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Nella giornata di ieri è proseguito il confronto per l’integrazione di UBI in ISP, che sarà come noto operativa dal 12 aprile.

L’azienda ha proposto un percorso di contrattazione volto alla piena armonizzazione contrattuale destinato a svilupparsi fino alla fine dell’anno e ha rassegnato alcune prime opinioni sulle materie oggetto della trattativa.

In particolare l’azienda ha prospettato tre fasi nelle quali affrontare le singole materie:

  • Una prima fase, da concludere entro la data dell’incorporazione, riguarderebbe:
    • le figure, i percorsi professionali e gli inquadramenti, con l’applicazione dell’attuale modello ISP ai dipendenti di provenienza UBI, mentre l’azienda intenderebbe rinviare a una fase successiva i momenti di verifica già previsti dagli accordi precedenti e la contrattazione per le figure ad oggi non normate (per esempio Private);
    • la mobilità territoriale, escludendo però dalla discussione gli elementi che avrebbero un impatto economico, i quali verrebbero rinviati a una fase successiva;
    • il Part time, con l’adozione del modello organizzativo ISP, fatta salva una maggiore attenzione a determinate platee (per esempio le lavoratrici che rientrano dalla maternità), rinviando anche in questo caso la discussione degli aspetti di natura economica (per esempio i criteri per il riconoscimento del buono pasto);
    • il contributo destinato ai familiari disabili;
    • l’orario di lavoro;
    • i permessi e le misure di conciliazione;
    • il c.d. pacchetto giovani (misura prevista in UBI), con una revisione dei criteri per motivi fiscali.
  • Nelle fasi successive verrebbero affrontati i seguenti temi:
    • Premio Variabile di Risultato (la misura che in ISP ai sensi del CCNL sostituisce, sulla base di criteri contrattati, il premio aziendale e il sistema incentivante) in tempi utili a usufruire della tassazione agevolata, ed eventuali ulteriori sistemi di incentivazione;
    • nuovo accordo sulle politiche commerciali;
    • previdenza complementare, attraverso la definizione di un percorso finalizzato alla confluenza dei Fondi pensione dell’ex gruppo UBI nei due Fondi presenti in Intesa (di cui uno a contribuzione definita e l’altro a prestazione definita);
    • assistenza sanitaria integrativa (per la quale le coperture vigenti per il personale di provenienza UBI hanno valenza per tutto il 2021).

A tali fasi l’azienda intenderebbe altresì rinviare la discussione su tutte le materie aventi un impatto economico, ivi comprese quelle in precedenza già affrontate – nelle intenzioni della controparte – solo dal punto di vista normativo: per esempio mobilità e Part time, a cui si aggiungono (per citarne alcuni) i temi del buono pasto, delle borse di studio, del contributo famiglie monoreddito.

L’azienda ha accolto la nostra richiesta di costituzione della Commissione sulle politiche commerciali, organismo le cui prerogative andranno definite nell’accordo allo scopo di contrastare efficacemente le inaccettabili pressioni commerciali diffuse sulla rete.

In tale ambito intendiamo raccogliere e valorizzare l’esperienza maturata in UBI, dove questo organismo ha visto in molti casi la effettiva collaborazione della componente aziendale, impegnata a prevenire e stigmatizzare le condotte improprie.

Ci aspettiamo che la costituzione immediata della Commissione sia il primo passo per approdare a un nuovo accordo sulle politiche commerciali che includa elementi di maggiore esigibilità rispetto all’osservanza dei principi già oggi enunciati.

Come FISAC CGIL ribadiamo che dalla armonizzazione dovrà scaturire un impianto contrattuale omogeneo e migliorativo per tutti le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Intesa Sanpaolo nel suo nuovo perimetro. La trattativa per noi ha quindi un carattere rivendicativo e valuteremo attentamente le reali disponibilità aziendali su tutte le materie del confronto che non può limitarsi unicamente ad aspetti normativi.

Evidenziamo che sono già in corso fenomeni di mobilità territoriale che vanno contenuti e disincentivati anche attraverso previsioni che non svolgono solo la funzione di ristoro al disagio ma sono elementi di deterrenza.

Andranno indicati infine chiari demandi e tempi certi per tutte le materie che dovranno essere contrattate nelle fasi successive al 12 aprile, sancendo nel contempo il principio secondo cui per le materie non ancora definite rimangono in essere i trattamenti preesistenti.

qui il documento in pdf

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