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27MARZOIl Direttivo FISAC/CGIL esprime grandissima preoccupazione per lo stato della vertenza sul rinnovo del CCNL in ABI. Alla prevista ripresa del negoziato il 23 marzo u.s., il sindacato unitariamente ha stigmatizzato l’atteggiamento di ABI nel corso del lungo negoziato fin qui svolto e ribadito l’assoluta contrarietà alle posizioni fin qui rappresentate da ABI. L’impianto negoziale unitario ribadito ad ABI si riassume in:

  • Un patto di sistema per la tutela occupazionale e il lavoro per i giovani;
  • Modello di banca, nuovi mestieri e nuove professionalità;
  • Intangibilità dell’area contrattuale e degli inquadramenti;
  • Tutele sulle ricadute conseguenti alla nuova normativa sul lavoro.
  • Recupero dell’inflazione;

Per tutta risposta ABI ha dichiarato la propria totale indisponibilità ai primi due punti; inoltre, pur con qualche avanzamento su Area Contrattuale, Jobs Act e Salario d’inserimento fornisce inaccettabili proposte su Inquadramenti e Parte economica. Su questa ha avanzato una proposta, assolutamente inaccettabile, di un aumento “fittizio” di 80,00€ compensato da misure di fatto superiori all’aumento stesso, proponendo dunque il paradosso che lavoratrici/tori sostanzialmente si finanzierebbero il rinnovo del Contratto Nazionale rimettendoci anche quote di salario.

Il Direttivo FISAC/CGIL, valuta appropriata la risposta unitaria del Sindacato che ha dichiarato inaccettabile l’insieme delle proposte di ABI, considerato come un atto di rottura unilaterale da parte delle banche che ha comportato l’interruzione della trattativa. L’attacco di ABI alla contrattazione collettiva nazionale e la sua disapplicazione potrebbero determinare un pericoloso precedente per tutto il mondo del lavoro, che la FISAC/CGIL e tutto il sindacato unitario contrasterà con tutti i mezzi. E’ necessario che si perseguano con ogni mezzo gli obiettivi unitariamente individuati:

  • difesa del Contratto Nazionale;
  • difesa dell’occupazione anche attraverso la riformulazione dell’utilizzo del FOC per interventi a tutela dei livelli occupazionali e per misure finalizzate alla rioccupazione del Settore (Fondo Emergenziale);
  • miglioramento delle condizione dei giovani utilizzando ogni strumento contrattualmente definito a partire dal salario e dalla previdenza integrativa;
  • garanzie inerenti la nuova normativa sul lavoro;
  • massima attenzione all’area contrattuale;
  • intangibilità delle previsioni sugli inquadramenti;
  • recupero reale dell’inflazione e del valore economico del salario.

Perciò, a fronte della nuova convocazione di ABI per il prossimo lunedì 30 marzo, il Direttivo della FISAC/CGIL dà mandato alla Segreteria Nazionale a verificare le condizioni per il possibile raggiungimento degli obiettivi unitari sopra individuati ed a valutare la praticabilità delle soluzioni complessive. Di fronte a tali eventuali condizioni ritiene indispensabile l’immediata convocazione successiva di questo Direttivo Nazionale per le dovute valutazioni di merito.

Diversamente, qualora permanesse lo stato di rottura determinatosi il 23 marzo u.s., il Direttivo FISAC/CGIL ritiene fondamentale che le iniziative già individuate dalle Segreterie Nazionali unitarie trovino un’immediata definizione a partire dalla programmazione delle assemblee dei lavoratori e delle lavoratrici, la proclamazione di due giornate di sciopero nazionale, il blocco delle prestazioni straordinarie, la programmazione di una grande manifestazione nazionale in difesa del CCNL, l’allargamento della conflittualità alle aziende a ai gruppi bancari. La conferma del blocco delle relazioni sindacali ad ogni livello dovranno trovare pronti tutti i livelli dell’Organizzazione per una mobilitazione generale della categoria per riconquistare il CCNL e sconfiggere il disegno di ABI, ripartendo dalla Piattaforma ( e dalla sua anima rivendicativa che è l’area contrattuale ) ed intervenendo sulle novità legislative e di settore.

CLICK QUI PER IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL DIRETTIVO NAZIONALE FISAC DEL 26 E 27 MARZO

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