Qui di seguito facciamo il punto sui numeri relativi agli esodi in corso, suddividendoli in due serie distinte di dati.
La prima serie si riferisce all’accordo del 12 ottobre 2017 e fornisce i numeri di adesioni certificate e che non sono in discussione. I dati di questa serie descrivono il totale delle adesioni valide e fanno anche il punto su quante di queste adesioni si sono già trasformate in uscite effettive.
E’ importante precisare che le 1.902 uscite che devono ancora realizzarsi (più le 13 di Tersia) saranno tutte collocate nelle finestre di dicembre 2019 e giugno 2020, secondo un criterio di maggior prossimità alla finestra pensionistica, fermo restando le esigenze organizzative aziendali. Di seguito vi forniamo gli stessi dati che trovate nella tabella qui sopra, ma “spacchettati” per territorio.
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La seconda serie di dati che trovate qui di seguito si riferisce all’accordo del 29 maggio 2019 e fornisce i numeri delle adesioni pervenute, sia aggregati che disaggregati. Come specificato nel comunicato del 31 luglio a cui vi rimandiamo per tutti gli approfondimenti, queste adesioni sono ancora oggetto di verifica definitiva e sono in numero largamente maggiore a quello fissato nell’accordo in questione (1.000 pensionamenti e 600 esodi).
E’ infine fondamentale sottolineare come durante l’incontro di verifica in cui ci sono stati forniti questi dati abbiamo chiesto con forza anche il rispetto degli impegni aziendali sulle assunzioni in particolare sulla Rete, nelle Aree disagiate del Paese, nonché dei superstiti dei colleghi deceduti in servizio.
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Riguardo all’accordo 12/10/2017 riferite che le uscite avverranno “secondo un criterio di maggior prossimità alla finestra pensionistica”. Vorrei sapere come mai questo criterio non è stato rispettato per le uscite di Giugno 2019 ?…..questo mi fa pensare che la stessa cosa possa accadere anche per le prossime finestre…credo serva più chiarezza!
Giusto. Per completa chiarezza e precisione bisogna ricordare che gli accordi di esodo definiscono alcune regole assolute e altre discrezionali. Tra le regole assolute ci sono la definizione della finestra ultima entro la quale tutti coloro che hanno aderito e possiedono i requisiti richiesti al momento dell’adesione e la cui adesione è stata inserita nella graduatoria definitiva post completamento della verifica dei requisiti (graduatoria che serve a saturare i numeri massimi di accettazione in caso di domande superiori ai numeri fissati nell’accordo) debbono obbligatoriamente essere collocati in esodo. Tra le regole discrezionali c’è quella che prevede la possibilità dell’azienda di anticipare le uscite di parte degli aderenti all’esodo in una serie di finestre antecedenti quella ultima fissata nell’accordo. Anche tali finestre sono definite nell’accordo, ma non è definita la platea che usufruirà di tali anticipi. Convenzionalmente gli anticipi vengono effettuati utilizzando il criterio della maggior prossimità al pensionamento. L’azienda a ridosso di ciascuna finestra comunica la data entro la quale deve maturare il proprio diritto a pensione per essere inseriti in quella finestra. Di fatto il criterio è sempre stato rispettato in modo fedele, salvo casi individuali collegati a particolari specificità operative, fino alla finestra di giugno 2019. In quell’occasione i colleghi che sono stati “bloccati” per le esigenze operative non sono stati poche unità, ma parecchie decine. La cosa non ha messo in discussione il criterio della maggior prossimità in sé, ma ha comunque disatteso legittime e consolidate aspettative di questi colleghi e ha evidenziato le carenze organizzative e di programmazione aziendale. Di questo torneremo a occuparci nell’incontro di verifica definitiva dell’accordo a settembre.
Con questa storia della discrezionalità, chi è in prima linea spremuto come un limone non ha che da arrendersi e lavorare fino all’ultimo giorno…..per non parlare di chi assiste disabili gravi che -malgrado sacrifici per conciliare cura e lavoro ben superiori alla media – non si vede riconosciuto alcun diritto di uscita anticipata di almeno qualche mese . Quando si fanno degli accordi occorrerebbe mettere un freno a questa ingiustizia.
La limitazione della discrezionalità aziendale è l’obiettivo e il fine di tutte le negoziazioni sindacali. Lo sarà anche per eventuali prossimi accordi sugli esodi. Bisogna comunque tenere presente che chi aderisce a un accordo di esodo in nessun caso lavora fino all’ultimo giorno. Chi aderisce a un esodo ha uno “sconto” di almeno un anno e tendenzialmente – in questa fase – di circa tre.
Con riferimento alla tabella “ADESIONI PERVENUTE – DISTRIBUZIONE PER ANNO DI MATURAZIONE” relativa alle adesioni al fondo di solidarietà, 263 richieste sono riferibili agli anni di pensionamento 2020-2021-2022 e 953 al 2023. Per cui, di fatto (considerando l’anticipo di 10 mesi grazie al “blocco” dell’adeguamento dell’aspettativa di vita) 263 + 160 (953 domande del 2023 diviso 12 mesi per 2 mesi) = 423 richieste sono pervenute da colleghi che, pur avendo i requisiti previsti dalla precedente normativa non avevano aderito alla precedente offerta.
Considerando che nel comunicato pubblicato il 29/5/2019 relativo alla firma del nuovo accordo si riportava la seguente affermazione (che cito testualmente):
“Questo accordo integra quelli del 12 ottobre 2017 e del 21 dicembre 2017 recependo le novità della disciplina normativa in materia pensionistica (quota 100, opzione donna ed abolizione aspettativa di vita) e risponde, sempre su base esclusivamente volontaria, alle richieste dei colleghi che erano rimasti esclusi dal precedente accordo ma che, ai sensi delle nuove normative, ora maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2023”
Se verranno confermate massimo 600 adesioni al fondo di solidarietà l’obiettivo di rispondere alle richieste dei colleghi che erano rimasti esclusi dal precedente accordo, ma che ai sensi delle nuove normative, ora maturano i requisiti entro il 31/12/2013, sarà andato praticamente disatteso: di questi solo circa 170 domande potranno essere accolte.
Vi chiedo, pertanto, di fare pressione sull’Azienda per potere accogliere tutte le richieste pervenute, per un fatto di equità rispetto a quanto stabilito nell’accordo del 21/12/2017, di cui, di fatto, anche questo nuovo accordo fa parte.
Grazie per l’attenzione.
Il calcolo proiezionale che hai fatto ha una validità statistica, tutta da da verificare sul campo, dati reali alla mano. L’incontro di settembre servirà appunto a fare la verifica puntuale che ci consentirà di avviare una strategia negoziale fondata su elementi rerali e adeguata a garantire le aspettative di tutti i colleghi coinvolti, che ovviamente sono quelli che hanno un’aspettativa di uscita, ma anche coloro che in nessun caso potranno uscire dall’azienda e ai quali dovranno essere garantite condizioni di lavoro dignitose anche attraverso un livello di organici adeguati.
chi non è risultato con i requisiti corretti è stato avvisato dalla banca che non rientrerà tra gli esodandi ?
Le verifiche sono ancora in corso. Su questa materia verrà agendato un incontro con l’azienda a settembre. Al momento non sono state inviate comunicazioni individuali a nessuno, se non a coloro che sono stati ricompresi nella finestra di esodo di settembre.
Visto che con il Conte 2 si rincorrono voci disparate sulla sorte di Quota 100 (blocco già dal 2020, rimodulazione, ecc.) e del blocco incremento aspettativa di vita, sarebbe interessante, in attesa di conoscere le reali intenzioni del nuovo Esecutivo per la prossima manovra economica, sapere il parere del Sindacato sulle eventuali conseguenze sull’accordo del 29 Maggio.
Noi non commentiamo mai le voci. Tra le voci e quello che poi succede davvero si è sempre registrata una distanza notevole e a volte abissale. Si tratta quindi di un esercizio inutile e anzi dannoso: si corre il rischio di generare false aspettative e/o timori.
In ogni caso e in linea generale, se si dovessero verifcare dei cambiamenti sulle normative previdenziali, come sempre attiveremo i percorsi negoziali con l’azienda per adattare le condizioni dell’esodo alle disposizioni di legge tempo per tempo vigenti.
Risposta piena di buon senso, grazie. Comunque, ritengo che eventuali ridimensionamenti della normativa su quota 100, a parte lo sconcerto nella opinione pubblica (trasversale sul tema a tutti gli schieramenti politici) provocherebbe una serie di problematiche per alcuni versi analoghe a quelle della riforma Fornero (penso non solo all’Accordo che ci riguarda, ma a tanti altri probabilmente conclusi sulla base delle recentissime modifiche previdenziali, e non solo nel settore del credito).
Chiaramente l’eventuale eliminazione prima dei termini (ricordiamo che non è mai stata una misura struttrale, ma transitoria e valida solo fino al 2021) di quota 100 sarebbe una scelta politica rilevante. Il rischio “effetto Fornero” (esodati senza copertura) sarebbe però numericamente contenuto in quanto sono molto poche le aziende che hanno avviato preocessi di esodo collegati a quota 100 e quindi sarebbe ragionevole supporre interventi mirati a tutela di tali situazioni. Occorre anche rilevare come nel settore del Credito nessuna azienda abbia utilizzato gli esodi collegati a quota 100, utilizzando invece il Fondo Esuberi di Settore che come noto esclude quota 100. Venendo infine al caso specifico di Intesa Sanpaolo, gli effetti di una eventuale cancellazione di quota 100 si manifesterebbero “solo” in capo a coloro che avessero scelto di aderirvi come diritto pensionistico (e non come esodo) qualora tale dititto maturasse successivamente alla eventuale cancellazione di quota 100. L’effetto sarebbe che non potrebbero più andare in pensione con una modalità che non esiste più e dovrebbero rimanere al lavoro fino al raggiungimento della pensione per via ordinaria (anticipata o di vecchiaia). Ovviamente rispetto a questo aspetto, non ci sono possibili soluzioni aziendali. Quindi – ai fini pratici – le eventuali ricadute che dovrebbero essere gestite in sede aziendale sarebbero quelle derivanti da una eventuale nuova modifica del conteggio della cosidetta “speranza di vita” e delle cosidette finestre mobili ai fini del pensionamento ordinario (cosiddetta pensione anticipata) che potrebbe variare di qualche mese (in allungamento o in accorciamento, a seconda della natura e delle modalità di un’eventuale ennesima “riforma” previdenziale) la date dell’effettivo pensionamento di coloro che sono nel Fondo Esuberi. In questo caso – come sempre – troveremo i necesari correttivi per via di contrattazione aziendale.
Tutto quanto sopra (tutti gli “eventualmente” e i condizionali) per ribadire come sia assolutamente fuori luogo avventurarsi adesso in qualsiasi valutazione / previsione.
Condivido la prudenza. Dalle ultime comunicazioni della Fisac in merito agli incontri in agenda a Settembre, non mi sembra di aver visto, fra i tanti argomenti previsti, nulla sulle graduatorie di cui all’Accordo del 29 Maggio. C è qualche ragione particolare? O l’azienda vuole essere prudente prima di comunicare ufficialmente al dipendente che avrà diritto all’incentivo economico?
A settembre ci sarà sicuramente un incontro per fare il punto sulla gestione accordo esodi e pensionamenti incentivati.
Buongiorno. Per l’uscita di settembre siete a conoscenza di quanti allora sono stati convocati ? Sono una settantina come previsto o di più ? E che finestra di uscita avevano ? Grazie.
I dati precisi li avremo nell’incontro di settembre. In ogni caso, al momento e per quanto a nostra conoscenza, le persone coinvolte sono meno di 70 e con finestra entro il 2020.
Buona giornata.
QUANDO USCIRA LA GRADUATORIA
Quando saranno terminate le verifiche con l’INPS, che all’attualità non ha ancora fornito tutti i riscontri necessari.
Buongiorno. L’incontro di settembre di cui parlate, quando si terrà ? E in quell’occasione si saprà qualcosa circa la prossima uscita di dicembre ( quanta gente uscirà e con che finestra) ?
L’incontro con l’azienda sarà fissato quando saranno terminate le verifiche con l’INPS, che all’attualità non ha ancora fornito tutti i riscontri necessari. Infatti questo incontro con l’azienda riguarderà esclusivamente la verifica delle nuove adesioni derivanti dall’accordo di maggio 2019. Invece non ci sarà un incontro per la verifica di chi uscirà a dicembre (la finestra di dicembre è del tutto confermata, a prescindere dall’incontro di verifica) in base all’accordo precedente. Le adesioni a quell’accordo sono già state verificate e la collocazione nella finestra di dicembre verrà comunicata direttamente ai colleghi coinvolti secondo le consuetudini, ovvero tendenzialmente un paio di mesi prima della finestra e quindi entro novembre.
Salve, siamo sicuri che l’incontro programmato per settembre non si sia ancora tenuto per i controlli/verifiche non terminati presso l’Inps? Non è che magari si attendono notizie fronte governativo in particolare su quota 100? Grazie
Si siamo sicuri. “Quota 100”, come specificato in più occasioni e in diverse sedi, non impatta in alcun modo con l’esodo. Il nostro accordo non ha mai contemplato il diritto pensionistico raggiunto attraverso “Quota 100” come valido per l’inserimento nell’esodo e quindi le possibili variazioni di legge in merito a questa fattispecie (Quota 100, appunto) sono del tutto irrilevanti. Diverso il discorso per quanto riguarda il pensionamento incentivato diretto (senza passare dall’esodo): in questo caso “Quota 100” è una delle fattispecie che possono essere utilizzate per accedere all’incentivazione. Ma in ogni caso le verifiche INPS vengono ovviamente fatte sulla base della normativa vigente al momento della verifica ed eventualmente “riaggiornate” nel momento in cui si dovessero verificare novità legislative, come del resto è sempre stato fatto in passato.
L’ultimo post è di settembre 19. sono passati altri 5 mesi e ancora l’Inps non ha effettuato i controlli? Ma dai……Come mai non si sa niente a distanza di ) mesi dal 29/5/19?
La graduatoria non è ancora stata pubblicata, perché potrà esserlo solo quando tutte le posizioni saranno assolutamente verificate e certificate. Al momento ci sono ancora pochissime situazioni particolari non definite. Ma questo non significa che non si sappia nulla, tutt’altro. Come abbiamo già avuto modo di scrivere in parecchie occasioni, al netto delle pochissime situazioni in sospeso che potranno far variare le date di pochissimi giorni, vi è già la certezza che tutti coloro che hanno fatto domanda per l’esodo e il cui diritto maturerà entro fine aprile 2023 rientreranno nella graduatoria, così come vi rientreranno tutti coloro che hanno aderito all’offerta di pensionamento incentivato e il cui diritto maturerà entro fine gennaio 2021.