicua parte andava in tasca al “caporale”. Ha terminato la sua agonia sdraiato sotto l’ombra di un albero, nemmeno al pronto soccorso.

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