Pubblicato il – 4 Giugno 2019


Incorporazione Banca Apulia: riordino (o disordino) territoriale?

RIORDINO (O DISORDINO) TERRITORIALE?

INCORPORAZIONE DI BANCA APULIA IN INTESA SANPAOLO:

LA DISORGANIZZAZIONE REGNA SOVRANA

A dieci giorni dall’incorporazione di Banca Apulia in Intesa Sanpaolo, le lavoratrici ed i lavoratori continuano ad operare in uno stato di caos, mentre i clienti sopportano disagi quali mai si erano verificati nelle, pur numerose, incorporazioni precedenti.

L’aver ritardato ingiustificatamente l’avvio dei lavori nelle filiali accorpanti, pur essendo noto già da mesi l’assetto che la rete avrebbe assunto a partire dal 27 maggio, rappresenta una colpa grave per le competenti funzioni aziendali.

In particolare, in molti casi non sono ancora terminati i lavori di pesante ristrutturazione fisica di alcuni locali, determinando dei gravi disagi.

Colleghi e clienti convivono in cantieri aperti: polvere nell’aria, inquinamento acustico determinato dall’uso degli attrezzi degli operai, fili elettrici ancora scoperti che ciondolano alle spalle delle postazioni dei colleghi, cavi penzolanti sotto le volte e poco sopra le teste di clienti e colleghi (in un caso, una matassa di fili elettrici è precipitata colpendo una cliente, fortunatamente senza conseguenze fisiche), filiali costrette ad aprire a singhiozzo con file di clienti ammassati sulla strada (con un caso in cui la polizia municipale è stata chiamata ad intervenire per far defluire il traffico ostruito dalla gente in attesa), postazioni di lavoro non ancora approntate o non adeguate, poche casse con operatore disponibili, sportelli automatici non in grado di assicurare un servizio adeguato, clientela riportafogliata in maniera massiva e priva di riferimenti, ricevuta in ambienti sovraffollati e privi di privacy, colleghi improvvisamente rimasti privi di portafoglio.

La disorganizzazione ricade sulle spalle – pur larghe – dei lavoratori, costretti a subire ogni tipo di invettiva da parte dei clienti esasperati ed inviperiti e obbligati dalla situazione a trattenersi oltre l’orario di lavoro (autorizzati?), nonostante il vano tentativo quotidiano di chiudere le filiali in anticipo con l’onere di ulteriori lamentele….

In questa situazione, pensare di raggiungere anche i risultati commerciali, appare una chimera: i volenterosi colleghi cercano di fare del loro meglio per cercare di dare delle risposte ai tanti disservizi.

L’immagine che si sta offrendo è degna della più grande Banca italiana?

L’ azienda ha, di fatto, “caricato” sulle spalle di lavoratrici e lavoratori una riorganizzazione che andava affrontata con un ben altro programma, attento e accurato, per ridurre al massimo gli impatti negativi sulla rete.

Ci auguriamo che vengano approntati interventi immediati per ripristinare uno stato di operatività almeno dignitosa.

4 giugno 2019

FISAC CGIL INTESA SANPAOLO

RR.SS.AA. della provincia di Foggia

Incorporazione Banca Apulia: riordino o disordino territoriale?