Pubblicato il – 9 Luglio 2020


Emergenza… Occupazionale!

COORDINAMENTI RSA INTESA SANPAOLO SARDEGNA

Il 3 dicembre 2019 si è svolto l’ultimo incontro trimestrale dell’Area Sardegna: purtroppo l’emergenza Covid19 non ha consentito lo svolgimento della prima trimestrale del 2020 che, a seguito di nostra sollecitazione, è convocata per il 17 luglio.

Vogliamo riportare all’attenzione dell’Azienda il tema dell’occupazione che già nella precedente trimestrale era stato l’argomento principale. Ribadiamo pertanto quanto già detto in quella occasione.

Il tema dell’occupazione è assolutamente centrale per il nostro territorio e per i colleghi: è il filo conduttore nelle problematiche quotidiane e lo strumento indispensabile per affrontare ogni cambiamento.

E di cambiamenti, in questi primi mesi dell’anno, ne abbiamo affrontati e ne stiamo affrontando tanti, ad iniziare da quelli attuati dall’azienda con l’ennesimo Nuovo Modello di Servizio e la conseguente creazione dei portafogli Exclusive nel “mondo Personal per il futuro”, cosa che ha suscitato notevoli problemi nella ridistribuzione della clientela con le filiali retail.

Ma l’evento traumatico della pandemia è stato ciò che più di ogni altra cosa ha fatto emergere la già carente mancanza di personale nella rete e nella FOL.

Per non esporre il personale al contagio si è giustamente lavorato su turni, si sono lasciati i lavoratori a rischio salute a casa e, anche utilizzando quanto previsto dai DPCM, sono stati supportarti i lavoratori portatori di problematiche legate alla chiusura delle scuole ed al lavoro di cura.

Lavorando nelle filiali a ranghi ridottissimi, si sono accentuate le difficoltà che più volte abbiamo denunciato: in molte filiali sono mancati gli operatori di cassa, nell’emergenza si sono dirottati i clienti nelle filiali dove l’operatore era presente (cosa che  la gestione per appuntamento ha reso di più difficile gestione), sono tuttora a casa diversi gestori a cui solo recentemente è stata data la possibilità di lavorare in smart working, con pesantissime ricadute su chi turnava che ha dovuto far fronte allo stress derivante dalle pressioni che i clienti, i media, il Governo e la banca stessa esercitavano. È facile immaginare che l’ulteriore riduzione di personale che seguirà agli imminenti esodi renderà questa situazione ancor più critica.

Nella filiale FOL di Cagliari la ormai cronica carenza di personale – che abbiamo denunciato fin dalla sua nascita in tutti gli incontri avuti con l’Azienda – nell’emergenza causata dalla crisi sanitaria è diventata insostenibile: code di telefonate che hanno raggiunto anche le 100 chiamate hanno reso impossibile una corretta gestione del lavoro già precaria in periodo pre-Covid.

A tutto questo si aggiunge la mancanza del turn over: alle uscite che hanno coinvolto circa 40 colleghi negli ultimi due anni e a quelle ormai imminenti non si è fatto fronte con nuove assunzioni se non con quelle risicate delle c.d. categorie protette (al solo fine di rispondere ad un obbligo di legge) che non hanno risolto affatto il problema.

Non si può pensare neanche che il piano di razionalizzazione degli sportelli sia una delle possibili soluzioni: far confluire tutti i clienti di due o più UOG su un’unica filiale lascia il numero dei lavoratori della filiale accorpante pressoché invariato, aumentando i disagi per i clienti e lo stress per i colleghi.

Il futuro piano di acquisizione di UBI sappiamo già che nel nostro territorio non porterà alcun beneficio in termini di aumento del personale (non essendo UBI presente in Sardegna) ma subiremo invece gli effetti di un nuovo esodo, che accentuerà ancor di più la riduzione degli occupati ormai da tempo sotto le 1000 unità: un film già visto in occasione dell’acquisizione delle Banche Venete.

Vi chiediamo pertanto, ancora una volta, di assolvere a quanto dichiarato negli accordi in capogruppo, dove si garantivano nuove assunzioni con particolare attenzione alle aree economicamente disagiate, nelle quali, ahinoi, rientriamo a pieno diritto. Quegli accordi prevedevano un rapporto di 1:4 tra nuovi ingressi e uscite di personale: non ci sembra velleitario chiedere quantomeno il rispetto di quel rapporto considerando anche le uscite già avvenute.

Oltre ad un necessario ricambio nella rete, è urgente che si proceda ad un significativo aumento di organico nella FOL, che non può che avvenire con nuove assunzioni. Un piano di nuove assunzioni nella FOL del quale potrebbero beneficiare anche altri territori, oltre quello del capoluogo, col ricorso a postazioni in filiali presenti nell’isola ma a riporto della FOL di Cagliari: una soluzione che non ci appare affatto fantasiosa considerato che in tempi di pandemia i colleghi FOL hanno lavorato in smart working ed hanno quindi già sperimentato un modello di questo tipo.  Solo così si potrà far crescere una realtà lavorativa che dal suo nascere si è volutamente lasciata al limite della sopravvivenza, con manifestazioni di insofferenza ogniqualvolta il Sindacato evidenziava le criticità in essa esistenti: non rappresenta una vittoria affermare che i fatti ci hanno dato ragione.

Cagliari, 8/07/2020