La strage di Parigi NON è solo un fatto di cronaca, questo è certo. Molti, sfruttando un’onda di inevitabile se non giusta emotività, scriveranno cose aggressive ed estreme. Verranno riesumate, ancora una volta, le più grottesche teorie complottiste. La violenza sarà inneggiata, giustificata, persino auspicata da folte schiere di opposti (e uguali) sostenitori dell’odio e delle soluzioni semplici e dirette. In questo panorama ci permettiamo di suggerirvi la lettura di un articolo di Elena Loewenthal, che partendo da questa immane tragedia ci ricorda come i nostri valori sono la libertà, la parità (non l’uguaglianza) e la diversità. Un promemoria per tutti i giorni, non solo quelli delle tragedie…
Mi verrebbe da dire: ma chi c’è dietro tutto questo???
L’Arabia Saudita?? Il Kuwait?’ La Russia?? Gli Americani con la Cia??
C’è un qualche cosa che non quadra. Penso e dico che, le guerre e i tumulti che ci sono nel mondo sono fatti e creati a posta per non finire mai, quindi, dove c’è guerra c’è speranza e si guadagna. Detto questo, potrei dire, perché il petrolio costa cosììì poco?? C’è un qualche motivo, forse per aiutare l’economia mondiale da parte dei produttori di petrolio?? Nulla di tutto ciò. Sarebbe utile è interessante capire!! Ma ancora mi vengono dei dubbi, per esempio la politica estera delle super potenza mondiali com’è ?? E’ limpida, chiara e trasparente?? E via dicendo. Perché viene eletto a presidente della commissione Europea uno che è stato per 18 anni presidente del Lussemburgo e che ha “”contribuito e ha agevolato “” grandi aziende e multinazionali a “” a tassazioni agevolate sul fisco, TUTTI gli stati sapevano e pure è stato eletto a presidente della commissione Europea. Poi si mugugna se nei vari stati ci sono nuovi gruppi di giovani e non di pensiero xenofobi, razzisti e nazzisti che stanno crescendo. Ci sarebbe da elencare ancora molte cose. dico solo che dietro questi attentati sarebbe UTILE CAPIRE CHI C’E’ DIETRO….
apprezzo di leggere di un punto di vista un pochino fuori dal coro che vuole tutti noi essere Charlie. Freud diceva che l’umorismo è una dote molto importante nella comunicazione fra gli uomini ma è necessario che fra le parti, attiva e passiva, ci siano valori e tradizioni molto simili, altrimenti non ci si capisce e , aggiungo io, si possono fare danni. Ho intravisto qualcuna delle vignette incriminate, posso dirlo? non mi piacciono affatto e tanto meno mi divertono, che riguardino Gesù o Maometto, non mi fa differenza. Quale è lo scopo di questa libertà di espressione? non lo capisco. Certamente non giustifico gli assassini, assolutamente no, però forse non è la satira il modo migliore per tentare di comunicare con il prossimo, quando già si è lontani, non è utile e non serve a nessuno, non rimedia a nessuna ingiustizia.
Si, libertà, parità, diversità… E prima ancora non violenza, capire, elaborare relazioni che si fermino assolutamente prima dell’atto. E prima di ogni cosa il valore della vita, qui in occidente come altrove. Poi ancora l’equità, l’equilibrio. In due parole comprensione e rispetto. Cose non facili, di questi tempi in cui per farsi sentire bisogna alzare la voce. Bisogna cambiare, abolire le guerre, così come è stato fatto per la schiavitù, perché la violenza non Ti porta fuori dal tunnel, anzi…
Nulla può giustificare quanto accaduto, nessun atto violento può avere una qualsiasi comprensione.
Ma, secondo me, occorre non unire al dolore ed al ribrezzo di quanto accaduto, l’ipocrisia che oggi comanda in
questo misero mondo.
La libertà di stampa è una cosa, da difendere assolutamente, altra cosa è la libertà di offendere e tramite la carta stampata l’offesa si amplifica e diventa a suo modo violenza.
Il mondo occidentale dovrebbe farsi un serio esame di coscienza e poi SI’ scendere in piazza, per la VERA libertà, per la VERA democrazia.
Non quella che pretendiamo di esportare con le armi.
“ERO A PARIGI!”
In marcia con tutti coloro che vogliono combattere ogni forma di violenza e di sopruso, di attacco alla identità personale e collettiva di ciascuno, a protestare contro l’utilizzo di ogni arma utilizzata per offendere gli altri, il prossimo…… forse per questo non riesco a dire “je suis Charlie” ma “io rispetto”! Non risiede infatti in Charlie la libertà ma in tutte le attività capaci di dare dignità e spazio all’uomo, organizzato in tutte le sue forme di governo e con la propria religione, purchè assicurino il rispetto degli altri. Certo è che mai nessun gesto, pure irrispettoso, può giustificare alcuna strage!