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Il 16 aprile abbiamo incontrato per la prima volta il Chief IT, Digital and Innovation Officer Massimo Proverbio, entrato in Intesa Sanpaolo alla fine dello scorso anno, che ci ha illustrato con una ampia ed accurata presentazione le strategie che verranno attuate per sviluppare la digitalizzazione del Gruppo prevista dal Piano di Impresa.

Il piano prevede un investimento di 2,8 miliardi per far evolvere tutto il parco applicativo e tutta l’architettura IT in ottica totalmente digitale, in modo che tutti i canali di rapporto con la clientela dialoghino fra loro (cosa che attualmente non avviene). Secondo le indicazioni della stessa BCE, l’area digitale deve diventare un asset strategico e fondamentale per le banche, in modo da intercettare i nuovi comportamenti della clientela e fronteggiare la concorrenza dei “giganti” del digitale che potrebbe compromettere nel tempo la sostenibilità delle aziende di credito.

Gli investimenti dovranno essere orientati prioritariamente agli obiettivi strutturali garantendo la massima attenzione ai livelli di servizio.

Il piano di lavoro che ci è stato illustrato dettaglia obiettivi da raggiungere sia a 4 anni che tendenzialmente a 8 anni, dando implicitamente un importante segnale di stabilità per tutta l’area delle attività coinvolte.

L’azienda ha ripetutamente affermato che per la realizzazione del Piano occorre procedere alla reinternalizzazione di competenze che attualmente sono demandate ai Consulenti, in modo da avere all’interno la guida dei processi.

In questo scenario la DSI sarà in parte chiamata a cambiare la propria vocazione, in quanto si dovrà concentrare sulla architettura con un ruolo maggiormente di “engineering“, con la finalità di costruire una IT maggiormente dialogante e che non lavori più per “silos”.

La DCO deve affrontare l’eccessiva attuale frammentazione delle lavorazioni che deriva dall’incorporazione delle ex Venete e dagli esodi. Le attuali strutture di Operations verranno consolidate sul territorio senza alcuna chiusura di sedi, tranne che per i piccoli uffici di Civitanova, Matera e Potenza, i cui addetti verranno utilizzati in altre attività.

Questo consolidamento, che tutela l’occupazione e la territorialità, avverrà con uno spostamento di attività fra i Poli nell’arco del 2018 e 2019, analogamente a quanto già avvenuto in passato.

L’Azienda ha anche accennato all’ipotesi di una possibile unificazione delle due sedi di Bari, di Torri di Quartesolo e Vicenza, di Prato e Firenze. Anche il palazzo di Venezia Mestre deve essere liberato, con una ipotesi di trasferimento su Sarmeola di Rubano: abbiamo evidenziato la difficoltà per la significativa distanza e la necessità quindi in individuare altri immobili su Mestre.

L’affidamento di attività alla Società del Gruppo con sede in Romania continuerà, come in passato, ad avvenire solo in occasione di picchi di lavorazione ingestibili all’interno, come alternativa al ricorso a services italiani.

Infine è stata finalmente accolta la richiesta avanzata più volte dal Sindacato di costituire una struttura di lavorazione a Teramo, al fine di agevolare i numerosi colleghi pendolari su L’Aquila.

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Riteniamo che il piano illustrato contenga una idea del futuro per la Banca e per il settore IT che non si riscontrava più negli ultimi anni. Emergono aspetti positivi rispetto a richieste che la FISAC ha sempre avanzato quali la reinternalizzazione ed il mantenimento delle attività su territorio.

Abbiamo però ricordato all’azienda che le visioni del futuro si realizzano unicamente con il coinvolgimento delle persone che le devono attuare, anche attraverso un comportamento dei Capi che non sia unicamente di tipo “direttivo”.

Auspichiamo che le intenzioni espresse consentano di superare le situazioni di criticità nel rilascio di nuove procedure che si sono presentate in passato.

Abbiamo inoltre:

  • sollecitato l’azienda a dare corso alle assunzioni previste dagli accordi sugli esodi, ancora più necessarie per raggiungere obiettivi tanto ambiziosi, con la necessaria attenzione alle zone disagiate del Paese,
  • richiesto una pronta informativa sugli eventuali sviluppi societari di ISGS in relazione alle normativa sulla Iva infragruppo,
  • sollecitato un chiarimento sul futuro di SEC, ribadendo che deve essere integrata nelle strutture del Gruppo.

 

Le slide di illustrazione Piano di Impresa 2018-2021 Area di Governo Chief IT, Digital and Innovation Officer

Le slide di illustrazione Direzione Centrale Operations: organici e razionalizzazione sedi

 

qui il documento in formato pdf

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