image_pdfimage_print

Il recente accordo sulla Cassa di Previdenza San Paolo ha avviato le procedure per definire un’offerta di capitalizzazione individuale volontaria per gli aderenti alla Cassa medesima.

Per iniziare a fornirvi tutti gli strumenti di conoscenza e valutazione sulle convenienze o meno di accettare tale offerta, abbiamo redatto una prima sezione di domande e risposte (FAQ) sulla questione.

.

Che cos’è la Cassa di Previdenza San Paolo?
La Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino fino al 31/12/1990 ha operato come ente esonerativo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria erogando la pensione di base per i dipendenti dell’allora istituto di credito di diritto pubblico San Paolo di Torino. Dal 1° gennaio 1991 la Cassa di Previdenza opera come fondo integrativo dell’INPS, ovvero erogando una quota aggiuntiva alla Pensione INPS.

Concretamente l’ammontare della prestazione della Cassa è tale da permettere al pensionato di ricevere una pensione complessiva (INPS + Cassa) pari al 2,25% delle voci fisse della retribuzione annua lorda per ogni anno di contribuzione valido ai fini Cassa Previdenza. La pensione può raggiungere al massimo il 90% della retribuzione annua pensionabile, con 40 anni di contribuzione validi. La retribuzione annua pensionabile è calcolata partendo dall’ultima mensilità ricevuta (voci fisse) prima del collocamento a riposo, ragguagliata ad anno (cioè moltiplicata per 13 mensilità).
Nella pratica la pensione della Cassa corrisponde alla differenza tra il 90% delle voci fisse dell’ultima retribuzione e l’importo della pensione erogata dall’INPS (che invece è calcolata dell’intera retribuzione, comprese le voci variabili).

Chi sono gli iscritti alla Cassa di Previdenza San Paolo?
Gli aderenti alla Cassa di Previdenza San Paolo sono i dipendenti dell’istituto di credito di diritto pubblico San Paolo di Torino assunti entro il 31/12/1990.

Per verificare concretamente se si è iscritti alla Cassa di Previdenza è sufficiente controllare la propria busta paga: nel riquadro “F P C” intitolato Fondi di previdenza Complementare vi sono due alinea:
– Imp. Fondo 1 che è il Fondo Pensioni di Gruppo
– Imp. Fondo 2 che è la Cassa di Previdenza Sanpaolo
Solo gli iscritti alla Cassa di Previdenza San Paolo hanno una cifra valorizzata nell’alinea Imp. Fondo 2.

Con quali soldi la Cassa eroga le prestazioni ai suoi aderenti?
La Cassa eroga le prestazioni con il suo patrimonio (derivante dalle contribuzioni versate fino al momento della sua trasformazione in fondo integrativo dell’INPS). Le prestazioni sono inoltre garantite da una fidejussione individuale rilasciata dall’azienda a ciascun aderente.

Che cos’è e come funziona la fidejussione?
La fidejussione garantisce tutti gli aderenti alla Cassa rispetto al fatto che se il patrimonio proprio della Cassa non fosse sufficiente a pagare tutte le prestazioni fino all’ultimo aderente, sarà la banca a farsi carico di questi oneri. La fidejussione ha natura individuale e infatti ciascuno degli aderenti ha ricevuto a suo tempo un documento individuale in tal senso. Tuttavia, poiché tale impegno fidejussorio deriva da una contrattazione collettiva, non è fondamentale aver conservato quel documento, poiché la gestione di questa obbligazione aziendale viene da sempre gestita con modalità collettive.

In che cosa consisterà la proposta individuale di capitalizzazione della Cassa?
L’unica prestazione possibile per la Cassa, secondo l’attuale Statuto, è l’erogazione di una prestazione integrativa al momento dell’effettivo pensionamento. Il suo capitale è indiviso e gestito unicamente in monte.

Con la proposta di capitalizzazione si proporrà il riparto tra tutti gli aderenti alla Cassa del capitale disponibile più il valore della fidejussione. La proposta di riparto avverrà in attuazione delle regole Covip e dopo un confronto tecnico con esperti attuariali. Concettualmente tale riparto avverrà trasformando la “rendita attesa” in “capitale” (calcolandolo sulla base dell’anzianità maturata al 31/12/2017).
Tale importo in ogni caso non sarà inferiore a 30.000 €.
Concretamente si proporrà a ciascun aderente di liquidare la sua posizione presso la Cassa procedendo al versamento immediato della cifra corrispondente alla sua intera prestazione futura sul suo zainetto presso il Fondo Pensioni di Gruppo. In caso di accettazione, con decorrenza 1/1/2018, la contribuzione aziendale mensile al Fondo Pensioni di Gruppo aumenterà di un ulteriore 4%.

La proposta individuale di capitalizzazione è obbligatoria o facoltativa?
La proposta individuale di capitalizzazione è assolutamente facoltativa e ciascun collega sarà libero di accettarla o respingerla.

Come verrà fatta la proposta individuale di capitalizzazione?
Ogni aderente alla Cassa riceverà un’offerta individuale entro il 30 giugno 2018 con l’indicazione puntuale della cifra lorda corrispondente alla sua capitalizzazione, completa di tutti gli elementi su cui è stato effettuato il calcolo. Il collega avrà poi tre mesi di tempo per accettare o respingere la proposta. La mancata risposta equivale a una mancata accettazione.

Nel caso in cui accettassi la capitalizzazione, quale sarà il trattamento fiscale applicato?
Il versamento della quota di capitalizzazione sul Fondo Pensioni è fiscalmente neutro (non si pagano tasse). La tassazione delle prestazioni del Fondo farà riferimento ai vari periodi di permanenza nella Cassa applicando le diverse aliquote tempo per tempo vigenti e dettagliate nella nostra Guida alla Previdenza Integrativa.

Dopo che la mia quota di capitalizzazione sarà stata versata nella mia posizione individuale nel Fondo Pensioni di Gruppo, come potrò disporne?
Questa quota entrerà a far parte del mio “zainetto” e potrò disporne secondo le norme generali dei Fondi Pensioni e quindi utilizzarla per gli anticipi fin da subito, riscattarla come capitale al momento del pensionamento, utilizzarla per costituirmi una rendita integrativa della pensione secondo tutte le fattispecie dettagliate nella nostra Guida alla Previdenza Integrativa.

Cosa significa che per chi aderisce alla capitalizzazione è prevista una contribuzione aziendale aggiuntiva al Fondo Pensione di Gruppo pari al 4%?
Chi aderisce all’offerta di capitalizzazione individuale liquida la propria posizione presso la Cassa in cambio di una cifra calcolata sulla base della sua anzianità al 31/12/2017. Per compensare la mancata valorizzazione ai fini Cassa degli anni futuri in cui si sarà ancora in servizio, chi aderisce alla capitalizzazione avrà dal 1/1/2018 un aumento della contribuzione aziendale mensile alla propria posizione individuale (zainetto) presso il Fondo Pensioni di un ulteriore 4% (con le conseguenti possibili ricadute in termini di superamento del limite di deducibilità dei contributi volontari del dipendente: consulta il capitolo specifico della nostra Guida alla Previdenza Integrativa).

E se invece decido di non accettare la capitalizzazione che cosa succede?
In questo caso mantengo del tutto invariate le mie prerogative attuali e le mie prestazioni future, compresa la garanzia fidejussoria individuale, come illustrate nella prima risposta a questa serie di domande.

.

X