Dopo che la scorsa settimana ha preso il via il confronto su PVR e SET (ve ne abbiano dato conto qui), mercoledì 25 settembre prenderà il via anche il confronto con la Direzione Banca dei Territori sui temi che fin da luglio la FISAC aveva portato al centro dell’attenzione.
Rimandando alla nostra news del 24 luglio per un’analisi più completa, vi riportiamo le nostre richieste principali:
- aprire una discussione sull’organizzazione del lavoro e sugli orari del servizio delle filiali;
- dare corso alle assunzioni previste negli accordi relativi alle uscite per pensionamento ed esodo, con attenzione alla Rete ed in particolare alle aree disagiate del Paese;
- garantire la piena fruizione della Formazione flessibile da casa in orario di lavoro;
- dotare le FOL di organici adeguati alle coperture del servizio, in modo da garantire ai lavoratori il rispetto dei tempi di vita e di lavoro;
- garantire il rispetto dell’orario effettivo di lavoro.
Queste nostre richieste si sono via via sommate a quelle delle altre organizzazioni sindacali fino a diventare l’asse portante di un documento unitario di richieste che vi abbiamo inviato l’11 settembre.
L’avvio della negoziazione su PVR e SET e del Confronto con Banca dei Territori segnano per la FISAC la ripresa di una stagione rivendicativa che – in in linea e in coerenza con le richieste contenute nella piattaforma per il rinnovo del CCNL la cui contrattazione sta riprendendo il via proprio in questi giorni – consegni ai lavoratori una più equa e consistente distribuzione degli utili aziendali in un contesto lavorativo che tuteli realmente la qualità del lavoro, la professionalità e la dignità dei colleghi.
Come al solito vi aggiorneremo tempestivamente.
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Perché insistiamo tanto a richiedere la formazione da casa? La formazione è una cosa seria, c’è bisogno di confronto con qualcuno, di domande e risposte. Se ci formiamo da casa non impareremo nulla e per di più sarà responsabilità nostra e non avremo alcuna giustificazione perché avremo fatto tutto da soli. Pensiamoci bene, quella che sembra una conquista in realtà, a mia modestissima opinione, sarà una cosa di cui ci pentiremo presto.
Chiediamo che la Formazione Flessibile possa essere fatta da casa perché questa forma di formazione possa essere fruita in forma realmente efficace, NON perché sia l’unica forma di formazione. Noi infatti chiediamo anche che sia incrementata la formazione in aula. Le due cose non sono in contraddizione, ma complementari: maggior incremento della formazione in aula rispetto a quella da casa e possibilità di fruire da casa (quindi senza disturbi esterni e in modalità realmente efficace) per quella a distanza.