L’azienda ha confermato l’uscita di 600/700 persone al 31/12/2017. La comunicazione ai colleghi interessati avverrà via mail entro venerdì 1 dicembre e le conciliazioni avverranno indicativamente a metà dicembre.
L’azienda non ha ancora completato l’analisi di tutte le domande pervenute, quindi la verifica della graduatoria delle 3000 uscite verrà effettuata nel corso di uno dei prossimi incontri.
Prossime Scadenze
giugno 2023
23giualldayFSI - Termine Per La Sottoscrizione della Polizza LTC Volontaria
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Termine per la sottoscrizione della polizza LTC volontaria. Tutti coloro che hanno preaderito, dal 11 aprile e fino al 23 giugno possono accedere alla procedura di sottoscrizione direttamente sul sito della Compagnia Generali accedendo al
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Termine per la sottoscrizione della polizza LTC volontaria.
Tutti coloro che hanno preaderito, dal 11 aprile e fino al 23 giugno possono accedere alla procedura di sottoscrizione direttamente sul sito della Compagnia Generali accedendo al seguente link: https://ltccuneo.azurewebsites.net/.
La sottoscrizione del contratto deve essere effettuata da ciascun assicurato, pertanto sia l’iscritto, sia gli eventuali familiari indicati nella preadesione, devono sottoscrivere individualmente l’atto di adesione nella procedura della Compagnia seguendo le istruzioni riportate nella Guida sottoscrizione LTC Volontaria.
Come fare:
- Prima di iniziare la procedura di sottoscrizione è necessario aver predisposto il PDF o il JPG della carta di identità e della tessera sanitaria che dovranno essere caricate separatamente tramite upload nella procedura Generali
- Concluso l’inserimento dei propri dati anagrafici, la procedura richiederà di scaricare, sottoscrivere e allegare tramite upload l’atto di adesione
- Per gli aderenti con età superiore a 55 anni si dovrà procedere anche alla compilazione online del Questionario Sanitario.
La copertura decorre dal primo gennaio 2023.
Chi aveva già sottoscritto la polizza nel 2022 non deve fare nulla in quanto il rinnovo è automatico se non è stata data disdetta.
Per ulteriori dettagli ed informazioni accedi al box dedicato alla LTC nel sito del Fondo raggiungibile cliccando qui.
Per tutte le informazioni di dettaglio sulla polizza è possibile contattare l’Agenzia Generali Italia di Cuneo ai seguenti riferimenti:
- Telefono: 0171/456811 – 0171/456860
- Cellulare: 348/3983661
- Mail: collettivevita@generalicuneo.it
- Orario al pubblico: 9:00 – 17:00 dal lunedì al venerdì
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Termine per la ripresentazione (a fronte di regolarizzazione) delle richieste di rimborso al Fondo Sanitario di documenti di spesa relativi al 2022 già presentate entro marzo 2023 e respinte per
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Termine per la ripresentazione (a fronte di regolarizzazione) delle richieste di rimborso al Fondo Sanitario di documenti di spesa relativi al 2022 già presentate entro marzo 2023 e respinte per irregolarità.
Per il rispetto della scadenza fa fede la data di richiesta on line o quella di pervenimento della richiesta di rimborso.
Ricordiamo che queste richieste di rimborso sono comunque liquidabili nell’ambito dei massimali annui del 2022.
Per approfondire l’argomento, consulta la nostra Guida FONDO SANITARIO INTEGRATIVO
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Dal 1° al 30 giugno 2023 sarà disponibile l’applicativo per modificare la percentuale di contribuzione volontaria, che avrà decorrenza 1° luglio 2023. L’applicativo sarà disponibile per i colleghi iscritti a uno
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Dal 1° al 30 giugno 2023 sarà disponibile l’applicativo per modificare la percentuale di contribuzione volontaria, che avrà decorrenza 1° luglio 2023.
L’applicativo sarà disponibile per i colleghi iscritti a uno dei seguenti Fondi:
– Fondo Pensione a contribuzione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo
– Fondo Pensioni Cariplo
- i colleghi lungo assenti
- gli iscritti provenienti dalla Cassa ex-IBI
- i colleghi che non hanno accesso a #People.
settembre 2023
30setalldayalldayTermine Richiesta Assegni Di Studio Per I Figli Scuole Medie Inferiori E Superiori
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Fino al 30 settembre i colleghi potranno inserire in #People > Servizi Amministrativi > Richieste > Borse di studio figli, le richieste relative alle classi della scuola media inferiore e
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Fino al 30 settembre i colleghi potranno inserire in #People > Servizi Amministrativi > Richieste > Borse di studio figli, le richieste relative alle classi della scuola media inferiore e superiore frequentate e superate nell’anno scolastico 2022/2023.
Nel form “Borse di studio figli” è disponibile un supporto online per ottenere informazioni utili alla compilazione, è inoltre presente la funzione Riepilogo richieste all’interno della quale sono visualizzabili tutte le domande pregresse relative al familiare, per il quale si sta inserendo la richiesta.
Si ricorda che nella sezione “Servizi Amministrativi“, è disponibile l’elenco di tutte le richieste inserite: accedendo alla singola richiesta si potranno visualizzare i contenuti e monitorare lo stato di avanzamento della pratica attraverso una Timeline.
Nella sezione Intranet Persona > Presenze e Retribuzioni > Borse di studio figli sono disponibili la Normativa di riferimento e le FAQ.
I colleghi che non hanno accesso a #People – come le persone assenti dal servizio – possono presentare la domanda trasmettendo il modulo cartaceo reperibile al percorso: Persona > Presenze e retribuzioni > Borse di studio figli > Normativa > Regole per l’erogazione delle borse di studio a favore dei figli dei dipendenti.
Per approfondire le questioni degli Assegni di Studio potete consultate la nostra Guida ASSEGNI DI STUDIO PER I FIGLI DEI DIPENDENTI e comunque i nostri sindacalisti sul territorio (qui trovate tutti i loro riferimenti) sono a vostra disposizione per ogni chiarimento.
novembre 2023
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Si informa che, dal 11 ottobre al 11 novembre compreso, sarà attiva – all’interno della propria Area Riservata, alla voce “Coperture Assicurative” – la procedura web di adesione alle prestazioni assicurative accessorie contro il rischio
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Si informa che, dal 11 ottobre al 11 novembre compreso, sarà attiva – all’interno della propria Area Riservata, alla voce “Coperture Assicurative” – la procedura web di adesione alle prestazioni assicurative accessorie contro il rischio Premorienza o Premorienza ed Invalidità Permanente.
Durante questo periodo:
- gli iscritti, che non hanno ancora aderito, potranno chiedere l’attivazione della prestazione assicurativa, con effetto dal 1/1/2024;
- gli iscritti, già assicurati per l’anno 2023, potranno, sempre con effetto dal 1/1/2024, variare l’importo del capitale assicurato e/o la tipologia.
Gli iscritti già assicurati che, invece, non intendono variare la propria copertura, non sono chiamati ad alcuna incombenza ed il rinnovo avverrà tacitamente.
IMPORTANTE: La richiesta di variazione del capitale assicurato e/o della tipologia di copertura, una volta inserita in procedura, comporta l’automatica disdetta delle garanzie dell’anno precedente, SENZA POSSIBILITÀ DI RIPRISTINO, anche se la Compagnia non consentisse, sulla base dell’esame del Questionario Anamnestico (da presentarsi obbligatoriamente per le coperture oltre i € 250.000), la variazione richiesta, o nel caso l’Iscritto non accetti l’eventuale sovrappremio comunicato dalla Compagnia stessa.
Si evidenzia, inoltre, che la procedura web delle prestazioni accessorie non ha funzione di preventivo ed una volta confermato l’inserimento, la richiesta di attivazione è presa in carico con immediata disdetta di eventuali garanzie già in essere.
Per conoscere il premio corrispondente ai diversi massimali e tipologia di assicurazione, potete consultare la Guida alla Previdenza Complementare aggiornata dal nostro Esperto Giampiero Reccagni.
Come sempre le parti variate sono evidenziate in giallo in questo modo e Giampiero è a vostra disposizione per chiarimenti e consulenze.
Vi ricordiamo che potete contattare anche i nostri sindacalisti sul territorio (qui trovi tutti i loro riferimenti).
30novalldayalldayTermine Assegni Di Studio Per I Figli: Università Immatricolazione 1° Anno
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I colleghi che non hanno ancora inviato le richieste per i figli che si sono immatricolati per la prima volta al primo anno (anno accademico 2023/2024) potranno inserirle in #People > Servizi
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I colleghi che non hanno ancora inviato le richieste per i figli che si sono immatricolati per la prima volta al primo anno (anno accademico 2023/2024) potranno inserirle in #People > Servizi Amministrativi > Richieste amministrative > Borse di studio figli fino al 30 novembre 2023
Successivamente al 30 novembre p.v., eventuali richieste non potranno più essere prese in considerazione.
La normativa di riferimento è disponibile in #People a questo link
I colleghi lungo assenti dal servizio possono presentare la domanda trasmettendo il modulo allegato al Regolamento alla casella e-mail: dc_ap_serv_amm_pers.71029@intesasanpaolo.com
È importante ricordare che:
– è possibile presentare unicamente la domanda relativa all’iscrizione al primo anno di università (immatricolazione) qualora non già precedentemente richiesta ed erogata;
– è utile verificare periodicamente lo stato della propria richiesta in #People > Servizi Amministrativi (nella parte alta della pagina è presente l’elenco di tutte le richieste):
- stato “INVIATA”: la richiesta è stata regolarmente acquisita dalla procedura;
- stato “IN VERIFICA”: l’ufficio Servizi Amministrativi del Personale sta eseguendo i consueti controlli di congruità;
- stato “SOSPESA”: è necessario seguire le istruzionicomunicate con apposita e-maile che sono visibili nella procedura cliccando sulla richiesta; nel riquadro DESCRIZIONE CASO si troverà Stato Pratica: SOSPESA > Note per il dipendente
- stato “COMPLETATA”: la richiesta è stata approvata.
Per chiarimenti o richieste di supporto è possibile accedere a #People > Assistenza, scegliendo la categoria “Borse di studio figli”.
Per gli importi e per approfondire la temtica generale degl iassegni di studio potete consultare la nostra Guida Assegni di Studio.
Accordo Ruoli Filiale Digitale: la nuovissima infografica
Nei giorni scorsi è stato sottoscritto il nuovo Accordo Ruoli Professionali per la Filiale Digitale.
Quali sono gli indicatori per i Gestori? Quali sono le competenze e i relativi punteggi? E come funziona per Direttori e Coordinatori?
Nella nostra Infografica puoi trovare tutte le risposte a queste domande, in forma chiara e sintetica. E poi potrai eventualmente approfondire questi e altri temi nella Guida completa che pubblicheremo a strettissimo giro. Stay tuned…
Clicca qui per scaricare la nostra Infografica in pdf
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KPI ne hai? Si ma sai…
A distanza di due mesi dalle ultime notizie sui Lavoratori Misti, non solo l’azienda non dà cenno di voler ripristinare il diritto alla trasformazione per gli assunti a partire da febbraio 2023, ma inventa nuovi modi per complicare ulteriormente la vita a tutti i colleghi con Contratto Misto. Ha infatti deciso di collegare il sistema di incentivazione per la parte autonoma – cosiddetti KPI – a tre nuovi indicatori, tra i quali non passa inosservato quello per cui almeno il 15% dei clienti in portafoglio deve possedere almeno un prodotto in ognuno dei tre ambiti previsti da cross selling: investimento – transazionale – assicurativo.
Fino all’anno scorso erano previsti 9 parametri che certificavano la correttezza operativa negli ambiti della formazione del collega (corsi di formazione obbligatoria), della profilatura dei clienti (rinnovo dei profili scaduti), adeguatezza dei portafogli ed, infine, assenza di recesso da polizze cpi nei trenta giorni successivi alla loro sottoscrizione. È importante evidenziare come ognuno di questi indicatori faccia riferimento a norme di legge che prevedono la tutela del consumatore rispetto all’operato di un istituto di credito (si ricordi la sanzione inferta ad ISP a seguito di comportamenti anomali nella sottoscrizione di polizze facoltative, ritenute obbligatorie).
Se l’inserimento del parametro relativo alla consegna dei mandati ai clienti può ritenersi strettamente connesso ad un comportamento normato, i parametri che prevedono il possesso dei prodotti e il numero dei clienti che hanno ricevuto almeno un’offerta a distanza, fuori sede, a mezzo canali self vanno ricollegati senz’altro ad una logica puramente commerciale. Con l’obbligo di perseguire la percentuale che consentirebbe ai colleghi di andare a premio, sorgono seri dubbi sulla sostenibilità etica dei parametri stessi.
Il collega, difatti, potrebbe trovarsi nella situazione o di sentirsi scoraggiato dall’intraprendere un’azione volta all’espansione della propria attività lavorativa (aprire un nuovo conto corrente non comporta come automatismo la sottoscrizione di investimenti o polizze) oppure, in senso opposto, darebbe vita a logiche di forzatura della propria attività commerciale. Nei fatti i colleghi potrebbero trovarsi nella spiacevolissima situazione di dover scegliere se “forzare” delle vendite oppure rinunciare al proprio premio.
Intesa Sanpaolo procede nel suo incomprensibile obiettivo di peggiorare non solo le condizioni di vita, ma anche quelle più strettamente lavorative ai Lavoratori Misti, sui quali ricade un rischio di impresa a differenza dei colleghi full.
L’introduzione dei parametri rappresenta solo l’ultima di una serie di iniziative che vanno in questa direzione. È davvero difficile spiegare altrimenti come l’azienda si ostini a non fornire risposte a tutte le proposte concrete e argomentate che le abbiamo sottoposto più volte:
- Assunzioni in località prossime a quelle di residenza abituale. Questo – oltre a evitare cambi di residenza molto disagevoli e onerosi – consentirebbe di svolgere l’attività autonoma all’interno del tessuto sociale ed economico di riferimento con evidenti benefici per l’espansione della propria attività e di conseguenza anche per la banca.
- Mantenimento del diritto di conversione e anzi attivazione di ulteriori finestre di conversione successive alla prima.
- Possibilità di partecipazione ai Job Posting anche per i Lavoratori Misti.
- Politiche di trasferimento coerenti con quelle degli altri dipendenti del gruppo. Attualmente l’azienda procede con trasferimenti di Lavoratori Misti anche a significativa distanza dal luogo di formazione del portafoglio (e quindi di residenza / filiale di radicamento dei clienti), ma si oppone alle richieste di trasferimento avanzate dai colleghi. Occorre attivare di liste di trasferimento anche per questa “famiglia professionale” con chiarezza sulla gestione del portafoglio “B” in caso di trasferimento.
- Trasferimento ad altra filiale: il passaggio presso un’altra filiale diventa occasione di stimolo e cambiamento. Per i colleghi misti comporta l’aggravio del passaggio del proprio ptf B dalla filiale di radicamento ad altra filiale, in un momento in cui non è estesa a 360° l’operatività in offerta fuori sede.
- Possibilità di sostituzione di quei clienti nel portafoglio “B” che non sono più interessati al tipo di servizio offerto.
- Ripristino delle funzioni di “ABC” per lo svolgimento dell’attività autonoma o predisposizione di un analogo strumento (agenda o sistema di note che consentano la memorizzazione delle attività svolte sui clienti).
- Sviluppo e miglioramento delle procedure informatiche dedicate all’attività autonoma, nonché ampliamento dei prodotti a disposizione per l’Offerta Fuori Sede.
- Predisporre locali aziendali ben identificati e diffusi sul territorio dedicati allo svolgimento dell’attività autonoma: molti clienti, pur apprezzando la gestione di un consulente personale, non gradiscono ricevere le consulenze presso il proprio domicilio. Nei comuni dove non c’è la possibilità di avere spazi aziendali, prevedere un contributo per l’affitto in proprio di uno spazio da dedicare all’attività autonoma.
- Consentire l’utilizzo dei marchi di ISP per la promozione della propria attività libero professionale attraverso i propri canali e nell’eventuale spazio in uso per l’attività autonoma.
- Autorizzare politiche di pricing da gestire in autonomia in relazione ai propri clienti.
- Valorizzare e formare meglio i Direttori di Area e i Direttori di filiale per renderli reali figure di riferimento per i Lavoratori Misti, soprattutto nella fase di costruzione del Portafoglio.
- Definire un percorso professionale anche per i Lavoratori Misti, con la possibilità di ricoprire ruoli di Coordinamento.
La condizione e i problemi dei Lavoratori Misti hanno assunto tali proporzioni da trovare attenzione e solidarietà da parte di moltissimi colleghi anche nel corso delle assemblee che si sono appena concluse. È necessario, come richiesto nelle assemblee per tutti i temi emersi, che anche la questione dei Lavoratori Misti torni ad essere argomento di trattativa e che in assenza di adeguate risposte aziendali, si valutino le diverse iniziative da intraprendere.
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AGGIORNAMENTO GUIDA ALLA FILIALE DIGITALE
Il nostro esperto Francesco Mesiano ha aggiornato la Guida alla FILIALE DIGITALE con le novità del recente accordo sui ruoli professionali.
Come sempre le parti variate sono evidenziate in giallo in questo modo e Francesco è a vostra competa disposizione per chiarimenti e consulenze.
Vi ricordiamo che potete contattare anche i nostri sindacalisti sul territorio (qui trovi tutti i loro riferimenti).
AGGIORNAMENTO GUIDA ALL’ASSEGNO UNICO
La nostra esperta Maria Adele Mezzanotte ha aggiornato la Guida all’Assegno Unico con le modifiche agli importi come previsto dalla circolare INPS n.41 del 07/04/2023.
Come sempre le parti variate sono evidenziate in giallo in questo modo e Maria Adele è a vostra disposizione per chiarimenti e consulenze.
Vi ricordiamo che potete contattare anche i nostri sindacalisti sul territorio (qui trovi tutti i loro riferimenti).
AGGIORNAMENTO GUIDA PVR
A seguito dell’incontro del 26 aprile relativo alla verifica dei dati alla base dell’erogazione, prevista per il 9 maggio, del Premio Variabile di Risultato relativo allo scorso anno pubblichiamo la Guida PVR 2022 con alcuni aggiornamenti:
- Aggiornamento premio base per figura professionale
- Criteri correttivi applicati nel riproporzionamento del BONUS POOL ECCELLENZA.
- Criteri ampliamento periodo utile per la fruizione della formazione obbligatoria in caso di assenze
- Importi erogati il 9 marzo altri sistemi incentivanti (SET-NPL)
Come sempre le parti variate sono evidenziate in giallo in questo modo, per chiarimenti e consulenze potete scrivere alla casella postale: infopvr@informafisac.net.
Vi ricordiamo che potete contattare anche i nostri sindacalisti sul territorio (qui trovi tutti i loro riferimenti).
Aggiornamento Guida Banca del Tempo: nuova procedura per il Tempo Speciale
La Banca del Tempo è un importantissimo strumento di aiuto ai colleghi che si trovano ad attraversare un momento di difficoltà. Purtroppo però non è ancora abbastanza conosciuta e non tutti sanno come utilizzarla in caso di bisogno, oppure come offrire un piccolo ma fondamentale contributo.
L’aggiornamento della nostra Guida alla Banca del Tempo riguarda una cambiamento procedurale rispetto al cosiddetto “tempo speciale”: le donazioni mirate a specifici colleghi per situazioni di particolare ed estrema gravità. E’ un argomento molto importante, proprio per la gravità delle situazioni che affronta: approfondirlo può aiutarci a comprendere l’importanza di questo strumento e anche il valore del contributo, anche molto piccolo, che ciascuno di noi può dare.
Come sempre le parti variate sono evidenziate in giallo in questo modo e Claudia Stoppato, la nostra esperta di Banca del Tempo è a vostra disposizione per chiarimenti e consulenze.
Vi ricordiamo che potete contattare anche i nostri sindacalisti sul territorio (qui trovate tutti i loro riferimenti).
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Accordo Ruoli Filiale Digitale: la nuovissima infografica
Nei giorni scorsi è stato sottoscritto il nuovo Accordo Ruoli Professionali per la Filiale Digitale.
Quali sono gli indicatori per i Gestori? Quali sono le competenze e i relativi punteggi? E come funziona per Direttori e Coordinatori?
Nella nostra Infografica puoi trovare tutte le risposte a queste domande, in forma chiara e sintetica. E poi potrai eventualmente approfondire questi e altri temi nella Guida completa che pubblicheremo a strettissimo giro. Stay tuned…
Clicca qui per scaricare la nostra Infografica in pdf
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La nostra Guida Pop all’assegno Unico Figli (per le domande presentate entro il 30 giugno sono previsti gli arretrati)
Assegno Unico Figli:
- chi ne ha diritto,
- come funziona,
- come si fa a richiederlo?
Nel ricordare che per domande presentate entro il 30 giugno è prevista l’erogazione degli arretrati, pubblichiamo la nostra Guida Pop all’Assegno Unico Figli:
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Obblighi, Divieti e Provvedimenti disciplinari: quello che pensi di sapere non è abbastanza!
I bancari sono sottoposti a moltissimi Obblighi e Divieti: non solo nella vita lavorativa, ma anche in quella privata. Non rispettarli può avere conseguenze anche davvero molto serie.
Quali sono concretamente questi Obblighi e Divieti? Quali aspetti riguardano? Dove posso trovare le norme che devo rispettare? Che cos’è un iter disciplinare e cosa devo assolutamente sapere per affrontarlo e gestirlo al meglio qualora dovessi esserne coinvolto?
Su queste domande non conviene per nulla avere dubbi o incertezze: nella nostra nuovissima Guida pop dedicata a Obblighi, Divieti e Provvedimenti disciplinari puoi trovare risposte sintetiche e chiare, nonché i rimandi alla Guida Completa, appena aggiornata dal nostro esperto, avv. Alberto Massaia e i rimandi alle Fonti Normative Interne.
qui il video
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Categorie
ci sono possibilità che vengano prese in esame più di 3000?
LA GRADUATORIA DEFINITIVA VERRA’ PUBBLICATA COMPLETA NON APPENA PRONTA (TUTTE LE USCITE PREVISTE NELLE VARIE DATE) O SI CONOSCERANNO GLI ELENCHI PARZIALI AD OGNI SCADENZA ? GLI EVENTUALI ESCLUSI PER ECCESSO DI RICHIESTE QUANDO LO SAPRANNO ?
In altri commenti sempre sull’esodo è stato precisato che per ovvi motivi di privacy le graduatorie NON saranno pubbliche, ma verrà comunicata l’ultima data di pensionamento utile inserita. Individualmente i colleghi richiedenti dovrebbero ricevere comunicazione d’inserimento in graduatoria entro il mese di dicembre 2017.
IN CHE DATA? E’ UNA VERA AGONIA.
ma se non hanno ancora guardato tutte le domande come fanno a determinare i primi 700 ? Siamo alle solite !!!
VI hanno almeno comunicato il numero esatto delle richieste pervenute?
Ci sono in giro voci totalmente difformi che alimentano a seconda del numero possibili false aspettative.
Abbiamo sollecitato l’azienda ad accelerare l’analisi delle domande, alla luce della forte aspettativa presente fra i colleghi. Se possibile potremmo iniziare ad esaminare alcuni dati già in uno degli incontri previsti nella prossima settimana nei giorni 5 e 6. Fino ad allora ci asteniamo dal fare qualunque ipotesi applicativa, in quanto sarebbe del tutto arbitraria e non affidabile
Arbitrario e non affidabile cosa ? Ipotesi applicativa ? Ci atteniamo al vostro comunicato: la lista o c’è o non c’è, non è difficile da capire, E’ evidente che manca un’informativa trasparente………e questa è una certezza
posso sapere quali sono i requisiti per essere definiti lavoratori prescoci?
basta aver lavorato alcuni anni prima dei 19?
Per essere considerato lavoratore precoce devi avere un anno di contribuzione inps prima del compimento dei 19 anni di età. per i benefici per lavoratori precoci puoi vedere la nostra guida Previdenza Generale al capitolo “Legge di Bilancio 2017”.
ma questa ansia viene rimborsata dalla cassa assistenza?
ma se non hanno ancora completato la verifica di tutte le domande in che modo fanno la lista? boooooo!!!!!!
Domandina: ma i requisiti previsti al 31/12/2023 erano validi al 12/10/2017 o aumenteranno in considerazione gli aumenti dei mesi di cui si parla attualmente ?
non ho visto risposte, ma questi 600/700 come e perché sono già menzionati ? cioè qual è il criterio per il quale se ne conosce già il numero ?
i 600/700 che uscita INPS anno
Domanda semplice, semplice: se entro il primo dicembre mandano mail a primi 600/700 colleghi in uscita, vuol dire che per quella data le domande sono state tutte verificate? Ovviamente si!
Altrimenti c’è qualcosa che non quadra…e allora i giorni 5 e 6 dicembre, nei previsti incontri, mi sembra tardivo o di cosa parlate? Sono perplesso…molto.
Risposta collettiva alla questione delle uscite di dicembre (che comunque era già stata fornita a più riprese in cosa alle news precedenti riguardanti l’esodo: ricordare qui questo fatto NON è polemica, ma ricordare che può essere utile leggere i commenti sugli argomenti di nostro interesse, perché molto spesso contengono informazioni utili o risposte ai nostri dubbi).
Le circa 600/700 uscite di fine anno riguarderanno una parte di quei colleghi aderenti all’esodo che maturano i requisiti pensionistici entro il 2020, come abbiamo pubblicato nella news del 15 novembre. Questo perché, pur in assenza del completamento della verifica delle adesioni, i colleghi che maturano i requisiti entro il 2020 rientrano sicuramente nella graduatoria in quanto la platea dei potenziali aderenti era inferiore ai 3000 e anche se avessero aderito al 100% rientrerebbero tutti nella graduatoria, oltre a coloro che hanno la legge 104 in situazione di gravità per sé stessi.
buon giorno…..leggendo i commenti potrei pensare di entrare subito vista mia finestra imps 01/04/2020 ( e pure 104 nn x me ma per mio suocero)???
Sono in corso di spedizione le mail individuali per chi uscirà a dicembre
ALL’ULTIMO ESODO del 2011 sono rimasto fuori per pochi mesi e mi sono beccato la riforma Fornero, ora che ne ho tutti i diritti e sono invalido al 75% ma non mi e’ stata riconosciuta la 104 art.3 comma 3 , ma solo la comma 1 , e dopo 3 domande fatte negli ultimi anni,!!!!viva l’usl Romagna!!!!!!che se non ci vai in un lettino d’ospedale non ti riconosce niente………
poiche’ tra le mie patologie c’e’ depressione ricorrente, e sono a casa dal lavoro da almeno 6 mesi(e non per divertimento..infarto ad un ochhio ernia del disco con nervo sciatico etc.) appunto come ha scritto un collega ,la cassa sanitaria ci rimborsa l’ansia e la depressione che mi ha fatto venire a forza di aspettare,
come in tutti gli altri esodi vissuti, non potevano fare una uscita sola senza causare problemi esistenziali ai lavoratori che sono stanchi e non ce la fanno piu’,magari mi sentissi come a 40 , non mi farei seghe mentali ed andrei a lavorare a tempo pieno guadagnando il piu’ possibile,anziche’ mendicare un assegno per provare a vivere,
mi e’ stato detto che chi uscira’ al 31 dicembre e’ gia’ stato informato…..ed ora??????forse ad aprile, questo sistema che ha inventato Intesa per uscire e’ una frustazione per chi aspetta finalmente un po’ di tempo per se’ stessi, e’ come per per le pensioni… fino all’ultimo non si deve sapere niente,,,e io che ho visto andare con i 35 anni…..poi con i 40,,, e sempre per quel pelo di f…..,non son riuscito ad uscire,
quasi 41 e 60 anni, non era l’ora?????????????????????
Certamente è l’ora, per te come per molti altri. La CGIL si è sempre opposta all’attuale gestione degli allungamenti previdenziali e (da sola) lo sta facendo anche in questi giorni. Esodi e affini, sono una soluzione aziendale (tampone, imperfetta, parziale) alla questione degli allungamenti pensionistici. Noi, nei limiti di ciò che è realmente definibile in azienda, stiamo lavorando per rendere il più efficaci possibili le soluzioni che abbiamo a disposizione. La vera partita, quella delle soluzioni strutturali e valide per tutti, si gioca su di un altro tavolo e non tutti vi stanno partecipando con la dovuta convinzione.
e per chi ha la 104 per assistenza ai familiari ?
Come abbiamo risposto in molte occasioni (tutte reperibili sul sito), la 104 per i familiari costitusce uno dei requisiti per la priorità rispetto all’anticipo degli scaglioni di uscita. Insieme alla prossimità della maturazione del diritto pensionistico, e tenendo comunque conto delle esigenze organizzative aziendali.
Buongiorno, in merito alla via preferenziale di accesso alla lista dei 3000 esodati e successivamente la possibilità di usufruire delle prime finestre di uscita , si parla sempre di legge 104 in gravità o meno, ma chi è chi è stato assunto prima del 1992 usufruiva delle legge 118 del 30 marzo 1971.
Chiedo, per conferma, se chi rientra nella legge 118 è considerato al pari di chi rientra nella legge 104.Grazie
La legge 118/71 è quella sull’invalidità civile, la legge 104/92 definisce le prerogative delle persone con handicap.
INVALIDITÀ CIVILE E LEGGE 104 NON SONO LA STESSA COSA.
1. L’invalidità è un tipo di riconoscimento, riguarda appunto le persone con menomazioni fisiche, intellettive e psichiche con una permanente incapacità lavorativa non inferiore ad un terzo (legge 118/71).
2. Il riconoscimento dello stato di handicap, invece, è un’altra cosa: la definizione ci viene dalla legge 104/1992 che descrive la persona handicappata come “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”.
Ai fini della graduatoria dei 3.000 si fa riferimento unicamente al criterio della 104 per sé in stato di gravità, mentre per la definizione degli scaglioni di uscita – posto che si tratta di criteri preferenziali e non di diritto individuale – si fa riferimento all’insieme delle condizioni di disagio dei colleghi: legge 104 per sè, per i familiari, invalidità, stato di malattia, oltre naturalmente alla maggior prossimità del diritto a pensione, il tutto tenendo anche delle esigenze organizzative aziendali.
io maturo i requisiti all’ 01/09/2020, é possibile sapere quale mese del 2020 è utile per l’uscita al 31/12?
Lo sarà non appena saranno state completate tutte le verifiche di tutte le richieste di adesione presentate
Penso che nell’individuazione dei colleghi in uscita al 31/12/2019 ci sia stato più di qualcosa che non ha funzionato, ovvero di poco chiaro.
Sono state inviate comunicazioni a colleghi che hanno la data di pensionamento al 2020, nei mesi di aprile, settembre, dicembre (!), mentre colleghi che andranno in pensione a dicembre 2019, gennaio/febbraio 2020 non sono inclusi tra quello che andranno via a dicembre p.v. Sottolineo che non vi sono casi di 104 e simili.
Qual è il criterio di scelta? Casuale? Chi salvaguarda le aspettative dei colleghi? E’ vero che l’Azienda può decidere di anticipare la data finale del giugno 2019, ma il Sindacato dovrebbe VEGLIARE sui criteri di scelta, che siano uguali per tutti. Non vorrei (e il dubbio è legittimo) che ci siano le SOLITE pastette…..
Grazie
Vorrei conoscere i criteri che sono stati utilizzati per stabilire, a parità di data di pensionamento (marzo 2020) le uscite del 1/1/2019 e quando si sapranno in maniera definitiva le ulteriori date. Grazie
Risposta collettiva rispetto agli scaglioni di uscita.
L’accordo prevede esplicitamente e in modo molto netto che la finestra di uscita per coloro che hanno ederito all’esodo sia il 30 giugno 2019 e che l’azienda abbia la facolta (non l’obbligo) di anticipare tale uscita in uno degli scaglioni precedenti. La scelta dell’ordine di uscita è quindi una facoltà e una prerogativa aziendale. Facoltà temperata (ma non trasformata in alcun modo in un obbligo) da una serie di criteri.
Primo fra tutti, la necessità aziendale di scaglionare le uscite sulla base delle proprie esigenze organizative, per garantire la propria continuità operativa, sulla base delle professionalità e del concentramento territoriale di coloro che hanno chiesto di uscire.
A seguire si fa riferimento all’insieme delle condizioni di disagio dei colleghi: legge 104 per sè, per i familiari, invalidità, stato di malattia, oltre naturalmente alla maggior prossimità del diritto a pensione.
Ho letto il testo dell’accordo e lo ho compreso in maniera completa e compiuta.
Ma ritengo che, al di là degli accordi scritti, ci debba essere un ruolo del Sindacato, che sia teso a “garantire” i lavoratori dalla mano libera aziendale su questioni che riguardano la vita delle persone. Quanto meno vigilare che le “regole” (anche non scritte) abbiano una valenza erga omnes ed abbiano quel carattere di “pubblicità” che permetta a ciascuno di vigilare.
Così non fosse, mi chiedo dopo 37 anni di iscrizione al Sindacato, quale sarebbe il suo ruolo in difesa dei lavoratori da comportamenti che potrebbero configurarsi come discriminatorio (come è stato in passato).
Oppure, bisogna fare i “lavativi” perché l’azienda si “liberi” presto di noi?
I compiti del sindacato sono molti e articolati.
Il primo è quello di scrivere accordi al meglio delle sue possibilità, per tutelare i lavoratori e i loro diritti.
Il secondo è pretendere il rispetto degli accordi sottoscritti, operando per ripristinarne le prerogative quando le aziende tentino di ignorarle o disapplicarle.
Il terzo è gestire al meglio le specificità e le questioni interpretative che necessariamente si manifestano quando si passa alla fase concretamente applicativa di qualsivoglia testo normativo (legge, regolamento o accordo che sia).
Ve ne sono poi molti altri e non meno importanti, ma che non rilevano ai fini di questa risposta, che si incentra sugli accordi e su come applicarli.
Nel caso concreto l’accordo di esodo è stato fatto al meglio delle nostre possibilità inserendo ampie tutele rispetto alle possibili modifiche previdenziali, comprendendo il mantenimento della contribuzione integrativa e delle altre forme di welfare anche durante il periodo di esodo, definendo criteri oggettivi e verificabili per l’accesso alla lista dei 3.000 che effettivamente usciranno. Lo abbiamo fatto anche concordando sul fatto che tra le varie esigenze da tutelare vi fosse la possibilità di garantire la continuità operativa dell’azienda senza pesare oltre limiti accettabili su coloro (e sono la stragrande maggioranza) che dovranno restare al lavoro adesso e per molti anni a venire e quindi definendo che i criteri per l’inserimento negli scaglioni di uscita fossero ampiamente gestionali (a differenza di quanto definito per l’inserimento nella lista dei 3.000, i cui criteri sono fissi e oggettivi).
Crediamo che l’incrocio di questi parametri, unito alla vigilanza sul territorio per impedire casi di discriminazione, siano l’esemplificazione concreta del nostro ruolo, che prevede il difficile e costante compito di cercare di portare a sintesi e conciliazione esigenze diverse e a volte confliggenti. Come ad esempio quella di uscire tutti insieme e – nel contempo – aprire le filiali e gli uffici per fare le cose che si facevano prima, ma con meno colleghi, in attesa di accorpamenti, riallocazioni, trasferimenti e quant’altro. Tutti processi riorganizzativi possibili e – si spera – efficaci, ma che certamente richiedono tempo e quindi necessitano di uscite scaglionate anche sulla base delle professionalità.
e una vergogna.. i soliti inciuci… ma al tavolo delle trattative non avete allora stabilito nessun criterio di salvaguardia di anzianità contributiva dei colleghi… mi sembra di capire… ma avete lasciato tutto in mano alla azienda… che a sua discrezione stabilisce chi vuole fare uscire….
In riferimento alla risposta delle 17.28, in cui si citano dei non meglio definiti “criteri per l’inserimento negli scaglioni in uscita … ampiamente gestionali”, vorrei sapere di quali criteri si tratta e quale ne è il riscontro documentale – al di là del fatto che sia nell’Accordo che nella lettera di adesione di tali criteri non si faceva cenno, il che non è il massimo della chiarezza.
Il criterio è il fatto che l’Azienda può decidere (ovvero può esercitare discrezionalmente una scelta e non un obbligo: la facoltà è per definizione un dato gestionale) l’anticipo di un diritto che è stabilito nel giugno 2019. Il diritto è l’uscita non oltre il giugno 2019, l’anticipo rispetto a questa data è una discrezionalità aziendale. Questo è scritto chiaramente nel testo dell’accordo.
Nell’esercizio di questa sua facoltà (assolutamente discrezionale) la lettera a latere indica dei criteri di priorità (le eventuali condizioni di disagio dei colleghi).
Mi preme fare alcune considerazioni:
– la questione esodo/pensione per i colleghi è qualcosa di unico perché capita una volta nella vita, coinvolge quindi molto la sfera intima e l’emotività della persona, è un traguardo, uno scopo, una gioia;
– da giugno 2017, cioè da quando è apparso certo che la banca avrebbe avviato la procedura degli esuberi sono passati sei mesi. Un periodo colmo di dubbi e aspettative, di momenti di fiducia e di sconforto nel susseguirsi di notizie più o meno fondate.
La banca ci ha chiesto più di un mese fa d’impegnarci ad uscire, con più di 18 mesi di anticipo rispetto alla data del giugno 2019; loro si sono solo impegnati a dare risposte in 15 gg, ma queste risposte non arrivano. Sento dire in giro che rimarranno fuori parte di quelli che maturano il diritto nel 2021; ma ciò vuol dire che tutte le 6.800 domande pervenute sono valide e ciò non è credibile. L’informativa dell’azienda è veramente ridicola e irrispettosa delle sensibilità delle persone. Sono schifato ed indignato.
Sento dire che gli esclusi potranno beneficiare di un nuovo futuro fondo ma, francamente, se fossi escluso da questo non so se avrei voglia di ricominciare la tiritera ed impegnarmi per andar via magari tra due anni (perchè ovviamente le nuove date di uscita sarebbero successive a quelle previste oggi). Forse il sindacato dovrebbe ricominciare a battere i pugni. Non sul tema degli esuberi. ma sul tema più generale del rispetto delle persone. L’attesa, la mancanza d’informazione sono logoranti.
L’esodo è un traguardo, uno scopo, una gioia per i bancari, perché la contrattazione sindacale (non il caso o la bontà delle aziende) è stata in grado di prevedere un fondo di sostegno per i colleghi pagato interamente dalle aziende (con l’unica eccezione della vicenda ex venete, dove è intervenuto il governo, ma anche in quel caso a seguito dell’inziativa sindacale per il mantenimento dei posti di lavoro) e che garantisce un reddito pari alla pensione per tutto il periodo di permanenza, compresi i contributi integrativi e tutto il welfare aziendale come se si fosse in servizio. In tutto il resto del mondo gli esodi sono spesso una tragedia, giacchè producono riduzioni estremamente consistenti del reddito, non sempre garantiscono la continuità fino al raggiungimento della pensione e certamente non garantiscono il mantenimento delle condizioni integrative aziendali una volta usciti dal lavoro.
Il sindacato ha battuto eccome i pugni, per costruire queste condizioni e mantenerle nel tempo fino ad oggi e – con molta fatica – anche per gli anni a venire.
E possibile che non rientrino in questa prima fase tutti i colleghi del 2021. Non è un complotto: basta considerare che i posti sono 3.000, che hanno la priorità le 104 gravi per sé (che scavalcano tutti), che i colleghi con diritto a pensione sono circa 1.500 per ogni anno solare. Stiamo lavorando per vedere se si possono allargare un po’ i numeri e far rientrare tutto il 2021 in questa prima trance di esodo. Non sappiamo se sarà possibile, ma è ormai praticamente certo (lo ha praticamente dichiarato finalmente anche Gros-Pietro) che ci sarà un secondo esodo collegato al piano industriale (e quindi nei primi mesi del 2018). Tutti potranno uscire, è questione di mesi.
L’incertezza è una brutta bestia, ma la possibilità di fare errori (in buona o meno buona fede) è peggio. La necessità di fare una verifica puntuale di tutte le domande (e dei singoli requisiti) prima di rendere pubblica la data ultima del diritto pensionistico per poter rientrare in questa trance senza scavalcamenti indebiti ha la priorità sulla tempestività delle comunicazioni.
Quanto alla questione degli scaglionamenti vale assolutamente quanto risposto precedentemente poco sopra.
E’ condivisibile quello che scrivi. A questo dobbiamo aggiungere il fatto che siamo l’unico sindacato che ci mette la faccia dando comunicazioni ufficiali su un dato così sensibile per noi possibili esodanti. (oltre per tutte le altre problematiche).
Circa la possibilità di ampliare la platea di esodanti a tutto il 2021 (cosa per me auspicabile) ritengo difficilmente percorribile nei termini previsti dall’accordo con il governo che ha dei paletti ben precisi. Occorrerebbe fare un nuovo accordo e secondo me per noi dipendenti rifare una nuova adesione al nuovo accordo.
“Stiamo lavorando per vedere se si possono allargare un po’ i numeri…”
ma allora c’è una trattativa in corso?
Non c’è una trattativa in corso. Nell’ambito delle verifiche si cercherà di capire se esistono spazi gestionali per ampliare (per piccoli numeri e comunque nel budget di spesa finanziato dal Governo per questo esodo) la quota 3.000. La trattativa ci sarà nel momento in cui sarà possibile aprire un nuovo esodo.
buongiorno,
quindi se esiste questa discrezionalità da parte dell’azienda, quest’ultima potrebbe decidere unilateralmente di scegliere un nominativo con finestra pensionistica 31/12/2023 al posto di una persona che con finestra 2020?
No, poiché chi ha la finestra nel 2023 NON rientra nella quota 3.000 i cui parametri sono fissati in modo rigoroso attraverso la maggior prossimità all’esodo (e alla 104 in stato di gravità per sé). Continuare a confondere la formazione della lista dei 3.000 con gli scaglioni di uscita non serve a nessuno. Se è fatto in buona fede, suggeriamo di leggere le ormai decine di risposte in cui abbiamo chiarito questa differenza. Se è fatto in male fede, suggeriamo di soprassedere, perché alimentare deliberatamente questo genere di confusione non serve davvero a nessuno.
Mi spiace, hai ragione, mi sono spiegato male. quello che intendevo sapere è questo: tra 2 nominativi con stessa finestra d’uscita, e diversa età anagrafica l’azienda può decidere l’uscita discrezionalmente?
A parità di finestra di uscita (che per legge è sempre il primo del mese) si considera il giorno in cui è maturato il diritto (che invece può realizzarsi in qualsiasi giorno del mese precedente a quello della propria finestra di uscita)
Grazie per la puntualità e precisione delle risposte. Un solo dubbio: una volta che l’azienda avrà terminato la verifica delle richieste pervenute e predisposto la graduatoria per i 3.000, in che modo e con che tempistica sarà comunicato alle persone interessate?
Contiamo che i lavori di verifica terminino entro la fine della prossima settimana. Tutti coloro che rientrano nella lista dei 3.000 riceveranno una comunicazione individuale, via mail. Al termine dei lavori di verifica sarà resa nota anche la data ultima di maturazione del diritto previdenziale che dà diritto all’ingrsso nella lista.
Capisco la stanchezza nel reiterare risposte spesso ripetitive, ma la vastità della platea coinvolta e il protrarsi dell’assenza di una comunicazione ufficiale da parte della banca di certo non aiutano . Comunque vi ringrazio per il servizio che offrite. Ma quando potremo sapere qualcosa?
Non è tanto la stanchezza di dare risposte ripetitive: molto spesso basta fare un copia e incolla (come qui di seguito). E’ proprio che affastellare le questioni, magari anche tornando a proporre informazioni sbagliate come se fosero dei dati di fatto, aumenta la confusione in chi cerca le risposte ai propri dubbi.
In ogni caso: contiamo che i lavori di verifica terminino entro la fine della prossima settimana. Tutti coloro che rientrano nella lista dei 3.000 riceveranno una comunicazione individuale, via mail. Al termine dei lavori di verifica sarà resa nota anche la data ultima di maturazione del diritto previdenziale che dà diritto all’ingresso nella lista.
Buongiorno, dico la mia…concordo sul fatto che l’incertezza è una brutta bestia, ma é possibile fugare il dubbio circa il numero delle domande pervenute? nei commenti precedenti é stato fatto riferimento a 6.800 domande ricevute, almeno questo dato é da considerarsi certo? Grazie.
Si, questo dato (il numero di domande pervenuto) è certo, ma purtroppo il numero delle domande NON corrisponde al numero dei colleghi che le hanno inoltrate. Per le più diverse ragioni (integrazione di documentazione mancante, dubbi sull’effdettiva ricezione del fax e così via) alcuni colleghi hanno inoltrato due o anche tre volte la domanda. Questa è una delle (tante) verifiche a cui si sta lavorando.
scusa, in un commento precedente ho letto che è certo che verrà aperto un nuovo fondo esuberi all’inizio dell’anno prossimo. E’ stato scritto che tutti usciranno, è una questione di mesi. Intendi tutti gli aderenti a questo fondo esuberi, anche chi matura i diritti nel 2023, o ci sarà ancora qualche escluso?
Abbiamo scritto che è molto probabile che ci sarà questo nuovo esodo e che lo stesso Gros-Pietro lo ha dato per scontato. Naturalmente la certezza ci sarà solo nel momento in cui verrà concretamente annunciato. Nel caso in cui ci sia – sempre secondo le stesse dichiarazioni di Gros-Pietro – avrà lo scopo di accontentare tutte le richieste pervenute.
Secondo le vostre proiezioni, potrebbe essere possibile l’ipotesi che oltre a quelli del 2021 possano rientrare anche coloro i quali maturano il diritto pensionistico nel primo quadrimestre del 2022 (104 3.3 per se a perte)?In quanto nei precedenti commenti, sembra di capire che ci sarà l’impegno a richiedere l’utilizzo massimo del budget di spesa finanziato dal governo per questo esodo. – Il tutto fermo restando che nessuno é in possesso della sfera di cristallo, ma di dati e competenze statistiche si 🙂 – grazie del vostro supporto.
Premesso che nessuno ha la sfera di cristallo e che i dati statistici non sono ancora disponibili (le verifica della congruità delle domande pervenute è ancora in corso) allo stato attuale non è possibile fare alcuna previsione anche solo minimamente fondata. A parte quella che con estrema probabilità sarà in ogni caso possibile procedere con un nuovo esodo e che in tal caso l’obiettivo condiviso sarebbe quello di accogliere tutte le domande pervenute.
su Repubblica di oggi un articolo afferma che l’Azienda sta riflettendo sulle domande di esodo in surplus rispetto alle 3000.. e che tale riflessione si concluderà a breve in quanto entro l’anno vanno firmati gli accordi per beneficiare del residuale del plafond di 600 mln messo a disposizione dallo stato per gli esuberi bancari..
tali affermazioni hanno qualche fondamento? potrebbe esserci un qualche accordo entro la fine dell’anno?
Come andiamo ripetendo da un po’ di giorni (nello specifico da dopo le dichiarazioni di Gros-Pietro della settimana scorsa), sono in corso delle valutazioni sul costo reale che comporteranno le uscite di 3.000 colleghi di Intesa Sanpaolo (costo che sarà possibile valutare compiutamente solo dopo aver esaurito la fase di verifica delle domande pervenute) e se tali costi – sommati ai costi per le uscite dei 1.000 colleghi ex Venete – siano tali da saturare il plafond di spesa stanziato dal Governo per finanziare le uscite nel nostro Gruppo. Se risulteranno degli avanzi, certamente occorrerà trovare le soluzioni più idonee per saturare questa disponibilità.
Mi pare di ricordare che i fondi stanziati dal governo prevedevano specificatamente per i 4000 esuberi la somma di euro 1,285 miliardi, vero? E se vero mi sembra eccessivo per far fronte a solo 4.000 esodi ( 1000 Venete + 3000 Intesa Sanpaolo) .
E’ presumibile che sia così. Tuttavia, come ovvio, in contabilità il concetto di “presumibilità” non ha particolare valore ed è per questo che dopo aver stabilito in modo certo e definitivo la composizione della lista dei 3.000 colleghi di Intesa Sanpaolo effettivamente coinvolti, si procederà a una verifica puntuale dei costi effettivamente necessari per l’esodo in corso (sommando i costi così definiti a quelli già noti per i colleghi ex Venete). A quel punto si procederà con gli eventuali ampliamenti necessari alla saturazione degli eventuali “avanzi” dello stanziamento.
Ma a quando il prossimo incontro con l’azienda x relativi chiarimenti?
Non appena saranno terminate le verifiche in corso.
Grazie x le informazioni che date a tutti noi
🙂
Pare che giovedi ci sarà l’incontro Banca-Sindacati per le verifiche: speriamo escano fuori i soldini per mandare via anche noi “giovani” che maturiamo nel 2023 🙂
Il 13 novembre è scaduto il termine per aderire all’esodo. Siamo all’11 dicembre e non ancora riusciamo a sapere chi è incluso nel perimetro e chi no. Ma vi sembra una cosa seria? O devo pensare che siamo di fronte ad un’Azienda completamente inefficiente? Meno male, allora, se riuscirò ad andare via….