Archivio Firenze E Prato

L’IMPORTANZA DELLA SEMINA E DEL BUON CLIMA Incontro annuale di Direzione Regionale

Nella giornata dello scorso 12 maggio, si è svolto l’incontro annuale della DR Toscana e Umbria, alla presenza del direttore regionale Tito Nocentini dei i direttori commerciali e dei responsabili delle funzioni del personale.

Dopo l’illustrazione dei soddisfacenti risultati economici della DR, è stato condiviso con il Direttore Regionale, come sia stato e sia importante per il raggiungimento dei risultati, il lavoro svolto dai colleghi per la costruzione di una relazione con la clientela, costantemente alimentato, con quella paziente operazione di “semina” che riesce a portare buoni frutti nel tempo.

Nocentini ha anche sottolineato come reputi essenziale il buon clima e la serenità lavorativa dei colleghi, rendendosi disponibile a ricevere le puntuali segnalazioni di comportamenti o situazioni anomale, in modo da poter garantire gli opportuni interventi.

Nell’apprezzare la disponibilità comunicata dal Direttore Regionale, rimaniamo comunque vigili affinché il dichiarato dia effettivamente l’avvio ad un cambio concreto di rotta, anche in attuazione del nuovo accordo sulle politiche commerciali di recente emanazione, volto a rendere più esigibili i vincoli che impegnano l’azienda a dare pieno riscontro alla procedura di segnalazione.

Visionando poi la presentazione dei dati dell’anno 2022, come previsto dal Protocollo sulle Relazioni Industriali, non possiamo che sottolineare come sia evidente nella nostra DR, il minimale accoglimento delle domande di trasferimento inoltrate dai colleghi e di come gli spostamenti avvenuti, siano stati per il 90%, su iniziativa aziendale. È di tutta evidenza anche che, nell’attuale contesto di trasformazione territoriale della rete, il tema dei trasferimenti alla luce dell’evoluzione in corso, rimane fortemente attenzionato.

La delegazione sindacale durante il confronto, ha chiesto inoltre all’Azienda una maggiore attenzione allo sviluppo professionale dei colleghi che manifestano il desiderio di valorizzare la propria posizione in virtù di competenze acquisite e/o di percorsi di studi effettuati.

Per quanto riguarda l’Umbria, i coordinatori di riferimento, hanno con forza evidenziato, come questo territorio sia uno dei pochi in Italia a non avere la presenza di una sede di Filiale Digitale, con grande nocumento per i colleghi in termini di mobilità. È stato pertanto sottolineato che, sia per la FD che per la creazione di eventuali HUB, sono già presenti numerose strutture, a costo zero per l’Azienda, idonee allo scopo.

Naturalmente abbiamo sottolineato allo stesso tempo, come la carenza di HUB sia un tema che riguarda anche la Toscana ed in generale il territorio nazionale.

Ci siamo infine confrontati, in seguito al recente accordo individuale di iniziativa aziendale che ha accentuato la contrapposizione tra colleghi di Direzione e colleghi di Rete, sulla necessità di trovare un migliore equilibrio che speriamo possa essere perseguito anche attraverso l’ultimo accordo sottoscritto in questi ultimi giorni.

Avremo modo dunque di verificare al prossimo incontro, le azioni intraprese dall’Azienda e la loro efficacia. Per farlo nel modo migliore, come sempre, abbiamo bisogno di tutte le vostre puntuali segnalazioni.

I COORDINAMENTI RR.SS.AA. ISP
Toscana e Umbria

Firenze 1° giugno 2023

IL “PERSONALE” AL CENTRO DI TUTTO

Ce lo siamo sentiti dire molte volte ma, spesso, non tutti noi capiamo se il centro sia espressione del “fulcro” o del “bersaglio”.

Purtroppo alle nostre evidenze sindacali arrivano sempre più segnali che i colleghi siano il bersaglio a tutta una serie di problematiche aziendali: processi, procedure incomprensibili e “inesattezze” comunicative, il tutto condito col solito obiettivo del “risultato” senza se e senza ma.

Vogliamo ora usare in maniera completa la parola del titolo rivolgendoci all’importante “funzione del

Personale” che gestisce le risorse tutte e domandare che riscontro hanno di tutto questo?

Il loro è un compito difficile, lo capiamo, ma dal territorio spesso arrivano riscontri discordanti su attuazione di norme e sulla gestione delle richieste dei colleghi.

Detto questo agevoliamo sinteticamente alcune considerazioni in ottemperanza al nostro protocollo delle relazioni industriali del 14 Aprile 2021:

  • Art 7 comma 6. Quante sono le riduzioni di intervallo concesse e quali caratteristiche il collega deve avere per ottenerle? Ci arrivano segnalazioni contraddittorie sulle
  • Art 7 comma 1. Quante sono le richieste di mobilità soprattutto dei colleghi interessati ad un trasferimento in Filiale Digitale?
  • Art 7 comma 1. Quanti sono i colleghi che hanno fatto richiesta di svolgere lavoro Flessibile da casa perché ricadenti nella previsione di legge per i figli under 14?

Ricordiamo ed esortiamo i colleghi affinché qualsiasi richiesta rivolta all’Azienda sia sempre fatta in forma scritta. Questo non solo agevolerà il nostro operato in funzione statistica ma, soprattutto, rappresenta la prima difesa contro le troppe cose che rimangono appese al “filo” del detto ma non ricordo.

Coordinamenti ISP Aree Firenze e Prato – Toscana Sud

Firenze, 01 dicembre 2022

Toscana: cambia il vento?

CAMBIA IL TIMONIERE: ADESSO DOBBIAMO FAR CAMBIARE ANCHE IL VENTO

 Il giorno 26 aprile 2022 si è tenuto l’incontro annuale della DR Toscana-Umbria, con la partecipazione del nuovo Direttore Regionale Tito Nocentini che ha elogiato l’impegno di colleghi e colleghe, anche nei mesi difficili di alta diffusione del contagio e, insieme ai Direttori Commerciali, ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti già in questi primi mesi del 2022, nella consapevolezza delle difficoltà rivenienti dal contesto pandemico e geopolitico internazionale.

Su sollecitazione delle OOSS, ha espresso l’intenzione di adoperarsi per un miglioramento del clima di lavoro nel territorio, dando disponibilità al confronto costante e all’ascolto, anche per combattere quei comportamenti irrispettosi che le sigle sindacali hanno dovuto ricordare, e che il Direttore ha definito frutto di iniziativa personale e poco consoni a motivare od aiutare i colleghi a raggiungere gli obiettivi di budget che, ancorché creati prima del peggiorare della situazione internazionale, non saranno comunque rivisti.

Abbiamo apprezzato la volontà di ascoltare i dipendenti ed i loro rappresentanti e abbiamo invitato ad un monitoraggio più puntuale sul tema delle pressioni commerciali, anche nell’interesse dell’azienda.

Solo il tempo ci dirà se questa dichiarazione d’intenti si tradurrà in comportamenti adeguati.

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Senza Tregua: in Toscana il budget a prescindere!

Da oltre un mese assistiamo agli eventi di guerra in Ucraina, con gravi ripercussioni anche sull’economia del nostro paese, eppure la nostra Direzione ha pensato di aumentare il budget dei collocamenti di marzo del 20%, con i mercati in piena turbolenza, quando gli obiettivi realmente richiesti sono già di gran lunga superiori a quelli cosiddetti “ufficiali”, registrati nel Portale Più.

E’ ormai non più sopportabile l’ipocrisia aziendale che a parole definisce i dipendenti come il bene più prezioso e dall’altra li vessa con richieste di obiettivi irraggiungibili, in filiali sempre più stremate e processi inefficienti…..

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Il Natale di Mr.Scrooge: le pressioni alla vendita sono il nuovo omaggio natalizio

Sono ormai lontani gli anni in cui l’Azienda augurava buone feste ai propri dipendenti, magari omaggiandoli con un piccolo presente accompagnato da due righe di augurio da parte dei vertici aziendali.

Adesso, invece, siamo al paradosso che i dirigenti locali, per Natale, pretendono di avere loro in regalo numeri esaltanti, accompagnando le loro pretese da comunicazioni motivazionali mascherate da auguri.

Infatti, ci risulta che sul nostro territorio siano state fatte, ai colleghi gestori di filiale, richieste di raggiungere l’intero budget di gennaio entro la prima settimana del mese, o in altri casi il 50% del budget mensile nei primi 3 giorni lavorativi, o ancora nel mese di gennaio il 150% del budget!!!

Aggiungiamo che queste festività sono, drammaticamente, caratterizzate da un riacuirsi dei contagi da covid19, che purtroppo stanno raggiungendo i numeri impressionanti dell’anno scorso con una progressione rapidissima, in un contesto di Filiali che dopo i recenti accorpamenti risultano ancor più affollate da colleghi e clienti.

Ed in questo preoccupante contesto, l’azienda sembra essersi focalizzata esclusivamente sui risultati commerciali (che risulterebbero eccessivi anche in una situazione di normale attività), ignorando del tutto il momento che il paese e il mondo intero sta attraversando.

Ancora una volta ai dipendenti di questa Azienda viene richiesto il sacrificio di esporsi ad un rischio salute ma, a differenza del periodo di lockdown, stavolta non per garantire un servizio essenziale alla società ma per poter incrementare gli utili degli azionisti ed i compensi dei manager.

Più che di Babbo Natale sembra più il Natale di Mr. Scrooge (da “il Canto di Natale” di C.Dickens)

Riteniamo questo comportamento aziendale totalmente sbagliato ed inutilmente rischioso (ci sono già casi di filiali chiuse a causa di contagi e la filiale chiusa, come è ovvio, non può produrre utili profitti ma, al contrario, solo costi, danni umani e patrimoniali).

Non mancheremo di chiedere all’azienda di assumersi le responsabilità di questa condotta assolutamente scellerata.

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Toscana: per l’unità, contro i protagonismi

PER L’UNITÀ, CONTRO I PROTAGONISMI

Nelle giornate del 28 e 29 settembre scorsi, come previsto dal Protocollo sulle Relazioni Industriali di Gruppo ISP, si sono svolti gli incontri trimestrali delle 3 aree toscane (Firenze e Prato, Pistoia e Lucchesia e Toscana Sud). 

Del primo incontro è stato redatto il 30 settembre un volantino unitario firmato e condiviso da tutte le 5 sigle del tavolo e inviato alle iscritte e agli iscritti il primo ottobre.

Del secondo incontro è nostra intenzione scrivere un comunicato di cui daremo conto appena possibile.

Dobbiamo però prendere atto, e riteniamo doveroso informarne la platea dei nostri rappresentati, che una organizzazione sindacale ha ritenuto di dover successivamente distanziarsi, non solo dal testo condiviso e firmato, ma anche dalla linea di azione sindacale discussa in intersindacale e preannunciata dal volantino unitario, volta a migliorare le condizioni di lavoro di colleghe e colleghi, minate in primo luogo dalle pressioni intollerabili alla vendita.

É nostra ferma intenzione intraprendere tutte le azioni necessarie a cambiare un modello bancario che ricerca profitti con la vendita a tutti i costi, anche con pressioni e vessazioni lesive della dignità personale, correndo sempre di più il rischio del mancato rispetto delle normative.

Per questo, nella consapevolezza che si tratta di un tema ampio e diffuso in tutto il settore, abbiamo proposto e (pensavamo) condiviso, di coinvolgere le strutture territoriali di tutte le sigle, cioè i dipendenti di tutte le banche le cui condizioni di lavoro sono parimenti da tutelare, in modo da tenere alta l’attenzione, anche attraverso manifestazioni, presidi o quello che sarà necessario, su un tema che abbiamo portato tutti noi all’attenzione delle forze politiche nazionali.

L’unitarietà è un valore che va perseguito con rispetto da tutti, non può essere utilizzato a corrente alternata a seconda delle convenienze: vi abbiamo sempre detto che l’unitarietà è un valore e che quando si è divisi è più facile venire sconfitti.

Noi continueremo con serietà, pazienza e lungimiranza e senza rincorrere glorie e protagonismi di breve periodo, a lavorare per tutelare concretamente lavoratrici e lavoratori.

I COORDINAMENTI RR.SS.AA. ISP TOSCANA

FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

Firenze, 7ottobre 2021

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24 settembre: sosteniamo colleghe e colleghi MPS

A fianco di colleghe e colleghi MPS domani in sciopero. La vicenda Monte dei Paschi non avviene per caso e all’improvviso. Le operazioni finanziarie spericolate, la ricerca del profitto immediato senza il calcolo dei rischi di lungo periodo, l’offerta alla clientela di prodotti ben remunerativi ma poco attenti ai reali bisogni delle persone, sono elementi su cui dobbiamo vigilare in tutto il settore perchè certe storie non si ripetano.

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Sosteniamo lavoratrici e lavoratori della GKN!

Sosteniamo la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori della GKN!!

 

La vicenda ormai tristemente nota del licenziamento di 422 persone dipendenti dello stabilimento di Campi Bisenzio da parte della GKN, impresa di proprietà del fondo di investimento inglese Melrose, ci chiama a reagire tutti e tutte in ogni forma (dal recarsi presso l’azienda dove i dipendenti sono in presidio permanente al sostenerli economicamente) ma soprattutto a riflettere sugli effetti della finanziarizzazione  dell’economia reale, che, se non regolata e disciplinata da norme cogenti a difesa del lavoro, impoverisce i territori e determina ulteriori disuguaglianze.

Il settore del credito non può aderire, a causa della normativa che disciplina i servizi dichiarati essenziali, allo sciopero generale indetto a livello provinciale per le prime 4 ore di lunedì 19 luglio, ma bancarie e bancari, con tutti i sindacati che li rappresentano, devono appoggiare convintamente quella lotta e queste OO.SS lo faranno partecipando alla manifestazione che si terrà lunedì dalle 9 in Piazza Santa Croce a Firenze per chiedere:

•          il ritiro dei licenziamenti

•          la tutela del tessuto industriale locale e del paese

•          un modello economico e finanziario basato sui diritti, la legalità e il rispetto del lavoro

Come sigle sindacali del territorio fiorentino della prima banca del paese, riteniamo fondamentale assicurare tutto il nostro appoggio e avviare una seria e profonda riflessione su un sistema economico globale insostenibile che deve essere ricostruito su fondamenta più eque, solidali, civili, a partire dal credito e dalla finanza, anche cominciando a immaginare una mobilitazione a livello europeo.

Le RSA IntesaSanpaolo del territorio metropolitano fiorentino

Firenze, 16 luglio 2021

gkn unitario def

UNA TRIMESTRALE PARTICOLARMENTE….. FASTIDIOSA

“Se si intende un costante presidio sull’ attività svolta, sui risultati e sulla programmazione, allora nella ns. DR ci sono pressioni commerciali. Se invece le Filiali vengono chiamate e richiamate con insistenza senza apportare nessun aiuto, non si tratta di pressioni commerciali ma di fastidio

“… Le segnalazioni alla casella IOSEGNALO sono come le file alle casse in filiale, per fortuna che ci sono…”

… Mutui: “non intervengo mai quando le cose vanno bene. In pratica si eroga cosa ci serve per fare il budget mensile, né di più né di meno…”

Queste sono alcune delle frasi che il Direttore Regionale ha esternato in risposta ai nostri interventi durante l’incontro Trimestrale Annuale della Direzione Toscana Umbria tenutosi martedì 29 giugno 2021.

Riteniamo assolutamente inammissibile banalizzare in questo modo il tema delle pressioni commerciali derubricandolo, al massimo, ad un “fastidio……”. Ogni giorno i colleghi ci rappresentano Il loro disagio, dovuto a richieste pressanti di appuntamenti commerciali, controllo ossessivo delle agende, rendicontazioni continue del venduto, per non parlare poi delle previsioni di vendita per le settimane successive! Tutto questo, cui si somma una ormai cronica carenza di organici, crea un forte senso di inadeguatezza nei lavoratori che inevitabilmente si ripercuote sul loro benessere psico fisico, anche in considerazione degli ottimi risultati sia del 2020 che dei primi 5 mesi del 2021, che lo stesso Direttore Regionale ci ha enunciato.  Si tratta di un modus operandi pericoloso (di cui occorre che la dirigenza sia consapevole) perché mette a repentaglio un percorso costruito faticosamente dalle parti sociali sia aziendali che di settore, volto a tutelare non solo il benessere psico-fisico di colleghe e colleghi, ma anche le legittime necessità e i diritti della clientela.

Per tutta risposta all’elencazione dei soddisfacenti dati commerciali raggiunti (frutto peraltro anche della sommatoria dei risultati di due banche e quindi da rileggere a fine anno), le OOSS hanno evidenziato un triste primato assoluto della nostra DR: ad oggi circa la metà delle segnalazioni pervenute alla casella IOSEGNALO provengono da Toscana/Umbria!!!

Abbiamo inoltre denunciato che questa pesante situazione rende le condizioni di lavoro insostenibili e aumenta il rischio di errori, irregolarità, violazioni inconsapevoli di norme che spesso generano forti responsabilità di colleghe e colleghi. A tal riguardo il Direttore si è preso l’impegno di farsi “garante che non ci saranno provvedimenti disciplinari nei confronti dei colleghi che hanno fatto errori operativi a seguito di operazioni societarie”.

All’incontro era presente anche il Direttore Commerciale Area Retail Andrea Prandini, al quale abbiamo chiesto conto delle innumerevoli telefonate, dai toni perentori e inopportuni, da lui effettuate ai Direttori delle filiali meno performanti. In risposta ci è stato prospettato un maggior dialogo costruttivo, sia con i colleghi di filiale che con le organizzazioni sindacali; vedremo se queste intenzioni si tramuteranno in fatti!!! Da parte nostra continueremo a vigilare e segnalare se sarà necessario.

Passando al tema dei forti ritardi nelle istruttorie/delibere dei mutui, ci è stato fatto presente che vengono deliberati mutui in prossimità del rogito, per avere un migliore conteggio delle richieste, e questo comporta che i colleghi non abbiano per tempo certezza sul buon esito della pratica. Siamo rimasti assolutamente basiti. Forse per la nostra Direzione Regionale le scadenze contrattuali che possono avere i nostri clienti (compromessi, rogiti ecc.) non sono un problema significativo?

Sono state affrontate le seguenti ulteriori problematiche:

Portafogliazione clienti: migliaia di NDG sono passati dai portafogli dei gestori ai portafogli dei Direttori di filiale con conseguenti problemi organizzativi e gestionali. Riteniamo questa scelta poco attenta ai bisogni della clientela, impattante sui percorsi professionali e associata ai numerosi passaggi di colleghi dalla rete tradizionale alla Filiale On Line con conseguenze di fortissimo stress e disagio

Creazione di distaccamenti FOL:  abbiamo denunciato opacità nella gestione dei trasferimenti alla FOL e problemi logistici sulle postazioni dei distaccamenti; le preoccupazioni sull’incertezza di tale progetto sono state rappresentate anche alla Responsabile della gestione del personale FOL Dellavalle Mirella, che ha riportato alcuni dati locali, ribadendo l’impegno a mantenere il posto di lavoro dei distaccati in FOL nella filiale di provenienza o (se necessario per motivi tecnico/logistici) in filiali limitrofe con postazione adeguata (con intervento eventuale ufficio immobili). Tuttavia le poche ed insufficienti risposte non ci hanno permesso di comprendere quale sia il progetto aziendale su questa realtà e, soprattutto, quali e quante saranno le ricadute sulla vita dei colleghi.

Divisione Agribusiness : Abbiamo fatto notare la carenza di addetti e ci è stato risposto che il loro numero viene calcolato in base alla presenza dei clienti imprese rispetto agli altri (nel retail la figura dell’addetto non è prevista e il modello ricalca questo tipo di organizzazione), quindi il basso numero di addetti rispecchia il fatto che la clientela agri è composta in prevalenza da aziende retail (circa 70000 su 83000). Mancano inoltre le auto aziendali e non è reperibile la contrattualistica dei clienti nelle nuove filiali (in particolar modo le garanzie).

Incorporazione UBI: Il Direttore Regionale ha espresso soddisfazione per l’andamento della migrazione ma abbiamo sottolineato che, nonostante l’enorme sforzo profuso dalle colleghe e dai colleghi, ci risultano forti criticità sui territori dove vi è una presenza importante delle strutture/filiali ex-Ubi (ma non solo), soprattutto nei territori dell’Area Toscana Sud e Umbria; abbiamo chiesto aggiornamenti sul futuro della sede ex Ubi (ex Centro Direzionale Banca Etruria) di Arezzo e di lavoratrici e lavoratori coinvolti, abbiamo inoltre proposto la possibilità di prevedere l’apertura di un asilo nido anche presso questa sede cosi come fatto anni fa a Firenze. Il Direttore ha colto lo spunto ritenendolo meritevole di attenzione, da inserire in un eventuale futuro ammodernamento di tutta la struttura della ex sede di Banca Etruria. Ha aggiunto che nel medio periodo (un anno presumibile) non ci sono previsioni di cambiamenti che interessino la sede direzionale ma non si possono escludere in un futuro più lungo.  Abbiamo chiesto con forza formazione e affiancamenti in presenza per colleghi ex-Ubi

Forte preoccupazione in merito alle prossime chiusure/accorpamenti di filiali previste entro fine anno. Il Direttore ha spiegato che i criteri con i quali si selezionano i punti operativi da chiudere (sulla base di una scelta che deriva dal piano industriale in via di realizzazione entro il 2021) sono tre: scarsa redditività, bassa redditività e contesto di mercato non è in crescita, bassa redditività e indice di rischiosità più alto rispetto alla media. Sono risposte che non convincono rispetto alle nostre preoccupazioni e soprattutto mancano le risposte alle legittime domande sul futuro di colleghe e colleghi coinvolti: quale sarà il posto di lavoro? Quale il contenuto? Quanti ancora saranno dirottati sulla Filiale on Line? Monitoreremo inoltre attentamente sui percorsi di carriera in essere e su eventuali demansionamenti.

Organici: a fronte dell’impegno del Gruppo di assumere 3500 persone abbiamo chiesto attenzione al nostro territorio, dove l’età media di colleghe e colleghi è piuttosto alta e dove anche gli ingressi dei dipendenti a contratto misto non è stato rilevante (nel primo semestre del 2021 abbiamo 117 uscite per esodo/pensionamento e l’ingresso di 9 stagisti e 20 dipendenti a contratto misto). Senza un reale alleggerimento dei carichi di lavoro in tutti i settori (sedi e rete) non avremo la possibilità di effettuare un passaggio di conoscenze e competenze e investire su una stabilità di lungo periodo.

Ci è dispiaciuto constatare che, nonostante quest’incontro si sia svolto in un periodo così particolare (dopo quindici mesi di lockdown, con tutte le criticità che ha comportato anche ai dipendenti di questa azienda) e nonostante non sia stata rispettata la scadenza della scorsa trimestrale, il Direttore Generale non abbia potuto trattenersi per tutta la durata del confronto, mancando della dovuta considerazione non tanto a queste OOSS, quanto alle lavoratrici ed ai lavoratori rappresentati. Quegli stessi lavoratori e lavoratrici che, in questo ultimo difficile anno, caratterizzato dall’emergenza pandemica, hanno permesso alla Direzione Regionale di cui è responsabile, di raggiungere quei risultati illustrati con tanto orgoglio.

Abbiamo, ovviamente, chiesto il rispetto delle scadenze previste per gli incontri trimestrali con l’Azienda, non più procrastinabili come accaduto dal 2020. Ci aspettiamo la convocazione della trimestrale di Area entro settembre.

Alla luce di tutto quanto sopra, invitiamo i colleghi a prendere atto del “fastidioso” contesto lavorativo in cui sono immersi, valutando, con le proprie OOSS, i giusti comportamenti per poterlo rendere più sereno.

2 Luglio 2021

I COORDINAMENTI REGIONALI TOSCANA E UMBRIA

FABI FIRST FISAC UILCA UNISIN

 

ANCHE I LAVORATORI MERITANO TRASPARENZA

In queste ultime settimane stiamo assistendo ad una vera e propria riorganizzazione operata da Intesa Sanpaolo nel comparto retail, che ha il sapore dell’improvvisazione più assoluta.

La crescita esponenziale dei servizi on-line, dovuta anche alla situazione emergenziale che stiamo vivendo da oltre un anno, ha portato l’Azienda ad implementare non solo i servizi a distanza (come le Oad), ma anche tutto il comparto remoto, coinvolgendo un numero sempre maggiore di colleghi nelle Fol. Questo passaggio ha comportato un inevitabile processo di impoverimento drammatico del personale presso le filiali fisiche.

Quello che ad oggi ancora non è chiaro è LA DIMENSIONE DI QUESTA TRASFORMAZIONE.

Riteniamo essenziale avere delle risposte in merito ai seguenti argomenti.

FILIALI FISICHE

  • Come si supplirà nelle filiali fisiche alla riduzione di personale dovuta ai trasferimenti presso le Fol?

 

Le risorse sono in diminuzione, ma i clienti restano! Scarso è l’aiuto concreto dato dall’allocazione dinamica (ed il conseguente posizionamento dei clienti nei portafogli in capo al direttore). I clienti sono persone reali, con bisogni e necessità, che chiedono supporto e consulenza ai colleghi. Non tutti possono o vogliono instaurare rapporti solo/anche con la struttura online.  Come possono i pochi dipendenti rimasti in rete far fronte a tutte le richieste?

  • Come si giustifica la difficoltà di concessione part-time o di soddisfacimento richieste trasferimento con lo svuotamento selvaggio della rete?

 

DISTACCAMENTI FOL

ORARIO

Nei colloqui cosiddetti “informativi” l’Azienda tende a non approfondire l’argomento, limitandosi ad indicare l’orario previsto in “presenza” nel distaccamento fisico (di cui non è sempre specificata l’ubicazione) e quello relativo al lavoro agile.

Non possiamo a questo punto non chiederci:

  • Quale sarà (adesso e domani) l’orario di lavoro dei colleghi che passano alla FOL?
  • Come sarà organizzata la programmazione dei turni in considerazione dell’organizzazione trimestrale prevista?
  • Quali saranno gli orari di lavoro una volta terminata l’emergenza?
  • I colleghi continueranno a lavorare in smart working o solo presso il distaccamento (quindi con turno unico)?
  • Quali saranno eventualmente le ricadute sui turni dei colleghi delle sale fol?

 

POSTAZIONI

È necessario prevedere postazioni dedicate all’interno dei distaccamenti che favoriscano la peculiare attività lavorativa, comprese le dovute pause, senza che ci siano influenze da parte della filiale ospitante (anche in considerazione dell’afflusso di clientela).

  • Sono state installate postazioni dedicate presso tutti i distaccamenti?
  • Non tutti hanno locali adeguati a garantire un corretto isolamento del collega, come si pensa di procedere? A questo riguardo riteniamo non sufficiente l’applicazione dei pannelli fono assorbenti.
  • Se una filiale con distaccamento FOL dovesse chiudere o non avere più la postazione di lavoro disponibile, che ne sarà dei lavoratori ivi assegnati?

Chi garantisce che in futuro non saranno costretti ad andare a lavorare in sedi lontane o logisticamente disagiate, anche solo per qualche giorno a settimana?

  • E per i colleghi che lavorano a casa in smart working, quali dotazioni tecniche saranno messe a disposizione? (Per esempio per il rispetto della privacy, per non disturbare i conviventi, doppio monitor già in dotazione nelle sale Fol, sedia ergonomica e dotazioni tecniche già previste da medicina del lavoro per i colleghi con esigenze specifiche, ecc…).

 

SELEZIONI

A nostro avviso non è stata data sufficiente, trasparente ed univoca comunicazione della ricerca di personale presso le Fol (in modo da favorire eventuali candidature), mentre troppo spesso si è assistito alla (finta) “offerta” di lavorare in FOL rivolta a coloro (ma non solo) che, per effetto della diminuzione dei portafogli assegnati, sono diventati improvvisamente gestori senza portafoglio.

  • Quali sono stati i parametri utilizzati per individuare il target del personale da coinvolgere presso le Fol? Quali sono stati i criteri adottati nella selezione? Vi è anche una logica geografica, alla base della scelta dell’azienda?
  • Perché non è stato utilizzato il job@isp per favorire le candidature?

 

CHIEDIAMO ALL’AZIENDA RISPOSTE CERTE E IMMEDIATE COME I COLLEGHI SI MERITANO, ritenendo che la stessa, nel prendere decisioni che avranno un così significativo impatto nella vita dei lavoratori, debba usare la trasparenza dovuta con i propri dipendenti.

Invitiamo i colleghi a comunicarci i contatti ricevuti dalle funzioni del personale, inerenti eventuali trasferimenti, pretendendo, nel corso dei colloqui, che venga comunicata l’esatta assegnazione (anche fisica), l’orario applicato, e le ricadute sul percorso professionale.

Ricordiamo inoltre che, finita l’emergenza pandemica ed in assenza di un accordo specifico con le OoSs, il lavoro agile non può essere un’imposizione aziendale.

28 maggio 2021

I COORDINAMENTI REGIONALI TOSCANA E UMBRIA

FABI FIRST FISAC UILCA UNISIN

Toscana Umbria: filiali nel Cloud. E le persone?

(…) Approfondimenti in seguito alle segnalazioni che abbiamo ricevuto da alcuni colleghi della rete in merito ad un loro possibile trasferimento alla FOL (filiale on line).

Questi colleghi, contattati dal CTPAR (ufficio del personale), in genere risiedono in zone dove non esiste una filiale FOL vicina e sembra che siano in attuazione distaccamenti virtuali su punti operativi” terrestri” che però, per adesso, saranno posizionati sulle delle nuvole “Cloud” e con un’operatività da remoto (dalla propria abitazione). Queste lavoratrici e questi lavoratori saranno inseriti, presumibilmente, in un organigramma filiale FOL al momento solo “virtuale”.

Detto questo, e nell’attesa di un chiarimento aziendale, invitiamo i colleghi ad una attenta riflessione prima di dare una risposta al gestore del personale. Tutti i colleghi delle filiali FOL, al momento, lavorano in modalità Smart Working per via della situazione epidemiologica e, presumibilmente, anche i nuovi colleghi trasferiti alla FOL saranno destinatari della stessa modalità.

Ad oggi non è stata comunicata, da parte dell’Azienda, la creazione di nuove filiali sul territorio e, quindi, non essendoci al momento un indirizzo, non è possibile per il collega valutare gli aspetti oggettivi del trasferimento come ad esempio la distanza casa-lavoro e la disponibilità dei collegamenti per raggiungerlo.

È evidente come quanto sopra esposto è la rappresentazione del nostro territorio di riferimento, ma che fotografa un fenomeno di dimensioni molto più ampie che deve essere attenzionato e monitorato a tutti i livelli.

In attesa di una comunicazione esauriente, rimaniamo perplessi di fronte a quello che sembra essere il primo caso di trasferimento dei colleghi in una filiale virtuale (filiali nel Cloud). E’ questa la banca 2.0?

Firenze, 16/04/2021

Coordinamenti Sindacali Aziendali Intesasanpaolo Direzione Regionale Toscana Umbria

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Agli iscritti al Fondo di Previdenza CRFirenze

Il Fondo di Previdenza per il personale della Cassa di Risparmio di Firenze trae origine dall’art. 15 della Legge 20/2/1958 n. 55, che autorizzava alcune aziende bancarie a costituire enti previdenziali sotto forma di Fondazioni esonerandole nel contempo dall’obbligo di iscrivere i dipendenti all’Inps e di versarvi quindi i relativi contributi previdenziali (da qui la definizione di Fondo ex esonerativo). Fu così che nel 1959 veniva raggiunto un accordo fra la Cassa di Risparmio di Firenze e le OO.SS. per la definizione dello Statuto e delle prestazioni del Fondo la cui operatività fu poi autorizzata con il successivo D.P.R. 14/2/1963 n. 439.

In sostituzione dell’iscrizione all’Inps fu concessa quindi la possibilità di costituire un Fondo di Previdenza Esonerato, sotto forma di Fondazione sottoposta alla vigilanza del Ministero del Lavoro, con bilancio separato e autonomo rispetto all’Azienda, comunque responsabile in solido delle obbligazioni del Fondo stesso, amministrato da un Consiglio di Amministrazione a composizione paritetica (composto cioè da un numero uguale di rappresentanti dell’Azienda e del personale).

Per effetto della Legge 218/90 e del successivo d.lgs. 357/90, a far data dal 1/1/1991, il Fondo: cessava di essere esclusivamente sostitutivo – dipendenti e pensionati venivano quindi iscritti all’Inps in una apposita Sezione Speciale -; e veniva trasformato in Fondo Integrativo a prestazione definita. Tale trasformazione manteneva comunque in carico alla Banca le garanzie per il trattamento riservato al personale che vi era stato iscritto fino al 1990.

Alla luce delle modifiche di legge e della adeguatezza patrimoniale del Fondo nonché delle sue prospettive di rendimento a far tempo dal 1/1/1991 è cessata la contribuzione a favore del Fondo di Previdenza sia a carico aziendale che degli iscritti

A oggi sono iscritti al Fondo di previdenza coloro che erano stati assunti in Cassa di Risparmio di Firenze fino al 31 dicembre 1990.

Il Fondo di Previdenza ex-Esonerato dal 1991 ha quindi la funzione di integrare la pensione erogata dall’Inps al fine di garantire, con un massimo di 35 anni di anzianità contributiva:

  • l’85% dell’ultimo stipendio (ragguagliato ad anno) per Ausiliari, Impiegati e Quadri di 1°, 2° e 3° livello (no ex Funzionari)

  • semplificando, perché il nuovo statuto in vigore dal 2011 ha introdotto una diversa definizione basata sui livelli di retribuzione, l’82% per Quadri di 3° e 4° livello (ex Funzionari) e per i Dirigenti diventati tali dopo il Ccnl dell’11/7/1999, nonché all’82% per i Dirigenti diventati tali prima del Ccnl 11/7/1999 e con 37 anni di anzianità contributiva.

Lo scopo del Fondo dunque era ed è quello di assicurare un trattamento previdenziale complessivo (Inps + Fondo) nel rispetto delle regole sopra indicate.

L’art. 7 dello Statuto del Fondo prevede la possibilità di richiedere modifiche statutarie su proposta di almeno 500 iscritti (attivi o pensionati). L’Associazione Pensionati ha presentato una serie di modifiche che sono state valutate dal CdA del Fondo di Previdenza che ne ha approvate alcune. Le modifiche proposte dall’Associazione Pensionati che sono state anche deliberate dal C.d.A del Fondo, per divenire operative previa presentazione alla Vigilanza, ai sensi dello Statuto dovranno anche essere approvate dalla maggioranza assoluta degli iscritti al Fondo, mediante referendum.

Le modifiche statutarie che saranno sottoposte a Referendum non più tardi del mese di maggio 2021, consistono in:

  • richiamo delle norme di Legge e statutarie sulle garanzie a carico della Banca con riferimento alla prestazione anche in caso di fusione del Fondo in altro Fondo pensione;

  • in caso di fusione del Fondo, possibilità di prevedere l’erogazione, a richiesta dell’iscritto e previa opportuna informativa individuale, di uno zainetto al posto della rendita;

  • indicazione dei criteri necessari a stabilire il capitale dello zainetto, sulla falsariga di quanto già attuato per precedenti accordi di confluenza nel Fondo a Prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo

In caso di approvazione dei quesiti referendari, lo Statuto del Fondo risulterà modificato con l’introduzione delle nuove previsioni che pertanto saranno il riferimento in caso di future trattative di confluenza nel Fondo a prestazione definita del Gruppo. In tal caso quindi sarà già lo Statuto che prevedrà, in caso di fusione del Fondo, la possibilità, a scelta di ogni singolo lavoratore/pensionato, di poter trasformare la propria rendita integrativa (in pagamento o attesa), in un capitale, il c.d. zainetto, come peraltro anche i precedenti accordi di confluenza avevano comunque previsto.

La confluenza nel Fondo a Prestazione definita di Gruppo con accordo sindacale operata nel corso degli anni ha sempre previsto il mantenimento delle prestazioni come definite dagli Statuti dei fondi confluenti nonché la conservazione delle eventuali garanzie come originariamente pattuite.

La gestione del patrimonio del Fondo a Prestazione definita di Gruppo, come pure del Fondo CRF è regolata dalla Legge e deve essere affidata a gestori indipendenti tramite gara pubblica nel rispetto dei limiti sul conflitto di interessi. Il C.d.A del Fondo a Prestazione definita del Gruppo è parimenti a composizione paritetica con presenza di rappresentanti degli iscritti (in servizio e pensionati) da questi eletti.

Come di consueto. vi terremo informati non solo del progredire delle operazioni referendarie ma anche dell’eventuale avvio di trattative sindacali finalizzate alla confluenza del Fondo di previdenza CRF nel Fondo a Prestazione definita di Gruppo.

Le RSA Fisac Cgil Intesasanpaolo Firenze

(S)MANIA DI GRANDEZZA ovvero “siamo uomini o caporali?”

A seguito delle campagne commerciali vessatorie imposte alla rete all’indomani dell’assunzione dell’incarico, abbiamo provveduto a inoltrare formale segnalazione sul nuovo direttore commerciale dell’Area Retail Toscana Umbria
Avevamo già denunciato in sede ufficiale, nell’incontro trimestrale, la scandalosa campagna natalizia su tutela e investimenti in piena zona rossa e con 800 morti al giorno.
Queste iniziative non resteranno isolate se questo atteggiamento, che già ai primi albori si è rivelato sprezzante della situazione pandemica e dello stato di sofferenza delle filiali, con organici ridotti e reduci da un anno pesantissimo, non verrà corretto: non è tollerabile che chi assume certe responsabilità non osservi gli accordi sottoscritti e neanche si faccia il minimo scrupolo a salvaguardia della sostenibilità del clima aziendale e della salute di colleghi e clienti.
Quanta ipocrisia nelle frasi ad effetto sul valore della squadra, sulla centralità dei dipendenti, sulla motivazione personale, sull’importanza di un clima di filiale collaborativo: una coerenza notevole, non c’è che dire.
Certamente il nuovo direttore commerciale non agisce di iniziativa propria. Avrà ricevuto un mandato preciso dai vertici della direzione Toscana Umbria, in linea con le strategie commerciali che ormai da anni si riversano sui colleghi della nostra rete: qualunque cosa pur di arrivare primi.
Una smania megalomane che ammorba i colleghi e che sfiora lo stato patologico: non si spiega altrimenti il reiterarsi di campagne ossessive già nei primi giorni di gennaio e nonostante gli ottimi risultati raggiunti dai colleghi nell’anno segnato dal Covid, che sarà ricordato come uno dei più drammatici, dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, della storia moderna.
Che certi comportamenti violino le regole è addirittura evidente dalle nuove disposizioni aziendali relative al blocco della commercializzazione dei prodotti di tutela contestualmente ai finanziamenti, a seguito dell’intervento dell’AGCM, che a marzo ha comminato la mega multa di 4 milioni di euro a Intesa per pratiche scorrette.
Se i vertici aziendali non intervengono per cambiare la rotta della direzione regionale Toscana Umbria le OO.SS. sono pronte a denunciare qualsiasi atto contrario ad accordi, norme e dcpm nelle sedi opportune, usuali ed inusuali, dato che vale di più il post o la storia Instagram dell’influencer di turno che non la voce dei colleghi.
Firenze 12/1/2021                                                

Coordinamento Rsa Toscana Fisac-Cgil Intesa Sanpaolo

Cambiare si può….Firenze Prato e Toscana Sud

Pressioni commerciali, regole aggirate o disattese, errori macroscopici nell’organizzazione del lavoro che è anche attenzione alla logistica (basti pensare ai distanziamenti che a causa della mancanza di plexiglass portano a far sedere il cliente sulla porta della stanza o addirittura nel corridoio!), disattenzione alle necessità di conciliazione vita-lavoro (l’Azienda ha ribadito che di fatto continua a trovare applicazione l’accordo sulla genitorialità firmato a giugno e scaduto solo formalmente il 30 settembre, ma ci vengono segnalate tante difficoltà a fruire del giorno di smart working settimanale spettante), permanere di atteggiamenti e linguaggi non rispettosi della persona: tutto questo l’Azienda non può più ribaltarlo sulla incomprensione o incapacità dei singoli capi, perché quei singoli in quel ruolo rappresentano e quindi sono l’Azienda.

L’enorme carico di lavoro cui sono sottoposti colleghe e colleghi sia di Direzione che di Rete (e che spesso si aggrava con la modalità del lavoro flessibile che amplifica i tempi di lavoro e vanifica il diritto alla disconnessione se non correttamente normato) non può essere ignorato e soprattutto nessuno può immaginare di risolverlo con maggiori spinte alla vendita o spremendo di più chi è al lavoro pensando in modo maldestro di sopperire alle assenze, ai lock down, alle zone rosse, a una situazione economica eccezionale di straordinaria gravità e di grande sofferenza.

I Coordinamenti delle RSA Fisac Cgil Firenze e Prato e Toscana Sud     24/11/2020

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DR Toscana Umbria: Si salvi chi può…

Fino a stamani i colleghi comunicavano correttamente alla clientela che non era più necessario fissare appuntamenti per operazioni di cassa ma – colpo di scena – pochi minuti dopo lo scenario è drasticamente cambiato.

Filiali con carenze di organico causa lunghe assenze, covid, ferie, trasferimenti in extremis per coprire le uscite per esodo – che hanno ulteriormente dimagrito gli organici – gestori del personale che si dimenticano di coprire le assenze: definirla la sagra dell’improvvisazione ci sembra addirittura riduttivo.

Nel frattempo i telefoni squillano incessantemente, le truffe aumentano, i budget rimangono: ma l’Azienda davvero non è in grado di valutare le ricadute di tali scellerate scelte organizzative?

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Un abbraccio virtuale…..la Fisac c’è!

Cari colleghi e care colleghe,

in questo ormai lungo periodo “emergenziale”, i rapporti di vicinanza fisica si sono necessariamente rarefatti….

Sono stati, sono e saranno giorni di lavoro intensi e molto spesso esposti alle “pressioni” rispetto all’evasione delle richieste sia da parte dei clienti sia da parte dell’Azienda.

Noi ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo per intervenire e sostenervi nel rispetto delle normative vigenti.

Fisac Cgil Area Firenze e Prato

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Firenze…pressioni e minacce alla vendita: e il ruolo di servizio pubblico?

In un momento in cui il sistema bancario in quanto settore essenziale, diventa un veicolo fondamentale per l’erogazione del credito a imprese e famiglie, assistiamo sgomenti alla ripresa di fenomeni a noi purtroppo ben noti: priorità della vendita commerciale, pressioni per fissare appuntamenti in filiale, richiesta di tabelle a fine giornata, perfino con minacce verbali. E ciò, nonostante la lettera inviata dalla dirigenza della banca per richiamare i direttori tutti, di filiale, di area e commerciali, a comportamenti in linea con le regole di Compliance e gestione del personale che la banca stessa si è data.

Anche nel capoluogo toscano non mancano episodi gravi, da noi puntualmente denunciati con nomi e cognomi alla Direzione regionale, in cui si registrano comportamenti irrispettosi della dignità personale e pressioni a lavoratrici e lavoratori già provati da carichi di lavoro insostenibili e da una situazione psicologicamente pesante a causa della pandemia.
Ci aspettiamo che tali comportamenti siano censurati e ricondotti nell’alveo della correttezza. Diversamente non ci esimeremo dal fare i medesimi nomi e cognomi a ben altri livelli. Più alto è il ruolo più alta è la responsabilità.

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Gestire la pandemia: la Banca del Paese alla prova dei fatti….

E’ sotto gli occhi di tutti la particolarità storica del periodo che stiamo vivendo.
Indubbiamente non facile da gestire per nessuno, neanche per il management della nostra Azienda che, pur trovando un buono spunto iniziale nella turnazione del personale (più per garantire lo svolgimento del servizio anche in caso di contagio, che per salvaguardare i dipendenti) non ha saputo mantenere un buon livello di scelte nel proseguo dell’emergenza.
Altrimenti non si spiegherebbe perché sia fra le poche Aziende, anche del settore, ad ostinarsi a non voler adottare divisori in vetro o plexiglass.
E ancora, risulta incredibile come la nostra Banca non abbia saputo esprimere nemmeno un accenno di direttiva su come ottimizzare (per i colleghi ma anche per la stessa azienda) il ricorso ai test sierologici.
Imbarazzante, inoltre, la risposta aziendale all’esposto presentato dai segretari delle OOSS del nostro settore contro l’“inaccettabile clima d’odio verso i bancari”: un manualetto intitolato “tranquillità e sicurezza in filiale”. Si tratta di una paginetta piena di consigli scontati che fanno affidamento unicamente alla buona volontà dei lavoratori.

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Regole e Responsabilità

La gestione della crisi economica-sociale derivata dalla pandemia ha determinato sul
settore bancario, e quindi sulle lavoratrici e dei lavoratori, un aumento esponenziale di
carichi di lavoro, evidenziando come lo stesso sistema, a dispetto degli orientamenti
prettamente commerciali dei manager, sia infrastruttura indispensabile ed essenziale
per tutto il Paese.
Di fronte all’emergenza le risposte aziendali sono state caotiche e hanno
tendenzialmente scaricato verso il basso la responsabilità di gestire una
complessità imprevedibile ma che ancora oggi pare non governata da un quadro
chiaro di processi e regole.

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Toscana Umbria: Emergenza sanitaria e ossessione commerciale

Ma anche con il massimo della volontà e dello spirito di collaborazione alcune disposizioni sono assolutamente impraticabili nella realtà quotidiana dei colleghi e delle colleghe.

L’Azienda deve chiarire immediatamente:

come limitare un appuntamento a 15 minuti quando talvolta solo per aprire e far girare una procedura si impiegano già 7/8 minuti e per illustrare un prodotto almeno il doppio? Solo per emettere una carta prepagata non bastano 20 minuti.

come rispettare la distanza di sicurezza nei coworking delle filiali new concept che sono stati ideati e progettati rispettando standard minimi di spazio e spesso in ambienti privi di finestre? Lo stesso si potrebbe dire per molte filiali imprese

come si regola l’afflusso dei clienti nelle filiali quando il cartello non è sufficiente e la calca dei clienti diventa tumultuosa?

come si gestiscono gli appuntamenti quando presuppongono la presenza di diversi soggetti (pratiche di mutuo, successioni, conti cointestati) e le stanze o salottini sono piccoli?

come si regolano le visite che i gestori imprese fanno alle Aziende? E di conseguenza degli agenti ISPFV?

Le domande sarebbero molte di più ma ci limitiamo a segnalarne alcune, che impegnano in particolare i Responsabili di Filiale , i quali in prima linea non possono non affrontare ogni emergenza che si presenta loro.

Non possono farlo da soli, l’Azienda deve intervenire chiarendo e sostenendo l’operato dei preposti e dei colleghi tutti.

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ASSEMBLEE CCNL : quando e dove nelle nostre Province

Si stanno svolgendo le assemblee unitarie del personale per discutere e votare l’ipotesi di rinnovo del CCNL. Utilizzando il permesso ASS è possibile partecipare all’assemblea indetta per il Comune presso il quale si presta servizio

Prossimamente (per i dettagli contattateci):

24 febbraio a Sesto Fiorentino Circolo Arci Salone Rinascita  (Sesto Calenzano San Mauro a Signa)

25 febbraio Firenze (vedi  link) 2020 02 25 Assemblea Firenze (1)

26 febbraio Prato (vedi link)  2602 Ass Prato

26 febbraio Pontassieve e limitrofe presso pubblica Assistenza Via di Rosano mattina

28 febbraio Borgo San Lorenzo e Mugello presso Sala Comunale Via La Torre mattina

3 marzo Campi Bisenzio/Calenzano presso Circ Rinascita Piazza Matteucci mattina

4 marzo Empolese presso Palazzo delle Esposizioni mattina

Toscana: apprendere è comprendere?

Le pratiche ingannevoli sono vietate dalla normativa e dalle leggi. Lavoratrici e lavoratori devono essere messi in grado di non incorrere in errori da frasi, comportamenti, insinuazioni che possano far interpretare diversamente la normativa. Chiediamo un’azione coerente da parte di chi invita i dipendenti ad apprendere….perché apprendere significa comprendere….e agire di conseguenza con coerenza nelle scelte strategiche

click qui per il volantino unitario

Monte Pegni Firenze: incontro con la Curia

L’operazione di cessione alla società Pronto Pegno SpA delle 6 filiali Monte Pegni del Gruppo Intesasanpaolo  che in tutta Italia e anche a Firenze effettuano credito su pegno, comporta conseguenze non solo sulle condizioni lavorative dei colleghi ceduti (è in corso la trattativa per stabilire le opportune tutele) ma anche sul territorio. La più antica funzione del sistema bancario (quella di erogare prestiti a chi, in mancanza di liquidità, possiede beni reali da impegnare) ha ancora infatti una valenza sociale che i numeri dimostrano. Il cambio di proprietà di un settore come quello dei pegni, che riesce a creare forti ricavi  da un’attività sicuramente non assistenziale ma rivolta a chi si trova in un momento di difficoltà economica o di fragilità sociale, non può non coinvolgere il territorio e le sue istituzioni nella preoccupazione che l’operazione venga portata avanti con le dovute garanzie per lavoratori e collettività. Le.organizzazione sindacali ne hanno parlato venerdì scorso con Don Mongili (Arcidiocesi di Firenze)

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