L’azienda la settimana scorsa ci ha fornito i dati relativi all’andamento della Formazione nel Gruppo nel primo semestre nel 2019 e ha illustrato le linee guida per i prossimi piani formativi.
L’andamento
Nel primo semestre si è registrato un incremento del 27% delle ore di formazione erogate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, incremento concentrato quasi esclusivamente nel “canale” della formazione a distanza, mentre la formazione in aula e in affiancamento (Training on the Job) è cresciuta solo di poco più dell’1%.
Le linee guida
Il piano formativo in corso di realizzazione sarà articolato in 4 progetti:
- Conoscere e sviluppare un’organizzazione sostenibile
- Sviluppo professionale in formazione flessibile
- Pari opportunità in Intesa Sanpaolo
- Lavorare con competenze all’avanguardia
Le nostre considerazioni
Rispetto all’andamento, l’incremento delle ore erogate è di per sé un fatto positivo, ma non lo è il trend di crescita troppo lento della formazione erogata in presenza, sia in aula che mediante il Training on the Job: la formazione in presenza, soprattutto in relazione a questioni operative specifiche, è un elemento imprescindibile di un processo formativo realmente efficace e quindi deve essere maggiormente valorizzata.
Rispetto alle linee guida, consideriamo favorevolmente il richiamo ai concetti di “Organizzazione sostenibile”, “Pari opportunità”, “Formazione Flessibile”. In particolare siamo soddisfatti che quest’ultimo punto (lo Sviluppo Professionale attraverso la Formazione Flessibile, ovvero lo Smart Learning o Formazione da Casa in Orario di Lavoro) sia entrato ufficialmente negli obiettivi aziendali: consideriamo questa scelta come il frutto della nostra prolungata e insistente richiesta di valorizzare e – conseguentemente – rendere realmente fruibile e diffusa la Formazione da Casa. Ovviamente ciò che conterà veramente non saranno i semplici richiami degli argomenti nelle linee guida, ma la loro concreta applicazione nella progettazione, organizzazione e gestione degli strumenti formativi.
Le nostre richieste
Durante l’incontro abbiamo avanzato all’azienda una serie di richieste. In particolare:
- ottenere una maggior disaggregazione dei dati rispetto alla formazione erogata (sia in termini di argomenti che di popolazione coinvolta), in modo da poter valutare i correttivi da adottare per rendere più omogenei e coinvolgenti i processi formativi;
- lavorare per un progressivo affinamento e snellimento (per quanto possibile stanti i vincoli legislativi) della formazione obbligatoria ricorrente, in particolare Ivass e Consob;
- rafforzare e sviluppare i percorsi formativi “in presenza”;
- procedere alla sottoscrizione di uno specifico accordo sulla Formazione da Casa che la renda effettivamente programmabile attraverso specifici strumenti aziendali per sottrarla alla discrezionale concessione dei responsabili aziendali.
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Non so se sono un caso isolato ma per quanto mi riguarda la formazione in aula o in affiancamento non è cresciuta dell’1% ma diminuita del 100% (e questo da qualche anno). Ormai mi aggiorno solo in autoformazione, ovviamente tutti sanno con che livello qualitativo!!!!!
I dati della news fanno il raffronto tra il 2019 e il 2018. Che la formazione in aula sia drasticamente diminuita da quando la tecnologia ha consentito la FAD (Formazione A Distanza) è un fatto noto, in qualche misura strutturale e – per determinate materie – non così peggiorativo. Quello che contestiamo anche in questa news è invece la quasi totale sostituzione della formazione in presenza con quella a distanza, soluzione che – soprattutto per determinati argomenti – conduce inevitabilmente a un decadimento qualitativo del processo di apprendimento.
la formazione è fatta male, noiosa e ripetitiva, volta solo alla vendita prodotti. inoltre, almeno in rete, viene al 90 % dei casi fatta senza seguirla, solo per togliersela di mezzo. o si ritorna alla formazione in aula o non serve purtroppo a niente
La formazione in aula è più efficace per determinati aspetti, non per qualsiasi argomento. Come abbiamo risposto anche sopra, la vera questione è individuare volta per volta i processi formativi realmente più efficaci per i colleghi e non solo più “economici” per l’azienda. Ovviamente anche i colleghi devono mettere in conto che la formazione (tutta la formazione) non è qualcosa da bypassare nel minor tempo possibile eventualmente attraverso trucchetti di vario genere, ma un vero strumento di conservazione e sviluppo delle competenze. Alla fine – nel contesto attuale di un mercato del lavoro fatto di cambiamenti sempre più repentini e strutturali – mantenere una propria competenza professionale è importante per l’azienda, ma ancor di più per il lavoratore.