La settimana scorsa abbiamo avuto, a stretto giro, due importanti incontri con l’azienda. E nonostante la sensazione straniante di parlare talvolta con una civiltà aliena, crediamo giusto rubarvi un pò di tempo per raccontarveli.
Il 2 novembre, c’è stata la convocazione del Comitato di conciliazione;
Il 3 novembre il comitato per la gestione e il controllo del Covid19;
Nel primo incontro, previsto dal Protocollo delle Relazioni Industriali, abbiamo illustrato alla banca le richieste dell’assemblea unitaria dello scorso 9 giugno.
L’azienda ha inizialmente provato, in maniera furbesca, ad evidenziare l’assenza delle altre Rsa presenti in provincia.
Abbiamo respinto al mittente questa obiezione, ricordando a Intesa che il consenso sui temi affrontati da parte delle altre sigle è immutato, semplicemente non abbiamo trovato un percorso comune per rappresentarli.
A sostegno di questa unità d’intenti sono venuti i successivi interventi dei sindacalisti di tutte le Organizzazioni presenti, che hanno certificato il fatto che i problemi da noi elencati sono comuni a tutta la rete Filiali.
Entrando nel dettaglio trovate di seguito le nostre/vostre richieste e le (non) risposte aziendali
★Ridiscutere le modalità di concessione dei P/T (periodi troppo brevi e orari oltre le 30 ore per una percentuale vicina al 50% di quelli concessi)
➡ Ci è stato risposto che vengono applicate le regole del CCNL, salvo poi avventurarsi in una lunga dissertazione sul fatto che ci sono vecchie concessioni non più legate ad esigenze familiari, che limitano la
possibilità di nuove concessioni. Non abbiamo capito bene a cosa si riferisse la banca, ma pensiamo che si tratti del solito vecchio giochino di mettere generazioni contro altre generazioni. Abbiamo ribadito che
una banca che dichiara esuberi è tenuta a concedere P/T compatibili con le esigenze avanzate da colleghi e, soprattutto, colleghe.
★Sospendere ogni richiesta di Reportistica commerciale e di sollecitazioni alla vendita.
➡ sulle pressioni commerciali il dibattito è stato acceso, nonostante la banca abbia provato a “bloccare” la discussione, spostandola al futuro tavolo che dovrà redigere un protocollo sull’argomento. Incalzata anche
dagli interventi dei Segretari Aziendali, la Banca non ha saputo spiegare come fosse possibile che, per la terza volta in due anni si tornasse ad affrontare lo stesso problema, con la stessa Capo Area, dopo l’ennesimo #iosegnalo ( 4 solo nel 2021)
★Istituire giornate di formazione in aula (fisica o virtuale)
➡ Per la Banca la formazione si fa solo con Apprendo. Esigenze di tipo diverso si soddisfano con altri strumenti (non hanno specificato quali)
★Destinare personale di nuova assunzione in provincia, per fare fronte alle uscite, passate e future, di colleghi destinati a pensione o esodo
➡ L’azienda non solo ha tenuto a ricordare che l’accordo sindacale che prevede l’assunzione di un nuovo collega ogni due uscite non la obbliga a destinare i nuovi assunti nelle stesse piazze in cui si verificano le uscite, ma non ha nemmeno voluto dirci quanti dei 12 nuovi colleghi che entro fine novembre verranno assunti in Liguria, saranno destinati alla nostra Provincia. Abbiamo ribadito che tale previsione è comunque inadeguata alle necessità, visto che al 31/12 il territorio Ligure conterà 54 uscite.
★Rappresentare lo scontento di clienti e colleghi per la chiusura di Vallecrosia, e la preoccupazione per il futuro incerto di un’altra filiale “storica” come Porto Maurizio
➡ La banca rivendica la piena titolarità del potere di gestione dell’impresa: in base alla quale ad essa spetta ogni scelta organizzativa. Riteniamo che tale prerogativa, che di per sé non mettiamo in discussione, debba
essere comunque contemperata con la funzione sociale che essa rappresenta per la comunità a cui appartiene, a maggior ragione in un comparto delicato come quello del risparmio, la cui tutela è disciplinata addirittura dalla Costituzione Italiana
Il giorno dopo ( 3 novembre) si è invece tenuta la terza riunione del Comitato Covid 19 della provincia di Imperia, strumento conquistato da queste RSA con un ricorso in Tribunale, che si sta rivelando prezioso per evidenziare alla Banca le difficoltà ed i pericoli che quotidianamente i colleghi devono gestire sull’argomento e aggiornarci sulle singole situazioni.
Ai sette casi di contagio registrati in provincia da inizio anno se n’è aggiunto un ottavo che ha riguardato un collega che lavora su due filiali.La banca ha confermato che ha provveduto a sanificare entrambe le filiali.
E’ stato ricordato l’aggiornamento delle normative in tema di covid con riduzione del distanziamento da 2 a 1 metro nelle zone bianche e gialle, nonché la possibilità di utilizzare al 100% le postazioni di coworking ed i meeter greeter se si rispettano determinati parametri.
Scelte di minor prudenza che, come scritto anche dagli RLS, ci sono sembrate premature e fuori luogo, in considerazione dell’aumento che stanno registrando i contagi in provincia, e dell’allentamento dell’attenzione tra la clientela che registriamo quotidianamente.
L’azienda ha ribadito l’attenzione al rispetto del distanziamento, di igienizzazione delle mani, di astensione dal lavoro in presenza di sintomi e l’obbligo di segnalare situazioni di contatto con positivi ,avvenuto anche al di fuori dell’ambito lavorativo, tramite PEOPLE.
Lo può fare il direttore in assenza del collega, sarà poi cura di tutela aziendale verificare la congruità della segnalazione.
Abbiamo segnalato assembramenti a inizio novembre in diverse filiali, sfociati a Diano Marina in una vera e propria rissa con intervento delle forze dell’ordine,
e le difficoltà nella filiale di Ventimiglia dove ci sono notevoli assembramenti alle casse dopo la chiusura di Vallecrosia.
La nostra richiesta è stata quella di rafforzare i servizi di steward, almeno nei giorni di scadenza. La banca ha detto che effettuerà verifiche, e a quanto ci risulta giovedì ha fatto il primo intervento a Ventimiglia.
Sugli impianti di condizionamento, la banca ha confermato che in provincia non ci sono macchine con ricircolo interno. I filtri vengono sostituiti ogni due mesi, o ancor prima su segnalazione dei sensori in caso di blocco delle macchine.
Tutela Aziendale ha ribadito che l’approvvigionamento dei DPI e del gel igienizzante per i dispenser è responsabilità del preposto Abbiamo infine evidenziato come non sia stato fatto il promesso intervento
sulla cartellonistica all’ingresso.
GREEN PASS:
Le regole sono quelle presenti sul portale e nelle FAQ pubblicate Il Controllo all’ingresso è a carico del coordinatore all’emergenza verificando la validità del green pass (salvo deroghe previste dalla normativa)
Se all’ingresso il collega ha un green pass valido, può rimanere in servizio anche in caso di scadenza durante la giornata.
In caso di colleghi o fornitori privi di green pass valido, viene vietato l’ingresso.
Nel prossimo incontro del comitato Covid, previsto nel mese di dicembre o ancor prima in caso di situazioni urgenti, verificheremo se l’azienda ha messo in atto azioni concrete, e porteremo le nuove segnalazioni provenienti dalla Rete, anche con il prezioso contenuto degli RLS che partecipano a queste riunioni.
Con impegno e testardaggine queste RSA continuano a lavorare, pur nelle difficoltà, per cercare di attutire la forsennata spinta commerciale impressa dalla Banca. Spinta che sta creando sempre maggiori situazioni di disagio e vere e proprie malattie professionali.
Nelle prossime settimane metteremo in piedi iniziative per dare visibilità alle situazioni di crisi che abbiamo cercato di rappresentare all’azienda, ricevendo solo delle irridenti risposte negative.
Siamo come sempre disponibili a collaborare con le altre Organizzazioni Sindacali presenti sul nostro territorio, consapevoli della maggiore forza che proviene dall’unità sindacale.
A tutti voi chiediamo sostegno per il nostro sforzo.
Imperia, 9 novembre 2021
RSA Fisac Cgil Intesa Sanpaolo Arma – Imperia – Sanremo