Pubblicato il – 8 Marzo 2021


CONTRATTO MISTO: AL MOMENTO NON C’È NESSUNA EVOLUZIONE AZIENDALE, MA DAL BASSO STIAMO INCOMINCIANDO A FARCI SENTIRE

La scorsa settimana la FISAC ha organizzato una riunione nazionale dedicata esclusivamente al “Contratto Misto”. Hanno partecipato i Referenti Sindacali di tutte le Aree in cui è suddivisa ISP e almeno un collega a Contratto misto per ciascuna di questa Aree.

È stato un momento di confronto molto importante e costruttivo, in cui da un lato abbiamo condiviso esperienze e problemi e dall’altro abbiamo iniziato – per la prima volta tutti insieme – a predisporre una serie di richieste e proposte da presentare alle funzioni aziendali di competenza per migliorare davvero la nostra condizione lavorativa.

Abbiamo elaborato due elenchi: uno dedicato alle questioni comuni a tutti i colleghi con Contratto Misto e un altro dedicato ad aspetti specifici segnalati dai colleghi a Contratto Misto assegnati alla FOL, per i quali chiediamo assegnazione, per uniformità, sulla filiale exclusive.

Non possiamo che constatare che dopo una prima fase di rodaggio, a distanza di mesi, appare evidente come l’evoluzione del contratto misto sembri affrontare una fase di perdurante “stagnazione”, per restare nei termini economico finanziari.

Nulla è mutato: i nuovi ingressi si aggiungono ai precedenti mentre i problemi strutturali legati a questa tipologia contrattuale continuano ad accumularsi nel silenzio delle funzioni aziendali.

Sono indispensabili dei cambiamenti!

L’inserimento dei colleghi in filiale deve essere accompagnato da una formazione appropriata e continuativa che gli consenta di acquisire le competenze procedurali, e non, indispensabili per poter proseguire nella fase di costruzione del “portafoglio Consulenti”.

In questa fase è di fondamentale importanza la collaborazione con i colleghi delle filiali di appoggio, che va agevolata il più possibile.

I tempi di costruzione del portafoglio, poi, vanno chiaramente esplicitati e sempre rispettati; il “pressing” per la chiusura anticipata di questa fase non è accettabile, perché è questo il momento in cui i colleghi gettano le basi che gli permetteranno nel lungo periodo di crescere come lavoratori autonomi.

Per quanto riguarda l’aspetto commerciale, al Gestore a contratto misto non può e non deve essere richiesta la stessa prestazione di un dipendente full time, così come invece spesso accade.

Va rispettato il suo doppio ruolo permettendogli come Consulente di orientarsi verso la consulenza evoluta dedicata al portafoglio patrimoniale del cliente.

La normativa che disciplina il Contratto misto deve essere, inoltre, chiara, univoca e facilmente reperibile: indicazioni operative contradditorie rendono più complesso lo svolgimento dell’attività dei colleghi e li espongono al rischio di contestazioni disciplinari.

Si richiede una maggiore trasparenza sul dettaglio della fattura rispetto alle provvigioni, in quanto per come è definita non dà ai colleghi alcuna possibilità di verifica.

Dovrebbe, infine, essere resa disponibile l’apertura del deposito amministrato fuori sede ed essere implementata ulteriormente l’operatività presso il cliente o a distanza.

L’anno 2020 appena trascorso ha altresì limitato sia gli affiancamenti che l’attività fuori sede, riteniamo necessario, che il collega possa esercitare la scelta a full time anche successivamente ai 2 anni, come previsto nell’accordo, chiedendo che lo stesso venga integrato con questa possibilità

Siamo alle porte della fusione con UBI che porterà sicuramente molte novità in azienda: vogliamo sperare che possa essere l’occasione per dare dei concreti segnali di svolta anche a noi Contratti Misti.

LAVORATORI MISTI FISAC/CGIL
Intesa Sanpaolo

qui il documento in pdf