L’azienda ha comunicato tramite intranet che da oggi 5 marzo ha preso l’avvio l’annunciata distribuzione degli iPhone 6S nelle filiali. L’iniziativa in questa fase coinvolgerà i direttori di filiale, i coordinatori commerciali, i coordinatori Imprese, i gestori PAR (Personal e Retail) e i gestori Imprese.
I nuovi telefoni avranno una connessione dati attiva, e saranno un canale in più per fruire della formazione in modalità smart, affiancandosi per tale fine agli altri dispositivi come gli iPad o i PC portatili.
Nulla cambia per i colleghi che hanno già in dotazione un telefono con connessione dati attiva; in caso di guasto o sostituzione dell’attuale telefono non sarà fornito un iPhone 6 S ma un modello analogo a quello già assegnato. Gli iPad condivisi in carico alle filiali potranno essere ancora utilizzati con le modalità attuali. Infatti per i colleghi di filiale al momento non destinatari di questa iniziativa, l’accesso alla formazione continuerà ad avvenire tramite tablet in condivisione.
La distribuzione degli iPhone sarà graduale nell’arco di alcuni mesi. I dettagli operativi sono disponibili in una sezione su ABC che i destinatari dell’iniziativa possono consultare per attivare e utilizzare al meglio i nuovi dispositivi.
Abbiamo comunque chiesto che nei prossimi incontri ci vengano illustrate le modalità di questa nuova iniziativa e le garanzie per i colleghi coinvolti.
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Come sempre non appare chiaro l’uso che si può fare del telefono in questione. Sembrerebbe utilizzabile solo per la formazione (e in tal caso in tutta franchezza mi sembra uno spreco esagerato, visto che ci sono già gli altri strumenti e sarebbe destinato ad essere dimenticato in un cassetto). Oppure è un vero e proprio telefono aziendale da tenere sempre con sé? Per me sarebbe oltremodo scomodo, avendo già il cellulare personale, che per policy aziendale non può essere sostituito dal nuovo. Si puo’ rifiutare l’assegnazione?
L’iniziativa aziendale è stata unilaterale e comunicata direttamente tramite intranet. La motivazione fornita è quella della formazione, anche se occorre verificare concretamente se si tratta della soluzione più idonea. Sono questioni che, come abbiamo scritto nella news, porremo all’azienda per definire meglio e – sopratutto in modo efficace rispetto alle prerogative individuali dei colleghi – i contorni e i limiti dell’iniziativa. In generale, poichè si tratta comunque di uno strumento di lavoro e non di un benefit, appare difficile ipotizzare una “rinuncia”. Comunque stiamo approfondendo anche questo aspetto.
MA QUALCUNA CI HA CHIESTO SE CI INTERESSA?
FORSE AVREMO VOLUTO ALTRO !!!
Come abbiamo risposto sopra, non si tratta di un benefit, ma di uno strumento di lavoro. La formazione, che in virtù degli accordi sindacali deve essere svolta in orario di lavoro ed essere retribuiita è – a tutti gli effetti – lavoro: su questo non vi sono dubbi. Il tema degli iPhone per la formazione è quindi particolarmente interessante, poiché mette in campo la questione dell’adeguatezza dello strumento per uno degli aspetti più importanti per lo sviluppo della professionalità dei colleghi, ma anche per la tutela dell’occupabilità in contesti sottoposti e veloci e radicali mutamenti. la formazione non può essere sottovalutatao relegata in ambiti marginalui o volontaristici. Deve invece essere garantita in forme realmente fruibili ed efficaci, nel pieno rispetto delle prerogative contrattuali e individuali. Questo è uno dei temi di cui discuteremo con l’azienda.
non vorrei faccia la fine dell’I PAD….me l’han consegnato più di un anno fa e non l’ho mai utilizzato perché non mi han mai permesso di utilizzarlo….è sempre stato nel cassetto a prender polvere…che spreco!!
Un vero spreco. ma cosa intendi con “non mi hanno mai permesso di utilizzarlo“?
Infatti non è chiaro se è utilizzabile per contattare i clienti e ricevere chiamate da essi, anche perché a quel punto fuori orario di lavoro come ci si regola? la formazione su Apprendo può essere fruita anche fuori orario lavorativo e quindi se il numero fosse disponibile ai clienti si rischierebbe di essere contattati anche in orari che esulano dal lavoro.
Sinceramente poi fruire della formazione sul display di uno smartphone lo trovo leggermente difficoltoso, a meno che il telefono stesso non possa essere utilizzato come router wi-fi.
Il lavoro fuori orario è vietato. Anche questo è fuor di dubbio. Alcuni colleghi lo chiamano impropriamente “lavoro nero”, ma in realtà è ben peggio. Il lavoro nero è tale se è retribuito, appunto in nero. Con evasione fiscale e previdenziale, ma almeno è retribuito. Il lavoro fuori orario per la banca non è retribuito del tutto: è proprio “volontariato”. E se una cosa è certa, è che Intesa Sanpaolo NON ha bisogno del nostro volontariato per tirare avanti: ci sono moltissime associazioni benemerite presso cui possiamo farlo se lo desideriamo, ma non certo Intesa Sanpaolo.
Per quanto attiene ai dubbi su telefono e formazione, abbiamo già detto sopra.
Salve a tutti, una domanda che mi sorge subito spontanea è la seguente: l’azienda, che mette a disposizione un iPhone per la formazione (almeno per ora si è capito solo questo) si sarà resa conto che, per una questione di dimensioni dello schermo e di poca ottimizzazione del sito di Apprendo, sarebbe un device a dir poco “scomodo” se non addirittura “inadatto” alla fruizione di tali contenuti? Non vorrei che, per rincorrere a tutti i costi la famigerata formazione “in orario di lavoro” si ricada nell’ormai consueto metodo “tieni il telefono accanto mentre la formazione va avanti” o peggio.
Detto questo, saluto tutti cordialmente.
Sui dubbi in merito all'”adeguatezza” dello schermo abbiamo detto.
Certo in nessun caso è possibile avallare pratiche della formazione del tipo “sfoglia i corsi” mentre servi i clienti. E’ veramente un problema molto serio la sottovalutazione di questo aspetto da parte di molti colleghi e – ancor più grave – l’ostruzionismo di molti “capi”. La formazione non è un intralcio sulla via del budget, ma la migliore (se non l’unica) garanzia di poter conseguire uno sviluppo professionale e di mantenere in sicuro livello di occupabilità.
Come promesso abbiamo iniziato le verifiche sulla possibilità legale di rifiutare l’assegnazione dell’iPhone. Nel mentre abbiamo anche scartabellato un po’ tra la documentazione aziendale pubblicata in intranet e abbiamo verificato che è un’eventualità già prevista dalla procedura aziendale. Copiamo e incolliamo dalle FAQ aziendali:
Un collega destinatario di smartphone non intende ritirare l’apparecchio. Cosa deve fare il Direttore?
“Una volta acquisita in forma scritta la volontà di rinuncia dell’apparecchio da parte dell’assegnatario, il Direttore dovrà procedere con quanto indicato nel documento al presente link
(nel link c’è scritto che deve aprire ticket web e quello che deve indicare)”.
Come si vede, l’unica cosa che deve fare il collega che non vuole ritirare l’iPhone è comunicarlo in forma scritta al suo Direttore.
Secondo me Apple doveva fare il budget……
Secondo me è veramente ridicolo assegnare un Iphone per la formazione… uno spreco di soldi.