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Come vi avevamo anticipato il 6 novembre, a partire da fine febbraio 2020 diventerà operativo un nuovo comparto del Fondo Pensioni di Gruppo che investirà in settori che pongono al centro della loro attività fattori ESG (Environmental, Social, Governance) con uno specifico focus sul tema “climate change”. Giovedì scorso anche l’azienda ha ripreso questa notizia e questa è quindi l’occasione per fare il punto sugli investimenti ESG sul nostro (come FISAC e come CGIL) concreto impegno per la sostenibilità

La CGIL promuove obiettivi concreti, azioni e investimenti necessari per rispettare gli SDGs (Sustainable Development Goals) definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU e dall’Accordo sul clima di Parigi, e pone in evidenza la necessità del rafforzamento del ruolo dell’Istruzione e della Formazione continua, la valorizzazione delle città e delle economie locali e l’obiettivo della piena occupazione salvaguardando la dignità e la qualità del Lavoro.

Come FISAC/CGIL ribadiamo l’importanza di questi obiettivi, chiarendo che non stiamo su questi temi perché di moda ma parte integrante del nostro sistema valoriale. Non dimenticando la necessità di un lavoro profondo sulle Politiche economiche e sociali, anche il ruolo della Finanza Sostenibile è fondamentale nello sviluppo di un Paese.

L’obiettivo della finanza sostenibile mira a creare valore per investitori e società grazie a strategie di medio-lungo periodo che, nel valutare imprese e istituzioni, integrano l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di governance (environment, social e governance, o “ESG”).

Le strategie ESG vanno dalla più semplice “Esclusione”, estromissione di settori controversi (ad esempio, armi, tabacco, etc.) dai portafogli, al più elaborato “Impact Investing, operazioni il cui obiettivo è generare un impatto socio-ambientale positivo, misurabile e compatibile con i rendimenti. Una delle strategie più diffuse oggi, seconda in Europa dopo l’Esclusione, è l’”Engagement, che vede gli investitori impegnati in prima persona a sensibilizzare le aziende sui temi della sostenibilità.

La massa di capitali ESG a livello globale negli ultimi anni è aumentata esponenzialmente fino ad un valore che aggi si attesta intorno a 30 trilioni di dollari, di cui il 46% gestiti in Europa.

La prima adesione ai Principles for Responsible Investment (PRI) promossi dalle Nazioni Unite per diffondere e sostenere l’investimento sostenibile e responsabile nella comunità finanziaria internazionale (www.unpri.org) risale al 2013. I Principles impegnano gli aderenti a incorporare le tematiche ESG nell’analisi e nei processi di investimento, nelle proprie politiche e pratiche aziendali, nel ricercare trasparenza su questi fattori nelle controparti, nel promuovere la responsabilità sociale nell’industria, nel cooperare su questo fronte e documentare le attività e i progressi.

Coerentemente con ciò, il Consiglio di amministrazione del Fondo Pensione a Contribuzione Definita di Intesa Sanpaolo, d’intesa con i propri advisor, ha adottato innovative Linee Guida sugli investimenti ESG, le quali in prospettiva condurranno il Fondo ad indirizzare sempre più i propri investimenti in ottica ESG, nella convinzione che, nel medio periodo, solo investimenti sostenibili sono destinati a realizzare i migliori risultati per gli aderenti sia in termini di redditività che di rischiosità.

Infatti è stato ormai ampiamente dimostrato che possono migliorare la performance dei portafogli: studi recenti rivelano che negli ultimi 10 anni le strategie ESG su un portafoglio azionario europeo hanno inciso positivamente sul profilo rischio-rendimento migliorando la performance corretta per il rischio (l’esclusione dal portafoglio analizzato del 50% delle società con i punteggi ESG più deboli ha aumentato di 2,3% il rendimento annuo, abbassando il tasso di volatilità del 2,6%).

Al fine di dare concreta attuazione ai suddetti principi, il Fondo ha recentemente deliberato l’adesione, come Supporter, all’iniziativa “Climate Action 100+” (www.climateaction100.org) e si è così aggregato a un’iniziativa che vede coinvolti oltre 370 investitori che hanno masse in gestione, complessivamente, per circa 35 mila miliardi di dollari.

Sempre con riferimento alle Linee Guida, il Fondo ha deliberato di implementare la strategia di sostenibilità in modo differenziato in un nuovo Comparto denominato “Futuro Sostenibile”. Il Comparto che apparterà alla Categoria Azionaria investe in settori e compagnie che pongono al centro della propria attività fattori di natura ambientale, sociale e di governance. In particolare, il comparto si caratterizzerà con uno specifico focus sul tema “Climate change”.

Uscirà specifica Circolare del Fondo con le indicazioni per aderire al nuovo Comparto.

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