Archivio Pistoia E Lucchesia

TRIMESTRALE AREA PISTOIA E LUCCHESIA: CLIMA IRRESPIRABILE

TRIMESTRALE? STESSA SPIAGGIA STESSO MARE!

Come da prassi ormai consolidata anche nell’incontro trimestrale del 29 luglio l’Azienda esprime forti resistenze a comprendere e ad agire di conseguenza sulle criticità che emergono sulla rete commerciale.

La prima emergenza sono gli ORGANICI, sempre più ridotti a seguito di esodi/pensionamenti e fragilità Covid.  Chi è rimasto in filiale deve gestire carichi di lavoro sempre crescenti dovuti alla complessità di servizi dovuti alla clientela – superbonus e consulenza finanziaria nell’instabilità dei mercati a titolo di esempio – e costanti e imperiture pressioni alla vendita.

La penuria di gestori base, che si riverbera sui gestori e sull’equilibrio generale di filiale, porta a disservizi continui, sia nelle filiali piccole che rimangono sguarnite per settimane intere, sia nelle filiali più grandi, dove i pochi cassieri rimasti subiscono carichi di lavoro sempre più pressanti e con rischi operativi altissimi.

A fronte delle emergenze evidenziate l’Azienda si trincera dietro la transizione digitale, dimenticando che, nonostante i passi avanti compiuti grazie all’impegno dei colleghi, esiste ancora un segmento di clientela che non possiede gli strumenti culturali e tecnologici per adattarsi al cambiamento.

Il cambiamento richiede non solo tempo, ma anche persone presenti nei luoghi dove la relazione con il cliente si esplica.

Alla domanda se sono previste assunzioni nella nostra rete è stato risposto …….UNO STAGISTA!

Sul tema delle PRESSIONI COMMERCIALI non sono più tollerabili le continue richieste di spiegazioni su quanto fatto o NON FATTO negli incontri programmati, nonostante gli esiti inseriti in agenda come da modello di servizio, o i richiami che vedono coinvolti talvolta anche le funzioni del personale, pure se “camuffati” da colloqui collaborativi, se non si raggiungono i risultati previsti.

Come sempre, l’Azienda riconduce a singoli comportamenti non corretti da segnalare, ma il clima generale è preoccupante e i colleghi/e sono esausti/e.

Altro capitolo dolente e costante è la FORMAZIONE: si è diffuso il messaggio distorto che la formazione flessibile in filiale può essere richiesta solo per 4 giorni (1 per trimestre) quando ogni collega, dovunque lavori, ha diritto a 8 giorni complessivi.

Laddove 4 giorni da concordare non siano autorizzati i colleghi devono essere messi in grado di svolgere i corsi in filiale senza interruzioni di sorta, ma assistiamo invece a una fruizione frettolosa e superficiale (e la modalità è già didatticamente poco efficace) anche su argomenti come l’Antiriciclaggio, perché, come al solito, in primis VENDERE, e nei ritagli di tempo scorrere le pagine di Apprendo. Niente di nuovo sotto al sole, viene da dire, nonostante le continue denunce.

CHIEDIAMO UNA FORMAZIONE ADEGUATA E DI QUALITA’, LA CESSAZIONE DELLE SPINTE A VENDERE PURCHESSIA E PROCESSI OPERATIVI EFFICIENTI

Il benessere delle “nostre” persone passa da ritmi di lavoro che non abbiano contorni da catena di montaggio, da relazioni professionali chiare e rispettose della nostra professionalità, dalla qualità dei servizi e dell’assistenza che dovremmo garantire ai nostri clienti.

CHIEDIAMO ANCHE A TUTTI I NOSTRI COLLEGHI di non lasciarsi trascinare dal vortice del “va fatto” e segnalare immediatamente al proprio rappresentante sindacale ogni “invito” a qualsiasi tipo di pratica commerciale scorretta.

Pistoia 2 agosto 2022

                                            Coordinamenti RR.SS.A Intesa Sanpaolo Area Pistoia e Lucchesia

                                                         Fabi    –   First Cisl   –   Fisac Cgil   –   Uilca    –   Unisin

 

 

TRIMESTRALE AREA PISTOIA E LUCCHESIA: CRITERI DI (IN)SOSTENIBILITA’ AZIENDALE

IL 29 settembre si è svolto l’incontro trimestrale tra OO.SS Area Pistoia e Lucchesia ed i rappresentanti aziendali.

A fronte agli ottimi risultati di Direzione Regionale (di cui però abbiamo ricevuto solo dati approssimativi specifici dell’Area) abbiamo denunciato il clima sempre più deteriorato della rete commerciale, con pressioni commerciali fuori controllo, budget sempre più pressanti e organici sempre più ridotti per le uscite per esodo e creazione dei distaccamenti FOL.

L’Azienda si è limitata a derubricare i comportamenti scorretti della filiera commerciale a singoli episodi, su cui assume l’impegno a intervenire. Peccato però che le segnalazioni sui singoli diano risultati limitati nel tempo e, soprattutto, non sanino il clima complessivo ormai avvelenato da ossessive richieste di risultati – ormai neanche più giornaliere ma talvolta anche orarie – incomprensibili e ingiustificabili.

Se la metà delle segnalazioni alla casella “Iosegnalo” proviene dalla Toscana è evidente che nel nostro territorio il problema ha assunto proporzioni ormai inequivocabili.

Abbiamo ulteriormente segnalato nello specifico:

l’uso scorretto che viene fatto dell’altimetro e le indebite pressioni perché i colleghi lo facciano con determinati criteri;

la mancata chiarezza sui distaccamenti FOL in merito a orari e assegnazioni;

i criteri incomprensibili di portafogliazione, che vedono in capo al direttore un numero indefinito di clienti;

l’abbandono del presidio di accoglienza clienti, data la mancanza ormai strutturale di gestori base, che ha dato luogo in estate alla sospensione in diverse filiali del servizio di cassa alla clientela, e che comporta l’aggravio dei carichi di lavoro sugli altri gestori già oppressi dagli obiettivi commerciali;

la gestione degli “accorpamenti” delle filiali, che implica ulteriore mole di lavoro, aumenti esponenziali di budget e risorse assegnate insufficienti;

la gestione delle pratiche di mutuo, a cui l’Azienda ha risposto che, essendo in via di miglioramento (?!) non intende assegnare ulteriori risorse agli uffici di supporto;

la “formazione”, che, nelle condizioni date, assume i contorni della farsa.

Altro tema controverso è la concessione della pausa pranzo ridotta a chi rinnova l’orario part-time misto: l’azienda non intende concedere la riduzione della pausa pranzo se non in via eccezionale, adducendo la difficoltà di gestire orari diversi fra colleghi in condizioni di orario standard per tutte le filiali.

Intanto nessuna nuova assunzione è prevista nella nostra Regione.

E’ intollerabile che un’Azienda che si fa vanto di utili di bilancio stratosferici, del proprio Codice Etico, della propria responsabilità sociale non ascolti la voce delle colleghe e dei colleghi, il vero patrimonio di questa banca, e non si assuma la responsabilità di correggere alla fonte i comportamenti e le direttive che avvelenano il clima lavorativo.

Per tutte queste criticità emerse e non risolte e a fronte delle risposte insufficienti avvieremo ogni iniziativa necessaria a rivendicare il diritto di lavorare in condizioni sostenibili.

 

Coordinamenti Rsa Area Pistoia e Lucchesia

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin

 

 

UNA TRIMESTRALE PARTICOLARMENTE….. FASTIDIOSA

“Se si intende un costante presidio sull’ attività svolta, sui risultati e sulla programmazione, allora nella ns. DR ci sono pressioni commerciali. Se invece le Filiali vengono chiamate e richiamate con insistenza senza apportare nessun aiuto, non si tratta di pressioni commerciali ma di fastidio

“… Le segnalazioni alla casella IOSEGNALO sono come le file alle casse in filiale, per fortuna che ci sono…”

… Mutui: “non intervengo mai quando le cose vanno bene. In pratica si eroga cosa ci serve per fare il budget mensile, né di più né di meno…”

Queste sono alcune delle frasi che il Direttore Regionale ha esternato in risposta ai nostri interventi durante l’incontro Trimestrale Annuale della Direzione Toscana Umbria tenutosi martedì 29 giugno 2021.

Riteniamo assolutamente inammissibile banalizzare in questo modo il tema delle pressioni commerciali derubricandolo, al massimo, ad un “fastidio……”. Ogni giorno i colleghi ci rappresentano Il loro disagio, dovuto a richieste pressanti di appuntamenti commerciali, controllo ossessivo delle agende, rendicontazioni continue del venduto, per non parlare poi delle previsioni di vendita per le settimane successive! Tutto questo, cui si somma una ormai cronica carenza di organici, crea un forte senso di inadeguatezza nei lavoratori che inevitabilmente si ripercuote sul loro benessere psico fisico, anche in considerazione degli ottimi risultati sia del 2020 che dei primi 5 mesi del 2021, che lo stesso Direttore Regionale ci ha enunciato.  Si tratta di un modus operandi pericoloso (di cui occorre che la dirigenza sia consapevole) perché mette a repentaglio un percorso costruito faticosamente dalle parti sociali sia aziendali che di settore, volto a tutelare non solo il benessere psico-fisico di colleghe e colleghi, ma anche le legittime necessità e i diritti della clientela.

Per tutta risposta all’elencazione dei soddisfacenti dati commerciali raggiunti (frutto peraltro anche della sommatoria dei risultati di due banche e quindi da rileggere a fine anno), le OOSS hanno evidenziato un triste primato assoluto della nostra DR: ad oggi circa la metà delle segnalazioni pervenute alla casella IOSEGNALO provengono da Toscana/Umbria!!!

Abbiamo inoltre denunciato che questa pesante situazione rende le condizioni di lavoro insostenibili e aumenta il rischio di errori, irregolarità, violazioni inconsapevoli di norme che spesso generano forti responsabilità di colleghe e colleghi. A tal riguardo il Direttore si è preso l’impegno di farsi “garante che non ci saranno provvedimenti disciplinari nei confronti dei colleghi che hanno fatto errori operativi a seguito di operazioni societarie”.

All’incontro era presente anche il Direttore Commerciale Area Retail Andrea Prandini, al quale abbiamo chiesto conto delle innumerevoli telefonate, dai toni perentori e inopportuni, da lui effettuate ai Direttori delle filiali meno performanti. In risposta ci è stato prospettato un maggior dialogo costruttivo, sia con i colleghi di filiale che con le organizzazioni sindacali; vedremo se queste intenzioni si tramuteranno in fatti!!! Da parte nostra continueremo a vigilare e segnalare se sarà necessario.

Passando al tema dei forti ritardi nelle istruttorie/delibere dei mutui, ci è stato fatto presente che vengono deliberati mutui in prossimità del rogito, per avere un migliore conteggio delle richieste, e questo comporta che i colleghi non abbiano per tempo certezza sul buon esito della pratica. Siamo rimasti assolutamente basiti. Forse per la nostra Direzione Regionale le scadenze contrattuali che possono avere i nostri clienti (compromessi, rogiti ecc.) non sono un problema significativo?

Sono state affrontate le seguenti ulteriori problematiche:

Portafogliazione clienti: migliaia di NDG sono passati dai portafogli dei gestori ai portafogli dei Direttori di filiale con conseguenti problemi organizzativi e gestionali. Riteniamo questa scelta poco attenta ai bisogni della clientela, impattante sui percorsi professionali e associata ai numerosi passaggi di colleghi dalla rete tradizionale alla Filiale On Line con conseguenze di fortissimo stress e disagio

Creazione di distaccamenti FOL:  abbiamo denunciato opacità nella gestione dei trasferimenti alla FOL e problemi logistici sulle postazioni dei distaccamenti; le preoccupazioni sull’incertezza di tale progetto sono state rappresentate anche alla Responsabile della gestione del personale FOL Dellavalle Mirella, che ha riportato alcuni dati locali, ribadendo l’impegno a mantenere il posto di lavoro dei distaccati in FOL nella filiale di provenienza o (se necessario per motivi tecnico/logistici) in filiali limitrofe con postazione adeguata (con intervento eventuale ufficio immobili). Tuttavia le poche ed insufficienti risposte non ci hanno permesso di comprendere quale sia il progetto aziendale su questa realtà e, soprattutto, quali e quante saranno le ricadute sulla vita dei colleghi.

Divisione Agribusiness : Abbiamo fatto notare la carenza di addetti e ci è stato risposto che il loro numero viene calcolato in base alla presenza dei clienti imprese rispetto agli altri (nel retail la figura dell’addetto non è prevista e il modello ricalca questo tipo di organizzazione), quindi il basso numero di addetti rispecchia il fatto che la clientela agri è composta in prevalenza da aziende retail (circa 70000 su 83000). Mancano inoltre le auto aziendali e non è reperibile la contrattualistica dei clienti nelle nuove filiali (in particolar modo le garanzie).

Incorporazione UBI: Il Direttore Regionale ha espresso soddisfazione per l’andamento della migrazione ma abbiamo sottolineato che, nonostante l’enorme sforzo profuso dalle colleghe e dai colleghi, ci risultano forti criticità sui territori dove vi è una presenza importante delle strutture/filiali ex-Ubi (ma non solo), soprattutto nei territori dell’Area Toscana Sud e Umbria; abbiamo chiesto aggiornamenti sul futuro della sede ex Ubi (ex Centro Direzionale Banca Etruria) di Arezzo e di lavoratrici e lavoratori coinvolti, abbiamo inoltre proposto la possibilità di prevedere l’apertura di un asilo nido anche presso questa sede cosi come fatto anni fa a Firenze. Il Direttore ha colto lo spunto ritenendolo meritevole di attenzione, da inserire in un eventuale futuro ammodernamento di tutta la struttura della ex sede di Banca Etruria. Ha aggiunto che nel medio periodo (un anno presumibile) non ci sono previsioni di cambiamenti che interessino la sede direzionale ma non si possono escludere in un futuro più lungo.  Abbiamo chiesto con forza formazione e affiancamenti in presenza per colleghi ex-Ubi

Forte preoccupazione in merito alle prossime chiusure/accorpamenti di filiali previste entro fine anno. Il Direttore ha spiegato che i criteri con i quali si selezionano i punti operativi da chiudere (sulla base di una scelta che deriva dal piano industriale in via di realizzazione entro il 2021) sono tre: scarsa redditività, bassa redditività e contesto di mercato non è in crescita, bassa redditività e indice di rischiosità più alto rispetto alla media. Sono risposte che non convincono rispetto alle nostre preoccupazioni e soprattutto mancano le risposte alle legittime domande sul futuro di colleghe e colleghi coinvolti: quale sarà il posto di lavoro? Quale il contenuto? Quanti ancora saranno dirottati sulla Filiale on Line? Monitoreremo inoltre attentamente sui percorsi di carriera in essere e su eventuali demansionamenti.

Organici: a fronte dell’impegno del Gruppo di assumere 3500 persone abbiamo chiesto attenzione al nostro territorio, dove l’età media di colleghe e colleghi è piuttosto alta e dove anche gli ingressi dei dipendenti a contratto misto non è stato rilevante (nel primo semestre del 2021 abbiamo 117 uscite per esodo/pensionamento e l’ingresso di 9 stagisti e 20 dipendenti a contratto misto). Senza un reale alleggerimento dei carichi di lavoro in tutti i settori (sedi e rete) non avremo la possibilità di effettuare un passaggio di conoscenze e competenze e investire su una stabilità di lungo periodo.

Ci è dispiaciuto constatare che, nonostante quest’incontro si sia svolto in un periodo così particolare (dopo quindici mesi di lockdown, con tutte le criticità che ha comportato anche ai dipendenti di questa azienda) e nonostante non sia stata rispettata la scadenza della scorsa trimestrale, il Direttore Generale non abbia potuto trattenersi per tutta la durata del confronto, mancando della dovuta considerazione non tanto a queste OOSS, quanto alle lavoratrici ed ai lavoratori rappresentati. Quegli stessi lavoratori e lavoratrici che, in questo ultimo difficile anno, caratterizzato dall’emergenza pandemica, hanno permesso alla Direzione Regionale di cui è responsabile, di raggiungere quei risultati illustrati con tanto orgoglio.

Abbiamo, ovviamente, chiesto il rispetto delle scadenze previste per gli incontri trimestrali con l’Azienda, non più procrastinabili come accaduto dal 2020. Ci aspettiamo la convocazione della trimestrale di Area entro settembre.

Alla luce di tutto quanto sopra, invitiamo i colleghi a prendere atto del “fastidioso” contesto lavorativo in cui sono immersi, valutando, con le proprie OOSS, i giusti comportamenti per poterlo rendere più sereno.

2 Luglio 2021

I COORDINAMENTI REGIONALI TOSCANA E UMBRIA

FABI FIRST FISAC UILCA UNISIN

 

La tutela non si vende, si garantisce

In data odierna abbiamo provveduto a inoltrare all’Azienda la seguente lettera:

 

“Alla luce dell’aumento esponenziale dei contagi, che vede già l’istituzione di zone rosse nel territorio toscano, con province che presentano cluster e casi in aumento di 3 o anche più volte rispetto la media regionale e nazionale nella scorsa settimana, le RSA toscane rappresentano le evidenti criticità che emergono nelle filiali ISP:  

 i plexiglass sono stati forniti solamente per le postazioni di cassa e accoglienza, e addirittura mancanti della fessura passa-documenti; nonostante l’immediata segnalazione agli uffici competenti nulla è stato fatto per sostituirli.

le postazioni di consulenza e alcune postazioni di accoglienza ne sono tuttora sprovviste ed espongono colleghe e colleghi a un rischio crescente, considerando che la clientela si trattiene con tempistiche prolungate.

In alcuni casi è impossibile mantenere le adeguate distanze di sicurezza per spazi talvolta angusti o troppo aperti che non consentono di garantire adeguata privacy, soprattutto in casi particolari come mutui o successioni, che coinvolgono un numero indefinito di controparti.

Le visiere, che la logica aziendale vorrebbe come sostituti delle barriere di plexiglass, oltre che scomode, sono impossibili da indossare con gli occhiali da vista e rendono difficoltoso l’utilizzo dello schermo del pc a causa del riflesso.

l’afflusso della clientela, con la cancellazione dell’obbligo di appuntamento, non è gestibile in modo efficace e sicuro, in assenza di steward all’ingresso se non in sporadici casi e in modo non continuativo, e in assenza da sempre di strumenti per la rilevazione della temperatura corporea.

Risulta inoltre impossibile verificare e quindi garantire il numero massimo di presenze previsto all’interno di ciascuna filiale.

– le mascherine fornite dall’azienda sono esclusivamente di tipo chirurgico. In molte filiali, per ovvi motivi legati alla protezione da eventi criminosi, le finestre non possono essere aperte e, pertanto, il ricambio d’aria potrebbe non essere garantito.

 Anche il protocollo nazionale, data la mutata situazione e la sottovalutazione del rischio pandemico da parte aziendale, risulta insufficiente e va rivisto e rafforzato per meglio tutelare lavoratrici e lavoratori della rete filiali.

 Dobbiamo purtroppo rilevare che il contesto di emergenza sanitaria non ha minimamente distolto il management dalla richiesta di vendite finalizzate al perseguimento del budget, con riunioni dei gestori a scopo “motivante” effettuate anche in presenza, che abbiamo prontamente denunciato:

– esaurita la prima fase della pandemia nella ns Direzione Regionale sono riprese in modo incessante le richieste di risultati commerciali, senza soluzione di continuità anche durante la vigenza della zona rossa nel periodo natalizio, con addirittura la cosiddetta “focalizzazione” di tre giorni dedicati alla vendita di polizze tutela prima della fine del 2020, in pieno picco pandemico.  Pressioni commerciali che si esplicano troppo spesso anche nella richiesta continua di appuntamenti in presenza, con i rischi connessi, pianificati nell’arco di 15 giorni, controllati uno per uno e oggetto di commento da parte delle funzioni commerciali sulle proposte da fare alla clientela.

I risultati sono monitorati almeno giornalmente, con modalità non in linea con l’accordo sulle politiche commerciali.

– un ulteriore aggravamento delle condizioni di lavoro è dato dai carichi e dall’organizzazione dei processi relativi a mutui e finanziamenti Ecobonus.

Le tempistiche di lavorazione stanno raggiungendo livelli insostenibili per la clientela: i gestori sono continuamente sollecitati e minacciati di reclami, con il rischio di richieste di refusione di eventuali danni relativi a perdite di caparre e immobili oggetto di compravendita.

Su finanziamenti e cessione crediti Ecobonus il caos è totale: non è stata fornita adeguata formazione e la struttura di supporto è inadeguata.

Richiediamo con urgenza interventi efficaci a garanzia della salute di tutti, anche delle zone arancioni:

  • Cessazione immediata delle campagne commerciali
  • Ripristino della turnazione nelle filiali, anche in quelle con organico inferiore a 12 situate nelle zone rosse
  • Fornitura urgente di plexiglass per tutte le postazioni che prevedono incontri con la clientela
  • Fornitura di dispenser per gel per ogni scrivania
  • Installazione di rilevatori della temperatura a gli ingressi di filiale
  • Fornitura di mascherine FFP2
  • Ripristino degli appuntamenti per qualsiasi operazione
  • Servizio di Steward per la gestione dei flussi per le filiali Hub
  • Fornitura di pc aziendali portatili a tutte le figure della rete ancora sprovvisti (a titolo di esempio addetti imprese e specialisti estero)

Non è accettabile che l’enorme responsabilità della salute collettiva – e della inevitabile ricaduta economica sul sistema – debba essere affidata esclusivamente al buonsenso della clientela ed alla possibilità per colleghe e colleghi – considerati i ritmi di lavoro nella rete – di farlo applicare. E’ altresì urgente rivedere l’impostazione dei lay-out delle filiali new concept, non più in linea con le stringenti necessità di distanziamento imposte dalla pandemia.

Un’azienda che fa vanto di risultati straordinari di bilancio e dell’impegno in termini di responsabilità sociale ha il dovere di occuparsi della salute dei suoi dipendenti e dei suoi clienti, così come altre aziende bancarie attuano indirizzi di maggior precauzione.

In mancanza di riscontri positivi e rapidi procederemo con le iniziative necessarie, interne ed esterne, per tutelare e coinvolgere colleghi e clienti.”

3 marzo 2021

Coordinamento RSA TOSCANA FISAC CGIL InteSanpaolo

(S)MANIA DI GRANDEZZA ovvero “siamo uomini o caporali?”

A seguito delle campagne commerciali vessatorie imposte alla rete all’indomani dell’assunzione dell’incarico, abbiamo provveduto a inoltrare formale segnalazione sul nuovo direttore commerciale dell’Area Retail Toscana Umbria
Avevamo già denunciato in sede ufficiale, nell’incontro trimestrale, la scandalosa campagna natalizia su tutela e investimenti in piena zona rossa e con 800 morti al giorno.
Queste iniziative non resteranno isolate se questo atteggiamento, che già ai primi albori si è rivelato sprezzante della situazione pandemica e dello stato di sofferenza delle filiali, con organici ridotti e reduci da un anno pesantissimo, non verrà corretto: non è tollerabile che chi assume certe responsabilità non osservi gli accordi sottoscritti e neanche si faccia il minimo scrupolo a salvaguardia della sostenibilità del clima aziendale e della salute di colleghi e clienti.
Quanta ipocrisia nelle frasi ad effetto sul valore della squadra, sulla centralità dei dipendenti, sulla motivazione personale, sull’importanza di un clima di filiale collaborativo: una coerenza notevole, non c’è che dire.
Certamente il nuovo direttore commerciale non agisce di iniziativa propria. Avrà ricevuto un mandato preciso dai vertici della direzione Toscana Umbria, in linea con le strategie commerciali che ormai da anni si riversano sui colleghi della nostra rete: qualunque cosa pur di arrivare primi.
Una smania megalomane che ammorba i colleghi e che sfiora lo stato patologico: non si spiega altrimenti il reiterarsi di campagne ossessive già nei primi giorni di gennaio e nonostante gli ottimi risultati raggiunti dai colleghi nell’anno segnato dal Covid, che sarà ricordato come uno dei più drammatici, dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, della storia moderna.
Che certi comportamenti violino le regole è addirittura evidente dalle nuove disposizioni aziendali relative al blocco della commercializzazione dei prodotti di tutela contestualmente ai finanziamenti, a seguito dell’intervento dell’AGCM, che a marzo ha comminato la mega multa di 4 milioni di euro a Intesa per pratiche scorrette.
Se i vertici aziendali non intervengono per cambiare la rotta della direzione regionale Toscana Umbria le OO.SS. sono pronte a denunciare qualsiasi atto contrario ad accordi, norme e dcpm nelle sedi opportune, usuali ed inusuali, dato che vale di più il post o la storia Instagram dell’influencer di turno che non la voce dei colleghi.
Firenze 12/1/2021                                                

Coordinamento Rsa Toscana Fisac-Cgil Intesa Sanpaolo

TRIMESTRALE AREA PISTOIA E LUCCHESIA

PANDEMIA: COSCIENZA E RESPONSABILITA’

Durante l’incontro trimestrale di venerdì 27 novembre il Direttore Commerciale Exclusive dott. Prestopino, a nome della Direzione Regionale, ringrazia sentitamente tutti i colleghi per l’abnegazione, la partecipazione, la capacità di adattamento e lo spirito di sacrificio dimostrato in questo anno funestato dalla pandemia. I risultati raggiunti della nostra Direzione sono oltre la media nazionale.
TRE GIORNI DI FUOCO
I ringraziamenti stridono di fatto con l’incresciosa campagna commerciale messa in atto dall’Azienda per mano del nuovo Direttore Commerciale Retail che, appena arrivato, a dispetto dei risultati già raggiunti ha pensato bene di lanciare un pessimo quanto scomposto segnale a tutti i colleghi della rete: le tre giornate di “focalizzazione” sulla Tutela.
E’ inaccettabile che i Direttori si sentano dire che verranno valutati sui risultati della tre giorni di fuoco, dopo un anno trascorso in prima linea tra le mille difficoltà gestionali e le responsabilità crescenti emerse nella pandemia. Si mortifica così l’impegno costante e totalizzante messo in campo in questi mesi pesantissimi, al servizio dell’Azienda e della clientela, mai venuto meno, come dimostrano i risultati raggiunti.
E’ moralmente intollerabile, oltre che contrario al DCPM e quindi passibile di denuncia, che in piena seconda ondata pandemica, con una media di circa 800 morti al giorno, le Filiali ridotte all’osso, colleghi, famiglie e clienti contagiati si attui una politica commerciale vessatoria che invita implicitamente a non rispettare le regole della zona rossa, spingendo a convocare in alcuni casi i clienti in filiale ed esponendoli ai rischi connessi per la sottoscrizione di polizze Tutela. L’offerta a distanza, come da noi più volte stigmatizzato, non copre tutti i prodotti disponibili e si scontra con una limitata possibilità di accesso alle nuove tecnologie da parte della clientela.
Il tutto per aumentare a dismisura le vendite e garantire a pochi eletti un corposo premio variabile, che per i comuni mortali, se troppo bravi, sarà ridotto per allargare la partecipazione, come avvenuto lo scorso anno.
Perché la torta rimane quella, si ridurranno semplicemente le fette. Anzi, le briciole.

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Incontro Trimestrale 27.11.2020

Le condizioni di lavoro nella prima banca del Paese

ESTATE IN ISP TOSCANA
In molti sanno che Intesa SanPaolo è il primo gruppo bancario italiano, con “testa” a Milano, ma molto diffuso nel territorio della nostra regione con quelle che sono state la CRFirenze, la Cassa di Risparmio Pistoia e Lucchesia, la Banca Popolare di Vicenza.
Forse però in troppi a Milano ignorano che la nostra regione con le sue montagne e la sua costa in estate e specialmente nel periodo di agosto, accoglie migliaia di turisti che raddoppiano, triplicano, alle volte quintuplicano, i residenti di certe località:
Follonica da 20mila arriva in agosto ad avere 100mila presenze, e poi Viareggio e la Versilia, l’isola d’Elba, Grosseto e la sua costa, l’Abetone, il Mugello, ecc…
In molte di queste località ISP ha le sue filiali e lì lavorano i nostri colleghi che devono fronteggiare, in questi tempi difficili di pandemia Covid-19, un afflusso a gli sportelli raddoppiato, triplicato, ecc.
Ebbene, in questo quadro organizzativamente apocalittico, a Milano è stato deciso:
via gli stewards da molte delle filiali toscane site in località turistiche nelle due settimane a cavallo di ferragosto!!!
Mentre ISP si vanta in questi tristi tempi di Covid-19 di aver aiutato il paese con una serie di importanti e lodevoli interventi economici a sostegno della sanità e della cittadinanza, mentre sta per andare in porto l’ennesima operazione di maxi-fusione (e di conseguenza maxi-plusvalenza per i manager e gli azionisti intesa) con l’acquisizione di UBI, mentre la semestrale 2020 presenta dei dati eccezionali (a conferma del grandissimo impegno dei colleghi profuso anche nel bel mezzo della pandemia), mentre nel Mugello c’è un cluster covid-19 ed i colleghi della filiale di Borgo San Lorenzo, anziché aiutarli fornendoli di plexiglass e dotandoli della presenza decisiva di uno steward, vengono redarguiti perchè devono essere loro a fare rispettare la distanza di sicurezza davanti ad una massa di clienti ultraottantenni (cosa devono fare i colleghi? Corso di autodifesa, arti marziali o ipnosi?);
alle migliaia di colleghi e colleghe che sono sempre andati a lavoro anche durante il lock-down (siamo servizio pubblico essenziale ),viene dato un messaggio chiaro, inequivocabile:
ARRANGIATEVI
E così dopo il plexiglass per le casse, promesso e mai arrivato, anche lo steward, che tanto ha aiutato in questi mesi nel gestire l’afflusso della clientela esasperata ed accaldata, evitando che si verificassero episodi di violenza a danno dei nostri stessi colleghi, scompare improvvisamente.
PERCHE’?
Le risposte possono essere solo due :
– scarsa conoscenza del territorio toscano e delle dinamiche che coinvolgono la nostra attività quotidiana nel periodo di Agosto !
– volontà di risparmiare qualche migliaia di Euro a discapito della sicurezza dei colleghi e, così decidendo, anche della clientela!
Solo ieri l’azienda ha con orgoglio affermato di essere “la seconda banca per capitalizzazione in area Euro”: bene!! lo dimostri anche investendo in un servizio di assistenza/vigilanza come qualsiasi media attività commerciale sta facendo.
I lavoratori ISP, nonostante tutto, hanno fatto e faranno sempre del loro meglio per soddisfare le esigenze della clientela perchè sanno di svolgere un servizio essenziale per il paese: ci mettano nelle condizioni di poterlo fare nell’interesse della clientela, dei colleghi e quindi della stessa Intesa SanPaolo S.p.A.
Toscana, 6 agosto 2020

RSA ISP
FIGLINE/INCISA VALDARNO – FOLLONICA- GROSSETO – LIVORNO – LUCCA – MONTEVARCHI – PISA – PISTOIA – PRATO – QUARRATA – VIAREGGIO
COORDINATORI
AREE FIRENZE-PRATO, TOSCANA SUD, PISTOIA-LUCCHESIA
DIRIGENTI TERRITORIALI
GROSSETO – LUCCA – MASSA – PISA – PRATO

Covid 19: il punto in Intesa Sanpaolo

La gestione della crisi, i carichi di lavoro, le risposte aziendali: il caos regna sovrano, mentre nulla cambia sulle politiche commerciali, come se nulla fosse stato.
Ogni crisi porta in sé il germe di un cambiamento necessario: nuove regole, nuove responsabilità.
I lavoratori e le lavoratrici hanno dimostrato di essere all’altezza del loro ruolo essenziale per la collettività, l’Azienda ci metta in condizioni di continuare a farlo, affrontando il cambiamento che la crisi ci impone, in condizioni di sicurezza, in un quadro di regole certe e condivise.

Regole e responsabilità

Basta ipocrisia!

trimestrale 07 19

L’incontro con l’azienda del 12 luglio conferma l’assenza di risposte strutturali al deterioramento del clima e delle condizioni di lavoro da parte dell’azienda.
A settembre convocheremo le assemblee unitarie per aprire il confronto con i lavoratori e il percorso vertenziale conseguente.

Due monitoraggi al giorno….togliamoli (subito!) di torno!

Nella Direzione Toscana Umbria è di questi ultimi giorni la richiesta diffusa su tutta la rete, di rilevare ben due volte al giorno, ad orari cadenzati, il monitoraggio del lavoro svolto. Come se senza i monitoraggi non si lavorasse!!
Abbiamo immediatamente chiesto la sospensione di questa pratica scorretta, che è in completa distonia con quanto affermato dall’accordo sulle politiche commerciali sottoscritto da Azienda e Sindacati, e con la reputazione che l’Azienda tende a difendere rispetto alla sua immagine pubblica.
Se è vero quanto afferma oggi in un’intervista sulla web tv uno dei massimi dirigenti del Gruppo, e cioè che “il benessere dei colleghi viene prima dei risultati”, è allora senz’altro vero che certe pratiche smentiscono i massimi dirigenti. Di fronte a una tale schizofrenia, rimane per fortuna la solidità e il buon senso dei lavoratori e delle lavoratrici, che quotidianamente suppliscono anche a inefficienze e carenze tecnico-organizzative e a carichi di lavoro in aumento.
Ricordiamo ai colleghi di continuare a segnalarci questi comportamenti difformi alle regole, che hanno evidentemente il solo scopo di “pressare” lavoratrici e lavoratori.

click qui per i dettagli

Pulse in Toscana? vogliamo risposte!

In calce trovate il link al volantino unitario sul tema in oggetto.
Come Fisac Cgil aggiungiamo che sarà nostra cura, già a partire dalla prossima imminente trimestrale di Area, ribadire quanto segue:
– riteniamo che il livello di relazioni industriali di questo Gruppo dovrebbe implicare una comunicazione tempestiva (e rispettosa del rapporto con le oo.ss.) nel momento in cui sui territori si avviano le implementazioni dei progetti illustrati a livello nazionale, mentre invece dobbiamo constatare che si è arrivati in grave ritardo rispetto alla realtà dei fatti nel caso della prospettata apertura di un polo Pulse a Viareggio, senza dare risposte esaustive alle persone ingaggiate in termini di date, luoghi e tipologia di attività
– questo modo di operare rivela una superficialità disarmante nel momento in cui non si tiene conto delle conseguenze che un colloquio di lavoro può avere, sulle persone e sulle loro vite, quando si prospetta un importante cambiamento di ruolo, sapendo che tutto ciò è collegato anche a un obiettivo ben preciso: smontare la rete commerciale territoriale con chiusure e accorpamenti di filiali, e costituire nel contempo poli come Filiali On Line, Pulse o Remediation che implicano uno stravolgimento delle professionalità acquisite
– a questo punto l’ Azienda dia le risposte che spettano ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolte, e fornisca ai Sindacati un’ informativa completa in merito a tempi, sede, organici e ricadute occupazionali sulla rete coinvolta dal progetto Pulse nella nostra Regione.

click qui per leggere il volantino

TRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO…… PULSE

Recentemente l’azienda ha ricordato ai colleghi come i clienti meritassero di essere considerati persone, anche quando venivano accompagnati in bagno.

La pagina di “ottomila”, scomodando addirittura Nelson Mandela, ha rinforzato il concetto enunciando che MAI dobbiamo trattare male la persona, fino a porci  una domanda :

………….. “e tu, sulla base delle tue esperienze e sensibilità personale, quando hai dato o ricevuto considerazione, gentilezza e cura nelle tue relazioni?” ……………

La stessa domanda noi la poniamo ai responsabili del personale che hanno convocato numerosi colleghi, con una certa urgenza, per informarli del loro “potenziale” coinvolgimento nell’avvio di una nuova filiale PULSE su Viareggio.

Peccato che nel successivo incontro con i responsabili della DC gli stessi colleghi abbiano scoperto che la loro partecipazione non era assolutamente su base volontaria e che il luogo ed i tempi di realizzazione erano per giunta ancora incerti.

Ed allora ci chiediamo come ci si possa sentire persone quando si viene definiti “ 1 dei 5.000 esuberi “; oppure quando un nuovo mestiere  (perché di questo si tratta) ci viene proposto come soluzione unica per scongiurare i licenziamenti; o quando si riceve comunicazione di un trasferimento senza però sapere quando avverrà e dove; o ancora,  quando a motivazione dell’ingaggio si porta una mancanza di ruolo dovuta a scelte esclusivamente aziendali; od infine quando, perché a part-time, vengono messe in discussione le necessità familiari.

Trattamento simile, prendere o lasciare, è stato rivolto ai colleghi trasferiti nella FOL di Prato ed a quelli selezionati per andare a fare i gestori remoti.

In una intervista a Mosaico il responsabile del Job Center, con un certo orgoglio, rivendica come elementi distintivi di NEXT (che si occupa del ricollocamento dei famosi 5.000) l’attenzione alle persone, la cura della relazione, l’ascolto dei colleghi, la completezza delle informazioni sulla struttura e sulla nuova attività.                                                          

NIENTE DI TUTTO QUESTO                                               

Denunciamo invece l’assenza di trasparenza verso i colleghi in una fase delicatissima di cambiamento, che crea ansie ed incertezze, e la mancata informativa ai rappresentanti dei lavoratori territoriali su tempistiche, numero dei lavoratori coinvolti, luogo di lavoro e qualità dello stesso.

Prendiamo atto che i tanto decantati principi di considerazione, gentilezza e cura contenuti nelle slide aziendali sono per l’azienda solo parole prive di sostanza: se queste sono le relazioni con l’azienda sapremo come attrezzarci per tutelare con forza i legittimi diritti delle Lavoratrici e dei lavoratori.

I COORDINAMENTI RR.SS.AA ISP

AREE FIRENZE E PRATO-TOSCANA SUD-TOSCANA NORD

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

Firenze, 29 maggio 2019

 

INIZIAMO A CONTARE…

+22

Questi sono i giorni passati dall’ultimo incontro che abbiamo avuto con l’Azienda.
In quell’occasione, come riportato nel nostro comunicato del 10 aprile, il Direttore Regionale ebbe a dichiarare che i dipendenti di Intesa Sanpaolo
sono consulenti e non venditori.
Adesso ci aspettiamo che tale dichiarazione diventi realtà:

LE PAROLE NON BASTANO
ciò che fa la differenza, che contraddistingue la serietà dell’interlocutore sono

I COMPORTAMENTI

L’Azienda il 10 aprile ha affermato che:

  • non è previsto un numero minimo di appuntamenti in agenda
  • non sono previsti budget individuali.

Ad oggi i COMPORTAMENTI non sembrano essersi adeguati alle dichiarazioni fatte.
E allora
iniziamo a CONTARE quanti giorni saranno necessari all’Azienda per allinearsi ai comportamenti che lei stessa asserisce dover esser la normalità.
Il tempo è un importante parametro per misurare l’efficienza di una organizzazione (i risultati di budget ci risulta infatti debbano esser immediati).
Invitiamo tutti i lavoratori a continuare a segnalarci ogni comportamento indebito di cui dovessero essere testimoni.
Firenze, 2 maggio 2019

I COORDINAMENTI RR.SS.AA ISP
AREE FIRENZE E PRATO-TOSCANA SUD-TOSCANA NORD-UMBRIA
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

SIAMO CONSULENTI E NON VENDITORI

Le domande del Sindacato:

“È previsto un numero minimo di appuntamenti con i clienti in agenda?”

“Sono previsti budget individuali?”

“Fuori orario di lavoro (la sera, il fine settimana, durante ferie, malattie, congedi…) l’Azienda richiede che i colleghi restino connessi (cellulare, tablet e mail) e/o svolgano attività lavorative o formative?”

La risposta univoca dell’Azienda:                                 NO

“La formazione deve essere pianificata e in orario di lavoro?”

“L’Azienda tiene in debita considerazione eventuali rischi operativi derivanti dalla riorganizzazione in atto?”

La risposta univoca dell’Azienda:                                 SI

Tutto il resto sono… PRESSIONI COMMERCIALI!!!!

Queste in sintesi le risposte importanti ottenute nella giornata del 10 aprile 2019 durante il primo incontro annuale con l’Azienda dopo la fusione dei marchi nella nostra Direzione Regionale.

Alla illustrazione del contesto economico attuale fatta dal Direttore regionale Luca Severini sono seguite le richieste del tavolo sindacale e l’evidenziazione delle criticità in cui versa in particolare la Rete dopo gli interventi di riorganizzazione e di applicazione della ennesima revisione del modello di servizio.

Abbiamo ribadito la necessità di consentire lo svolgimento della formazione in modalità flessibile per tutti i colleghi affinché ne sia garantita la corretta fruizione.

Abbiamo richiesto un adeguato supporto ai nuovi ruoli, fra cui quello dei gestori aziende retail.

Abbiamo ottenuto che sia data adeguata attenzione e trovate le soluzioni più appropriate rispetto ai team estero gravati da condizioni lavorative che a oggi ne impediscono un corretto funzionamento rispetto al modello, e in prospettiva la valutazione della creazione di nuovi distaccamenti.

Abbiamo ottenuto la disponibilità dell’Azienda a tenere in debita considerazione – ai fini della valutazione di circostanze che possano implicare contestazioni disciplinari – le condizioni di lavoro estremamente gravose e di eccessivo carico. Raccomandiamo comunque a tutto il personale la massima attenzione al rispetto della normativa aziendale e di legge.

Consapevoli che la realtà che si vive nel quotidiano e che abbiamo puntualmente rappresentato all’Azienda è ben diversa, invitiamo tutte le colleghe e i colleghi a segnalarci ogni comportamento difforme dalle dichiarazioni ufficiali dell’Azienda, in modo da consentire a queste OO.SS. di intervenire affinché tali comportamenti siano immediatamente riallineati a quanto dichiarato.

 

Firenze, 10 aprile 2019

I COORDINAMENTI RR.SS.AA ISP

AREE FIRENZE E PRATO-TOSCANA SUD-TOSCANA NORD-UMBRIA

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

LISTE DI PROSCRIZIONE? NO, GRAZIE

Ci giungono diverse segnalazioni su alcune zone della nostra regione in merito a una ipotetica lista di gestori che da inizio anno non hanno venduto alcuna polizza assicurativa.

I colleghi suddetti sono stati avvisati da direttori e coordinatori, dietro indicazione di alcuni capi area, ed entro la settimana dovranno provvedere a colmare la lacuna con almeno una vendita di rilievo del ramo no-motor.

Vogliamo ricordare alle figure commerciali di questa Azienda che il Codice Civile impone al lavoratore subordinato un’obbligazione di collaborazione attiva e non di risultato, come invece si impone nei rapporti di lavoro con liberi professionisti, nella consapevolezza degli obiettivi che il Piano Industriale ci assegna.

Inoltre, l’Accordo sulle politiche commerciali non prevede assegnazione di budget individuali, né tantomeno autorizza black lists inquisitorie per umiliare chi non è in linea con le aspettative del budget, bensì promuove la creazione di un ambiente di lavoro sano e collaborativo, vietando
comportamenti che ledano la dignità e la professionalità dei lavoratori. Persino gli accordi sul salario variabile mettono al centro il lavoro di squadra, presupponendo che ciascuno contribuisca in modo diverso al conseguimento del risultato complessivo.

Ricordiamo anche che i dipendenti delle aziende creditizie e assicurative devono rispettare i principi contenuti nella normativa Mifid e Idd, promulgate al fine di contrastare il fenomeno pervasivo delle vendite scorrette.

Diffidiamo pertanto l’Azienda dal mettere in atto comportamenti che possano configurarsi come vessatori, contrari alla legge, agli accordi e al decantato Codice Etico sbandierato in ogni circostanza istituzionale e calpestato quotidianamente da comportamenti non più tollerabili.
Ogni iniziativa di segno contrario sarà denunciata nelle sedi opportune e contrastata con iniziative adeguate, anche a mezzo stampa.

12/3/2019

Coordinamento Isp First Cisl – Fisac-Cgil – Unisin – Uilca Area Pistoia e Lucchesia
Rsa Isp Fisac-Cgil Prato – Rsa Isp First Cisl Prato – Rsa Isp Fabi Viareggio/Lucca

IL POSTO PIU’ BELLO ?

In questa prima fase del post migrazione e del nuovo modello di servizio emerge in tutta evidenza l’improvvisazione con cui si è gestita una fase delicatissima di cambiamento: la pessima organizzazione del lavoro e la mancata pianificazione su trasferimenti e carichi di
lavoro si sta scaricando sui colleghi sempre più oberati dai soliti processi inefficaci, rallentati dalle difficoltà tecniche, e dalle solite, continue e inarrestabili priorità commerciali.


Denunciamo i ritardi nello svolgimento dei colloqui con i colleghi coinvolti nel cambiamento, e l’avvio di soluzioni organizzative che appaiono improvvisate e poco lungimiranti, come i poli estero sottodimensionati, la presenza di decine di gestori senza portafoglio e marginalizzati, i lavori di ristrutturazione delle filiali accorpanti ancora non definiti.


Nel frattempo l’azienda ci dice che non è stato raggiunto per la Bdt il budget 2018, a fronte dell’utile miliardario, per cui nessuna filiale accederà al sistema premiante dell’eccellenza, e si provvederà a modificare in modo sostanziale e peggiorativo il sistema di valutazione Performer, rifiutando di accogliere le richieste sindacali.
Non meravigliamoci ai road show se l’indice di gradimento interno precipita.


Vogliamo rendere la nostra azienda il posto più bello in cui essere dipendenti, clienti, azionisti” è il mantra di Intesa Sanpaolo.

Certo lo è per i nostri azionisti, che vedranno remunerato lautamente il loro capitale, molto meno lo è per i nostri clienti, vittime dello stalking quotidiano spacciato per metodo commerciale, meno ancora lo è per una parte cospicua dei dipendenti – non certo dei
manager – schiacciati da continue richieste, processi inefficaci, impossibilità di reale formazione, ritmi insostenibili, in un caos giornaliero che ha il solo effetto di indebolire le nostre competenze e renderci meno consapevoli del ruolo che la legge ci impone
.

Chiediamo risposte concrete alle questioni irrisolte, prima fra tutte la mancata applicazione dell’accordo sulle politiche commerciali, esigiamo un ascolto reale e non di facciata, una reale volontà di risoluzione dei problemi e il riconoscimento fattivo dell’impegno dei colleghi tutti, che sono il vero motore di questa azienda.


La credibilità si guadagna con i fatti concreti, non con slogan ipocriti e frasi a effetto.

Fisac Cgil Intesa Sanpaolo Toscana 

 

BUON ANNO

Non abbiamo neanche fatto in tempo a riporre le decorazioni natalizie, con il loro portato luccicante di obiettivi raggiunti, che l’alba del nuovo anno vede senza soluzione di continuità le truppe cammellate della filiera commerciale schierate all’attacco del budget 2019.
Come buon auspicio per l’anno che ci aspetta vogliamo ricordare alcuni principi alla base degli accordi nazionali e aziendali sul tema delle politiche commerciali, soprattutto a quei capi area e direttori commerciali che stentano a tutt’oggi a capirne la portata:

  • le comunicazioni aziendali siano improntate al rispetto della normativa vigente, senza messaggi fuorvianti, vessatori o lesivi”. Una mail scritta in maiuscolo neretto, con svariati punti esclamativi o interrogativi alla fine di una frase non è una buona idea se si sta comunicando fra persone legate da un rapporto di lavoro professionale. Si parla di lavoro, appunto, non di sentimenti feriti. L’emotività lasciamola nell’ambito che le compete.
  • le riunioni di orientamento commerciale siano effettuate nel rispetto delle norme sulla prestazione lavorativa”. L’azienda non è casa nostra, la permanenza al di fuori dell’orario deve essere autorizzata e di conseguenza remunerata.
  • “il monitoraggio per la verifica degli andamenti commerciali sia attuato tramite modalità strutturate, al fine di inibire, ai vari livelli, condotte improprie e indebite pressioni”. Strutturate vuol dire che è l’azienda che mette a disposizione i mezzi, il singolo non può inventarsi a suo piacimento uno strumento di controllo al di fuori di quelli già in dotazione, come se gestisse la sua contabilità familiare. Non sono ammessi budget personali, ma solo per unità operativa che si organizzerà, tramite il lavoro di squadra, per raggiungerli.
  • la rilevazione dei dati commerciali sia effettuata, di norma, attraverso l’utilizzo degli strumenti approntati e messi a disposizione dall’azienda, evitando gli abusi, l’eccessiva frequenza e le inutili ripetizioni”. Idem come sopra. Oppure pensiamo che Intesa Sanpaolo non abbia i mezzi informatici per avere, nell’istante in cui uno qualunque dei manager decidesse di farlo, ogni dato possibile sui prodotti collocati e sui contratti stipulati? Se i dati non sono aggiornati non è un problema del singolo lavoratore, non spetta a lui/lei supplire a una lacuna riempendo un file o una mail o un pizzino di carta, ma è l’azienda che a livello informatico deve provvedere a risolverla.

 

Possiamo e dobbiamo rifiutarci di compilare reportistica manuale su dati messi a sistema dall’azienda.
Facciamolo, tutti insieme.

Ribadiamo inoltre l’ennesima precisazione sul metodo: il metodo è un mezzo, non è di per sè contrattualmente regolato, nessun accordo sancisce l’obbligo di un numero minimo di appuntamenti in agenda né tanto meno l’obbligo di un numero minimo di vendite.

Chi impone questo infrange le norme. Dobbiamo rigettare l’idea di produzione come se si trattasse di cottimo. Non siamo in una fabbrica agli albori del 900. In Intesa si vendono servizi e assicurazioni, si fa credito, si intessono relazioni di fiducia,
non si produce oggettistica di lusso per
pochi eletti al vertice, che beneficiano dei frutti del nostro lavoro con premi variabili non conoscibili ma sicuramente immensamente superiori a quelli dei loro sottoposti, anche se direttori di filiale, e con zero responsabilità amministrative e normative.
Ricordiamoci che l’unico faro, nel caos strumentale e funzionale dei processi che non funzionano, della normativa inaccessibile e delle continue priorità, che ci rende tutti più manipolabili, è lavorare per l’interesse del cliente e in sicurezza, evitando rischi di provvedimenti disciplinari e controversie varie.

Buon anno a tutti, all’insegna del rispetto e della dignità.

7/1/2018

Coordinamento Rsa Fisac Cgil Toscana Umbria

 

IL LINGUAGGIO AZIENDALE: analisi del testo

Mail aziendale del 13 settembre inviata dalla Direzione Commerciale Retail:

“Ecco il dettaglio dei COLLOCAMENTI a giorno 11. Questa mattina ci siamo visti in LYNC con voi e poi con tutti i Direttori di Filiale per la TUTELA, per la quale occorre chiudere a 4.000 pezzi (di cui 150 di aziende retail). Ovviamente GRANDISSIMA ATTENZIONE sul Risparmio Gestito, il cui andamento – come ci siamo detti – è fino ad oggi assolutamente INADEGUATO. Il nostro passo target è di 4.5 MLN/giorno, che è necessario per recuperare la media. Ora serve che – con la vostra interazione con le Filiali – ci si arrivi, senza ulteriori ritardi e per recuperare un mese di Settembre partito veramente male.”…….

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AI CONFINI DELLA REALTA'

Le ultime campagne mostrano in modo sempre più inquietante il distacco dalla realtà delle
funzioni di pianificazione commerciale della nostra azienda.
Ogni giorno incombe una nuova priorità, che non cancella quelle precedenti, ma si somma
ad esse, in un crescendo inesorabile di richieste di “focalizzazione”, attraverso una
comunicazione che somiglia sempre più al fenomeno delle “mail bombing”…..

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AREA CARIPT – INCONTRO TRIMESTRALE NOVEMBRE

Nel mese di novembre si è svolto l’ultimo incontro trimestrale dell’anno con le controparti aziendali delle Relazioni Industriali e del Servizio Personale. Il Direttore Generale ha illustrato il panorama economico-produttivo del territorio su cui insiste la nostra area, evidenziando la difficoltà persistente di alcuni settori ma anche le opportunità di sviluppo di eccellenze presenti e su cui si focalizza l’azione di interesse dell’Azienda, in sinergia anche con enti istituzionali come la Regione e con l’apporto dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo…..

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LA CATENA ALIMENTARE

piramide-1Il 5 febbraio è stato pubblicato il documento pubblico sui risultati di bilancio 2015 di Intesa Sanpaolo.
Un bilancio sfavillante, con un dividendo aumentato del 75% rispetto al 2014 e una performance superiore alla previsione del Piano d’impresa 2014-2017, forte patrimonializzazione e indicatori tutti positivi.
Il quadro che esce dal documento è quindi di una banca efficiente, solida, attenta ai bisogni delle persone e delle aziende, che valorizza le proprie risorse e la loro crescita professionale….

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CONDIZIONI DI LAVORO: IL NOSTRO SONDAGGIO

indexAll’indomani della trimestrale di direzione svoltasi a luglio, il cui dato più evidente è stata la totale distonia tra le percezioni dell’azienda  e l’evidente deterioramento del clima lavorativo che viviamo costantemente nel nostro quotidiano, abbiamo elaborato a livello di area Caript un sondaggio di clima che ha raccolto i dati reali delle nostre condizioni di lavoro…..

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CLICK QUI PER IL RUSULTATO DEL SONDAGGIO

 

Area CR Pistoia e Lucchesia – TOLLERANZA ZERO

2015-09-25_203206Mercoledì 8 settembre tutti i direttori di filiale hanno ricevuto una mail proveniente dai capi area, con la richiesta tassativa di invio entro le ore 17 di un report giornaliero sui collocamenti effettuati.

L’ordine di imperio proviene dalla Direzione Regionale che, visto il rallentamento della produzione giornaliera sui prodotti target, ritiene necessario un monitoraggio puntuale “con indicazione esplicita delle filiali con produzione nulla”. …

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LA CENA DELLE BEFFE

2015-03-19_230944Finalmente è arrivato il momento che tutti attendevamo…! è finito il conto alla rovescia e  la “settimana della tutela” è iniziata, una gara entusiasmante fra filiali che vedrà le  “best performer”  aggiudicarsi un premio che non ha prezzo: una cena con il nostro direttore regionale dott. Monceri e una targa celebrativa al merito…..

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