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“PIÙ CORAGGIO nel contenimento dell’emergenza epidemiologica Covid-19”, è questo il messaggio lanciato dal Segretario della Fisac Cgil Giuliano Calcagni alle Banche ed Assicurazioni, che invita le parti datoriali a focalizzare l’attività solo sull’erogazione del servizio pubblico essenziale contingentando al massimo le aperture delle filiali.
Le Organizzazioni sindacali di settore hanno inviato una lettera al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese affinché sia garantito il rispetto delle disposizioni del Governo a tutela della salute dei lavoratori delle Banche e dei cittadini e hanno richiesto, per lunedì 16 marzo, un vertice a ABI in merito ai provvedimenti da assumere nel settore alla luce delle nuove disposizioni governative (Dpcm 11 marzo 2020, art 7 e 8) sull’emergenza epidemica, che OMS ha definito “PANDEMIA”.
Le Segreterie Regionali della nostra regione hanno scritto una lettera ai Prefetti delle nostre province e al Presidente della Regione Stefano Bonaccini per denunciare e richiedere nei fatti l’applicazione delle norme previste dal Decreto.
Riportiamo di seguito un passaggio della lettera disponibile integralmente in allegato (LINK DEF lettera ai Prefetti e regione E.R.2):
“Le aziende hanno emanato disposizioni per accessi calmierati nei locali al pubblico ma, sollecitando la clientela per campagne commerciali il cui perfezionamento deve avvenire nelle sedi di lavoro, nei fatti sollecitano afflussi agli sportelli per attività non indifferibili e non riconducibili al ruolo di servizio pubblico essenziale. Questo avviene, in alcuni casi, persino evidenziando che quanto sta avvenendo oggi sui mercati può essere letto come una opportunità d’investimento o per acquistare polizze di protezione. Le aziende in molti casi invitano i lavoratori a trasferte/missioni presso il domicilio dei clienti/aziende per il perfezionamento di operazioni di business che non hanno carattere di urgenza ma prevalente carattere commerciale. A nostro avviso questi comportamenti sono improntati all’integrale continuità del business e non solo all’erogazione dei servizi essenziali, nonostante le gravissime ragioni di salute pubblica abbiano portato all’emanazione del DPCM e alle limitazioni di movimento sull’intero territorio nazionale.”
Noi richiediamo che l’applicazione delle disposizioni del Governo sia coerente nei fatti con le esigenze di tutela della salute dei colleghi e coerente con le richieste esposte anche dagli RLS aziendali:
• è necessario dotare i colleghi di mascherine, guanti, gel igienizzante, predisporre delle barriere di plexiglass alle casse e alle postazioni di accoglienza e adottare distanze di sicurezza in tutte le filiali, tradizionali e new concept;
• è indispensabile che l’azienda vigili costantemente affinché quotidianamente vengano effettuate delle pulizie accurate e approfondite, nei tempi necessari e con i prodotti adeguati all’ambiente di lavoro, in particolare modo nelle filiali, dove è costante il flusso di clienti, a tutela dei colleghi e della clientela stessa;
• devono essere limitati gli spostamenti di colleghi e clienti, pertanto riteniamo inopportuno in questo frangente procedere con gli accorpamenti previsti per il 21 marzo in considerazione del fatto che ciò potrebbe produrre un maggiore afflusso di clientela nella filiale accorpante in relazione al cambio IBAN;
• bisogna prevedere delle soluzioni che consentano la gestione delle richieste di moratoria rate mutui aziende e privati: devono essere previste laddove possibile offerta a distanza o comunque modalità che consentano una permanenza molto limitata nel tempo della clientela, in considerazione che ad esempio, i gestori GAR, possono avere dai 300 a 400 clienti da gestire;
• i rallentamenti e le sospensioni che si sono verificati e si potranno verificare nei prossimi giorni alla piattaforma Apprendo, devono essere coperti COMUNQUE con il giustificativo intesap CFF, formazione flessibile da casa, direttamente dal collega su intesap e autorizzati dai rispettivi Responsabili.
Aggiungiamo come spunto di riflessione che la nuova organizzazione prevede nelle giornate di chiusura delle filiali piccole, cioè il martedì e giovedì, che le filiali più grandi si facciano carico della gestione di tutta la clientela, con un rapporto nelle città metropolitane che può essere di 1 a 6, il tutto con un organico dimezzato e con un importante potenziale flusso di clientela verso un’unica filiale.
Al Direttore viene anche demandata la contabilità e la gestione degli sconfini delle filiali chiuse: li deve esaminare e proporre ai crediti che a sua volta li dovrebbe esaminare in tempo utile, mentre i Direttori responsabili non sono in grado di svolgere questa attività da casa perché perlopiù sprovvisti di pc portatili e non abilitati a fare attività in smart working.
Auspichiamo che “la piena continuità del servizio delle filiali”, non venga, nei fatti, in subordine all’”attenzione alla tutela del personale”, come talvolta, purtroppo, ci tocca constatare.
Rinnoviamo l’invito a tutti ad osservare le indicazioni del decreto #IORESTOACASA e
                                                                     

           #ANDRÀTUTTOBENE

COVID III

DEF lettera ai Prefetti e regione E.R.2

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