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no a 10.000 eccedenzeNel pomeriggio di giovedì 9 giugno è iniziata il confronto in merito alla procedura relativa al Piano d’Impresa del Gruppo Intesa Sanpaolo.
In particolare ha affermato l’esistenza di potenziali 10.000 lavoratori in eccedenza, confermando però che la procedura riguarda gli 8.000 dichiarati nel Piano d’Impresa (3.000 uscite nel triennio e riconversione di 5.000 amministrativi in attività commerciali).
L’Azienda ha confermato l’obiettivo di riduzione strutturale del costo del lavoro per 300 milioni di euro dal 2014, sostenendo che rientra comunque nell’incremento complessivo dell’1,1% del costo del personale.
L’Azienda ha ribadito l’intenzione di rivedere gli accordi di armonizzazione e le norme del Ccnl (es: inquadramenti, orari di lavoro, ferie ed ex festività, ecc.), per renderli coerenti con il modello organizzativo che si realizzerà a fine Piano.

Queste spiegazioni non ci hanno assolutamente convinto.

  • Abbiamo contestato l’esistenza di 10.000 eccedenze.
  • Abbiamo contestato l’opacità e confusione dei numeri relativi al personale eccedente e dei processi di riorganizzazione e di riconversione professionale.
  • Abbiamo dichiarato l’assoluta indisponibilità a rivedere gli accordi rivenienti dall’armonizzazione e le norme del Contratto Nazionale.
  • Abbiamo dichiarato il nostro netto rifiuto a trattare uscite di lavoratori che non siano volontarie e incentivate, in coerenza con le rivendicazioni delle Segreterie Nazionali sul Fondo di Solidarietà.
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