Archivio Toscana Sud

L’IMPORTANZA DELLA SEMINA E DEL BUON CLIMA Incontro annuale di Direzione Regionale

Nella giornata dello scorso 12 maggio, si è svolto l’incontro annuale della DR Toscana e Umbria, alla presenza del direttore regionale Tito Nocentini dei i direttori commerciali e dei responsabili delle funzioni del personale.

Dopo l’illustrazione dei soddisfacenti risultati economici della DR, è stato condiviso con il Direttore Regionale, come sia stato e sia importante per il raggiungimento dei risultati, il lavoro svolto dai colleghi per la costruzione di una relazione con la clientela, costantemente alimentato, con quella paziente operazione di “semina” che riesce a portare buoni frutti nel tempo.

Nocentini ha anche sottolineato come reputi essenziale il buon clima e la serenità lavorativa dei colleghi, rendendosi disponibile a ricevere le puntuali segnalazioni di comportamenti o situazioni anomale, in modo da poter garantire gli opportuni interventi.

Nell’apprezzare la disponibilità comunicata dal Direttore Regionale, rimaniamo comunque vigili affinché il dichiarato dia effettivamente l’avvio ad un cambio concreto di rotta, anche in attuazione del nuovo accordo sulle politiche commerciali di recente emanazione, volto a rendere più esigibili i vincoli che impegnano l’azienda a dare pieno riscontro alla procedura di segnalazione.

Visionando poi la presentazione dei dati dell’anno 2022, come previsto dal Protocollo sulle Relazioni Industriali, non possiamo che sottolineare come sia evidente nella nostra DR, il minimale accoglimento delle domande di trasferimento inoltrate dai colleghi e di come gli spostamenti avvenuti, siano stati per il 90%, su iniziativa aziendale. È di tutta evidenza anche che, nell’attuale contesto di trasformazione territoriale della rete, il tema dei trasferimenti alla luce dell’evoluzione in corso, rimane fortemente attenzionato.

La delegazione sindacale durante il confronto, ha chiesto inoltre all’Azienda una maggiore attenzione allo sviluppo professionale dei colleghi che manifestano il desiderio di valorizzare la propria posizione in virtù di competenze acquisite e/o di percorsi di studi effettuati.

Per quanto riguarda l’Umbria, i coordinatori di riferimento, hanno con forza evidenziato, come questo territorio sia uno dei pochi in Italia a non avere la presenza di una sede di Filiale Digitale, con grande nocumento per i colleghi in termini di mobilità. È stato pertanto sottolineato che, sia per la FD che per la creazione di eventuali HUB, sono già presenti numerose strutture, a costo zero per l’Azienda, idonee allo scopo.

Naturalmente abbiamo sottolineato allo stesso tempo, come la carenza di HUB sia un tema che riguarda anche la Toscana ed in generale il territorio nazionale.

Ci siamo infine confrontati, in seguito al recente accordo individuale di iniziativa aziendale che ha accentuato la contrapposizione tra colleghi di Direzione e colleghi di Rete, sulla necessità di trovare un migliore equilibrio che speriamo possa essere perseguito anche attraverso l’ultimo accordo sottoscritto in questi ultimi giorni.

Avremo modo dunque di verificare al prossimo incontro, le azioni intraprese dall’Azienda e la loro efficacia. Per farlo nel modo migliore, come sempre, abbiamo bisogno di tutte le vostre puntuali segnalazioni.

I COORDINAMENTI RR.SS.AA. ISP
Toscana e Umbria

Firenze 1° giugno 2023

UNA TRIMESTRALE PARTICOLARMENTE….. FASTIDIOSA

“Se si intende un costante presidio sull’ attività svolta, sui risultati e sulla programmazione, allora nella ns. DR ci sono pressioni commerciali. Se invece le Filiali vengono chiamate e richiamate con insistenza senza apportare nessun aiuto, non si tratta di pressioni commerciali ma di fastidio

“… Le segnalazioni alla casella IOSEGNALO sono come le file alle casse in filiale, per fortuna che ci sono…”

… Mutui: “non intervengo mai quando le cose vanno bene. In pratica si eroga cosa ci serve per fare il budget mensile, né di più né di meno…”

Queste sono alcune delle frasi che il Direttore Regionale ha esternato in risposta ai nostri interventi durante l’incontro Trimestrale Annuale della Direzione Toscana Umbria tenutosi martedì 29 giugno 2021.

Riteniamo assolutamente inammissibile banalizzare in questo modo il tema delle pressioni commerciali derubricandolo, al massimo, ad un “fastidio……”. Ogni giorno i colleghi ci rappresentano Il loro disagio, dovuto a richieste pressanti di appuntamenti commerciali, controllo ossessivo delle agende, rendicontazioni continue del venduto, per non parlare poi delle previsioni di vendita per le settimane successive! Tutto questo, cui si somma una ormai cronica carenza di organici, crea un forte senso di inadeguatezza nei lavoratori che inevitabilmente si ripercuote sul loro benessere psico fisico, anche in considerazione degli ottimi risultati sia del 2020 che dei primi 5 mesi del 2021, che lo stesso Direttore Regionale ci ha enunciato.  Si tratta di un modus operandi pericoloso (di cui occorre che la dirigenza sia consapevole) perché mette a repentaglio un percorso costruito faticosamente dalle parti sociali sia aziendali che di settore, volto a tutelare non solo il benessere psico-fisico di colleghe e colleghi, ma anche le legittime necessità e i diritti della clientela.

Per tutta risposta all’elencazione dei soddisfacenti dati commerciali raggiunti (frutto peraltro anche della sommatoria dei risultati di due banche e quindi da rileggere a fine anno), le OOSS hanno evidenziato un triste primato assoluto della nostra DR: ad oggi circa la metà delle segnalazioni pervenute alla casella IOSEGNALO provengono da Toscana/Umbria!!!

Abbiamo inoltre denunciato che questa pesante situazione rende le condizioni di lavoro insostenibili e aumenta il rischio di errori, irregolarità, violazioni inconsapevoli di norme che spesso generano forti responsabilità di colleghe e colleghi. A tal riguardo il Direttore si è preso l’impegno di farsi “garante che non ci saranno provvedimenti disciplinari nei confronti dei colleghi che hanno fatto errori operativi a seguito di operazioni societarie”.

All’incontro era presente anche il Direttore Commerciale Area Retail Andrea Prandini, al quale abbiamo chiesto conto delle innumerevoli telefonate, dai toni perentori e inopportuni, da lui effettuate ai Direttori delle filiali meno performanti. In risposta ci è stato prospettato un maggior dialogo costruttivo, sia con i colleghi di filiale che con le organizzazioni sindacali; vedremo se queste intenzioni si tramuteranno in fatti!!! Da parte nostra continueremo a vigilare e segnalare se sarà necessario.

Passando al tema dei forti ritardi nelle istruttorie/delibere dei mutui, ci è stato fatto presente che vengono deliberati mutui in prossimità del rogito, per avere un migliore conteggio delle richieste, e questo comporta che i colleghi non abbiano per tempo certezza sul buon esito della pratica. Siamo rimasti assolutamente basiti. Forse per la nostra Direzione Regionale le scadenze contrattuali che possono avere i nostri clienti (compromessi, rogiti ecc.) non sono un problema significativo?

Sono state affrontate le seguenti ulteriori problematiche:

Portafogliazione clienti: migliaia di NDG sono passati dai portafogli dei gestori ai portafogli dei Direttori di filiale con conseguenti problemi organizzativi e gestionali. Riteniamo questa scelta poco attenta ai bisogni della clientela, impattante sui percorsi professionali e associata ai numerosi passaggi di colleghi dalla rete tradizionale alla Filiale On Line con conseguenze di fortissimo stress e disagio

Creazione di distaccamenti FOL:  abbiamo denunciato opacità nella gestione dei trasferimenti alla FOL e problemi logistici sulle postazioni dei distaccamenti; le preoccupazioni sull’incertezza di tale progetto sono state rappresentate anche alla Responsabile della gestione del personale FOL Dellavalle Mirella, che ha riportato alcuni dati locali, ribadendo l’impegno a mantenere il posto di lavoro dei distaccati in FOL nella filiale di provenienza o (se necessario per motivi tecnico/logistici) in filiali limitrofe con postazione adeguata (con intervento eventuale ufficio immobili). Tuttavia le poche ed insufficienti risposte non ci hanno permesso di comprendere quale sia il progetto aziendale su questa realtà e, soprattutto, quali e quante saranno le ricadute sulla vita dei colleghi.

Divisione Agribusiness : Abbiamo fatto notare la carenza di addetti e ci è stato risposto che il loro numero viene calcolato in base alla presenza dei clienti imprese rispetto agli altri (nel retail la figura dell’addetto non è prevista e il modello ricalca questo tipo di organizzazione), quindi il basso numero di addetti rispecchia il fatto che la clientela agri è composta in prevalenza da aziende retail (circa 70000 su 83000). Mancano inoltre le auto aziendali e non è reperibile la contrattualistica dei clienti nelle nuove filiali (in particolar modo le garanzie).

Incorporazione UBI: Il Direttore Regionale ha espresso soddisfazione per l’andamento della migrazione ma abbiamo sottolineato che, nonostante l’enorme sforzo profuso dalle colleghe e dai colleghi, ci risultano forti criticità sui territori dove vi è una presenza importante delle strutture/filiali ex-Ubi (ma non solo), soprattutto nei territori dell’Area Toscana Sud e Umbria; abbiamo chiesto aggiornamenti sul futuro della sede ex Ubi (ex Centro Direzionale Banca Etruria) di Arezzo e di lavoratrici e lavoratori coinvolti, abbiamo inoltre proposto la possibilità di prevedere l’apertura di un asilo nido anche presso questa sede cosi come fatto anni fa a Firenze. Il Direttore ha colto lo spunto ritenendolo meritevole di attenzione, da inserire in un eventuale futuro ammodernamento di tutta la struttura della ex sede di Banca Etruria. Ha aggiunto che nel medio periodo (un anno presumibile) non ci sono previsioni di cambiamenti che interessino la sede direzionale ma non si possono escludere in un futuro più lungo.  Abbiamo chiesto con forza formazione e affiancamenti in presenza per colleghi ex-Ubi

Forte preoccupazione in merito alle prossime chiusure/accorpamenti di filiali previste entro fine anno. Il Direttore ha spiegato che i criteri con i quali si selezionano i punti operativi da chiudere (sulla base di una scelta che deriva dal piano industriale in via di realizzazione entro il 2021) sono tre: scarsa redditività, bassa redditività e contesto di mercato non è in crescita, bassa redditività e indice di rischiosità più alto rispetto alla media. Sono risposte che non convincono rispetto alle nostre preoccupazioni e soprattutto mancano le risposte alle legittime domande sul futuro di colleghe e colleghi coinvolti: quale sarà il posto di lavoro? Quale il contenuto? Quanti ancora saranno dirottati sulla Filiale on Line? Monitoreremo inoltre attentamente sui percorsi di carriera in essere e su eventuali demansionamenti.

Organici: a fronte dell’impegno del Gruppo di assumere 3500 persone abbiamo chiesto attenzione al nostro territorio, dove l’età media di colleghe e colleghi è piuttosto alta e dove anche gli ingressi dei dipendenti a contratto misto non è stato rilevante (nel primo semestre del 2021 abbiamo 117 uscite per esodo/pensionamento e l’ingresso di 9 stagisti e 20 dipendenti a contratto misto). Senza un reale alleggerimento dei carichi di lavoro in tutti i settori (sedi e rete) non avremo la possibilità di effettuare un passaggio di conoscenze e competenze e investire su una stabilità di lungo periodo.

Ci è dispiaciuto constatare che, nonostante quest’incontro si sia svolto in un periodo così particolare (dopo quindici mesi di lockdown, con tutte le criticità che ha comportato anche ai dipendenti di questa azienda) e nonostante non sia stata rispettata la scadenza della scorsa trimestrale, il Direttore Generale non abbia potuto trattenersi per tutta la durata del confronto, mancando della dovuta considerazione non tanto a queste OOSS, quanto alle lavoratrici ed ai lavoratori rappresentati. Quegli stessi lavoratori e lavoratrici che, in questo ultimo difficile anno, caratterizzato dall’emergenza pandemica, hanno permesso alla Direzione Regionale di cui è responsabile, di raggiungere quei risultati illustrati con tanto orgoglio.

Abbiamo, ovviamente, chiesto il rispetto delle scadenze previste per gli incontri trimestrali con l’Azienda, non più procrastinabili come accaduto dal 2020. Ci aspettiamo la convocazione della trimestrale di Area entro settembre.

Alla luce di tutto quanto sopra, invitiamo i colleghi a prendere atto del “fastidioso” contesto lavorativo in cui sono immersi, valutando, con le proprie OOSS, i giusti comportamenti per poterlo rendere più sereno.

2 Luglio 2021

I COORDINAMENTI REGIONALI TOSCANA E UMBRIA

FABI FIRST FISAC UILCA UNISIN

 

ANCHE I LAVORATORI MERITANO TRASPARENZA

In queste ultime settimane stiamo assistendo ad una vera e propria riorganizzazione operata da Intesa Sanpaolo nel comparto retail, che ha il sapore dell’improvvisazione più assoluta.

La crescita esponenziale dei servizi on-line, dovuta anche alla situazione emergenziale che stiamo vivendo da oltre un anno, ha portato l’Azienda ad implementare non solo i servizi a distanza (come le Oad), ma anche tutto il comparto remoto, coinvolgendo un numero sempre maggiore di colleghi nelle Fol. Questo passaggio ha comportato un inevitabile processo di impoverimento drammatico del personale presso le filiali fisiche.

Quello che ad oggi ancora non è chiaro è LA DIMENSIONE DI QUESTA TRASFORMAZIONE.

Riteniamo essenziale avere delle risposte in merito ai seguenti argomenti.

FILIALI FISICHE

  • Come si supplirà nelle filiali fisiche alla riduzione di personale dovuta ai trasferimenti presso le Fol?

 

Le risorse sono in diminuzione, ma i clienti restano! Scarso è l’aiuto concreto dato dall’allocazione dinamica (ed il conseguente posizionamento dei clienti nei portafogli in capo al direttore). I clienti sono persone reali, con bisogni e necessità, che chiedono supporto e consulenza ai colleghi. Non tutti possono o vogliono instaurare rapporti solo/anche con la struttura online.  Come possono i pochi dipendenti rimasti in rete far fronte a tutte le richieste?

  • Come si giustifica la difficoltà di concessione part-time o di soddisfacimento richieste trasferimento con lo svuotamento selvaggio della rete?

 

DISTACCAMENTI FOL

ORARIO

Nei colloqui cosiddetti “informativi” l’Azienda tende a non approfondire l’argomento, limitandosi ad indicare l’orario previsto in “presenza” nel distaccamento fisico (di cui non è sempre specificata l’ubicazione) e quello relativo al lavoro agile.

Non possiamo a questo punto non chiederci:

  • Quale sarà (adesso e domani) l’orario di lavoro dei colleghi che passano alla FOL?
  • Come sarà organizzata la programmazione dei turni in considerazione dell’organizzazione trimestrale prevista?
  • Quali saranno gli orari di lavoro una volta terminata l’emergenza?
  • I colleghi continueranno a lavorare in smart working o solo presso il distaccamento (quindi con turno unico)?
  • Quali saranno eventualmente le ricadute sui turni dei colleghi delle sale fol?

 

POSTAZIONI

È necessario prevedere postazioni dedicate all’interno dei distaccamenti che favoriscano la peculiare attività lavorativa, comprese le dovute pause, senza che ci siano influenze da parte della filiale ospitante (anche in considerazione dell’afflusso di clientela).

  • Sono state installate postazioni dedicate presso tutti i distaccamenti?
  • Non tutti hanno locali adeguati a garantire un corretto isolamento del collega, come si pensa di procedere? A questo riguardo riteniamo non sufficiente l’applicazione dei pannelli fono assorbenti.
  • Se una filiale con distaccamento FOL dovesse chiudere o non avere più la postazione di lavoro disponibile, che ne sarà dei lavoratori ivi assegnati?

Chi garantisce che in futuro non saranno costretti ad andare a lavorare in sedi lontane o logisticamente disagiate, anche solo per qualche giorno a settimana?

  • E per i colleghi che lavorano a casa in smart working, quali dotazioni tecniche saranno messe a disposizione? (Per esempio per il rispetto della privacy, per non disturbare i conviventi, doppio monitor già in dotazione nelle sale Fol, sedia ergonomica e dotazioni tecniche già previste da medicina del lavoro per i colleghi con esigenze specifiche, ecc…).

 

SELEZIONI

A nostro avviso non è stata data sufficiente, trasparente ed univoca comunicazione della ricerca di personale presso le Fol (in modo da favorire eventuali candidature), mentre troppo spesso si è assistito alla (finta) “offerta” di lavorare in FOL rivolta a coloro (ma non solo) che, per effetto della diminuzione dei portafogli assegnati, sono diventati improvvisamente gestori senza portafoglio.

  • Quali sono stati i parametri utilizzati per individuare il target del personale da coinvolgere presso le Fol? Quali sono stati i criteri adottati nella selezione? Vi è anche una logica geografica, alla base della scelta dell’azienda?
  • Perché non è stato utilizzato il job@isp per favorire le candidature?

 

CHIEDIAMO ALL’AZIENDA RISPOSTE CERTE E IMMEDIATE COME I COLLEGHI SI MERITANO, ritenendo che la stessa, nel prendere decisioni che avranno un così significativo impatto nella vita dei lavoratori, debba usare la trasparenza dovuta con i propri dipendenti.

Invitiamo i colleghi a comunicarci i contatti ricevuti dalle funzioni del personale, inerenti eventuali trasferimenti, pretendendo, nel corso dei colloqui, che venga comunicata l’esatta assegnazione (anche fisica), l’orario applicato, e le ricadute sul percorso professionale.

Ricordiamo inoltre che, finita l’emergenza pandemica ed in assenza di un accordo specifico con le OoSs, il lavoro agile non può essere un’imposizione aziendale.

28 maggio 2021

I COORDINAMENTI REGIONALI TOSCANA E UMBRIA

FABI FIRST FISAC UILCA UNISIN

(S)MANIA DI GRANDEZZA ovvero “siamo uomini o caporali?”

A seguito delle campagne commerciali vessatorie imposte alla rete all’indomani dell’assunzione dell’incarico, abbiamo provveduto a inoltrare formale segnalazione sul nuovo direttore commerciale dell’Area Retail Toscana Umbria
Avevamo già denunciato in sede ufficiale, nell’incontro trimestrale, la scandalosa campagna natalizia su tutela e investimenti in piena zona rossa e con 800 morti al giorno.
Queste iniziative non resteranno isolate se questo atteggiamento, che già ai primi albori si è rivelato sprezzante della situazione pandemica e dello stato di sofferenza delle filiali, con organici ridotti e reduci da un anno pesantissimo, non verrà corretto: non è tollerabile che chi assume certe responsabilità non osservi gli accordi sottoscritti e neanche si faccia il minimo scrupolo a salvaguardia della sostenibilità del clima aziendale e della salute di colleghi e clienti.
Quanta ipocrisia nelle frasi ad effetto sul valore della squadra, sulla centralità dei dipendenti, sulla motivazione personale, sull’importanza di un clima di filiale collaborativo: una coerenza notevole, non c’è che dire.
Certamente il nuovo direttore commerciale non agisce di iniziativa propria. Avrà ricevuto un mandato preciso dai vertici della direzione Toscana Umbria, in linea con le strategie commerciali che ormai da anni si riversano sui colleghi della nostra rete: qualunque cosa pur di arrivare primi.
Una smania megalomane che ammorba i colleghi e che sfiora lo stato patologico: non si spiega altrimenti il reiterarsi di campagne ossessive già nei primi giorni di gennaio e nonostante gli ottimi risultati raggiunti dai colleghi nell’anno segnato dal Covid, che sarà ricordato come uno dei più drammatici, dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, della storia moderna.
Che certi comportamenti violino le regole è addirittura evidente dalle nuove disposizioni aziendali relative al blocco della commercializzazione dei prodotti di tutela contestualmente ai finanziamenti, a seguito dell’intervento dell’AGCM, che a marzo ha comminato la mega multa di 4 milioni di euro a Intesa per pratiche scorrette.
Se i vertici aziendali non intervengono per cambiare la rotta della direzione regionale Toscana Umbria le OO.SS. sono pronte a denunciare qualsiasi atto contrario ad accordi, norme e dcpm nelle sedi opportune, usuali ed inusuali, dato che vale di più il post o la storia Instagram dell’influencer di turno che non la voce dei colleghi.
Firenze 12/1/2021                                                

Coordinamento Rsa Toscana Fisac-Cgil Intesa Sanpaolo

Toscana: i negazionisti di casa nostra

La pandemia sembra non aver cambiato affatto il modus operandi di alcuni manager della Banca….

Frasi del tipo “non è colpa mia se sei stato assente per mesi ma adesso devi recuperare il tempo perduto” sono frasi talmente offensive da sfiorare la volgarità per i colleghi sempre, ancora di più se rivolte a quei colleghi che si sono dovuti assentare per motivi a loro non imputabili, in questa fase contraddistinta dal covid-19.

È assolutamente inutile che vengano firmati accordi a livello nazionale se poi ISP non si adopera affinché i suoi manager rispettino quanto la stessa Azienda ai suoi massimi livelli ha firmato con le organizzazioni sindacali unitarie.

Non possiamo più accettare che l’Azienda risponda “sono casi isolati segnalateli così provvederemo”, perché la realtà è che sono comportamenti diffusi e subdoli, figli di una cultura commerciale rapace che premia coloro che si fanno beffe di una minima etica commerciale e marginalizza chi, la maggioranza, opera rispettando le norme, in trasparenza e correttezza nei confronti della clientela.

Dopo mesi durissimi siamo ora sull’orlo di un baratro economico-sociale, come ci rappresentano i dati sul PIL futuro: l’Azienda dovrebbe trovare il modo di rendere il nostro lavoro più proficuo per tutta la collettività, dipendenti compresi, e non invece aggravare di tensione un clima già di per se’ difficile con minacce più o meno esplicite: oppure dobbiamo immaginare di doverci dotare di registratore quando si svolgono colloqui di valutazione o riunioni commerciali???

Se l’Azienda non è in grado di garantire gli accordi firmati, quale attendibilità può avere nei momenti di confronto con i dipendenti, come ad esempio quello del colloquio sulla valutazione professionale? Occorre pretendere la presenza del rappresentante sindacale???

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Toscana Umbria: emergenza sanitaria e ossessione commerciale

È indubbio che il nostro paese – in particolare alcune regioni – e il mondo intero stanno attraversando un momento difficilissimo dal punto di vista sanitario ed economico. Un momento peraltro in continua evoluzione che rende difficile pianificare e prendere decisioni politico-organizzative. E tuttavia le decisioni vanno prese, a tutela della salute fisica delle persone.

Intesa Sanpaolo sta quotidianamente adeguando le regole cui attenersi nello svolgimento dell’attività lavorativa, in base alle normative emesse dalle autorità pubbliche, in un’ottica di tutela di colleghi e clienti, che tutti siamo chiamati ad osservare.

Ma anche con il massimo della volontà e dello spirito di collaborazione alcune disposizioni sono assolutamente impraticabili nella realtà quotidiana dei colleghi e delle colleghe.

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Toscana: Apprendere e’ comprendere?

Le pratiche ingannevoli sono vietate dalla normativa e dalle leggi. Lavoratrici e lavoratori devono essere messi in grado di non incorrere in errori da frasi, comportamenti, insinuazioni che possano far interpretare diversamente la normativa. Chiediamo un’azione coerente da parte di chi invita i dipendenti ad apprendere….perché apprendere significa comprendere….e agire di conseguenza con coerenza nelle scelte strategiche

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Offerta Fuori Sede: un dedalo in cui meglio star fermi

OFFERTA FUORI SEDE:

in assenza del mandato specifico NON SI PUÒ SVOLGERE L’ATTIVITÀ FUORI SEDE

In seguito alle assemblee svolte nei mesi scorsi in alcuni territori toscani e dal confronto con l’Azienda in occasione dell’ultima trimestrale del 23 dicembre 2019, è emersa una criticità molto importante in merito all’Offerta Fuori Sede.

Dalle verifiche effettuate, si è riscontrato che la gran parte dei Gestori per cui è prevista l’Offerta Fuori Sede tra le attività commerciali da svolgere, non sono ancora in possesso di tutti i requisiti necessari, ovvero:

    • essere in regola con gli obblighi formativi previsti
    • essere iscritti nella sezione E del RUI (per proposta di Prodotti Assicurativi)
    • aver ricevuto la specifica lettera d’incarico dall’Azienda
    • essere iscritti all’Albo dei Consulenti Finanziari (per proposta di servizi di investimento)

 In assenza di tali requisiti, si opera a rischio di sanzioni da parte delle Autorità di Vigilanza e a possibili denunce da parte della Clientela.

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Toscana Sud e Firenze/Prato: Facciamo finta che tutto vada bene??

Facciamo finta che … tutto vada bene! 

Il 22 luglio si è’ svolto a Firenze l’incontro trimestrale con l’Azienda

Abbiamo sottolineato le numerose storture messe in atto, come l’utilizzo dei dati di ABC per mettere in competizione fra di loro colleghi anche di filiali diverse, le richieste di raggiungimento degli obiettivi di budget tali da compensare i legittimi periodi di assenza per ferie, la ridondanza di report artigianali per monitorare la produzione, le Lync commerciali con il solo scopo di premere per la vendita dei prodotti, le richieste di lavorazione delle liste dei clienti da contattare degli assenti per ferie.

……

L’Azienda ha ribadito che non si vive di solo budget, ma allora perché le pressioni commerciali, nonostante le continue segnalazioni ed interventi sindacali, continuano a essere esercitate, magari solo a voce, per non lasciare prova delle indicazioni date??

…..

Per queste Organizzazioni Sindacali quanto girato, non è ancora sufficiente per poter affermare che la strada del cambiamento culturale – peraltro auspicato dall’Azienda stessa – sia stata correttamente intrapresa. Un cambiamento culturale per il quale abbiamo chiesto un ruolo attivo e di protagonismo anche da parte del servizio Risorse Umane, in cui troppo spesso colleghi e colleghe paiono costretti a recitare un ruolo di subordinazione rispetto alle funzioni commerciali, generando sfiducia fra lavoratrici e lavoratori che invece devono sapere di potersi affidare a un gestore del personale libero di svolgere con professionalità il proprio lavoro.

Sarà importante monitorare anche il corretto uso dell’agenda di ABC, su cui l’Azienda ha ribadito che è giusto inserire la pianificazione delle attività amministrative (che non devono finire dopo l’orario di lavoro) e della formazione (che non deve essere considerata elemento cancellabile a seconda delle emergenze commerciali ma lavoro a tutti gli effetti) cosi come valuteremo se la formazione flessibile da casa sarà ostacolata o viceversa incentivata.

Per quanto riguarda la lavorazione delle liste prioritarie, l’Azienda ha ribadito le indicazioni già fornite in merito, che prevedono contatti da svolgere gradualmente nel corso delle settimane, in modo da pianificare e realizzare gli appuntamenti nell’arco del mese: quindi nessuna indicazione aziendale di lavorazione e contatto di tutto in tempi ancora più stringenti.

Abbiamo nuovamente denunciato l’ampio utilizzo della causale NRI per giustificare le numerose ore di straordinario non retribuito fatte dai colleghi.

….

L’autorizzazione a rimanere nel luogo di lavoro, da normativa, compete al Responsabile, che è l’unico organo Aziendale preposto in quel momento (anche per la responsabilità che gli/le compete in tema di salute e sicurezza), a valutare e autorizzare la permanenza, mentre la successiva approvazione della Funzione del Personale ha finalità regolatoria e di controllo del processo; non esiste più l’ALIBI del “il personale non me lo ha concesso”.

Nel caso, invitiamo prontamente a segnalare alle Organizzazioni Sindacali.

Ricordiamo dunque alle colleghe e colleghi di far sempre richiesta preventiva tramite mail al proprio responsabile ed a non trattenersi al lavoro qualora il preposto valuti non necessario il lavoro straordinario. Se non siamo autorizzati al lavoro straordinario siamo OBBLIGATI ad andare a casa!!!

Abbiamo sollevato nuovamente il problema dei ricorsi alle note di valutazione, processo che per uniformità di applicazione in Intesa Sanpaolo non prevede più la verbalizzazione.

….

Abbiamo stigmatizzato non solo che l’esito del ricorso è sempre e solo il mancato accoglimento, ma anche il fatto che la comunicazione avvenga senza alcuna spiegazione circostanziata del perché l’Azienda non abbia accolto le motivazioni del ricorso.

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Ricordiamo che le responsabilità in tema di salute e sicurezza sono del preposto e che è preferibile scegliere talvolta un intervento incisivo (chiusura al pubblico, trasferimento temporaneo delle persone) piuttosto che rischiare malori e interventi delle Autorità.

Anche con riferimento agli accorpamenti di prossima attuazione, come fatto anche in passato, abbiamo invitato l’Azienda a ulteriori riflessioni sulle tempistiche di alcune scelte che potrebbero ingenerare forti disagi per i colleghi e il servizio alla clientela

…..

Abbiamo evidenziato che sussistono ancora criticità nell’applicazione del nuovo modello, in particolare nel funzionamento dei team estero, in cui la formazione di colleghe e colleghi non è avvenuta nei tempi previsti generando picchi di lavoro e carichi non distribuiti equamente, ma soprattutto con impatti che ci preoccupano implicando il rischio che la clientela, a fronte dei numerosi disagi, possa rivolgersi altrove determinando perdita di lavoro in termini di volumi e operazioni.

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A proposito di disconnessione…..vacanze in libertà!

L’obbiettivo delle misure introdotte all’appendice “Conciliazione tempi di vita e di lavoro” dal rinnovato contratto di secondo livello, sottoscritto il 3 Agosto 2018, era quello di confermare, promuovere e valorizzare tutte quelle azioni che agevolano “L’EQUILIBRIO” fra vita professionale e personale in un’ottica di conciliazione, a nostro giudizio sempre più indispensabile, dei tempi di vita con quelli di lavoro, dati anche i ritmi accresciuti del lavoro quotidiano.

Tutte queste norme, unite a collaborazione e buon senso di tutti, assicurano che la programmazione e la fruizione delle ferie possa avvenire senza alcun divieto relativo a periodi particolari (“ponti”, festività e periodi estivi) e nel pieno rispetto di quanto fissato nel piano ferie. In caso di problematiche “eccezionali”, potranno essere adottate soluzioni di comune intesa di cui al citato punto 4. Inoltre, eventuali cambiamenti di quanto programmato sono oggetto di richiamo normativo, sempre nell’art 55 (punto 7), dove viene previsto l’eventuale rimborso di spese già sostenute.

È bene ricordare che anche se l’Azienda ha facoltà di richiamare l’assente prima del termine delle ferie per URGENTI necessità di servizio, NON VI È NESSUN OBBLIGO DI REPERIBILITÀ in capo al dipendente e anche i nuovi strumenti Aziendali, come il telefonino, non sono forniti con la finalità di essere reperibili.

In merito allo SMARTPHONE Aziendale, con tanto di numero personale, dobbiamo sottolineare come NON ESISTE ALCUN OBBLIGO DI TENERLO ACCESO fuori dall’orario di lavoro, né tantomeno durante i periodi di ferie, come peraltro l’Azienda stessa ha in più occasioni confermato e ribadito.

Le recenti indicazioni aziendali sono da intendersi come, appunto, mere indicazioni relative ai costi, che possono lievitare particolarmente quando ci troviamo all’estero, ma solo nel caso che, volontariamente, si decidesse di utilizzare lo strumento aziendale. Se poi lo lasciamo al sicuro a casa, non corriamo nemmeno il rischio di perderlo o che ce lo rubino!!!

Ricordatevi che il Sindacato è sempre al vostro fianco e, in caso di problemi, non esitate a chiamarci!

Click qui per leggere il volantino unitario

Due monitoraggi al giorno….togliamoli (subito) di torno!

Sulla Direzione Toscana Umbria è di questi ultimi giorni la richiesta diffusa su tutta la rete, di rilevare ben due volte al giorno, ad orari cadenzati, il monitoraggio del lavoro svolto. Come se senza i monitoraggi non si lavorasse!!

Abbiamo immediatamente chiesto la sospensione di questa pratica scorretta, che è in completa distonia con quanto affermato dall’accordo sulle politiche commerciali sottoscritto da Azienda e Sindacati, e con la reputazione che l’Azienda tende a difendere rispetto alla sua immagine pubblica.

Se è vero quanto afferma oggi in un’intervista sulla web tv uno dei massimi dirigenti del Gruppo, e cioè che “il benessere dei colleghi viene prima dei risultati”, è allora senz’altro vero che certe pratiche smentiscono i massimi dirigenti. Di fronte a una tale schizofrenia, rimane per fortuna la solidità e il buon senso dei lavoratori e delle lavoratrici, che quotidianamente suppliscono anche a inefficienze e carenze tecnico-organizzative e a carichi di lavoro in aumento.

Ricordiamo ai colleghi di continuare a segnalarci questi comportamenti difformi alle regole, che hanno evidentemente il solo scopo di “pressare” lavoratrici e lavoratori.

20190709 Due monitoraggi al giorno

Pulse in Toscana? vogliamo risposte!

In calce trovate il link al volantino unitario sul tema in oggetto.
Come Fisac Cgil aggiungiamo che sarà nostra cura, già a partire dalla prossima imminente trimestrale di Area, ribadire quanto segue:
– riteniamo che il livello di relazioni industriali di questo Gruppo dovrebbe implicare una comunicazione tempestiva (e rispettosa del rapporto con le oo.ss.) nel momento in cui sui territori si avviano le implementazioni dei progetti illustrati a livello nazionale, mentre invece dobbiamo constatare che si è arrivati in grave ritardo rispetto alla realtà dei fatti nel caso della prospettata apertura di un polo Pulse a Viareggio, senza dare risposte esaustive alle persone ingaggiate in termini di date, luoghi e tipologia di attività
– questo modo di operare rivela una superficialità disarmante nel momento in cui non si tiene conto delle conseguenze che un colloquio di lavoro può avere, sulle persone e sulle loro vite, quando si prospetta un importante cambiamento di ruolo, sapendo che tutto ciò è collegato anche a un obiettivo ben preciso: smontare la rete commerciale territoriale con chiusure e accorpamenti di filiali, e costituire nel contempo poli come Filiali On Line, Pulse o Remediation che implicano uno stravolgimento delle professionalità acquisite
– a questo punto l’ Azienda dia le risposte che spettano ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolte, e fornisca ai Sindacati un’ informativa completa in merito a tempi, sede, organici e ricadute occupazionali sulla rete coinvolta dal progetto Pulse nella nostra Regione.

click qui per leggere il volantino

TRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO…… PULSE

Recentemente l’azienda ha ricordato ai colleghi come i clienti meritassero di essere considerati persone, anche quando venivano accompagnati in bagno.

La pagina di “ottomila”, scomodando addirittura Nelson Mandela, ha rinforzato il concetto enunciando che MAI dobbiamo trattare male la persona, fino a porci  una domanda :

………….. “e tu, sulla base delle tue esperienze e sensibilità personale, quando hai dato o ricevuto considerazione, gentilezza e cura nelle tue relazioni?” ……………

La stessa domanda noi la poniamo ai responsabili del personale che hanno convocato numerosi colleghi, con una certa urgenza, per informarli del loro “potenziale” coinvolgimento nell’avvio di una nuova filiale PULSE su Viareggio.

Peccato che nel successivo incontro con i responsabili della DC gli stessi colleghi abbiano scoperto che la loro partecipazione non era assolutamente su base volontaria e che il luogo ed i tempi di realizzazione erano per giunta ancora incerti.

Ed allora ci chiediamo come ci si possa sentire persone quando si viene definiti “ 1 dei 5.000 esuberi “; oppure quando un nuovo mestiere  (perché di questo si tratta) ci viene proposto come soluzione unica per scongiurare i licenziamenti; o quando si riceve comunicazione di un trasferimento senza però sapere quando avverrà e dove; o ancora,  quando a motivazione dell’ingaggio si porta una mancanza di ruolo dovuta a scelte esclusivamente aziendali; od infine quando, perché a part-time, vengono messe in discussione le necessità familiari.

Trattamento simile, prendere o lasciare, è stato rivolto ai colleghi trasferiti nella FOL di Prato ed a quelli selezionati per andare a fare i gestori remoti.

In una intervista a Mosaico il responsabile del Job Center, con un certo orgoglio, rivendica come elementi distintivi di NEXT (che si occupa del ricollocamento dei famosi 5.000) l’attenzione alle persone, la cura della relazione, l’ascolto dei colleghi, la completezza delle informazioni sulla struttura e sulla nuova attività.                                                          

NIENTE DI TUTTO QUESTO                                               

Denunciamo invece l’assenza di trasparenza verso i colleghi in una fase delicatissima di cambiamento, che crea ansie ed incertezze, e la mancata informativa ai rappresentanti dei lavoratori territoriali su tempistiche, numero dei lavoratori coinvolti, luogo di lavoro e qualità dello stesso.

Prendiamo atto che i tanto decantati principi di considerazione, gentilezza e cura contenuti nelle slide aziendali sono per l’azienda solo parole prive di sostanza: se queste sono le relazioni con l’azienda sapremo come attrezzarci per tutelare con forza i legittimi diritti delle Lavoratrici e dei lavoratori.

I COORDINAMENTI RR.SS.AA ISP

AREE FIRENZE E PRATO-TOSCANA SUD-TOSCANA NORD

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

Firenze, 29 maggio 2019

 

INIZIAMO A CONTARE…

+22

Questi sono i giorni passati dall’ultimo incontro che abbiamo avuto con l’Azienda.
In quell’occasione, come riportato nel nostro comunicato del 10 aprile, il Direttore Regionale ebbe a dichiarare che i dipendenti di Intesa Sanpaolo
sono consulenti e non venditori.
Adesso ci aspettiamo che tale dichiarazione diventi realtà:

LE PAROLE NON BASTANO
ciò che fa la differenza, che contraddistingue la serietà dell’interlocutore sono

I COMPORTAMENTI

L’Azienda il 10 aprile ha affermato che:

  • non è previsto un numero minimo di appuntamenti in agenda
  • non sono previsti budget individuali.

Ad oggi i COMPORTAMENTI non sembrano essersi adeguati alle dichiarazioni fatte.
E allora
iniziamo a CONTARE quanti giorni saranno necessari all’Azienda per allinearsi ai comportamenti che lei stessa asserisce dover esser la normalità.
Il tempo è un importante parametro per misurare l’efficienza di una organizzazione (i risultati di budget ci risulta infatti debbano esser immediati).
Invitiamo tutti i lavoratori a continuare a segnalarci ogni comportamento indebito di cui dovessero essere testimoni.
Firenze, 2 maggio 2019

I COORDINAMENTI RR.SS.AA ISP
AREE FIRENZE E PRATO-TOSCANA SUD-TOSCANA NORD-UMBRIA
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

SIAMO CONSULENTI E NON VENDITORI

Le domande del Sindacato:

“È previsto un numero minimo di appuntamenti con i clienti in agenda?”

“Sono previsti budget individuali?”

“Fuori orario di lavoro (la sera, il fine settimana, durante ferie, malattie, congedi…) l’Azienda richiede che i colleghi restino connessi (cellulare, tablet e mail) e/o svolgano attività lavorative o formative?”

La risposta univoca dell’Azienda:                                 NO

“La formazione deve essere pianificata e in orario di lavoro?”

“L’Azienda tiene in debita considerazione eventuali rischi operativi derivanti dalla riorganizzazione in atto?”

La risposta univoca dell’Azienda:                                 SI

Tutto il resto sono… PRESSIONI COMMERCIALI!!!!

Queste in sintesi le risposte importanti ottenute nella giornata del 10 aprile 2019 durante il primo incontro annuale con l’Azienda dopo la fusione dei marchi nella nostra Direzione Regionale.

Alla illustrazione del contesto economico attuale fatta dal Direttore regionale Luca Severini sono seguite le richieste del tavolo sindacale e l’evidenziazione delle criticità in cui versa in particolare la Rete dopo gli interventi di riorganizzazione e di applicazione della ennesima revisione del modello di servizio.

Abbiamo ribadito la necessità di consentire lo svolgimento della formazione in modalità flessibile per tutti i colleghi affinché ne sia garantita la corretta fruizione.

Abbiamo richiesto un adeguato supporto ai nuovi ruoli, fra cui quello dei gestori aziende retail.

Abbiamo ottenuto che sia data adeguata attenzione e trovate le soluzioni più appropriate rispetto ai team estero gravati da condizioni lavorative che a oggi ne impediscono un corretto funzionamento rispetto al modello, e in prospettiva la valutazione della creazione di nuovi distaccamenti.

Abbiamo ottenuto la disponibilità dell’Azienda a tenere in debita considerazione – ai fini della valutazione di circostanze che possano implicare contestazioni disciplinari – le condizioni di lavoro estremamente gravose e di eccessivo carico. Raccomandiamo comunque a tutto il personale la massima attenzione al rispetto della normativa aziendale e di legge.

Consapevoli che la realtà che si vive nel quotidiano e che abbiamo puntualmente rappresentato all’Azienda è ben diversa, invitiamo tutte le colleghe e i colleghi a segnalarci ogni comportamento difforme dalle dichiarazioni ufficiali dell’Azienda, in modo da consentire a queste OO.SS. di intervenire affinché tali comportamenti siano immediatamente riallineati a quanto dichiarato.

 

Firenze, 10 aprile 2019

I COORDINAMENTI RR.SS.AA ISP

AREE FIRENZE E PRATO-TOSCANA SUD-TOSCANA NORD-UMBRIA

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

IL POSTO PIU’ BELLO ?

In questa prima fase del post migrazione e del nuovo modello di servizio emerge in tutta evidenza l’improvvisazione con cui si è gestita una fase delicatissima di cambiamento: la pessima organizzazione del lavoro e la mancata pianificazione su trasferimenti e carichi di
lavoro si sta scaricando sui colleghi sempre più oberati dai soliti processi inefficaci, rallentati dalle difficoltà tecniche, e dalle solite, continue e inarrestabili priorità commerciali.


Denunciamo i ritardi nello svolgimento dei colloqui con i colleghi coinvolti nel cambiamento, e l’avvio di soluzioni organizzative che appaiono improvvisate e poco lungimiranti, come i poli estero sottodimensionati, la presenza di decine di gestori senza portafoglio e marginalizzati, i lavori di ristrutturazione delle filiali accorpanti ancora non definiti.


Nel frattempo l’azienda ci dice che non è stato raggiunto per la Bdt il budget 2018, a fronte dell’utile miliardario, per cui nessuna filiale accederà al sistema premiante dell’eccellenza, e si provvederà a modificare in modo sostanziale e peggiorativo il sistema di valutazione Performer, rifiutando di accogliere le richieste sindacali.
Non meravigliamoci ai road show se l’indice di gradimento interno precipita.


Vogliamo rendere la nostra azienda il posto più bello in cui essere dipendenti, clienti, azionisti” è il mantra di Intesa Sanpaolo.

Certo lo è per i nostri azionisti, che vedranno remunerato lautamente il loro capitale, molto meno lo è per i nostri clienti, vittime dello stalking quotidiano spacciato per metodo commerciale, meno ancora lo è per una parte cospicua dei dipendenti – non certo dei
manager – schiacciati da continue richieste, processi inefficaci, impossibilità di reale formazione, ritmi insostenibili, in un caos giornaliero che ha il solo effetto di indebolire le nostre competenze e renderci meno consapevoli del ruolo che la legge ci impone
.

Chiediamo risposte concrete alle questioni irrisolte, prima fra tutte la mancata applicazione dell’accordo sulle politiche commerciali, esigiamo un ascolto reale e non di facciata, una reale volontà di risoluzione dei problemi e il riconoscimento fattivo dell’impegno dei colleghi tutti, che sono il vero motore di questa azienda.


La credibilità si guadagna con i fatti concreti, non con slogan ipocriti e frasi a effetto.

Fisac Cgil Intesa Sanpaolo Toscana 

 

BUON ANNO

Non abbiamo neanche fatto in tempo a riporre le decorazioni natalizie, con il loro portato luccicante di obiettivi raggiunti, che l’alba del nuovo anno vede senza soluzione di continuità le truppe cammellate della filiera commerciale schierate all’attacco del budget 2019.
Come buon auspicio per l’anno che ci aspetta vogliamo ricordare alcuni principi alla base degli accordi nazionali e aziendali sul tema delle politiche commerciali, soprattutto a quei capi area e direttori commerciali che stentano a tutt’oggi a capirne la portata:

  • le comunicazioni aziendali siano improntate al rispetto della normativa vigente, senza messaggi fuorvianti, vessatori o lesivi”. Una mail scritta in maiuscolo neretto, con svariati punti esclamativi o interrogativi alla fine di una frase non è una buona idea se si sta comunicando fra persone legate da un rapporto di lavoro professionale. Si parla di lavoro, appunto, non di sentimenti feriti. L’emotività lasciamola nell’ambito che le compete.
  • le riunioni di orientamento commerciale siano effettuate nel rispetto delle norme sulla prestazione lavorativa”. L’azienda non è casa nostra, la permanenza al di fuori dell’orario deve essere autorizzata e di conseguenza remunerata.
  • “il monitoraggio per la verifica degli andamenti commerciali sia attuato tramite modalità strutturate, al fine di inibire, ai vari livelli, condotte improprie e indebite pressioni”. Strutturate vuol dire che è l’azienda che mette a disposizione i mezzi, il singolo non può inventarsi a suo piacimento uno strumento di controllo al di fuori di quelli già in dotazione, come se gestisse la sua contabilità familiare. Non sono ammessi budget personali, ma solo per unità operativa che si organizzerà, tramite il lavoro di squadra, per raggiungerli.
  • la rilevazione dei dati commerciali sia effettuata, di norma, attraverso l’utilizzo degli strumenti approntati e messi a disposizione dall’azienda, evitando gli abusi, l’eccessiva frequenza e le inutili ripetizioni”. Idem come sopra. Oppure pensiamo che Intesa Sanpaolo non abbia i mezzi informatici per avere, nell’istante in cui uno qualunque dei manager decidesse di farlo, ogni dato possibile sui prodotti collocati e sui contratti stipulati? Se i dati non sono aggiornati non è un problema del singolo lavoratore, non spetta a lui/lei supplire a una lacuna riempendo un file o una mail o un pizzino di carta, ma è l’azienda che a livello informatico deve provvedere a risolverla.

 

Possiamo e dobbiamo rifiutarci di compilare reportistica manuale su dati messi a sistema dall’azienda.
Facciamolo, tutti insieme.

Ribadiamo inoltre l’ennesima precisazione sul metodo: il metodo è un mezzo, non è di per sè contrattualmente regolato, nessun accordo sancisce l’obbligo di un numero minimo di appuntamenti in agenda né tanto meno l’obbligo di un numero minimo di vendite.

Chi impone questo infrange le norme. Dobbiamo rigettare l’idea di produzione come se si trattasse di cottimo. Non siamo in una fabbrica agli albori del 900. In Intesa si vendono servizi e assicurazioni, si fa credito, si intessono relazioni di fiducia,
non si produce oggettistica di lusso per
pochi eletti al vertice, che beneficiano dei frutti del nostro lavoro con premi variabili non conoscibili ma sicuramente immensamente superiori a quelli dei loro sottoposti, anche se direttori di filiale, e con zero responsabilità amministrative e normative.
Ricordiamoci che l’unico faro, nel caos strumentale e funzionale dei processi che non funzionano, della normativa inaccessibile e delle continue priorità, che ci rende tutti più manipolabili, è lavorare per l’interesse del cliente e in sicurezza, evitando rischi di provvedimenti disciplinari e controversie varie.

Buon anno a tutti, all’insegna del rispetto e della dignità.

7/1/2018

Coordinamento Rsa Fisac Cgil Toscana Umbria

 

La legge prima di tutto!!

Al rientro dalle ferie assistiamo all’ennesima recrudescenza delle pressioni commerciali sui collocamenti di prodotti finanziari e assicurativi.

Riteniamo utile un rapido riepilogo dei nostri doveri professionali, a difesa della nostra stessa professionalità e per evitare eventuali future controversie con la clientela:

click qui per i dettagli

APPUNTAMENTI: OPERAZIONE VERITA’

Uno dei compiti principali del sindacato è quello di negoziare accordi, rispettarli e farli rispettare con tutti i mezzi.

Diciamo allora con chiarezza che, anche se l’Azienda è naturalmente legittimata a fornire ai dipendenti mezzi e obiettivi, non esiste dal punto di vista contrattuale e legale alcuna norma che obblighi i colleghi ad inserire un numero minimo di appuntamenti in ABC, dal momento che in banca non esiste il lavoro a cottimo.

Esiste uno strumento di lavoro che è l’agenda elettronica che deve essere utilizzata in orario di lavoro per gestire al meglio le esigenze della clientela e l’organizzazione del lavoro, nell’interesse della clientela stessa e della banca per la quale lavoriamo.

Chiunque sostenga il contrario, per iscritto o anche solo verbalmente, dal vivo o in call conference, a qualsiasi livello della scala gerarchica aziendale si trovi, mente sapendo di mentire, trasformando un mezzo tecnico come l’agenda elettronica in strumento di pressione indebita, magari per assecondare le manie di grandezza di qualche zelante superiore gerarchico che spinge molto sui risultati immediati senza rendersi conto che non è nel breve che si fanno gli interessi dell’Azienda, tantomeno della clientela e dei lavoratori.

La stessa Azienda, in occasione dell’incontro trimestrale di aprile, a domanda precisa ha risposto che non esiste nessuna disposizione aziendale che stabilisca il numero minimo di appuntamenti, anche perché diversamente avrebbero palesato una violazione del ccnl, e sappiamo bene quanto il gruppo Intesasanpaolo rispetti le regole e chieda ai suoi dipendenti di fare altrettanto.

Il numero degli appuntamenti non può essere un parametro per quantificare la “collaborazione attiva e intensa” che ognuno di noi è tenuto a prestare. Il “metodo” è un modo di lavorare e non un mezzo per perseguitare i lavoratori: non può trasformarsi in obiettivo a prescindere.

Invitiamo tutti voi a farci pervenire le segnalazioni inerenti a comportamenti come questi che non sono conformi ai contratti vigenti.

Non tollereremo ulteriori forzature alle verità sancite dal contratto nazionale e dagli accordi firmati. Chi avesse ancora l’ intenzione di farle sappia che se ne assume personalmente la responsabilità.

Il Coordinamento delle RSA FISAC CGIL Gruppo Intesasanpaolo Toscana

5 LUGLIO 2018 FISAC

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Toscana Umbria: incontro con l’Azienda del 16 aprile

Il 16 aprile le organizzazioni sindacali hanno avuto un confronto con i rappresentanti aziendali a Firenze in occasione dell’incontro annuale di Direzione Regionale Toscana Umbria.

Fra i temi trattati (e riportati nel volantino) ha prevalso quello delle pressioni commerciali, coadiuvate e aggravate da un metodo di lavoro (numero appuntamenti, lavorazione liste) che abbiamo denunciato come ulteriore strumento di stress e di inutile ansia che non facilita il raggiungimento dei risultati. Abbiamo poi parlato di carenza di organico anche in vista delle uscite per esodo, delle valutazioni delle prestazioni spesso agite non correttamente, della fruizione della sospensione volontaria dal lavoro spesso ostacolata, di piani ferie condizionati al raggiungimento di obiettivi (!!), poca chiarezza sul corretto utilizzo dell’iphone e tutto il resto che si trova sul volantino e di cui parleremo nelle imminenti assemblee.

Ma abbiamo anche a lungo  parlato delle difficoltà (tecniche e organizzative) ancora presenti nell’ambito della incorporazione delle ex banche venete, in particolare nell’area pratese (ex Pop Vi): dopo una migrazione fra le più difficili, disorganizzate e frettolose a danno di colleghi e clienti (e ancora è un mistero il perché sia accaduto questo!!) le filiali ISP continuano ad avere serie carenze in termini di formazione (in particolare per chi da un giorno all’altro è passato dalla gestione di privati a quella delle imprese), possibilità reale di rispetto degli orari, cambio delle procedure che ha generato la perdita o il difficilissimo recepimento del pregresso delle posizioni clienti in particolare nella scadenza fidi). Sono stati pochi gli intrecci fra colleghi delle due banche e chi è stato distaccato da subito nelle nuove filiali è stato spesso lasciato solo a gestire situazioni particolarmente difficili. Abbiamo chiesto all’Azienda di intervenire con risorse, logistica e apparecchiature affinché la situazione si normalizzi e consenta ai nuovi colleghi di lavorare con la necessaria serenità.

Toscana Umbria Incontro 16 04 18

 

8 marzo contro le disuguaglianze e la violenza!

In questi ultimi mesi la cronaca ci ha raccontato come la violenza sessuale, fisica, psicologica non sia più grave della violenza economica, quella che come Cgil abbiamo modo di verificare quotidianamente:
  • Differenze salariali di genere che dipendono ancora da una marcata e forte premialità della “presenza” al lavoro a scapito di chi si assenta per accudimento familiari, maternità (assenze che più facilmente interessano le donne), malattia. Lo sperimentiamo anche nella nostra Azienda dove la costruzione del PVR e dei percorsi professionali ha oggettivamente penalizzato molte madri e molti part time (che in stragrande maggioranza sono donne). E dove il part time è diventato sempre e solo un problema (nell’oggettiva carenza di organici e nell’adozione di algoritmi che non consentono flessibilità dei carichi di lavoro e degli obiettivi da raggiungere)
  • Scarsità di posti di lavoro (l’occupazione femminile è pari a circa il 49% contro il 67% di quella maschile: entrambe ben lontane dal 75% fissato dall’UE per il 2020)
  • Mancanza di servizi pubblici che aiutino a conciliare vita e lavoro e rigidità di molti datori di lavoro nel riconoscere forme di flessibilità nella gestione del tempo
  • Precarietà, basse retribuzioni, indebolimento dei diritti che facilitano la ricattabilità di uomini e donne da parte dei loro superiori/datori di lavoro: nel caso delle donne la ricattabilità ha spesso a che vedere con richieste di disponibilità e favori sessuali che sfociano nel reato di stalking e di molestie
  • click qui per i dettagli

La neve e il budget delle ferie da far fare….con qualsiasi clima!

Lettera aperta all’Azienda sulla rigidità con cui sono stati gestiti i disagi relativi alla mobilità nella giornata del Primo Marzo 2018 e sulla mancanza di preventive indicazioni univoche e chiare in previsione dell’allerta meteo.

“Come rappresentanze sindacali, riteniamo assurdo, inutile e dannoso un tale comportamento delle gestioni del personale e chiediamo che sia data la possibilità di far lavorare i colleghi anche in altre agenzie, previa valutazione della concreta possibilità di raggiungerle in sicurezza, e per coloro che non sono riusciti a recarsi nella propria filiale sia riconosciuto un permesso retribuito che non comporti decurtazione di ferie…… Non vorremmo pensare che si ragioni una mera logica di anticipo del budget delle ferie.”

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