I lavoratori del gruppo ISP dei pp.oo. della provincia di Brindisi riunitisi in assemblea data 15/11 hanno valutato positivamente gli accordi raggiunti il 3/8 u.s. per il rinnovo del contratto di II livello.
Nel corso del dibattito è stato manifestato il senso di disagio vissuto quotidianamente nelle filiali.
Pressione commerciale è forse la frase più usata e più abusata negli ultimi tempi e alla quale si danno significati e contenuti non sempre condivisi.
Di certo ci si riferisce a qualcosa di insopportabilmente odioso. E forse anche illegittimo, di certo al di fuori del contratto di lavoro.
Il contratto di lavoro (e per certi versi anche il codice civile) prevede, la faccio breve, che il dipendente operi con intelligenza e diligenza nell’utilizzo dei mezzi che l’azienda gli mette a disposizione.
Il contratto non prevede mai, mai, degli obiettivi quantitativi da raggiungere o garantire.
Tutte le volte che un capo, capetto o capaccione, fa pressione per il raggiungimento di obiettivi quantitativi non sa o non ha capito che sta chiedendo qualcosa di illecito.
E l’azienda ovviamente non condivide (di sicuro) né avalla pratiche illecite.
Nessun articolo del contratto prevede che il cassiere faccia almeno 32 versamenti al giorno, il gestore collochi almeno 7 polizze, offra 6 caffè, partecipi a 17 lync; il capoarea faccia 6 telefonate al giorno ad ogni capo filiale etc etc ….. nel contratto, insomma, non ci sono numeri.
Sebbene mi dicono siano in tanti a darli.
Giuseppe Pappadà