Nella mattinata, in contemporanea all’illustrazione ai mercati finanziari, la delegazione aziendale, composta dal COO Rosario Strano, dal Responsabile Politiche del Lavoro e Affari Istituzionali Alfio Filosomi e dalla Responsabile Relazioni Industriali Patrizia Ordasso, ha illustrato alle Organizzazioni Sindacali Nazionali e di Gruppo il nuovo Piano d’Impresa 2018-2021.
Il COO ha rappresentato dettagliatamente le logiche e le linee guida su cui poggia il Piano, rinviando il confronto sulle fasi di concreta realizzazione a momenti successivi.
Abbiamo dichiarato che il Piano ha obiettivi estremamente sfidanti, sia per gli obiettivi economici che per l’impegno richiesto a lavoratrici e lavoratori del Gruppo, e potrà comportare importanti risvolti professionali.
Abbiamo altresì dichiarato che daremo una compiuta valutazione tempo per tempo nelle varie fasi di realizzazione del Piano stesso.
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Le solite “sparate aziendali” a ogni presentazione di piano, con i soliti 5.000 colleghi ( anni fa erano 4.500 ) da riprofessionalizzare e da esodare alla prima occasione, perché ci saranno chiusure di 1 1.100 filiali e malcelate cessioni di rami
d’ azienda, (ISGS? I 500 colleghi che di occupano di NPL?) con i grandi utili fatti e da fare che la maggior parte dei dipendenti vedrà col binocolo (pur considerando il Lecosip, la maggior parte di noi ha visto un ridimensionamento del salario variabile dal 40 al 50%, rispetto al compianto VAP).
Che delusione!
Condivido pienamente quanto scritto dal collega Alfredo.
Io almeno ci guadagnero’ ugualmente qualcosa da questo nuovo piani: un anno fa ho comprato azioni di risparmio!
Buon pomeriggio a tutti; qualcuno è in grado fornire indicazioni sulla composizione delle “città più importanti”, quelle di “media importanza” e infine di quelle “meno importanti” (nessuna filiale) così come definite nel nuovo piano industriale per avere un’idea delle ricadute sulla mobilità territoriale del dipendenti?
No, al momento no. Il piano ha valenza quadriennale e, come ovvio, delinea delle linee guida che dovranno trovare una concretezza applicativa tempo per tempo. I prossimi incontri con Ordini del giorno specifici inizieranno a entrare nel merito concreto delle numerosissime questioni qui solo delineate.
UN CHIARIMENTO SULLA COMPOSIZIONE DEI 9000 ESUBERI: LA BANCA DICE 1500 USCITI A DICEMBRE 2017 E 3300 CHE USCIRANNO ENTRO2018 IN TOTALE FANNO 4800 ……. MA NON ERANO 3000 ?? QUINDI SONO CAMBIATE LE COMPOSIZIONI DEI VARI SCAGLIONI ???
Il piano industriale, nel definire el uascite volontarie, perende a riferiemtno l’intera platea (ex venete e ISP) e tutte le modalità di uscita (Esodo + Pensionamenti Incentivati).
La somma di 9.000 uscite è data da 1.500 pensionamenti incentivati + 1.000 esodi ex Venete + 3.000 esodi IPS primo accordo + 3.500 esodi ISP accoglimento tutte le domande pervenute a seguito del primo accordo.
Non sono cambiati gli scaglioni esodi ISP, è solo che vengono conteggiate tutte le uscite sia per esodo che per pensionamento.
……piano d’impresa….ecc. e altro….ma cosa si aspetta a comunicare ai futuri esodati la loro data utile? Li prendiamo per sfinimento ed esaurimento?
Gli esodandi che devono ancora uscire sono circa 6.000, molto meno del 10% del totale dei dipendenti del Gruppo. E’ quindi normale che si dedichi un certo spazio anche alle questioni dell’oltre 90% dei dipendenti che rimarrà in servizio. Peraltro, basta dare un’occhiata alle news che abbiamo pubblicato e si vedrà che molte di esse (molto più del 10%) riguarda gli esodandi. In particolare, in coda a una di esse, il 9 febbraio abbiamo risposto a una collega che ci chiedeva informazioni proprio sulla questione posta da te. Consultala e troverai la situazione dell’arte al momento.
Buona domenica.