A margine dell’incontro (del tutto interlocutorio) di negoziazione per il rinnovo dell’accordo su ruoli e percorsi professionali abbiamo chiesto con forza all’azienda di non riprendere con gli orari flexi fino a data da destinarsi e anzi di ripensare radicalmente il concetto stesso degli orari estesi e invece di continuare a mantenere la riduzione generalizzata della mezzora di pausa di pranzo.
Abbiamo anche chiesto all’azienda l’aggiornamento dei dati sulle anticipazioni sociali e finanziamenti alle imprese. Ve li riportiamo qui di seguito.
In relazione all’Anticipazione sociale sono pervenute:
- Circa 31.000 domande da parte di lavoratori. Di queste 17.500 sono in lavorazione (circa 8.000 sono state approvate e circa 9.000 respinte e reinviate al richiedente per integrazione documentazione)
- Circa 26.000 domande da parte di aziende. Di queste 25.000 sono in lavorazione (circa 16.000 sono state approvate e circa 9.000 respinte e reinviate al richiedente per integrazione documentazione)
Finora sono stati effettuati circa 14.300 pagamenti
In relazione ai Finanziamenti garantiti <25.000€ sono pervenute circa 300.000 mail di richiesta, ma di queste circa 147.000 sono domande doppie oppure riscontri di ricezione: le richieste effettive sono quindi circa 152.000. Di queste circa 17.800 risultano in lavorazione (12.000 reinviate al richiedente per integrazione documentazione), mentre 134.000 sono state inviate in filiale per la seconda fase di lavorazione. Attualmente sono già stati erogati finanziamenti per circa 1.230.000.000€
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Perché obbligare tutti alla riduzione della pausa pranzo, anziché lasciarlo come facoltà? Non vi è mai venuto il dubbio che qualcuno non lo gradisca???
Nella fase attuale la scelta individuale della durata dell’orario di pranzo non è esercitabile. E’ infatti possibile definire individualmente la durata della pausa pranzo solo nel caso di apertura continuata: non è possibile rimanere all’interno dei locali della filiale in caso di chiusura predefinita. La ripresa con tutte le doverose cautele dell’attività piena in filiale non è ancora attivata e riteniamo che non possa riprendere ancora per un po’. Il nostro obiettivo è continuare senza orari estesi, con accessi contingentati, con turnazioni, con soluzioni per genitori e famiglie con persone da assistere e con l’estensione per quanto possibile dello Smart Working anche in filiale. In questa situazione non è immaginabile un ritorno incondizionato a orari continuati o simili, non senza i dovuti correttivi organizzativi, che però vanno studiati e testati. Di conseguenza la prosecuzione (comunque limitata nel tempo, in attesa di poter tornare a scelte individuali) con un orario di permanenza al lavoro “concentrato” al momento appare come la soluzione più utile per una fascia maggioritaria dei colleghi e anche per ridurre la concentrazione degli spostamenti negli orari di punta per chi utilizza i mezzi pubblici, come da indicazione delle autorità competenti. E’ ovvio che qualsiasi scelta centralizzata e uniforme scontenta una parte di chi vi si deve uniformare e che l’ottimo è il ripristino della possibilità delle scelte individuali. Il nostro obiettivo è esattamente quello, ma per poterlo fare occorre un percorso che tenga insieme il giusto equilibrio delle diverse esigenze individuali con la necessità di garantire sicurezza collettiva. La pandemia che stiamo affrontando sta cambiando radicalmente l’intero sistema di lavoro e delle relazioni sociali nel loro complesso. Una fase di adattamento e aggiustamento progressivo è inevitabile.
Facevate prima a dire che siamo di nuovo sotto il Fascio. anche se rosso!!!
evviva la censura!!!
Non abbiamo idea di quale censura tu stia parlando, anche se ovviamente, come da policy pubblicata in homepage e che comunque richiamiamo qui, ulteriori commenti offensivi o privi di fondamento non verranno pubblicati.