Pubblicato il – 8 Febbraio 2023


Contratto Misto: invece di trattare, ISP cancella i diritti

Come vi abbiamo comunicato qui, l’azienda ha disdettato l’accordo sui contratti misti e a inizio settimana ha pubblicato le sue nuove regole. Come Coordinamento nazionale Fisac Contratto misto abbiamo messo in fila una serie di richieste che avremmo voluto poter presentare all’azienda, se non avesse deciso di (non) fare da sola.
Ve ne diamo conto qui.

Purtroppo l’ipotesi peggiore si è realizzata.

L’azienda dopo aver annunciato la disdetta unilaterale dell’accordo sul Lavoro Misto, si è rifiutata di aprire una trattativa per la negoziazione dei correttivi necessari per risolvere i gravi e mai affrontati problemi che affliggono i Colleghi con Contratto Misto.

L’idea dell’azienda è stata quella di cancellare il diritto individuale dei Colleghi a optare per la trasformazione in Full Time dopo due anni. Un’idea sbagliata perché si accanisce sulla fascia più debole ed esposta dei Colleghi e invece di riconoscere e affrontare i problemi, li scarica su chi non ha più scelta.

L’idea del Coordinamento FISAC dei Lavoratori Misti è che l’azienda non dovrebbe costringere le persone nella sua visione indipendentemente dalla praticabilità di quella visione. Bisognerebbe invece costruire un modello a partire dalle esigenze dei Colleghi. Questo consentirebbe di mantenere il diritto alla trasformazione perché cesserebbe di essere la via di fuga da una situazione insostenibile e tornerebbe ad essere quello per cui era stato pensato: una salvaguardia per quei soli Colleghi che scoprono che il Lavoro Misto, anche se ben congegnato, non fa per loro.

Abbiamo anche raccolto tra chi il Lavoro Misto lo sta facendo davvero (sia tra chi ha deciso di convertire, sia tra chi ha deciso di continuare) una serie di proposte concrete e argomentate:

  • Assunzioni in località prossime a quelle di residenza abituale o comunque nella regione di provenienza. Questo – oltre a evitare cambi di residenza molto disagevoli e onerosi – consentirebbe di svolgere l’attività autonoma all’interno del tessuto sociale ed economico di riferimento con evidenti benefici per l’espansione della propria attività e di conseguenza anche per la banca.
  • Attivazione di ulteriori finestre di conversione successive alla prima prevista dopo due anni. Questo consentirebbe una valutazione più ragionata dello sviluppo della propria attività autonoma e renderebbe meno appetibile l’uscita nell’unico momento in cui è possibile.
  • Possibilità di partecipazione ai Job Posting anche per i Lavoratori Misti.
  • Politiche di trasferimento coerenti con quelle degli altri dipendenti del gruppo. Attualmente l’azienda procede con trasferimenti di Lavoratori Misti anche a significativa distanza dal luogo di formazione del portafoglio (e quindi di residenza / filiale di radicamento dei clienti), ma si oppone alle richieste di trasferimento avanzate dai colleghi. Occorre attivare di liste di trasferimento anche per questa “famiglia professionale” con chiarezza sulla gestione del portafoglio “B” in caso di trasferimento.
  • Possibilità di sostituzione di quei clienti nel portafoglio “B” che non sono più interessati al tipo di servizio offerto.
  • Ripristino delle funzioni di “ABC” per lo svolgimento dell’attività autonoma o predisposizione di un analogo strumento
  • Sviluppo e miglioramento delle procedure informatiche dedicate all’attività autonoma, nonché ampliamento dei prodotti a disposizione per l’Offerta Fuori Sede.
  • Predisporre locali aziendali ben identificati e diffusi sul territorio dedicati allo svolgimento dell’attività autonoma: molti clienti, pur apprezzando la gestione di un consulente personale, non gradiscono ricevere le consulenze presso il proprio domicilio. Nei comuni dove non c’è la possibilità di avere spazi aziendali, prevedere un contributo per l’affitto in proprio di uno spazio da dedicare all’attività autonoma.
  • Consentire l’utilizzo dei marchi di ISP per la promozione della propria attività libero professionale attraverso i propri canali e nell’eventuale spazio in uso per l’attività autonoma.
  • Autorizzare politiche di pricing da gestire in autonomia in relazione ai propri clienti.
  • Valorizzare e formare meglio i Direttori di Area e i Direttori di filiale per renderli reali figure di riferimento per i Lavoratori Misti, soprattutto nella fase di costruzione del Portafoglio.
  • Definire un percorso professionale anche per i Lavoratori Misti, con la possibilità di ricoprire ruoli di Coordinamento.

L’azienda non ha nemmeno voluto sentire queste proposte, perché ha dichiarato che in nessun caso avrebbe comunque mantenuto sotto nessuna forma il diritto di opzione. Una decisione gravissima e che si pone al culmine di una lunga serie di scelte sbagliate rispetto al Contratto Misto, a partire dal non essersi mai resa disponibile a trattare collettivamente interventi e migliorie anche per la parte di lavoro autonomo. Non solo: alcuni rappresentanti aziendali o male informati o in male fede hanno iniziato a raccontare ai colleghi stagisti che le assunzioni sono bloccate per l’indisponibilità sindacale a trattare. Si tratta di un’affermazione palesemente falsa, come dimostra anche il fatto che già da lunedì l’azienda ha emanato le sue nuove regole per il Lavoro Misto non negoziate, e che procederà alle assunzioni cancellando autonomamente il diritto di opzione per i futuri assunti.

In attesa delle decisioni conseguenti che verranno attuate unitariamente, vogliamo almeno garantire ai Colleghi Misti già assunti e di futura assunzione che come Coordinamento Lavoratori Misti FISAC continueremo a tutelare i loro diritti esistenti, a impegnarci per cercare di riconquistare quelli cancellati e ad essere al loro fianco per dare voce alle loro esigenze.

qui il documento in pdf