Nell’incontro di oggi con l’Azienda:
Banca Prossima
La procedura attivata riguarda il conferimento a Banca Prossima dei rami d’azienda relativi alla clientela no profit di Intesa Sanpaolo e Banco di Napoli. I punti commerciali di Banca Prossima passeranno dagli attuali 60 a 75 per migliorare il presidio territoriale e la vicinanza alla clientela. La cessione interesserà 130 colleghi e 17.000 clienti per Intesa Sanpaolo e 30 colleghi e 6.000 clienti per Banco di Napoli.
Intesa Sanpaolo Previdenza Sim
La procedura riguarda il conferimento a Intesa Sanpaolo Vita del ramo d’azienda relativo alla gestione di forme pensionistiche complementari di Intesa Sanpaolo Previdenza Sim e alla fusione in Intesa Sanpaolo delle restanti attività. I colleghi coinvolti sono 24, di cui 17 passeranno a ISP Vita e i restanti 7 ricollocati in ISP.
Lecoip
Abbiamo chiesto all’Azienda (e ottenuto) di integrare le informazioni riportate nella intranet aziendale sugli effetti fiscali del Piano di Investimento. L’Azienda ha anche riconfermato quanto sancito dall’accordo del 6 maggio che l’adesione al Piano di Investimento non costituisce un anticipo del premio del singolo lavoratore, bensì un anticipo a valere sul montante complessivo del premio di risultato (Vap e sistema incentivante) dei prossimi quattro anni di durata del Piano di Investimento, premio che sarà oggetto di specifica contrattazione.
Giornate di solidarietà
Con lo stipendio di ottobre saranno erogate le indennità per le giornate di solidarietà obbligatorie fruite fino a settembre 2014 e per le giornate di solidarietà volontarie fruite nel 2013. Abbiamo richiesto che l’Azienda anticipi l’indennità anche per le giornate di solidarietà volontarie fruite nel 2014, qualora non pervenga nei prossimi mesi la delibera del Comitato del Fondo di solidarietà.
Verifica pensionamenti Accordo 14 luglio 2014
Sono pervenute complessivamente 113 domande di pensionamento, raggiungendo così i numeri previsti dagli accordi sottoscritti. In questa occasione abbiamo ribadito con forza all’Azienda di procedere al più presto alle assunzioni previste dalle intese. L’Azienda ha confermato la volontà di rispettare l’impegno e di fornirci informativa al riguardo.
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“l’adesione al Piano di Investimento non costituisce un anticipo del premio del singolo lavoratore, bensì un anticipo a valere sul montante complessivo del premio di risultato (Vap e sistema incentivante) dei prossimi quattro anni di durata del Piano di Investimento, premio che sarà oggetto di specifica contrattazione.” Scusatemi, io sarò limitato, ma francamente non riesco a capire questo meccanismo. Provate con degli esempi, o se qualcuno è in grado di illustrarlo diversamente. L’andamento del piano di investimento (valore delle azioni) quindi influenzerà il VAP? Cosa significa “un montante complessivo”? una proiezione sull’andamento della banca (e quindi dei rendimenti del Piano)? Se i risultati operativi sono buoni (e quindi dovrebbero darci VAP e premio incentivante) influenza il Piano di Investimento?
Mettiamola così. Ogni erogazione che un dipendente riceve, ha un valore specifico per quel singolo dipendente e un costo COMPLESSIVO per l’azienda che lo eroga. PARTENDO DALL’AFFERMAZIONE CHE DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE CHIARA, CHE LE CIFRE QUI DI SEGUITO NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON QUELLE REALI E LE UTILIZZIAMO A SOLO TITOLO DI ESEMPIO diciamo che il LECOIP costa all’azienda 100 milioni COMPLESSIVI che sono il frutto della somma delle azioni gratuite più quelle erogate per effetto delle leva, ma considerata convenzionalmente come quella minima. Bene, questi 100 milioni COMPLESSIVI verranno dedotti (defalcati, sottratti, usa il termine che vuoi) dalla somma degli importi COMPLESSIVI contrattati anno per anno rispetto al Premio di Risultato (o VAP che dir si voglia e sistema incentivante). Diciamo allora (RICORDANDOCI SEMPRE CHE LE CIFRE QUI DI SEGUITO NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON QUELLE REALI E LE UTILIZZIAMO A SOLO TITOLO DI ESEMPIO) che per il 2015 ci contrattiamo 80 milioni COMPLESSIVI di premio, per il 2016 120 milioni, per il 2017 150 milioni e per il 2018 altri 150 milioni (tutte cifre sempre COMPLESSIVE). Questo significa che nel periodo di riferimento del piano ci saremo contrattati 500 milioni di Premio COMPLESSIVI. Quindi in ogni anno dovremo sottrarre una quota dei 100 milioni COMPLESSI del LECOIP (che appunto sono un anticipo a valere del montante complessivo del premio di rendimento) dalla quota di premio riferita a quell’anno e distribuire il montante che rimane secondo i comuni criteri del premio, senza distinzione tra coloro che avevano aderito al LECOIP e coloro che non l’avevano fatto. Diventa quindi evidente che aderire o meno al LECOIP NON ha nessun effetto sul premio INDIVIDUALE del singolo lavoratore, premio che sarà identico in un caso e nell’altro.
a livello individuale non mi sembra ci siano dubbi che non ci siano effetti diretti(anzi se qualcuno optasse per la sola free shares non va che a beneficio collettivo degli altri).
a livello collettivo anche se non ci fosse stato scritto nulla, come sempre per qualsiasi posta contabile, l’azienda l’avrebbe considerato di fatto e sostanzialmente in anticipo dei futuri risultati!
comunque meglio prenderli con impegno anticipato con i tempi che corrono che aspettare future trattative!
ricordate che se si incappa in provvedimento disciplinare della sospensione anche di un giorno durante il periodo di valenza del piano di investimento si perde qualsiasi erogazione, anche la free shares in quanto con l’adesione al lecoip anche questa parte diventa soggetta agli stessi vincoli.
Scusate, ma se il premio individuale è uguale al premio complessivo fratto il numero dei lavoratori avente diritto, non è vero che il LECOIP non ha alcun effetto sul premio individuale. Quello che è vero è che l’adesione del singolo non cambia nulla, ma se il LECOIP nel suo complesso non esistesse la differenza si sarebbe eccome. Comunque ormai LECOIP c’è e ho capito che per il VAP aderire o meno non cambia la situazione, per cui (da questo punto di vista)tanto vale aderire. Va detto però che se non fosse stato firmato questo accordo sarebbe stato diverso, non è detto migliore, ma diverso.
Io, vi chiedo ancora più scusa di Luca perchè mi ritengo maggiormente limitato. Potreste fare degli esempi singoli e specifici sull’effetto dell’adesione o meno, in relazione ai futuri premi così come sono stati fatti per il mantenere o meno le azioni per tre anni e per l’adesione al Lecoip? Se non aderisco, rischio di non prendere nulla a seconda di quella che sarà la contrattazione per ogni singolo anno? Oppure, la quota da sottrarre ogni anno andrà ad intaccare anche la quota di premio di tutti quelli che non hanno aderito?
@ Luca. Infatti abbiamo sempre detto che ADERIRE O MENO INDIVIDUALMENTE al LECOIP non ha effetti sull’erogazione dei premi INDIVIDUALI, e contestualmente abbiamo sempre dichiarato che il LECOIP in quanto tale influenza il montante complessivo dei prossimi premi, per la valenza del piano industriale. In ragione di ciò, certo che è diverso o meno l’esistenza in sé del LECOIP. Mi permetto anche di valutare che è meglio, non foss’altro perché verrà considerato come anticipo solo una quota di quanto verrà effettivamente rogato con il LECOIP (e questo è certo).
@ Rocco. Non possiamo fare esempi singoli e specifici, proprio perché come dici tu sono in relazione a premi FUTURI, ovvero ancora da contrattare (e nessuno ne può conoscere l’importo). Però l’esempio generale che abbiamo fatto più sopra, è molto chiaro, non credo sia possibile spiegarlo più chiaramente; almeno noi non ne siamo capaci. Non possiamo che ripetere quanto affermato in tutte le sedi: ciascun collega prenderà per il 2015, 2016, 2017 e 2018 la stessa cifra (quella che gli toccherà secondo i parametri di quel singolo anno) indipendentemente se oggi aderisce o meno al LECOIP.
Vi ringrazio della risposta, tralasciando il tono ed i termini con cui l’avete fornita. Io, continuando a non capire e nella certezza che non si possa spiegare più chiaramente, pongo un quesito: ma utilizzando cifre ipotetiche “(RICORDANDOCI SEMPRE CHE LE CIFRE QUI DI SEGUITO NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON QUELLE REALI E LE UTILIZZIAMO A SOLO TITOLO DI ESEMPIO)” non si riusciva a fare un esempio tra chi aderisce e chi non aderisce? Del resto, l’esempio è stato fatto per chi vende o non vende le free shares entro i 3 anni. In base a quello che ho capito mi chiedo: se non aderisco, perchè l’anno prossimo devo essere trattato come chi ha aderito e quindi usufruire di un premio decurtato di costi (seppur pro-quota) che hanno finanziato il Lecoip? Infine, ricordando come A.Einstein faceva presente che “Potrai dire di avere le idee chiare su un argomento nel momento in cui riuscirai a spiegarlo a tua nonna”, spero che chiare istruzioni sul finanziamento “ad hoc” che il gruppo ha pensato per anticipare la liquidità derivante dal Lecoip vengano fornite prima della scadenza del termine di adesione.
Mi fa piacere che tanti colleghi si autodefiniscano “limitati”, così… non mi sento solo! Io aderirò senz’altro, avendo capito due cose fondamentali: 1) che io non devo tirare fuori un euro; 2) che alla fine, nel peggiore dei casi, avrò comunque una cifra superiore a quella che avrei non aderendo.
Per il resto, dire che è il meccanismo è complicato è dire poco: “free shares”, “matching shares”, “sell to cover”… io, per esempio, quello che succederà sul mio conto, sul mio D.A. e sul mio cedolino paga nel mese di dicembre, non lo so… ho fiducia che davvero tutto si compensi…
@ Rocco Perché tralasci tono e termini in cui abbiamo risposto? Se sono stati offensivi, mi dispiace veramente e voglio scusarmi. Ma d’altro canto, vorrei sapere con sicurezza per cosa mi sto scusando, giusto per non fraintedere…
Non credo per la mancanza di disponibilità: stiamo rispondendo a tutti, con la maggior tempestività di cui siamo in grado, rispetto a materie non del tutto banali e sulle quali esistono intrinseci e non eliminabili margini di incertezza (previsioni future).
Non credo nemmeno per la malafede: abbiamo cercato di chiarire tutti gli aspetti di cui siamo a conoscenza per fornire a ciascuno tutti gli strumenti possibili affinché effettui una scelta libera e informata.
Magari allora per la nostra incompetenza sul merito delle cose. O in relazione all’incapacità di spiegarle, che in fondo è lo stesso, giacché secondo il famoso adagio di Einstein l’incapacità di spiegare indica inequivocabilmente una scarsa chiarezza di idee. Se è questo, allora sono assolutamente disponibile a scusarmi, anzi a scusarmi di nuovo, visto che già nella risposta precedente avevo da subito ammesso tale deficit. Cito: “noi non ne siamo capaci”. Ma alla fine un po’ mi consola proprio l’affermazione di Einstein, quella secondo la quale chi ha le idee chiare riesce a spiegare qualsiasi cosa anche a sua nonna. Perché ad esempio persino lui – che le idee chiare le aveva davvero e tanto -, in fondo, a me le sue teorie non è riuscito a spiegarle (o io non sono riuscito a capirle). Come sia sia, poiché è certo che io sono infinitissimamente meno in gamba del buon vecchio Albert, mi scuso appunto della mia inadeguatezza, ma con la leggerezza di chi non può certo sostenere il confronto e nel contempo ha la coscienza in regola poiché prova a dare il meglio del poco che ha.
Rispetto al merito: i colleghi vengono trattati tuti allo stesso modo (chi ha aderito e chi no, a parità di inquadramento/ruolo, prende la stessa cifra in relazione ai premi futuri) perché la differenza frazionale di una redistribuzione mirata in capo a chi non ha optato per il LECOIP (ma ha accettato le azioni gratuite, che costituiscono da sole il 50% del valore dell’anticipo) non giustificherebbe la complessità delle procedure di scorporo. E’ una scelta sicuramente discutibile in via di principio (non certamente di importo concreto), ma che è stata applicata lo stesso perché riferita a salario aggiuntivo e incentivante, per di più liberamente e individualmente opzionabile da ciascun soggetto. Ovviamente nel caso invece di salario contrattuale e tabellare, viene effettuato sempre e rigorosamente ogni calcolo si richieda, anche per un solo individuo.
Rispetto al finanziamento ah hoc, poiché si tratta di un’iniziativa unilaterale dell’azienda, non potremo che aspettare che venga fornita la documentazione completa, dare notizia (di risulta) delle comunicazioni aziendali, studiarcele, fare le nostre valutazioni e provare a fornire consulenze a chi ce le chiederà. Non credo che sia così poco…
Buona giornata.
Paolo Barrera
come utente che vuole esser utile per spiegare esemplifico.
la società isp (da ora innanzi solo isp) ha solo 3 dip,: rocco, gomarra e fisac gisp e nessun azionista o altri da remunerare e spesare.
nel 2014 isp assume un impegno in titoli scad. 2018,al termine di un piano di impresa,(rocco e gomarra prendono solo valori “free-shares” e fisac gisp anche valori “matching-shares”, tutti xleva 0,8) del valore di
920= con rocco, 920= con gomarra,1656= con fisac gisp per un totale 3.500= (arrotondato per eccesso a 3.600=).
l’impegno è stato assunto a fronte di una stima di utili di isp di 3.600= nel triennio di valenza di piano d’impresa (3.600/3=1.200=stima utile annualizzata):
nel 2015 possiamo stimare tre scenari verosimili
1)isp realizza un utile effettivo di 1.200= (uguale a utile stimato annualizzato): l’azienda non dà luogo ad alcuna trattativa di premio di risultato ex vap
2)isp realizza un utile effettivo di 1,500= (maggiore di un poco a utile stimato annualizzato:
l’azienda accorda un premio di risultato ex vap,di 300=:
100=cadauno a rocco, gomarra e fisac gisp.
3)isp realizza un utile effettivo di 2.400= (il doppio dell’utile stimato annualizzato):
l’azienda accorda un premio di risultato ex vap di 1.200= che viene distribuito come segue:
1.200/3= 400=cadauno a rocco, gomarra e fisac gisp tutti con le stesse mansioni e/o inquadramento e che hanno percepito individualmente importi diversi legati al piano di impresa.e così per gli anni a venire 2016 e 2017.
non c’e’ comunque nessuna certezza assoluta di percepire un premio di risultato annuale.
ho esemplificato il rif. al solo utile per cercare di far capire non a mia nonna (ai suoi tempi lecoip era una parola oscura, al massimo arrivava a capire il significato di lerdammer il formaggio!), che tanto non capirebbe in nessun caso, ma almeno a quelli che, come me, forse, anzi certamente, sono peggio delle nostre nonne!
provare a far capire in meno di 30 righe era..impossibile! e come alla fine di ogni storia; “ogni rif. a fatti o persone reali è puramente casuale!”
Grazie GOMARRA, il tuo esempio direi che è più che mai chiaro. Ora il mio ragionamento è: oggi, per un qualsiasi motivo, avrei bisogno di denaro e non di carta e quindi: non aderisco al lecoip, vendo immediatamente le free shares il cui ricavato netto è inferiore per le trattenute. L’anno prossimo, nel caso sub 2) e sub 3) prendo la stessa cifra di chi si poteva permettere di accettare la carta. Al di là che personalmente non lo ritengo giusto, sono assolutamente contrario all’affermazione “perché la differenza frazionale di una redistribuzione mirata in capo a chi non ha optato per il LECOIP (ma ha accettato le azioni gratuite, che costituiscono da sole il 50% del valore dell’anticipo) non giustificherebbe la complessità delle procedure di scorporo.” perchè, seppur “riferita a salario aggiuntivo e incentivante, per di più liberamente e individualmente opzionabile da ciascun soggetto” ha subordinato le persone alle solite logiche del “quanto costerebbe compiere o meno una determinata azione?”. Detto ciò, sempre se verranno fornite istruzioni tempestive sul funzionamento del finanziamento agevolato, ringrazierò la banca che mi anticiperà parte dell’importo.
Qualche precisazione.
– In nessuna parte di quanto ho scritto ho fatto riferimento a “costi”, ma sempre e solo a “complessità”. Sono due cose molto diverse. La complessità a cui mi riferivo è di natura gestionale, nello spiegare un eventuale meccanismo di scorporo pro futuro di cifre indefinite (non si può sapere la percentuale di NON aderenti prima che tutti abbiano optato, e quindi non si può sapere quale sarebbe la percentuale da redistribuire tra i non aderenti) da altre cifre indefinite (i prossimi premi devono ancora essere contrattati). Il tutto per di più rispetto a quote del tutto frazionali. Non credo che tale complessità avrebbe favorito scelte individuali più consapevoli e mirate. Anzi.
– Chiunque oggi (o domani) avesse bisogno di liquidità NON la troverebbe mediante meccanismi sostitutivi del LECOIP. Questo per una serie di evidenti ragioni. Ad esempio perché il LECOIP è un anticipo sui premi FUTURI e quindi oggi nessuno prenderebbe un euro in più del suo stipendio mensile senza il Lecoip. Potrebbe prendere il 25% di 1.656 euro l’anno prossimo (le quota che prendiamo come anticipo per il 2015), ma li prenderebbe lordi di IRPEF e contributi previdenziali. Quindi in busta paga ne prenderebbe circa 200 netti; e appunto nel 2015, non oggi.
– Io faccio il sindacalista, e come sindacalista non sono abituato a ringraziare la mia controparte. La rispetto (la rispetto davvero, non penso che sia composta da un branco di delinquenti affamatori del popolo), ma mi ricordo sempre che abbiamo obiettivi solo in parte (spesso una parte non così grande) coincidenti. Quando riesco, faccio degli accordi (ovvero dei compromessi reciproci in cui ciascuna delle due parti ritiene di aver lasciato indietro qualcosa e di essersi portata a casa qualcosa) e quando non ci riesco mi scontro. Non penso che l’azienda sia cattiva o buona, non ho rapporti di rancore o gratitudine. Ho un rapporto negoziale, scevro da componenti emotive. Quindi chiunque ritenga di ringraziare l’azienda per il prestito unilaterale che sta pensando di mettere in campo è assolutamente legittimato a farlo, ma questo di sindacale non ha nulla. E soprattutto rifletta sulle motivazioni che spingono l’azienda a erogare tale prestito. Perché appunto non è buona, ma piuttosto interessata (del tutto legittimamente) a far quadrare i suoi conti. E poiché i conti di una banca quadrano quando presta soldi a un tasso più alto di quanto li raccolga e quando è certa di averli indietro, che cosa c’è di più conveniente per la banca di raccogliere i soldi dalla BCE a tasso zero per investirli presso aziende dal futuro incerto (alla faccia del sostegno dell’economia del paese) e invece prestarli a un tasso positivo (per quanto basso) ai suoi dipendenti con la certezza di riaverli indietro al 100%, per il semplice motivo che non ti rimborserà il LECOIP a scadenza?. No, non credo che si debba ringraziare la banca, ma piuttosto valutare la propria convenienza individuale di pagare un interesse alla banca sulla base delle proprie esigenze. Appunto un rapporto sanamente di interesse reciproco e non di gratitudine…
Bene, se non ci sono costi… perchè nel momento in cui saranno definiti i premi del 2015, 2016, 2017 ecc. non si possono fare i necessari calcoli affinchè si possano scorporare i costi (certi, questi) del LECOIP, per poterli caricare solo su chi ha aderito? Se si parla solo di complessità basta lavorarci sodo e lo scorporo si fa.
Al di là di questo, considerato che “il LECOIP è un anticipo sui premi FUTURI e quindi oggi nessuno prenderebbe un euro in più del suo stipendio mensile senza il Lecoip”, dov’è il vantaggio dell’ultimo accordo/compromesso? Sicuramente ho molti dubbi su cosa “ci contratteremo” per il 2015, 2016, 2017, ecc.
At salut.
Il vantaggio dell’ultimo accordo / compromesso è appunto di avere la possibilità (a scelta, non l’obbligo) di avere delle azioni gratuite e la possibilità (a scelta, non l’obbligo) di aderire al LECOIP, ovvero di avere delle cifre GARANTITE, NETTE (vuol dire il 50% in più che ad averle in busta paga), SUPERIORI NELL’IMPORTO A QUANTO CI VERRA’ DEDOTTO SUCCESSIVAMENTE (almeno tre volte superiore) E CON UNA PROSPETTIVA DI ULTERIORE GUADAGNO NEL CASO IN CUI LE AZIONI DELLA BANCA SI RIVALUTINO ALMENO PER QUALCHE PERIODO NELL’ARCO DI TEMPO DA DICEMBRE DI QUEST’ANNO AD APRILE 2018.