Archivio Friuli Venezia Giulia

INCONTRO TRIMESTRALE DEL 21/12/2023

LA BANCA PENSA AL “DISEGNO STRATEGICO”

I LAVORATORI PENSANO ALLE “STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA”

In data 21 dicembre u.s. si è tenuto in presenza l’incontro trimestrale previsto dal protocollo relazioni industriali del Gruppo IntesaSanpaolo. Alla riunione hanno partecipato il Responsabile delle Relazioni Sindacali per l’area Nord Est, il Direttore Commerciale Exclusive della Direzione Regionale, la Responsabile del Personale della Direzione Regionale, la Responsabile del Personale e Organizzazione dell’Area F.V.G.

Dopo un’introduzione in cui la Banca ha evidenziato i dati reddituali dell’area, che mostrano una sostanziale positività con dati in linea ai budget di periodo, abbiamo subito sottolineato che nelle filiali i risultati vengono raggiunti con una situazione di sotto organico e un numero di colleghi in costante riduzione (per effetto di esodi e dimissioni volontarie), con ricadute negative sulla serenità e sul benessere lavorativo di chi rimane. La soluzione non è ripartire i budget e il presidio della clientela tra chi resta.

Abbiamo bisogno di ASSUNZIONI in Regione.

È intervenuta Filiale Digitale per aggiornarci circa l’organizzazione in FVG. I colleghi attualmente coinvolti nelle 3 anime della FD sono 95. La maggior parte dei colleghi è collocata a Udine, mentre rimangono operativi 5 distaccamenti sulla regione.

La Banca in più riprese ha parlato del Disegno Strategico e dei Cambiamenti che il Gruppo ISP sta mettendo in atto al fine del mantenimento occupazionale. Dicono di non confondere il quotidiano con il progetto più grande che l’Azienda sta portando avanti.

Noi continuiamo a riscontrare problemi e criticità quotidiane, che non possono più essere ignorati:

– Il personale di rete è in continua diminuzione e a nostro avviso non è sufficiente per far fronte alle esigenze della clientela (e dei lavoratori);

– I carichi di lavoro sono sempre più estremi, e non permettono di pianificare correttamente Ferie, giornate di SVL, giornate di Formazione Flessibile, Smart Working, ecc… questa cattiva organizzazione porta ad un elevato rischio operativo che non deve essere a carico dei lavoratori;

– Richieste sempre più pressanti da parte di Uffici Centrali (Crediti, AML, Controlli…) di lavorazioni e ricerca di documentazione spessissimo reperibile in linea. In questo modo anziché portare questa operatività fuori dalla filiale si va a pesare sulla quotidianità aggravando di ulteriori incombenze la rete;

– Un consistente numero di colleghi si sta avvicinando alla pensione e non vediamo un progetto di “ricambio generazionale”, necessario soprattutto per quelle posizioni che richiedono alta professionalità e anni di formazione;

– Il progetto Isybank, nonostante il forte impegno della Filiale Digitale e delle Filiali, ha portato e continua a portare grosse criticità (lamentele, chiusure e riaperture conti correnti, disguidi, malfunzionamenti). Inoltre, la creazione della Task Force Isybank ha sottratto risorse a una rete già in difficoltà;

– Gli archivi rimangono in situazione critica. Sono spesso solo dei magazzini, non praticabili e inadeguati alle esigenze di una Banca. L’Azienda ha iniziato un progetto di sistemazione, ma lo riteniamo assolutamente insufficiente;

– In molteplici filiali e uffici centrali persistono ancora grosse problematiche nella fruizione di lavoro agile, 4×9, strumenti di conciliazione tempi di vita lavoro, etc., con alcune residuali situazioni in cui ai colleghi viene addirittura vietato a priori di fruirne;

– Si continuano a vedere liste clienti “fai da te” in filiale, ignorando la normativa aziendale sulla privacy, esponendo i colleghi a rischi operativi e disciplinari;

– La formazione va programmata e svolta rispettando i tempi. Abbiamo chiesto che alla formazione FAD vengano nuovamente affiancate delle giornate di formazione in presenza;

– La costante chiusura di filiali ha portato all’inadeguatezza del numero di sportelli di cassa con operatore causando forti disservizi alla clientela (che i clienti non siano poi così pronti alla rivoluzione digitale?), code, lamentele, rischi incolumità dipendenti/ordine pubblico, situazione che poi impatta negativamente anche sull’nps di filiale;

Rimaniamo preoccupati circa il destino della Regione, in termini di lavorazioni e occupazione. L’età media dei lavoratori del FVG è in costante aumento e l’unica certezza futura sembra essere il ridimensionamento della rete fisica di filiali. Le parole Aziendali che dichiarano di voler costruire per ogni persona un progetto, rischiano di rimanere solo tali.

Non vogliamo solo “sopravvivere”, ma chiediamo di lavorare serenamente e dignitosamente, come i professionisti che dimostriamo quotidianamente di essere.

Udine, 9 gennaio 2024

I Coordinatori Territoriali e le Rappresentanze Sindacali Aziendali
IntesaSanpaolo – Direzione Regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia
Fabi First-Cisl Fisac-Cgil Uilca-Uil Unisin Falcri-Silcea-Sinfub

 

POCHE GOCCE IN UN MARE DI BISOGNO

POCHE GOCCE IN UN MARE DI BISOGNO
….tutto quello che non va, viene ribaltato sui colleghi….


Il 26 settembre u.s. si è tenuto, finalmente in presenza (dopo oltre 3 anni!!!), l’incontro trimestrale previsto dal protocollo relazioni industriali del Gruppo IntesaSanpaolo. Alla riunione hanno partecipato il Responsabile delle Relazioni Sindacali per l’area Nord Est, il Direttore Commerciale Imprese della Direzione Regionale, la Responsabile del Personale della Direzione Regionale, la Responsabile del Personale e Organizzazione dell’Area F.V.G.

In una prima fase, come da previsioni del protocollo, ci sono stati illustrati i dati di andamento economico, aggiornati ad agosto; per la nostra area si tratta di dati sostanzialmente in linea o anche migliorativi rispetto alle attese.
Abbiamo evidenziato che si tratta di risultati raggiunti solo grazie all’impegno di tutti i colleghi, in un contesto di enorme difficoltà, sia esterno (situazione economica, inflazione etc) che interno (disorganizzazione, mancanza organici etc). Difficoltà che perdura ormai da anni e che non accenna a migliorare (contesto esterno) o che non si vuole migliorare (contesto interno).

Nel corso dell’incontro ci sono stati forniti i dati sugli organici: in pochi anni siamo scesi di circa 200 unità, sia per i pensionamenti e gli esodi anticipati, che per il fenomeno delle dimissioni volontarie da parte di numerosi colleghi che hanno scelto di andare a lavorare altrove.
La situazione è molto preoccupante: riguardo alle dimissioni volontarie abbiamo evidenziato all’azienda che, al di là delle motivazioni che portano i colleghi a dare le dimissioni, se ne sta andando un pezzo del futuro occupazionale e professionale di questa Regione. Abbiamo ribadito la necessità di assunzione, a tempo pieno ed indeterminato, di giovani del territorio, perché gli organici delle filiali ne hanno bisogno, e per la necessità di ricambio generazionale e di competenze in tutti i settori della banca (è allarme rosso per quanto riguarda le figure professionali collegate alla
gestione del credito).
Si chiede a quelli che restano di fare sempre di più, anche sobbarcandosi i carichi lavorativi di chi abbandona l’azienda, nonostante l’età media del personale sia in costante aumento (per quanto riguarda alcune figure professionali siamo ben oltre i 50 anni); in aumento sono anche i problemi di salute e le malattie, anche per lunghi periodi. E’ avvilente rilevare che le pressioni commerciali e i carichi di lavoro abnormi portino le persone al limite, si continua a pressare anziché avere un occhio di riguardo e la situazione non è migliorata di un millimetro.
Siamo consapevoli che molti temi vanno inseriti nel contesto dell’azienda in cambiamento, ma serve una interlocuzione attiva: con i colleghi si riesce a parlare solo se si vuole veramente parlare.
“Se mi viene detto di fare delle cose e vengo pressato per farle le faccio (…male…), se comprendo perché devo farle e sono messo nelle condizioni giuste le faccio meglio”.

Diamo il benvenuto ai colleghi che sono stati recentemente assunti, sicuramente rispetto allo zero assoluto degli anni precedenti è un segnale, ma si tratta di POCHE GOCCE IN UN MARE DI BISOGNO.

Non ci sono al momento novità sulla razionalizzazione della rete, ma siamo sicuri che il processo continuerà nella fase successiva alla partenza effettiva di Isybank.
Abbiamo evidenziato come la DESERTIFICAZIONE DEI TERRITORI rischia di essere seguita nei fatti dalla DISMISSIONE DI ATTIVITA’.

In questi giorni è prevista la prima fase della migrazione su Isybank, – si presenterà una gran numero di clienti scontenti e anche in questa situazione le negatività si riverseranno sui colleghi di rete e filiale digitale, già da tempo sotto pressione in proposito, con clientela difficile da gestire e rischio anche di “scontro sociale”. La creazione del “referente Isybank” appare come scarica barile; abbiamo evidenziato che sia i colleghi referenti Isybank che quelli che andranno a supporto della filiale digitale, qualora siano in percorso professionale, rischiano di vedere scendere la complessità
di portafoglio per la diminuzione dei contatti. Abbiamo quindi chiesto all’azienda di verificare il tema e di trovare idonee soluzioni (ad esempio neutralizzando i contatti dei prossimi mesi nel calcolo della media annuale).

Gli organici insufficienti per far fronte alle richieste della clientela, carichi e ritmi di lavoro elevati, portano ad un aumento del rischio operativo, che è da ritenersi di esclusiva pertinenza aziendale.

Le caselle mail di filiale e dei responsabili sono intasate da richieste su controlli, crediti, antiriciclaggio etc etc.; l’organizzazione a supporto delle filiali è lacunosa ed insufficiente e al posto di sgravare le filiali di carichi operativi li aumenta.

Permane la necessità di coinvolgere le funzioni commerciali sul rispetto della normativa, il rischio di conflitto fra attività commerciali e compliance è sempre presente; abbiamo evidenziato vari problemi (mifid, ivass etc), ma diventa un allarme il tema privacy: l’interrogazione dei movimenti deve essere fatta solo in presenza del cliente su sua richiesta o per fini operativi documentabili. Non è corretto consultare i dati anagrafici e la movimentazione dei rapporti della clientela per fini commerciali: per queste attività si devono utilizzare unicamente le liste predisposte centralmente dalla banca e disponibili su Abc.

Formazione: il recente accordo del 26 maggio u.s. porta a 8 le giornate di formazione flessibile da casa, si tratta di un diritto e non di una facoltà; la formazione si deve sempre fare in ambito protetto; la formazione flessibile e’ utilizzabile sia per la formazione obbligatoria, sia per quella facoltativa (ad esempio anche per un corso di inglese).

4 per 9: abbiamo evidenziato varie problematiche che sono emerse rispetto alla possibilità di lavoro nella modalità 4 per 9. In sostanza questa modalità di lavoro deve essere una facoltà, mentre in varie situazioni sembra essere difficile da fruire o “spintaneamente” da fruire. Le comunicazioni inviate alla clientela dove si avvisa che le filiali effettueranno il 4 per 9, senza tenere conto delle adesioni dei colleghi, ne sono un esempio.

Lavoro flessibile: continua ad essere una “chimera” per chi lavora in filiale: ne consegue anche un inevitabile impatto sulle postazioni di lavoro nelle filiali New Concept, dove, a seguito del nuovo modello organizzativo abbiamo rilevato gravi difficoltà, e contrariamente alle previsioni dell’accordo 26 maggio 2023, non ci sono sufficienti postazioni per tutti. Si creano quindi inevitabili criticità sull’organizzazione del lavoro che si ripercuotono negativamente sui colleghi, anche nella gestione degli appuntamenti con la clientela. Il nuovo modello di servizio è quindi applicabile nelle teorie e non nei fatti e come OO.SS ci troviamo a dover evidenziare problematiche che si creano quotidianamente.

Archivi: la situazione continua ad essere allarmante, in alcuni casi sono inaccessibili perché lontani o perché più che di archivi dovremmo parlare di magazzini e depositi, dove si presentano anche situazioni di rischio per la salute e sicurezza. Ci è stato fornito un elenco dettagliato delle situazioni più gravi, ma “tagliare l’elefante a fette” per comprendere quanto è grave la situazione non basta, bisogna procedere e non si puo’ riversare sui colleghi il problema di sistemare gli arretrati sugli archivi. Serve agire, in primis creando delle zone idonee per l’archiviazione della documentazione corrente.

Udine, 10 ottobre 2023

I Coordinatori Territoriali e le Rappresentanze Sindacali Aziendali
IntesaSanpaolo – Direzione Regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia
Fabi First-Cisl Fisac-Cgil Uilca-Uil Unisin Falcri-Silcea-Sinfub

La banca cambia ma il clima aziendale rimane pessimo

“La banca cambia ma il clima aziendale rimane pessimo”
il clima aziendale è in costante deterioramento: la distanza fra la situazione
rappresentata dall’azienda e la realtà diventa sempre più grande

Il 22 maggio si è svolto in modalità a distanza l’incontro trimestrale della Direzione Regionale Veneto Est e FVG alla presenza della Direttrice Regionale, del Responsabile Relazioni Industriali, della Responsabile del Personale, dei Direttori Commerciali Imprese, Exclusive, Retail, dei Responsabili CTPAR.

Anche nel 2022 i risultati economici positivi confermano l’impegno di tutti i colleghi della Direzione Regionale, che hanno lavorato e continuano a lavorare benissimo, pur tra mille difficoltà, come è stato infatti riconosciuto dalla Direttrice Regionale.

Nonostante gli ottimi risultati raggiunti, il Premio di Eccellenza del PVR 2022 è stato fortemente ridimensionato e tagliato rispetto a quanto previsto in fase iniziale, con poca trasparenza e scarsa informazione.

Abbiamo rimarcato all’azienda l’insoddisfazione del personale causata da tale taglio, visto che il premio, pensato per riconoscere lo specifico apporto dei lavoratori, è stato ridotto… perché troppe filiali hanno raggiunto e superato gli obiettivi previsti!

Paradossalmente i colleghi sono stati troppo bravi e anziché aumentargli il premio lo si è diminuito.

Non avevamo dubbi sui risultati, sono stati raggiunti tutti gli obiettivi tranne uno: il clima aziendale era pessimo e continua a peggiorare.
Si tratta di una situazione generalizzata, non di casi isolati: quello che conta è vendere ad ogni costo, anche al sabato si mandano messaggi, mail etc., con richieste di dati su quanto hai venduto o peggio su quanto pensi di vendere. Queste richieste sono illegittime perché i dati sul venduto sono già in possesso dell’azienda e i colleghi non fanno profezie su quanto venderanno in futuro.

L’azienda continua a dire che l’obiettivo è quello di incontrare i clienti, ma in realtà il fine è quello di vendere, vendere, vendere. Non si può parlare di consulenza quando è richiesta continuamente la reportistica sul venduto e sembra sempre che non si sia fatto mai abbastanza. Non si può continuare a ricercare risultato stressando le Persone.

Se il comportamento vessatorio è diffuso, vuol dire che gli ordini vengono dall’alto.

Oltre alle pressioni commerciali sempre più spinte, il clima è in costante deterioramento anche per la disorganizzazione e gli enormi carichi di lavoro. Manca personale e ne mancherà sempre di più nei prossimi anni a causa dei pensionamenti, esodi e dimissioni.

Abbiamo ancora una volta chiesto assunzioni di colleghi a tempo pieno ed indeterminato da inserire nella rete commerciale, per fornire un necessario ricambio generazionale e maggiori risorse.

Il fenomeno delle dimissioni volontarie è chiaro sintomo del disagio delle persone. I colleghi più giovani se ne stanno andando, non vedono prospettive né professionali, né motivazionali, né economiche ed in generale il senso di appartenenza è bassissimo.

Abbiamo ampiamente esposto tutte queste considerazioni all’azienda, e la Direttrice Regionale ha preso atto che “il Sindacato ha parlato con voce unica”, e che “l’azienda si porta a casa cose da fare”.

Dobbiamo però ricordare che lo scorso anno ci aveva risposto “Aiutiamoci a far accadere le cose”: la collaborazione del Sindacato nel a segnalare e nel a cercare e proporre soluzioni non è mai mancata, evidentemente non si riesce da parte aziendale ad intervenire, o peggio, manca la volontà.
Preso atto che il problema esiste l’azienda deve trovare una soluzione. La banca può funzionare meglio solo se tutti possono sentirsi meglio.

Isybank: A luglio partiranno le lettere e in merito alla individuazione di “referenti per i clienti di IsyBank” all’interno delle filiali, abbiamo evidenziato che ci aspettiamo (nella disorganizzazione che abbiamo evidenziato) un enorme flusso di clientela e che questi colleghi non possono essere “gravati” da questo ulteriore incarico senza essere “sollevati” da altre attività giornaliere.

Per quanto riguarda la Filiale Digitale, l’azienda ci ha confermato che i colleghi della filiale digitale seguiranno la clientela IntesaSanpaolo, la clientela IntesaSanpaolo Private Banking e Fideuram, ed anche la clientela IsyBank, che qualora non trovasse supporto nella innovativa applicazione messa a sua disposizione, potrà dialogare in prima battuta con “l’intelligenza artificiale” e se necessario con “il contatto umano” tramite il servizio telefonico e i colleghi di Filiale Digitale.
Per quanto riguarda i nuovi ingressi di personale previsti su Filiale Digitale, abbiamo auspicato che siano volontari, ritenendo utile una fase di Job Posting aperta a tutti coloro che fossero interessati.

Per quanto riguarda lo Smart Working abbiamo rimarcato che deve essere sempre volontario: ai colleghi deve essere sempre data la possibilità di lavorare in presenza (anche a coloro che in filiale digitale sono chiamati a fare i turni) e data la possibilità di fruirne anche ai colleghi delle Filiali. Tutti punti ribaditi e chiariti anche nel nuovo accordo sulla organizzazione del lavoro del 26 maggio scorso.

Per quanto riguarda il piano di cessione a terzi degli Npl, quando non si trovano i documenti e l’incombenza viene scaricata -anche in questo caso sui colleghi delle filiali: abbiamo segnalato che gli archivi continuano ad essere in totale abbandono ed anche pericolosi, quindi invitiamo tutti i colleghi ad agire con molta cautela nell’accesso a questi locali, evidenziando formalmente ai propri responsabili situazioni di pericolo e rifiutandosi di accedere ai predetti locali.

Uso cellulare aziendale e utilizzo di applicazioni come WhatsApp: abbiamo rimarcato all’azienda che WhatsApp non è fra le applicazioni previste dall’azienda, mentre ci sono dei responsabili che invitano ad installarla e ad utilizzarla, anche per dialogare con la clientela. Ribadiamo il consiglio di non scaricare WhatsApp sul cellulare aziendale e di utilizzare solo la mail aziendale per dialogare con la clientela, quando non è possibile farlo in presenza o al telefono.

I Coordinatori Territoriali e le Rappresentanze Sindacali Aziendali
IntesaSanpaolo – Direzione Regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia
Fabi First-Cisl Fisac-Cgil Uilca-Uil Unisin

VADEMECUM PER LA SOPRAVVIVENZA DEL BANCARIO ISP – AGGIORNAMENTO 2023

LAVORO STRAORDINARIO e AUTOGESTIONE QUADRI
Per le Aree Professionali: non effettuare alcuna prestazione straordinaria se non preventivamente autorizzata.
Segnalare per iscritto (mail) eventuali picchi di lavoro e lavoro arretrato al proprio Responsabile. Se si effettua una prestazione straordinaria ricordarsi di imputare manualmente la causale PAO.
Per i Quadri Direttivi: non esiste alcun obbligo a prestazioni aggiuntive. Le stesse vanno recuperate in autogestione (anche i Quadri non dovrebbero rimanere fuori orario di lavoro se non autorizzati).
Le assenze che non riguardano l’intero turno mattutino o pomeridiano sono autogestione, no ferie.

BRIEFING E RIUNIONI
Tutte le riunioni vanno pianificate per tempo in maniera da permettere ad ognuno di organizzare la propria agenda e vanno svolte in orario di lavoro. Le riunioni in “pausa pranzo” sono vietate.

SPOSTAMENTI (ANCHE FRA FILIALI IN ORARIO DI LAVORO) e UTILIZZO MEZZI PERSONALI IN ORARIO DI LAVORO
Non utilizzare mai la propria automobile se non autorizzati, inserire sempre la richiesta mezzo proprio. Non utilizzare mai scooter, moto, ciclomotori etc. MAI!!!
La pausa pranzo serve per pranzare, se la trasferta interferisce con il normale orario di intervallo, la si deve anticipare oppure posticipare.

SICUREZZA FISICA E NORMATIVA
Operare sempre con il cliente presente o secondo quanto stabilito per l’offerta a distanza, che significa “in remoto” e non sulla postazione internet della filiale. Mai eseguire accessi all’area riservata Internet Banking con codici dei clienti dalla propria postazione.
Mai aprire/chiudere da soli la filiale.
Rispettare la normativa sul caricamento dei Bancomat, Mta, Tarm etc. (2 persone sempre presenti!). Non si utilizza più la matricola fittizia prevista in periodo COVID.
Custodire con cura chiavi, codici segreti etc. e redigere sempre gli appositi registri in caso di passaggio di consegne.
Bloccare sempre il terminale quando ci si allontana dalla scrivania e non permettere ad altri di operare sul proprio terminale.
La profilatura MIFID deve corrispondere alle effettive esigenze del cliente, non alle esigenze commerciali di vendita prodotto.
Diritto alla disconnessione: quando si è in Ferie, in Permesso, in Malattia, o semplicemente dopo l’orario di lavoro, il telefono ed il pc aziendale vanno spenti.
Compiere irregolarità operative su richiesta del direttore può portare a licenziamento. Sentenza 8411/2018 e Suprema Corte evidenziano che: l’obbligo di fedeltà e diligenza del lavoratore sono nei confronti dell’impresa e non del superiore gerarchico.
Evitare di utilizzare i social (incluso whatsapp) per comunicare con i clienti. Sui cellulari aziendali non si possono installare applicazioni diverse da quelle previste dall’azienda e whatsapp non è una di queste … il consiglio è di non installarla.

METODO COMMERCIALE (COMBATTERE IL METODO CON METODO)
Il metodo commerciale prevede una pianificazione puntuale del lavoro. Pianificare quindi con congruo anticipo in ABC tutti gli impegni, identificando così il reale tempo residuo a disposizione per gli appuntamenti con la clientela (sui quali è bene ricordare non esiste alcun mimino contrattuale).
L’agenda deve quindi includere:
Formazione: programmare il tempo necessario, anche pianificando in #people le 8 giornate di formazione da casa (la cui fruizione ricordiamo è un diritto)
Aggiornamento professionale su: normativa interna, circolari, processi e nuovi prodotti
Turni di accoglienza nelle filiali new concept
Attività amministrative: gestione pratiche, archiviazioni documenti, contabilità etc.

CAMPAGNE COMMERCIALI
Astenersi dall’effettuare alla clientela proposte commerciali su liste “fai da te” (generalmente invenzioni di “zelanti e fantasiosi responsabili”) per iniziative commerciali non elencate nelle campagne ufficiali (ad esempio proposte di smobilizzo di prodotti finanziari non ancora scaduti o di sostituzione di prodotti assicurativi o di finanziamenti in modo non coerente con la normativa vigente).

REPORT, TABELLE E TABELLINE
Non compilare alcun report, non rispondere ad alcuna richiesta verbale o pervenuta via mail o messsaggi whatsapp relativa ai prodotti venduti o tantomeno a previsioni di vendita. Sono vietate le richieste di rendicontazione delle vendite ai colleghi di rete. L’unica rendicontazione valida è quella del portale Più. Altre forme di rendicontazione possono configurare un’indebita pressione commerciale sulla rete di vendita per il raggiungimento degli obiettivi di budget e sono, di per sé, censurabili.
Coinvolgere il proprio rappresentante sindacale nelle situazioni difformi, da segnalare, anche suo tramite, alla casella iosegnalo@intesasanpaolo.com sempre attiva.

OFFERTA FUORI SEDE
L’offerta fuori sede può essere conclusa solo dai soggetti abilitati, con le modalità stabilite dalla normativa e con gli opportuni strumenti tecnologici. I contratti devono essere stipulati sempre con la presenza fisica del cliente e con la contestuale sottoscrizione degli stessi.

LAVORO FLESSIBILE (VECCHIO E NUOVO)
L’adesione al lavoro flessibile è su base volontaria. Va richiesta dal lavoratore, e può essere revocata in qualsiasi momento.

SOSPENSIONE VOLONTARIA
La sospensione volontaria dell’attività lavorativa è uno strumento a disposizione di tutti i colleghi. Deve essere pianificata, preferibilmente tramite la procedura di “pianificazione e prenotazione” di People, e può essere richiesta senza motivazioni particolari.

Raccomandiamo sempre a Tutti indistintamente di attenersi sempre al:
“CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO DI GRUPPO ISP”.

Udine, 26 maggio 2023

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali
I Coordinatori Territoriali Area FVG IntesaSanpaolo
Fabi First/Cisl Fisac/Cgil Uilca UNISIN

Bene le assemblee!

Con le assemblee dei colleghi della filiale digitale della scorsa settimana si è concluso il percorso assembleare sul territorio del Friuli Venezia Giulia.

Nonostante le difficoltà dovute ad un territorio molto vasto, la partecipazione è stata molto buona e per questo vogliamo ringraziare i colleghi.
Sono stati momenti di confronto in cui si è sentito fortemente il piacere di ritrovarsi e l’importanza dello stare “insieme in assemblea”.

Molti sono stati gli interventi da parte dei partecipanti, alcuni ci hanno richiamato ad una maggiore tempestività e vicinanza ai colleghi, invito che sicuramente coglieremo.
La preoccupazione per quanto sta succedendo nel Gruppo Intesa Sanpaolo è notevole, ed è evidente come l’azienda sia vicina alle “persone” solo a parole, ma purtroppo lontana “nei fatti”.
La mancanza di assunzioni e di ricambio generazionale, il grave problema delle “dimissioni volontarie” (dimostrazione della disaffezione dei colleghi, specie i più giovani), l’inadeguatezza e complessità delle attuali regole sui percorsi professionali, la desertificazione del territorio, il clima aziendale in costante peggioramento, i carichi di lavoro, il processo di ristrutturazione verso il digitale “obbligato”, sono stati gli argomenti maggiormente sentiti. E’ emersa inoltre la grande differenza nell’applicazione e fruibilità degli accordi per i colleghi di diversi uffici e filiali (sospensione volontaria, lavoro flessibile, flessibilità di orario, ecc).

In tutte le assemblee è stata confermata la necessità di accordi collettivi e la contrarietà alla strada della rottura col Sindacato e degli accordi individuali, intrapresa dal Gruppo.

In tutte le assemblee è stata confermata la necessità di un Contratto Nazionale di Lavoro unico per tutta la categoria.

Si riparte quindi con un mandato forte alle Segreterie per il confronto a livello di Gruppo. Sarà nostra cura segnalare alla Segreterie di Gruppo quanto è emerso, affinché le relazioni industriali riprendano in modo sempre costruttivo, ma deciso nel tutelare “collettivamente” il personale e le sue ambizioni.

Prossimo appuntamento le assemblee per l’illustrazione della piattaforma di rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro, che si svolgeranno prima dell’estate, alle quali fin da ora vi invitiamo a partecipare, confermando e migliorando la partecipazione di questa tornata assembleare.

Udine, 31/03/2023

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali
I Coordinatori Territoriali Area FVG IntesaSanpaolo
Fabi   First/Cisl   Fisac/Cgil   Uilca   UNISIN

TRIMESTRALE AREA FRIULI VENEZIA GIULIA

….non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…..
SERVONO ASSUNZIONI!
SERVONO GIOVANI PER IL RICAMBIO GENERAZIONALE
ED IL FUTURO DI INTESA SANPAOLO
NEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Lo scorso 19 dicembre si è tenuto il secondo ed ultimo incontro trimestrale dell’area Sindacale Friuli Venezia Giulia.
Per parte aziendale sono intervenuti il Responsabile Relazioni Industriali, il Direttore Commerciale Exclusive Veneto Est, il Responsabile del Personale della Direzione Regionale, la Coordinatrice territoriale Personale e assistenza rete, e i Responsabili del Personale della Filiale Digitale e della Divisione Agribusiness.

Ci sono stati forniti i dati sul personale della nostra Area dai quali, nonostante le acquisizioni delle banche tempo per tempo incorporate da Intesa Sanpaolo, si evince il continuo calo del numero dei dipendenti dovuto alle uscite per pensionamenti, esodi ed ora anche alle dimissioni volontarie.

Abbiamo evidenziato che il fenomeno delle dimissioni volontarie denota una insoddisfazione dei colleghi, sia per le modalità di lavoro in rete, sia per le mancate prospettive di crescita professionale e di retribuzione, ed interessa in particolare i colleghi più giovani, contribuendo ad aumentare la già elevatissima età media del Personale.

Servono soluzioni immediate per trattenere quei colleghi, che si sono formati in questa azienda, e che stanno valutando di andare a cogliere i frutti della loro professionalità altrove. Quanto messo finora in campo è evidentemente insufficiente.

A fronte di questa preoccupante situazione, che vede la presenza di Isp ridursi sul nostro territorio per presenza fisica e per numero di lavoratori impiegati, abbiamo nuovamente richiesto assunzioni di giovani del territorio, a tempo pieno ed indeterminato, e la trasformazione immediata dei contratti misti in contratti full time con permanenza sulle unità produttive di attuale assegnazione.

Dimissioni volontarie e mancate assunzioni, denotano che Intesa Sanpaolo nel Friuli Venezia Giulia non è una azienda per giovani. Se non si interverrà con assunzioni nel giro di pochi anni il numero dei lavoratori sarà dimezzato.

L’azienda non ha né confermato né smentito queste nostre considerazioni, limitandosi a ribadire che a livello nazionale ci saranno le assunzioni concordate con le OOSS a fronte degli accordi sugli esodi, senza però dire quale sarà la distribuzione territoriale delle nuove assunzioni.

Abbiamo ribadito che gli organici in rete sono insufficienti per far fronte alle richieste della clientela, i carichi e i ritmi di lavoro sono troppo elevati, con conseguente aumento del rischio operativo, da ritenersi di esclusiva pertinenza aziendale.
L’organizzazione a supporto delle filiali è lacunosa ed insufficiente, e l’inefficienza organizzativa viene semplicemente ribaltata sulle filiali. Anche il numero di sportelli di cassa con operatore è inadeguato e crea un rilevante disservizio alla clientela. Non si tiene conto del numeroso afflusso di non clienti per convenzioni tesoreria o per servizi resi a terzi: in questa situazione il progetto self banking è irrazionale.
Su questi punti la risposta dell’azienda è stata che l’evoluzione verso una banca sempre più digitale e meno ‘fisica’ è una richiesta della clientela, non è un disservizio ma un valore aggiunto per i clienti.

Con queste premesse il clima aziendale è in costante peggioramento: continua l’esasperazione del metodo commerciale e la rincorsa ai risultati.
Riteniamo necessario migliorare le competenze relazionali su tutta la filiera dei “capi”: direttori di area, direttori di filiale e coordinatori commerciali, in modo che sappiano supportare i gestori su “come fare le cose”, nel pieno rispetto della normativa, piuttosto che suggerire scorciatoie per il raggiungimento dei risultati. Serve una pianificazione sostenibile e qualitativa che includa tutte le attività necessarie, a cominciare dalla formazione con il pieno utilizzo delle giornate di formazione flessibile (ricordiamo che 4 giorni, 6 dal 2023, di formazione flessibile sono un diritto e non una concessione…), invece di focalizzarsi solo sul numero di appuntamenti e sui risultati numerici. Serve partire dalle cose positive che vengono fatte, invece quasi sempre si evidenziano solo le cose negative.

Un’ultima nota sulla drammatica situazione degli archivi, da noi più volte segnalata negli ultimi anni, e sulla quale finora le azioni intraprese da parte aziendale sono state assolutamente insufficienti. Abbiamo ancora una volta ribadito che il mancato reperimento della documentazione contrattuale necessaria in caso di contenzioso con la clientela è un rischio totalmente a carico dell’azienda.

Cogliamo l’occasione per augurare a tutti Voi e alle Vostre Famiglie un Sereno Natale e un Felice Anno Nuovo.

Udine, 24 dicembre 2022

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali – I Coordinatori Territoriali Area FVG IntesaSanpaolo
Fabi    First/Cisl     Fisac/Cgil     Uilca/Uil     UNISIN

Più assunzioni e meno pressioni

Più assunzioni e meno pressioni
alle promesse devono seguire fatti concreti

Il 28 giugno u.s. si è tenuto, ancora una volta in modalità a distanza, l’incontro trimestrale previsto dal protocollo relazioni industriali del Gruppo IntesaSanpaolo. Alla riunione hanno partecipato il Responsabile delle Relazioni Sindacali per l’area Nord Est, la Direttrice Commerciale Retail della Direzione Regionale, il Responsabile del Personale della Direzione Regionale, la Responsabile del Personale e Organizzazione dell’Area F.V.G..

L’Azienda continua a convocare gli incontri in modalità a distanza come approccio di maggior prudenza e in considerazione dell’attuale contesto pandemico. Riteniamo quindi che anche nelle filiali sia consigliabile seguire questa linea e a fronte di richieste di incontri in presenza si valuti l’effettiva necessità, ricordando che l’Azienda stessa dichiara che “siamo tutti sullo stesso livello”.

Abbiamo innanzitutto rappresentato all’Azienda il perdurare di un clima aziendale pesante e teso, causato principalmente da due fattori: da un lato le pressioni commerciali continue ad assillanti, con richiesta di numeri e risultati di vendita pressanti, che non tengono conto del peggioramento del contesto economico, dell’incertezza dei mercati, e delle giuste preoccupazioni della clientela; dall’altro le difficoltà dovute alla cronica carenza di personale nella rete, acuita da esodi, pensionamenti ed anche da dimissioni volontarie, molto preoccupanti, che a nostro avviso sono sintomo dell’insoddisfazione che si evince nei luoghi di lavoro.

Questa situazione sta esponendo i colleghi ad uno alto livello di stress con rischi per la salute psico-fisica e rischi operativi da non sottovalutare: ci si fa comunque carico di tutte le attività da svolgere senza avere il tempo necessario per dedicarvi la giusta attenzione, alzando la probabilità di incorrere in errori. Abbiamo nuovamente evidenziato all’azienda che i rischi operativi sono da ritenersi a carico aziendale.
Queste condizioni lavorative devono essere modificate riducendo innanzitutto le pressioni alla vendita permettendo la corretta focalizzazione in primis sull’organizzazione del lavoro e sulla conoscenza della normativa, poi sulla proposizione commerciale.

Capita anche di essere indotti da chi esercita le pressioni a forzare alcune vendite o aggirare procedure pur di ottenere i risultati commerciali richiesti: ovviamente se qualcosa va storto la responsabilità ricade sul collega che ha inserito l’operazione, e che ci mette la faccia e la matricola. Non cadiamo in questa trappola: operiamo sempre in stretta osservanza della normativa, alla quale nessun ‘capo’ commerciale può derogare; le interpretazioni normative vanno lasciate alle funzioni aziendali a questo deputate.
Su questo punto l’azienda ha ribadito l’attenzione ai colleghi ed alle colleghe, alla loro soddisfazione e gratificazione; pressioni come quelle da noi rappresentate non sono conformi alla policy aziendale. Ai colleghi viene richiesto di incontrare serenamente i clienti e gli incontri non devono essere necessariamente finalizzati alla vendita di un prodotto, ma anche al semplice rafforzamento della relazione.

Evidentemente qualcosa non va nella catena di trasmissione degli indirizzi delle politiche commerciali: è necessario che la pacatezza professata dall’azienda sia declinata allo stesso modo a tutti i livelli.
L’azienda si è quindi impegnata a verificare ed intervenire in caso di comportamenti non conformi, riferiti a singoli capi che interpretano il loro ruolo in modo ‘creativo’.

Abbiamo ribadito all’azienda come sia necessario programmare nell’agenda tutte le attività settimanali, a partire dalla formazione e dall’aggiornamento professionale (lettura circolari, aggiornamento sulla normativa), dal tempo dedicato alla programmazione e alla preparazione degli incontri con la clientela, alle attività amministrative. Le agende non possono essere solamente appuntamenti! Solo con la completa programmazione di tutte le attività previste si può arrivare alla relazione con la clientela in modo corretto e proficuo. L’azienda condivide sempre questa nostra richiesta, che ritiene necessaria e corretta, ma evidentemente non ci sono le condizioni perché questo avvenga, a causa della costante e perseverante “rincorsa al risultato”.
Ancora una volta vi invitiamo a segnalare alla casella iosegnalo@intesasanpaolo.com (direttamente o tramite le organizzazioni sindacali) le sollecitazioni assillanti, la richiesta di report, la divulgazione di classifiche, gli atteggiamenti autoritari o lesivi della dignità professionale, le riunioni fuori orario.

Rispetto al fondamentale tema della formazione abbiamo nuovamente chiesto di effettuare corsi in aula, in presenza o anche in aule virtuali, e non limitare la formazione alle pillole di Apprendo: riteniamo fondamentale per una buona formazione la possibilità di poter porre delle domande e di condividere esperienze e conoscenze. L’azienda ha concordato sull’importanza della formazione come strumento di crescita professionale e di aggiornamento normativo, e si è impegnata a sensibilizzare nuovamente i responsabili sulla pianificazione e fruizione in modalità protetta, preferibilmente da casa, utilizzando le 8 giornate a disposizione.

Siamo anche tornati sull’annoso problema degli archivi. L’attività di digitalizzazione sta proseguendo, ma la mole della documentazione è notevole e richiede ancora tempo. Inoltre abbiamo evidenziato che nelle filiali sono giacenti molti documenti ancora da archiviare, a causa di carenze organizzative non imputabili ai gestori.

Ribadiamo la nostra FORTE richiesta:
Assunzioni sul territorio!

Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la riduzione del numero delle filiali già avvenuta e che continuerà in attuazione del nuovo piano industriale, e abbiamo chiesto nuova occupazione sul nostro territorio, per rinforzare l’organico delle filiali, per un necessario ricambio generazionale data l’elevata età media del personale, e per offrire una opportunità di lavoro ai nostri giovani.

I Coordinatori Territoriali e le Rappresentanze Sindacali Aziendali
IntesaSanpaolo – Direzione Regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia
Fabi          First-Cisl         Fisac-Cgil        Uilca-Uil          Unisin Falcri-Silcea-Sinfub

“Aiutiamoci a far accadere le cose”

Il clima aziendale è in costante deterioramento
la distanza fra rappresentazione aziendale e realtà diventa sempre più grande

Il 25 marzo si è svolto in modalità a distanza l’incontro trimestrale della Direzione Regionale Veneto Est e FVG alla presenza della Direttrice Regionale, del Responsabile Relazioni Industriali, del Responsabile del Personale, dei Direttori Commerciali Imprese, Exclusive, Retail, dei Responsabili CTPAR.
Sono stati presentati i risultati economici del 2021, con un andamento molto positivo, che dimostrano l’impegno di tutti i colleghi della direzione regionale, che hanno lavorato e continuano a lavorare benissimo, nonostante le difficoltà derivanti dalla pandemia e dalla perdurante crisi economica, e da ultimo dalla guerra: non stiamo vivendo un’epoca in cambiamento ma un cambiamento d’epoca.

Abbiamo innanzitutto esposto la nostra preoccupazione per l’ulteriore deterioramento del clima aziendale: è sempre più ampia la distanza tra quanto ci viene rappresentato da parte aziendale e quanto è vissuto ogni giorno dai colleghi. L’azienda parla di “condivisione”, “impegno”, “disponibilità”, “percorso”, “risultati raggiunti in modo sostenibile”, “dialogare ed essere vicini alla clientela e ai suoi bisogni” mentre i colleghi sentono aumentare le pressioni commerciali, esercitate tramite uno spasmodico controllo delle agende e la richiesta di comunicare il numero degli incontri giornalieri e i loro esiti, in particolare sui prodotti tutela. Non viene tenuto conto del momento estremamente difficile per le imprese del nostro territorio: la insistente richiesta aziendale di proporre e vendere prodotti di tutela appare in contrasto con la situazione, e molto discutibile. Durante l’incontro la direzione aziendale ha elogiato l’impegno dei colleghi e gli ottimi risultati raggiunti, ma nelle filiali viene sempre rimarcato quello che (secondo loro!) non è stato fatto. Il riconoscimento del lavoro dei colleghi non può essere solo un esercizio retorico, ma deve essere messo in pratica ogni giorno. Il clima aziendale viene evidenziato anche dai risultati dell’altimetro, con molte valutazioni negative. Abbiamo espresso le nostre critiche sull’uso che si fa di questo strumento, che deve essere trasparente ed anonimo, mentre in alcune situazioni viene richiesto ai colleghi di esporsi nel discutere le valutazioni espresse, con lo scopo di migliorare il punteggio ottenuto, falsandone il risultato. Sul tema clima aziendale pur apprezzando le parole della Direttrice regionale, che sì è impegnata ad attivarsi per migliorare la situazione, con il supporto di tutti i suoi collaboratori: “Aiutiamoci a far accadere le cose”. Attendiamo ovviamente di vedere i fatti, viste le tante promesse non mantenute.
Ci dispiace sottolineare che non c’è stata la possibilità di un confronto con la Direttrice regionale e i Direttori commerciali per tutta la durata dell’incontro: perché, pur trattandosi di un incontro annuale, evidentemente non hanno avuto il tempo necessario per inserire correttamente l’impegno in agenda. E’ necessario che l’attenzione sia reciproca e che il tempo di ognuno ponga attenzione al tempo degli altri.

Nuovo piano industriale: Abbiamo espresso la nostra preoccupazione riguardo le ricadute in termini di ulteriori chiusure di filiali, che porterebbero ad una desertificazione sul territorio, con conseguenze pesanti sia per la clientela sia per i colleghi che vivono in zone più periferiche. Ci preoccupa soprattutto la tenuta dei livelli occupazionali: abbiamo chiesto una analisi sull’anzianità di servizio ed età dei colleghi per comprendere il problema e abbiamo chiesto nuova sana e stabile occupazione a tempo pieno e indeterminato, con assunzioni nel rispetto degli accordi sottoscritti, che permettano nuovi inserimenti anche sulla DR Veneto Est e FVG per favorire l’economia anche di questi territori, per il ricambio generazionale e delle competenze per dare un futuro alla presenza dell’azienda.

Il responsabile del personale della direzione regionale ci ha manifestato l’impegno profuso dal suo ufficio per rafforzare e migliorare la fase di colloquio e ascolto dei colleghi, per capire le sensazioni, il vissuto, le ambizioni di ogni singolo collaboratore. Sicuramente l’ascolto è indice di attenzione da parte dell’azienda, auspichiamo che non si tratti solo di forma ma anche di sostanza, e che le richieste dei colleghi, il loro stato d’animo e le loro situazioni vengano veramente riportate e soddisfatte. Abbiamo anche richiamato l’azienda sul rispetto degli accordi che devono essere applicati su tutto il territorio, e non possono essere ogni volta messi in discussione e rinegoziati area per area: se ci sono problemi di comunicazione devono essere risolti dall’azienda.

Per migliorare il clima aziendale serve migliorare anche l’organizzazione del lavoro che è sempre più messa in secondo piano con pesanti ricadute sul rischio operativo, ad esempio nella gestione delle casse, nella gestione ed archiviazione della documentazione della clientela, nella gestione ed archiviazione delle garanzie. Non è sufficiente implementare le strutture di controllo, che agiscono a posteriori, ma focalizzare l’attenzione, ora tutta concentrata sul lato commerciale, sulla parte operativa e sul rispetto delle regole, ed aumentare gli organici nei punti operativi e negli uffici per gestire in modo sostenibile l’enorme mole di lavoro. Abbiamo ribadito che nella situazione attuale ovviamente il rischio operativo è a carico azienda.
Nelle filiali abbiamo evidenziato anche un rischio per la sicurezza fisica, in quanto si stanno verificando sempre di più episodi di “intolleranza” da parte della clientela. Fortunatamente questi episodi sono spesso solo verbali, ma ciò non toglie che per i colleghi lo stress da sicurezza fisica è notevole ed in aumento.
Prevenzione e gestione emergenza covid: i processi dopo due anni devono essere eseguiti e gestiti in automatico cosa che ancora oggi non si riesce a fare in molti casi (comunicazioni ai colleghi, far rimanere le persone a casa, lavoro flessibile, sanificazione filiali/uffici), e non riusciamo a capire perché, visto che le prassi dovrebbero essere consolidate. Tutto questo crea forti disagi e ricadute negative nei confronti dei colleghi, che sono anche “caricati” dell’enorme mole di lavoro e di tensione relativa al controllo del green pass alla clientela.

Lavoro flessibile: i dati, molto positivi, con un utilizzo del lavoro flessibile per circa il 70% dei colleghi, rappresentano però una situazione relativa ad un periodo di pandemia, in cui a tanti colleghi è stato chiesto di lavorare da casa per i vincoli dovuti alle esigenze sanitarie. Abbiamo chiesto che si accompagni il cambiamento, voluto dall’azienda con il next way of working, “nei fatti” dando la possibilità a tutti di poter, nel rispetto della volontarietà e degli accordi sottoscritti, utilizzare il lavoro flessibile. Abbiamo evidenziato che invece il lavoro flessibile viene ostacolato, in particolare nella rete, da capi che ritengono questa modalità meno produttiva e la concedono come un favore personale ed in casi limitati. Su questo punto la Direttrice regionale ha condiviso che il lavoro flessibile è un tema prioritario, ed ha espresso il suo parere favorevole al suo utilizzo, per svolgere le attività che non richiedono un contatto in presenza con la clientela, come ad esempio incontri da remoto, formazione, attività amministrative, pratiche di mutuo, preparazione degli incontri ed elaborazione di proposte commerciali.
Formazione flessibile: abbiamo ribadito che la formazione deve poter essere fatta da casa da tutti coloro che lo desiderano, e la direzione aziendale ha condiviso, evidenziando i buoni dati del 2021, impegnandosi ancor di più per la programmazione di queste giornate da parte di tutte le unità operative.
Filiale online/digitale: abbiamo segnalato nuovamente il disagio dei colleghi che lavorano nei distaccamenti. Su questo tema l’azienda sta valutando delle aggregazioni dei distaccamenti in uffici dedicati, che offrano un ambiente di lavoro migliore.
Contratti misti: Il tavolo sindacale ha espresso alcune preoccupazioni relativamente alla situazione dei colleghi a contratto misto: La formazione deve essere loro garantita e non deve essere solo una operazione di facciata; l’attribuzione della clientela nei portafogli da promotore deve essere coerente con le previsioni degli accordi; deve essere garantita la separazione fra giornate da dipendente e giornate da lavoro autonomo, anche con la creazione di spazi appositi destinati al lavoro da promotore e all’incontro con la clientela che deve poter percepire che l’interlocuzione avviene con un promotore finanziario e non con un dipendente bancario. L’azienda ha risposto che rafforzerà l’impegno sulla parte relativa alla formazione, sulla creazione dei portafogli e sulla separazione fra lavoro autonomo e lavoro dipendente, in quanto temi fondamentali del contratto misto.

In chiusura d’incontro abbiamo rimarcato all’azienda la necessità di avere risposte rapide e fattive sui temi evidenziati, solo in questo modo potremo dire che le Relazioni Industriali sono positive ed efficaci, che l’azienda “alle proprie persone” ci tiene con i fatti e non solo con le parole, altrimenti le affermazioni dei vertici aziendali ai vari livelli, non ultimo gli impegni manifestati durante l’incontro trimestrale, rischiano di essere un imbarazzante teatrino a cui non crede più nessuno.

I Coordinatori Territoriali e le Rappresentanze Sindacali Aziendali
IntesaSanpaolo – Direzione Regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia
Fabi First-Cisl Fisac-Cgil Uilca-Uil Unisin Falcri-Silcea-Sinfub

LETTERA SUL CONTRATTO MISTO

Alle Colleghe e ai Colleghi ISP Area FVG:
di seguito riportiamo il testo di una lettera inviata all’azienda sul tema “Contratto misto”:

Facciamo riferimento alle recenti assunzioni nella nostra Area di personale a contratto misto, ed al passaggio a questa nuova forma di lavoro di colleghi già assunti a tempo indeterminato a tempo pieno.

Per quanto riguarda i nuovi assunti abbiamo rilevato che la formazione prevista per i primi mesi, sia durante lo stage che nella parte di affiancamento in filiale, non è stata all’altezza delle aspettative e non è stata in grado di permettere ai colleghi di raggiungere un adeguato grado di autonomia. Chiediamo quindi che l’inserimento dei colleghi in filiale sia sempre accompagnato da una formazione appropriata e continuativa, ed è fondamentale che includa un affiancamento reale e ben eseguito presso le filiali di appoggio, per consentire l’acquisizione delle competenze procedurali, e non, indispensabili per poter fornire una consulenza alla clientela di alto livello professionale.

Inoltre abbiamo riscontrato che i tempi di alimentazione del portafoglio B (che deve essere in grado di garantire un adeguato livello retributivo ad integrazione della parte di retribuzione fissa) si sono protratti ben oltre i 6 mesi previsti, penalizzando economicamente i colleghi coinvolti. Le liste della clientela da contattare per proporre il passaggio a contratto misto vengono sottoposte ad un vaglio preventivo del direttore della Filiale o dell’Area, con il risultato che i clienti affidati al gestore a contratto misto risultano essere per lo più quelli “residuali” e oggetto di “scarto” nelle varie campagne commerciali, in quanto considerati poco remunerativi o di difficile gestione.

Infine chiediamo che venga richiamata l’attenzione sul fatto che debba essere rispettata, come previsto dalla normativa, la netta separazione fra lavoro dipendente e lavoro autonomo, e che pertanto non è possibile, come invece a volte succede, incontrare i clienti e/o presenziare presso i locali della banca nelle giornate e negli orari in cui si opera come Consulente Finanziario Autonomo.
Questa situazione di ambiguità fra i ruoli, espone i colleghi stessi, ma anche ad esempio i Direttori delle Filiali in cui operano, ad azioni di carattere sanzionatorio, per il mancato rispetto delle norme che regolano l’attività dei promotori finanziari che deve essere sempre svolta all’esterno delle Filiali, di carattere assicurativo, previdenziale e di sicurezza sul lavoro.

Rimaniamo in attesa di un Vostro pronto riscontro e con l’occasione porgiamo distinti saluti.

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali – I Coordinatori Territoriali
Area FVG IntesaSanpaolo
Fabi    First/Cisl    Fisac/Cgil    Uilca/Uil    UNISIN”

EMERGENZA ARCHIVI!!!

Alle Colleghe e ai Colleghi ISP Area FVG: di seguito riportiamo il testo di una lettera inviata all’azienda sul tema “Archivi documentazione clientela e loro gestione”

“In data 28 gennaio 2019 Vi abbiamo scritto una lettera sul tema in oggetto, nella quale Vi abbiamo richiesto di attivare strutture adeguate e task force dedicate.
Il tema è stato poi da noi evidenziato in tutti gli incontri trimestrali, anche inserendolo nell’elenco degli argomenti da affrontare consegnato in apertura degli incontri stessi. Ci avete nel tempo presentato una situazione in via di risoluzione, anche grazie ai grandi investimenti aziendali nella riorganizzazione e nella creazione di spazi adeguati ed alle attività di digitalizzazione.

Dobbiamo rimarcare che quanto evidenziato rimane irrisolto:
gli archivi della clientela appaiono insufficienti nella gran parte delle situazioni
nelle filiali sono tuttora presenti numerosi scatoloni con documentazione riservata su clienti, anche relativi ad accorpamenti risalenti ad anni fa
persiste la necessità che alcuni archivi vengano riorganizzati poiché i documenti risultano archiviati con numerazioni informatiche obsolete (ad esempio numero conto corrente nella filiale accorpata, nsg non più attuali etc etc)
giacenza a mani dei gestori, in armadi o in scatoloni di molta documentazione impossibile da archiviare fino alla sistemazione degli archivi principali
allarmante situazione per quanto riguarda la gestione ed archiviazione dei documenti a garanzia, che in varie situazioni post accorpamenti non risulta reperibile
in alcune situazioni la documentazione è allocata in archivi esterni alle filiali, distanti anche qualche chilometro.
Inoltre, segnaliamo le gravi difficoltà nel reperire i contratti in originale da parte delle filiali che devono rispondere alle Strutture Direzionali che richiedono in continuazione e urgentemente – con scadenze brucianti – la documentazione necessaria per la lavorazione delle pratiche a sofferenza per il recupero dei crediti da spedire.

Come già più volte evidenziato, non riteniamo possibile che i colleghi delle filiali, già in estrema difficoltà visti i carichi e ritmi di lavoro insostenibili, possano sobbarcarsi anche la mole di lavoro derivante dalla sistemazione di quanto sopra esposto e reputiamo necessaria la creazione di task force allo scopo dedicate.
Riteniamo necessaria la creazione di nuovi spazi dedicati e strutture idonee, considerando di vitale importanza l’adeguamento al Dlgs 81/2008 Salute e Sicurezza;
Invitiamo, pertanto, l’azienda a una tempestiva soluzione del problema evidenziando, come il rischio operativo (e patrimoniale) diventa sempre più rilevante, nulla potrà essere imputato ai colleghi a causa della conclamata inefficienza aziendale.”

Udine, 23 febbraio 2022

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali – I Coordinatori Territoriali
Area FVG IntesaSanpaolo
Fabi First/Cisl Fisac/Cgil Uilca/Uil UNISIN

Alle parole devono seguire i fatti!!!

INCONTRO TRIMESTRALE AREA FVG 29 SETTEMBRE 2021
Alle parole devono seguire i fatti!!!
Servono assunzioni per rafforzare la rete in costante emergenza
Servono assunzioni per il ricambio generazionale
Serve migliorare il clima aziendale fortemente deteriorato

Il 29 settembre u.s. si è tenuto in modalità videoconferenza l’incontro trimestrale previsto dal protocollo relazioni industriali del Gruppo IntesaSanpaolo.
Alla riunione hanno partecipato il Responsabile delle Relazioni Sindacali per l’area Nord Est, il Direttore Commerciale Imprese della Direzione Regionale, il Responsabile del Personale della Direzione Regionale, la Responsabile del Personale e Organizzazione dell’Area F.V.G.
Rispetto al passato abbiamo notato, da parte aziendale, maggiore disponibilità al dialogo e al confronto e l’assunzione di alcuni impegni, come fortemente richiesto dal tavolo sindacale di Area. Al dialogo e al confronto devono però seguire azioni concrete, altrimenti si tratta solo di parole.

Processo di ristrutturazione della rete commerciale: l’azienda sostiene che il piano di riduzione ed efficientamento delle filiali vada di pari passo con l’evoluzione ed il miglioramento del contatto con i clienti con strumenti diversi.
La nostra impressione è invece che l’azienda corra molto, troppo, nei progetti di riorganizzazione, e che le varie strutture aziendali (immobili, organizzazione, gestione del personale) abbiano grosse difficoltà nel metterli in atto.
Esiste un problema strutturale di disorganizzazione, non singoli casi.

I distaccamenti delle Filiali OnLine ne sono un esempio: prima di portare avanti progetti che ricadono su persone e clienti, bisogna accertarsi che ci siano le strutture ed i processi idonei; invece, a distanza di quasi sei mesi, i colleghi dei distaccamenti continuano ad essere in forte disagio. Non si possono annunciare chiusure filiali, senza aver un effettivo programma dei lavori di ristrutturazione delle filiali accorpanti e senza le necessarie autorizzazioni; i colleghi degli immobili si trovano a dover rincorrere decisioni prese a tavolino da chi non conosce il territorio.
Le filiali “monstre” e new concept non possono essere la soluzione, così come i futuristici progetti elaborati, prossimi alla realizzazione e dal nome altisonante “NWOW – next way of working” che al di là dei suoni onomatopeici, ci entusiasmano veramente poco dato l’impatto fisico e gestionale che avranno…!
Serve organizzazione da parte aziendale, si va avanti solo per la buona volontà dei colleghi.
Processo di ristrutturazione vuol dire stravolgere anche la vita delle persone che in azienda ci lavorano.
La Direzione del Personale dichiara piena disponibilità ad affrontare anche le singole situazioni per portare tutti a lavorare meglio, favorendo la mobilità professionale in base alle aspirazioni dei colleghi: “se stanno meglio i colleghi arrivano anche migliori risultati”, “capire quello che le persone vogliono fare, le loro ambizioni, maggior coinvolgimento e attivazione sulle persone”
Buoni propositi! chiaramente li condividiamo, ma siamo lontani, lontanissimi dalla loro applicazione!

Dati economici: ci è stata rappresentata una situazione positiva, frutto, come condiviso dalla stessa azienda, del grande lavoro che tutte le colleghe ed i colleghi stanno effettuando giorno per giorno. Da sottolineare che le commissioni nette superano il margine da interesse, fattore dovuto in parte alla fase di interessi bassi, nulli o negativi che si ripercuotono sui ricavi, ma soprattutto al gran lavoro che tutti noi stiamo facendo ogni giorno.
Per quanto riguarda i ricavi da commissioni, il tavolo sindacale ha evidenziato che devono essere sostenibili e derivanti dalla buona consulenza, e non dalle continue pressioni commerciali e sollecitazioni di vario tipo, che vorrebbero farci diventare dei “piazzisti di prodotti bancari e assicurativi” ad ogni costo, e non dei consulenti che propongono e raccolgono le soluzioni migliori per la clientela.

Le pressioni commerciali estenuanti, la continua rincorsa ai risultati, la ricerca di soluzioni per vendere di più con “prassi e politiche di vendita” non in linea con le direttive e la normativa interna ed esterna (contrapposizione fra market e compliance), diventano ogni giorno più forti, lesive della salute dei colleghi, e comportano un aumento del rischio operativo (di esclusiva pertinenza aziendale) e reputazionale.
Serve fermarsi immediatamente e fare un passo indietro, prima che sia troppo tardi. Il tema delle pressioni commerciali nelle banche sta prendendo sempre più spazio nell’opinione pubblica e sta arrivando anche in Parlamento.

Formazione: Per i prodotti più complessi, tra cui quelli finanziari ed in particolare per quelli assicurativi, serve maggiore formazione (quella attuale è insufficiente e lacunosa). Abbiamo evidenziato all’azienda che sarebbe necessario affiancare ai gestori, anche nella fase di proposizione alla clientela, figure specializzate “ad hoc” formate e preparate su questi prodotti. La figura del gestore, come dice l’azienda …. a 360 gradi, non ci convince e non può essere
percorribile, per mantenere una alta professionalità ci vuole formazione specifica, ci preoccupa il mantra del “meno sai e più vendi…”

Organici: La notizia che nella prima tornata di assunzioni ex-accordo 29 settembre 2020, nulla è previsto per la nostra Regione è molto negativa, le assunzioni servono sia per alleviare l’emergenza organici nelle filiali, che per iniziare il progressivo ricambio generazionale. A questo proposito la situazione è allarmante, in alcune situazioni dove le competenze si maturano e trasmettono in anni, ad esempio il settore imprese, non c’è più tempo da perdere. L’azienda ci ha anche illustrato l’operazione “tesoreria regionale”: l’incremento di appalti e lavorazioni non può che farci piacere, a maggior ragione non capiamo la chiusura selvaggia di sportelli e chiediamo assunzioni, visto che temiamo che il lavoro si ribalterà sulle filiali che rimangono, con alti carichi di lavoro, disservizi, code agli sportelli e lamentele da parte della clientela.

Valutati….. o SvaluTETI?

Percorsi professionali: In questi giorni i colleghi hanno ricevuto le comunicazioni sulla “complessità gestori – accordo 21 luglio 2020”, e non sono chiaramente mancate le sorprese.
Grandi problemi soprattutto per quanto riguarda il processo “aderenza professionale TETI” dove i colleghi ed i responsabili non sono stati supportati dalle funzioni del personale ed i risultati si vedono nei fatti: informazioni errate sulla compilazione delle singole voci, mancato controllo a posteriori, esiti non omogenei, hanno avuto ricadute negative su numerosi colleghi, che pur con il massimo del punteggio sulle altre voci, non si sono visti riconoscere o confermare il massimo livello di complessità a causa del processo TETI.
Ci sono stati anche problemi sul riconoscimento del punteggio relativo alla formazione aggiuntiva (anche su questo punto sono le funzioni del personale che devono supportare e indicare ai colleghi quali corsi fare, il processo deve essere a loro favore, non contro); ci sono inoltre situazioni in cui pur avendo ricevuto conferma di essere a posto con la formazione aggiuntiva, poi nel punteggio questa non è stata riconosciuta.
Per quanto riguarda il dato sugli “incontri”, situazioni omogenee su imprese, aziende retail, exclusive ed affluent, dove si è riconosciuto il lavoro svolto e la maggioranza ha avuto punteggio massimo; sui privati retail invece è evidente che il dato complessivo relativo agli incontri potrebbe essere gonfiato da alcune distorsioni, magari per far primeggiare nelle classifiche degli appuntamenti la propria filiale, snaturando il dato complessivo e causando di fatto problemi ai percorsi professionali. Serve un processo migliore e più trasparente.

Disconnessione: Abbiamo nuovamente chiesto all’azienda che venga inibito l’utilizzo degli strumenti aziendali dopo l’orario di lavoro, in ferie e in malattia! Il diritto alla disconnessione è sancito dal nostro CCNL e l’azienda non può ribaltare il tutto sulla responsabilità del singolo, serve un coraggioso ed effettivo passo avanti, nell’impedire che gli strumenti tecnologici sempre più innovativi messi a disposizione vengano utilizzati durante quello che dovrebbe essere tempo di riposo e di recupero, con grandi rischi per la salute delle persone dovuti al Tecnostress che non possono essere sottovalutati.

Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria, abbiamo ribadito all’azienda che deve ritenersi diretta responsabile della mancata osservanza delle direttive in merito al numero massimo di clienti presenti nelle filiali, sul distanziamento sociale e sull’utilizzo degli spazi, e chiesto interventi perché queste norme vengano pedissequamente rispettate senza interpretazioni.

Per altro vi rimandiamo ai contenuti del nostro “vademecum alla sopravvivenza del bancario Isp”, recentemente rinnovato, che vi preghiamo di tenere sulle vostre scrivanie e di osservare tutti assieme.

Udine, 8 ottobre 2021

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali
I Coordinatori Territoriali Area FVG IntesaSanpaolo

VADEMECUM PER LA SOPRAVVIVENZA DEL BANCARIO ISP

VADEMECUM PER LA SOPRAVVIVENZA DEL BANCARIO ISP

LAVORO STRAORDINARIO e AUTOGESTIONE QUADRI

Per le Aree Professionali: non effettuare alcuna prestazione straordinaria se non preventivamente autorizzata. Segnalare per iscritto (mail) eventuali picchi di lavoro e lavoro arretrato al proprio Responsabile. Se si effettua una prestazione straordinaria ricordarsi di imputare manualmente la causale PAO.
Per i Quadri Direttivi: non esiste alcun obbligo a prestazioni aggiuntive. Le stesse vanno recuperate in autogestione (anche i Quadri non dovrebbero rimanere fuori orario di lavoro se non autorizzati).
Le assenze che non riguardano l’intero turno mattutino o pomeridiano sono autogestione, no ferie.

BRIEFING E RIUNIONI

Tutte le riunioni, pianificate per tempo in maniera da permettere ad ognuno di organizzare il proprio lavoro, devono essere svolte preferibilmente in modalità “a distanza” salvo casi particolari e motivati, e comunque nel pieno rispetto delle normative sul distanziamento. Le riunioni in “pausa pranzo” sono vietate, anche se mascherate da “pizza party”!

SPOSTAMENTI (ANCHE FRA FILIALI IN ORARIO DI LAVORO)
e UTILIZZO MEZZI PERSONALI IN ORARIO DI LAVORO

Non utilizzare mai la propria automobile se non autorizzati, inserire sempre la richiesta mezzo proprio. Non utilizzare mai scooter, moto, ciclomotori etc. MAI!!!
La pausa pranzo serve per pranzare, se la trasferta interferisce con il normale orario di intervallo, la si deve anticipare oppure posticipare.

SICUREZZA FISICA E NORMATIVA

– Operare sempre con il cliente presente o secondo quanto stabilito per l’offerta a distanza, che significa “in remoto” e non sulla postazione internet della filiale.
– Mai aprire/chiudere da soli la filiale.
– Rispettare la normativa sul caricamento dei Bancomat, Mta, Tarm etc. (2 persone sempre presenti)
– Custodire con cura chiavi, codici segreti etc. e redigere sempre gli appositi registri in caso di passaggio di consegne.
– Bloccare sempre il terminale quando ci si allontana dalla scrivania e non permettere ad altri di operare sul proprio terminale.
– La profilatura MIFID deve corrispondere alle effettive esigenze del cliente. È poco credibile che tutti i clienti, ancor di più gli over 70, vogliano il 100% del portafoglio investito a lungo termine.
Diritto alla disconnessione: quando si è in Ferie, in Permesso, in Malattia, o semplicemente dopo l’orario di lavoro, il telefono ed il pc aziendale vanno spenti. Lavorare mentre si è in ferie corrisponde a lavoro non retribuito, e lavorare mentre si è in malattia è passibile di denuncia.
– Rispettare le linee guida per l’emergenza sanitaria (manuale distanziamento e utilizzo degli spazi, mascherine, astensione dal lavoro in presenza di sintomi influenzali o contatti con persone positive)

METODO COMMERCIALE (COMBATTERE IL METODO CON METODO)

Il metodo commerciale prevede una pianificazione puntuale del lavoro. Pianificare quindi con congruo anticipo in ABC tutti gli impegni, identificando così il reale tempo residuo a disposizione per gli appuntamenti con la clientela (sui quali è bene ricordare non esiste alcun mimino contrattuale).
L’agenda deve quindi includere:
Formazione (programmare costantemente il tempo necessario settimana per settimana, ancor meglio da casa e se possibile a giornata intera con l’apposito permesso retribuito)
Aggiornamento professionale (aggiornamento sulla normativa interna, sulle circolari, sui processi e sui nuovi prodotti)
Riunioni di filiale/affiancamento (come da programmazione)
Turni di accoglienza (come da programmazione)
Attività amministrative (gestione pratiche, archiviazioni documenti, contabilità etc.) fissare il lavoro amministrativo con regolarità e costanza.

CAMPAGNE COMMERCIALI

Astenersi dall’effettuare alla clientela proposte commerciali su liste “fai da te” (generalmente invenzioni di “zelanti e fantasiosi responsabili”) per iniziative commerciali non elencate nelle campagne ufficiali (ad esempio proposte di smobilizzo di prodotti finanziari non ancora scaduti o di sostituzione di prodotti assicurativi o di finanziamenti in modo non coerente con la normativa vigente)

REPORT, TABELLE E TABELLINE

Non compilare alcun report, non rispondere ad alcuna mail, a richieste verbali, sui prodotti venduti e tantomeno sulle previsioni di vendita. Sono vietate le richieste di rendicontazione delle vendite ai colleghi di rete. L’unica rendicontazione valida è quella del portale Più. Altre forme di rendicontazione possono configurare un’indebita pressione commerciale sulla rete di vendita per il raggiungimento degli obiettivi di budget e sono, di per sé, censurabili.
Coinvolgere il proprio rappresentante sindacale nelle situazioni difformi, da segnalare, anche suo tramite, alla casella iosegnalo@intesasanpaolo.com sempre attiva.

OFFERTA FUORI SEDE

L’offerta fuori sede può essere conclusa solo dai soggetti abilitati, con le modalità stabilite dalla normativa e con gli opportuni strumenti tecnologici. I contratti devono essere stipulati sempre con la presenza fisica del cliente e con la contestuale sottoscrizione degli stessi.

SMART WORKING/GENITORIALITA’

L’adesione allo smart working è su base volontaria. Va richiesta dal lavoratore, e può essere revocata in qualsiasi momento. Rimane per il momento in vigore l’accordo sulla genitorialità che prevede almeno una giornata di s.w. alla settimana per i genitori con figli fino ai 14 anni se richiesto dal lavoratore.

Raccomandiamo sempre a Tutti indistintamente di attenersi sempre al:
“CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO DI GRUPPO ISP”.

Questi sono chiaramente solo alcuni suggerimenti su un modo d’agire comune, premessa indispensabile per il miglioramento della qualità del nostro lavoro.
Udine, 21 settembre 2021

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali
I Coordinatori Territoriali Area FVG IntesaSanpaolo
Fabi First/Cisl Fisac/Cgil Uilca UNISIN

È ORA DI CURARE LE (DE)PRESSIONI COMMERCIALI

Coordinatori Territoriali e Rsa IntesaSanpaolo Area F.V.G.

Con il progressivo miglioramento della situazione pandemica, ha ripreso vigore l’esasperata ed incontrollata “pressione alla vendita”. Appuntamenti, collocamenti, polizze …“quanto hai fatto?” e “quanto credi di fare?”…
Sempre più colleghi ci chiedono fino a dove l’azienda possa spingersi. Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza:

AGENDE
Ribadiamo che non esiste alcun regolamento aziendale sul nr. minimo di appuntamenti da programmare giornalmente.
Un bravo gestore deve programmare nella propria agenda non solo gli appuntamenti con i clienti ma TUTTE le attività che svolge: formazione, attività amministrative come successioni, archivio, pratiche di finanziamento, telefonate per la programmazione delle giornate successive, etc.
L’art. 38 del CCNL prevede per il dipendente l’obbligo di garantire una collaborazione attiva ed intensa secondo le direttive dell’azienda. Le richieste di incontro sono obiettivi a cui tendere ma certamente non possono essere risultati da garantire e sui quali essere giudicati.

VENDITE
Non ci devono essere budget individuali e non c’è nessun obbligo di risultato. Le normative Mifid e i regolamenti IVASS impongono che i prodotti finanziari ed assicurativi venduti siano adeguati alla clientela, per evitare vendite “forzate” ai fini del raggiungimento del budget.
Un comportamento scorretto espone il collega (e la banca) a possibili contenziosi. Le contestazioni disciplinari purtroppo poi arrivano e i richiami alla normativa sono precisi e puntuali, come le sanzioni erogate: tutti i colleghi devono essere a conoscenza che nessuno ha mai subito provvedimenti disciplinari per non aver raggiunto risultati commerciali piuttosto ne ha ricevuti per aver raggiunto risultati commerciali in modo sbagliato.

REPORTISTICA
Ogni rilevazione delle vendite viene effettuata tramite gli strumenti aziendali ufficiali. Richieste quotidiane dei risultati realizzate tramite mail, fogli excel, telefonate, Skype, etc. sono da considerarsi uno strumento di pressione commerciale finalizzata alla vendita e pertanto vietate.
Questo concetto è stato chiaramente espresso in una mail indirizzata ai Direttori Commerciali, Direttori di Area e Direttori di Filale dalla Direzione Personale e Direzione Compliance esattamente un anno fa…

STRAORDINARI
Il nuovo sistema di rilevazione delle presenze lascia al singolo collega e al suo responsabile la segnalazione delle maggiori prestazioni/lavoro straordinario, nulla viene più segnalato automaticamente. Come da disposizioni aziendali, vi invitiamo quindi ad inserire in segreteria on line tutte le prestazioni aggiuntive (STM straordinario manuale per attività urgenti e indifferibili – PAO prestazione attività ordinaria per maggiori prestazioni riconducibili ad attività ordinaria) e a segnalarci eventuali “distonie” in modo da permetterci di intervenire immediatamente presso la direzione del personale.

Ricordiamo che da poco si è insediata la Commissione Politiche Commerciali. Le segnalazioni di comportamenti scorretti possono essere inoltrate alla casella iosegnalo@intesasanpaolo.com direttamente dal dipendente ma anche per il tramite delle OOSS. Invitiamo pertanto a segnalare tempestivamente al vostro rappresentante sindacale ogni comportamento difforme.

” …Le relazioni in Azienda devono essere basate sulla fiducia reciproca e sul rispetto della
personalità e dignità, anche professionale, nonché della privacy di ciascuno..”
Serve un cambiamento nei comportamenti dal basso per vedere un’inversione dall’alto.

Udine, 1 giugno 2021

I Coordinatori Territoriali e Le Rappresentanze Sindacali Aziendali
IntesaSanPaolo Area Friuli Venezia Giulia
Fabi First-Cisl Fisac-Cgil Uilca-Uil Unisin Falcri-Silcea-Sinfub

Colmare il gap tra il dire e il fare Vogliamo essere persone in una grande banca, non numeri in una banca grande!

La centralità delle persone, l’attenzione e l’ascolto verso i collaboratori sono, per la nostra azienda, un punto fisso scolpito nel codice etico e costantemente ribadito dalle strutture direzionali. A maggior ragione nel bel mezzo di una pandemia globale, la “cura” dei propri collaboratori dovrebbe essere prioritaria; e lo è, almeno sentendo le dichiarazioni del top management. Peccato però che la distanza tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto sia costantemente aumentata negli anni, e purtroppo anche negli ultimi difficilissimi mesi. Una voragine divide le affermazioni di principio (tutela della salute in primis) e i comportamenti che osserviamo quotidianamente da parte del c.d. “middle management”.

Una rete allo stremo…

La combinazione tra organici scarsi, assenze prolungate e pressioni commerciali ha generato la tempesta perfetta! Sempre meno persone che devono dare sempre di più e garantire budget anche in tempi di pandemia. Se durante il lockdown la banca ha allentato la presa, pretese di risultati e comportamenti conseguenti sono tornati a manifestarsi nel secondo semestre, con i colleghi costretti tra il cliente, il telefono, il cellulare, le Skype e le richieste di risultati quotidiane! Ma siamo consulenti o piazzisti? E l’attenzione per il personale e il rispetto per la clientela dove sono finiti?

…e chi lavora in “smart” di certo non ride…

La condizione di “Smart” Working forzato che permane da circa 11 mesi per il personale delle strutture centrali, delle FOL, di Pulse e delle varie task force susseguitesi nei mesi, sta generando diverse conseguenze sulla salute dei

colleghi. Passati da postazioni disegnate nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza del posto di lavoro (sedie ergonomiche, a volte un doppio schermo da 20” e pannelli fonoassorbenti, necessari per garantire una corretta gestione della privacy dei clienti, come nel caso di FOL e Pulse) a situazioni casalinghe spesso improvvisate, con sedie da cucina e portatili dallo schermo troppo piccolo per lavorare molte ore, in molti casi colleghe e colleghi collocati a lavorare da casa accusano ripercussioni sulla schiena e sulla vista a causa delle posture scorrette mantenute per diverse ore tutti i giorni. Inoltre, i costi prima sostenuti dall’azienda sono ribaltati su chi lavora da casa. Per tutte queste ragioni è urgente una regolamentazione che preveda, tra l’altro, diritto alla disconnessione, postazioni ergonomiche e rimborso dei costi sostenuti.

Negli ultimi anni sono stati sottoscritti accordi che riguardano praticamente ogni aspetto della vita lavorativa in banca (welfare, premio di risultato, genitorialità…); ma il calo degli addetti, le pressioni e, non ultimo, la pandemia hanno raggiunto un peso oramai insostenibile generando spesso frustrazione o peggio, disaffezione.

Per tutti questi motivi, il coordinamento degli RSA della FISAC del Nord Est:

PENSA che sia venuto il tempo di colmare il gap tra le affermazioni di principio (giuste e condivisibili) e i comportamenti reali (spesso al limite dell’integrità e del rispetto);

CHIEDE all’azienda un cambio di passo per avvicinare le due banche, quella reale e quella virtuale;

ESIGE il rispetto della dignità delle colleghe e dei colleghi e della loro salute e sicurezza in ogni ambiente lavorativo in cui la banca li chiama ad operare;

PROPONE un percorso di coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori di ISP al fine di stabilire insieme le iniziative adeguate a ridurre il fastidioso disagio che deriva dal sentirsi, più che persone di una grande banca, sempre più solo dei numeri in una banca grande!

 

Cordiali saluti

Il VADEMECUM PER LA SOPRAVVIVENZA DEL BANCARIO ISP

ORARIO DI LAVORO e INTERVALLO PER IL PRANZO, STRAORDINARIO e AUTOGESTIONE QUADRI
Rispettare l’orario di lavoro e l’intervallo per il pranzo. Uscire dai locali aziendali alla fine dell’orario di lavoro e timbrare SEMPRE! (in entrata e uscita all’effettivo momento della stessa) Per le Aree Professionali: non effettuare alcuna prestazione straordinaria se non preventivamente autorizzati, segnalare per iscritto (mail) eventuali picchi di lavoro e lavoro arretrato al proprio Responsabile.
Per i Quadri Direttivi: non esiste alcun obbligo a prestazioni aggiuntive, le stesse vanno recuperate in autogestione (anche i Quadri non dovrebbero rimanere fuori orario di lavoro se non autorizzati) non effettuare prestazioni aggiuntive o ricordarsi di recuperarle in autogestione (meno ore recuperate in
autogestione e più diminuisce la retribuzione oraria) Sempre per i QD: le assenze che non riguardano l’intero turno mattutino o pomeridiano (ad esempio
visita medica o impegni familiari per i figli) sono autogestione, no ferie ad ore.

BRIEFING E RIUNIONI : chiedere una loro apposita ed anticipata pianificazione in maniera da poter organizzare il proprio lavoro. Le riunioni in “pausa pranzo” sono vietate, anche se mascherate da “pizza party”!

SPOSTAMENTI (ANCHE FRA FILIALI IN ORARIO DI LAVORO) e UTILIZZO MEZZI PERSONALI IN ORARIO DI LAVORO
Non utilizzare mai la propria automobile se non autorizzati, inserire sempre la richiesta mezzo proprio, se non autorizzati utilizzare il mezzo pubblico.
Non utilizzare mai scooter, moto, ciclomotori etc etc. MAI!!!
La pausa pranzo serve per pranzare, non deve essere utilizzata per gli spostamenti (se succede l’intervallo si fa prima, ad esempio dalle 12:40 alle 13:40 o dopo dalle 14:40 alle 15:40)

SICUREZZA FISICA E NORMATIVA
Operare sempre con il cliente presente o secondo quanto stabilito per il contatto in remoto. Contatto in remoto significa “in remoto”e non sulla postazione internet della filiale. Rispettare la normativa sugli ingressi nella filiale, ovvero sempre almeno due persone, una entra, ispeziona i locali, l’altra attende fuori in attesa del benestare. Non rimanere mai da soli in filiale e non uscire da soli. Rispettare la normativa sul caricamento dei Bancomat, Mta, Tarm etc: sempre due persone contestualmente presenti con la verifica delle operazioni di quadratura, scaricamento e caricamento. Custodire con cura chiavi, codici segreti e altro e redigere sempre gli appositi verbali in caso di passaggio di consegne.

TERMINALI E POSTAZIONI: non lasciare “mai” il terminale aperto ma bloccarlo in caso di assenza anche se temporanea. Non pemettere “mai” a nessuno di utilizzare il proprio terminale.

NORMATIVA: Le circolari vanno lette ed applicate, MAI interpretate.
La normativa non si impara e non si applica col “telefono senza fili” dal collega vicino (“si fa così o prova a fare colà…”)

METODO COMMERCIALE (COMBATTERE IL METODO CON METODO)
Organizzazione e pianificazione degli “impegni ricorrenti”: Pianificare in ABC tutti gli “impegni” per il mese in corso e possibilmente per quello successivo in modo da “organizzare” il lavoro inserendo prima tutte le cose che si dovranno fare (correttamente e da normativa), identificando così il reale tempo a disposizione per gli appuntamenti con la clientela (sui quali è bene
ricordare non esiste alcun mimino contrattuale) e poterli organizzare con efficacia e senza improvvisazione.
Formazione (programmare costantemente il tempo necessario settimana per settimana, ancor meglio da casa e se possibile a giornata intera con l’apposito permesso retribuito) Autoformazione ed aggiornamento professionale (aggiornamento sulla normativa interna, sui processi e sui nuovi prodotti)
Riunioni di filiale (come da programmazione) Turni di accoglienza (come da programmazione) Attività amministrative (gestione pratiche, archiviazioni documenti, contabilità etc) fissare il lavoro amministrativo con regolarità e costanza.

CAMPAGNE COMMERCIALI NON ELENCATE IN ABC
Astenersi dall’effettuare alla clientela proposte commerciali su liste “fai da te” (generalmente invenzioni di “zelanti e fantasiosi responsabili”) per iniziative commerciali non elencate nelle campagne ufficiali (ad esempio proposte di smobilizzo di prodotti finanziari non ancora scaduti o di sostituzione di prodotti assicurativi o di finanziamenti in modo non coerente con la normativa vigente)

REPORT, TABELLE E TABELLINE
Non compilare alcun report, non rispondere ad alcuna mail, a richieste verbali, sui prodotti venduti e tantomeno sulle previsioni di vendita

OFFERTA FUORI SEDE
L’offerta fuori sede può essere conclusa solo dai soggetti abilitati, con le modalità stabilite dalla normativa e con gli opportuni strumenti tecnologici. I contratti devono essere stipulati sempre con la presenza fisica del cliente e con la contestuale sottoscrizione degli stessi.

Raccomandiamo sempre a Tutti indistintamente di attenersi sempre al: “CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO DI GRUPPO ISP” .
Questi sono chiaramente solo alcuni suggerimenti su un modo d’agire comune, premessa indispensabile per il miglioramento della qualità del nostro lavoro.

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali
I Coordinatori Territoriali Area FVG IntesaSanpaolo
Fabi First/Cisl Fisac/Cgil Uilca UNISIN

FVG – CONCLUSE LE ASSEMBLEE RIFLESSIONI SU COME PROSEGUIRE

E’ stato estremamente importante fare le assemblee per potersi confrontare sulle reali condizioni di lavoro e per valutare insieme cosa fare e come farlo. Ed è fondamentale che i lavoratori partecipino a questo confronto, perché solo insieme possiamo pensare di migliorare le nostre condizioni.
Mediamente sono stati presenti circa il 40% degli aventi diritto sull’intero territorio regionale.
Dopo tanto tempo che non si facevano assemblee è un risultato positivo ma che deve migliorare, sia nella partecipazione sia nel dibattito.
I problemi che abbiamo di fronte, l’organizzazione del lavoro e le pressioni commerciali, sono enormi e non sono alla portata del singolo individuo. Chi pensa di risolverli da solo sbaglia e di grosso. E sbaglia anche chi cede alla rassegnazione e pensa che sia inevitabile dover sottostare ad un
sistema che schiaccia e annichilisce. Solo una risposta collettiva, che veda uniti i lavoratori e il sindacato, può farci uscire dalla palude nella quale ci troviamo. Non sarà né semplice né veloce, ma occorre cominciare e le assemblee sono state il primo passo.
Per proseguire occorre che tra i lavoratori cresca sempre di più un convinto spirito di solidarietà e la consapevolezza che tutti, ognuno per la propria parte e le proprie possibilità, devono concorrere al miglioramento delle condizioni di lavoro anche con un rapporto più stretto con il sindacato, parlando apertamente dei problemi senza nasconderli o minimizzarli.
Riteniamo che il “Vademecum per la sopravvivenza” illustrato durante le assemblee, e ben accolto da tanti Colleghi, possa rappresentare uno strumento molto utile per affrontare i problemi di ogni giorno, ma necessita dell’impegno comune nella sua messa in opera.
E da parte nostra occorre una sempre maggiore vicinanza ai lavoratori e ai loro problemi, una più assidua presenza e vigilanza sui luoghi di lavoro per contrastare le tante piccole e grandi angherie che quotidianamente i capetti di turno fanno a gara a chi ne fa di più.
E, proprio perché i problemi sono di tutti e ovunque e basta leggere i comunicati sindacali dei diversi territori per capirlo, chiederemo alle nostre segreterie di gruppo una azione più decisa che  in passato e soprattutto in tempi brevi senza escludere una vertenza unificante e nazionale.

Udine, 12 dicembre 2018

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali
I Coordinatori Territoriali Area FVG IntesaSanpaolo
Fabi First/Cisl Fisac/Cgil Uilca UNISIN

CariFVG – TROPPA CARNE AL …..FOCUS!!!

“Quando l’applicazione del metodo non è il mezzo … ma l’unico fine … e porta allo stremo le Persone … distruggendole”. Il 15 marzo a firma Massimo Gramellini è stato pubblicato l’articolo “Stressato come un bancario” nel quale si evidenzia che su 100 lavoratori stressati 20 sono bancari (fonte dipartimento medicina del lavoro di Pisa) e che l’82% degli impiegati di banca soffre d’ansia ed il 28% fa uso di psicofarmaci (fonte ricerca Università la Sapienza di Roma). Come OO.SS. siamo molto preoccupati, perché anche nella nostra banca la situazione appare in linea con le affermazioni di Gramellini, ed anzi in costante peggioramento.

CLICCA QUI SOTTO PER IL COMUNICATO

Troppa carne al FOCUS

FISAC CGIL – La Segreteria di Coordinamento CariFVG

 

Carifriuli sul piano d’impresa

carifriuli piano d'impresaNella giornata di giovedì 21 luglio si è tenuto l’incontro trimestrale di Area come previsto dagli accordi sindacali di Gruppo. Oltre alle tematiche proprie delle trimestrali, sulle quali faremo una comunicazione specifica, abbiamo chiesto delucidazioni sulle ricadute del Piano d’Impresa nella nostra Area.
La trattativa complessiva sul Piano si tiene a livello di capogruppo, e ad oggi non si è arrivati ad un accordo per la totale chiusura aziendale che non ha recepito nessuna delle istanze sindacali. Chiariamo da subito che non volevamo, evidentemente, aprire una trattativa di Area per la semplice ragione che queste tematiche sono affrontate a livello di Gruppo, ciò nonostante poiché il Piano presentato a Milano indica nella nostra Area ben 180 tra esuberi e riconversioni su un totale di circa 1.200 lavoratori abbiamo doverosamente richiesto alla delegazione aziendale un approfondimento.
Il dato fornito dalla capogruppo non ci convince per nulla. A prenderlo per buono vuol dire che in regione ci sono 180 dipendenti il cui lavoro non serve più e che vanno, sempre secondo l’Azienda, o “eliminati” utilizzando i pensionamenti obbligatori e, in minima parte, il Fondo Esuberi, o riconvertiti ad altre mansioni più produttive. Abbiamo chiesto quali siano queste lavorazioni di cui si può così tranquillamente fare a meno e quali siano quelle alle quali riconvertire un così cospicuo numero di dipendenti, e francamente non ci sembra di aver fatto una domanda così fuori luogo.

*

Carifriuli: "Solidarietà senza se e senza ma alla FIOM"

cf02 Alla Segreteria Nazionale della FIOM-CGIL

L’accordo separato di Pomigliano è un fatto gravissimo che mina alla radice i diritti fondamentali dei lavoratori e il ruolo del sindacato.
Condividiamo pienamente la Vostra scelta di non firmare, in questo difficile momento crediamo che tutta la CGIL debba essere al Vostro fianco.
Vi esprimiamo la nostra totale e convinta solidarietà, senza se e senza ma.
Fraterni saluti.

Segreteria di Coordinamento Fisac-Cgil
della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia Spa

Carifriuli: “Ancora sciopero, ancora da soli”

cf01 Dopo lo sciopero generale di marzo, a distanza di pochi mesi, la CGIL ha proclamato una nuova giornata di mobilitazione generale. Anche questa volta da sola, le altre confederazioni hanno ritenuto che la situazione non sia così grave da motivare uno sciopero generale. Purtroppo invece è proprio così, anzi forse peggio.
Negli ultimi due anni c’è stato un continuo e crescente attacco alle condizioni di lavoro, ai diritti conquistati in tanti anni, ormai lontani, di lotte sindacali. Già, proprio lotte, perché i diritti non te li regala nessuno. Adesso, approfittando anche della crisi, c’è chi vuol dare un bel colpo di spugna e cancellare tutto, affermando il dominio assoluto della logica del profitto di pochi a scapito di tutti gli altri, siano essi lavoratori o consumatori.
Click qui per i dettagli

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