Lunedì 18 novembre abbiamo appreso, da un comunicato stampa emesso da Banca Sistema, dell’acquisizione del ramo d’azienda credito su pegno del Gruppo Intesa Sanpaolo S.p.A.
L’operazione interesserà le 6 filiali Monte Pegni sul territorio nazionale, tra le quali la filiale di Torino che occupa attualmente 24 lavoratori.
Dal XVI secolo il Monte Pegni riveste un ruolo sociale avendo da sempre un’indubbia funzione di supporto per le fasce più in difficoltà della popolazione.
In attesa di conoscere gli sviluppi della trattativa non ancora iniziata, sulla procedura di cessione di ramo d’azienda, esprimiamo forte preoccupazione sulle possibili ricadute in termini di professionalità e di sviluppi futuri per i colleghi.
Con questa operazione Intesa Sanpaolo rischia di mettere in discussione un pezzo storico dell’impianto sociale della città di Torino.
Vi informeremo quanto prima sugli sviluppi della vicenda.
Torino, 21 novembre 2019
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
Area Torino e Provincia Intesa Sanpaolo
Non c’è solo il problema “relativamente marginale” del negoziato per il riconoscimento delle giuste tutele ai lavoratori, MA E’ DELLA MASSIMA IMPORTANZA POLITICA IL FATTO CHE SE IL SISTEMA DEL CREDITO, già ritratto dai territori, ESCA ULTERIORMENTE DAL COMPARTO DEL CREDITO SU PEGNO LASCIANDO CAMPO LIBERO A “SPECULATORI” DI OGNI GENERE ….(compro-oro e altri); è EVIDENTEMENTE UN PROBLEMA DI NATURA ETICA E SOCIALE che il legislatore non affronta, o peggio ha affrontato aprendo al “mercato” con le criticità che conosciamo…LA BANCA DAREBBE INVENCE UN BUON SEGNALE A VANTAGGIO ANCHE DELLA PRORIA REPUTAZIONE, POTENZIANDO QUESTO AMBITO, CHE RISULTEREBBE PURE RELATIVANETE REMUNERATIVO E CON RISCHI SENSIBILMENTE ATTENUATI PER LA NATURA DELLA CONCESSIONE.
Noi siamo prima di tutto un sindacato aziendale e quindi – tanto per vocazione quanto per “obbigo” – mettiamo le tutele dei lavoratori al primo posto della nostra azione sindacale e non certo in una posizione “relativamente marginale”. Abbiamo iniziato da subito a seguire con la massima attenzione la vicenda e predisporre tutti gli strumenti negoziali e lagali per garantire in modo assoluto i colleghi coinvolti. Avendo acquisito e messo in ordine tutte le informazioni al momento disponibili, dalla prossima settimana inzieremo con una comunicazione dedicata e con la condivisione con i colleghi delle strategie possibili.
Poi siamo anche un sindacato confederale, e come tale non possiamo e non vogliamo trascurare nemmeno le ricadute sul tessuto sociale delle scelte che vengono messe in campo dall’azienda e dal settore nel suo complesso. Sotto questo profilo, nell’ultimo periodo molte aziende creditizie hanno inziato a “dismettere” il comparto del Credito su Pegno. E’ una scelta socialmente discutibile sotto molti punti di vista, anche se – ovviamente – occorre fare valutiziani di merito caso per caso. Ad esempio Unicredit e Credito Valtellinese nell’ultimo anno hanno ceduto le preprie attività di Credito su pegni a una Casa d’Aste Austriaca senza alcuna esperienza né nel comparto Credito, né nel settore dei Pegni. La cessione di Intesa Sanpaolo coinvolge invece una Banca italiana (peraltro con una proprietà parzialmente “pubblica” per un’ampia partecipazione azionaria di divese fondazioni bancarie), con una specifica e diffusa esperienza pregressa nel settore Pegno. Come detto sopra, siamo solo all’inizio di questa vicenda e le valutazioni dovranno essere molto approfondite e severe, così come le tutele da garantire a lavoratori e clienti: noi siamo assolutamente al lavoro in questa direzione.
Buongiorno,
faccio parte di una fil. Montepegni e il 30.10 ho firmato il verbale di conciliazione con uscita 31.12.2019.
Resta valido il mio esodo?
Si.
Buona giornata a te.