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Ci sono filiali in cui sono state rilevate temperature altissime, con punte che hanno toccato più di 34°C, prive di ricambio d’aria a causa dell’assenza di finestre apribili sull’esterno e con livelli di umidità che rendono alcune di queste, veri e propri “rettilari”.
Appare del tutto evidente che le criticità non nascono solo dalla eccezionalità della situazione climatica, ma da impianti inidonei, o non adeguatamente manutenuti, e da interventi di ripristino della funzionalità degli impianti di condizionamento inefficaci, non tempestivi ed in alcuni casi non risolutivi.
RITENIAMO CHE QUANTO STA ACCADENDO SIA INACCETTABILE E CHE L’AZIENDA NON STIA AFFRONTANDO CON LA DOVUTA URGENZA IL RIPRISTINO DI IDONEE CONDIZIONI LAVORATIVE, nonostante l’impegno preso dall’Azienda stessa, in occasione dell’ultimo incontro trimestrale a seguito delle nostre segnalazioni, a monitorare l’efficacia degli interventi della ditta di manutenzione.
Abbiamo pertanto inviato all’Azienda una lettera in cui, stanti i precisi obblighi di legge (D. Lgs. n.81/2008) in capo al datore di lavoro riguardo alle condizioni in cui operano i dipendenti (temperature nei locali adeguate all’organismo umano durante il tempo di lavoro; obbligo di provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate), abbiamo richiesto che sia assicurata la vivibilità degli ambienti di lavoro e sia valutata con la massima urgenza anche l’eventuale autorizzazione alla chiusura delle unità operative per le quali non sia possibile ripristinare le condizioni lavorative e di accoglienza della clientela in tempi brevi, nel rispetto dei criteri di salubrità previsti dalla normativa vigente, prevedendo lo spostamento dei colleghi in agenzie/uffici limitrofe.
Nel caso in cui non siano date celeri risposte, ci siamo altresì riservati, di segnalare le situazioni più problematiche agli uffici ASL locali per gli interventi di loro competenza.

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