Archivio Bergamo

LETTERA DELLE OO.SS. PRESENTATA ALL’AZIENDA ALL’INCONTRO TRIMESTRALE AREA SINDACALE BERGAMO

LETTERA DELLE OO.SS. PRESENTATA ALL’AZIENDA DURANTE L’INCONTRO

TRIMESTRALE DELL’ AREA SINDACALE BERGAMO

“Buongiorno a tutti,

rivolgiamo innanzitutto un caloroso benvenuto alla nuova Responsabile del Personale della Direzione Regionale Lombardia Alessio Serena, alla quale auguriamo un buon lavoro.

Diversamente da quanto avvenuto in passato, oggi come OO.SS. abbiamo deciso di leggere una dichiarazione unitaria per rassegnare il nostro grande rammarico e la nostra profonda delusione in merito alla pressoché totale assenza di risposte concrete alle numerose problematiche che costantemente abbiamo denunciato nei precedenti incontri. Siamo quindi a richiedere con forza di dare risposte nei fatti, risposte che giungano concretamente ai colleghi, risposte che possano finalmente risolvere i problemi ed alleviare il malessere quotidiano, l’imperante frustrazione e l’opprimente senso di inadeguatezza che, hanno ormai raggiunto livelli elevatissimi.

Le questioni aperte sono da tempo note e sono state ripetutamente da noi riproposte in ogni occasione. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo ci riferiamo a:

  • Carenza degli organici: gli organici hanno subito una pesante riduzione e chi “se ne va” (cessazioni per esodo, pensionamento, dimissioni, assenze per maternità, malattia, ecc.) non può più non essere Entro fine anno registreremo nuove cessazioni e siamo preoccupati per le condizioni in cui “chi resta” sarà costretto a lavorare.
  • Complessità gestita: le richieste di chiarimenti, soprattutto delle colleghe che nell’anno precedente si erano assentate per maternità e si sono viste modificata la propria complessità gestita, non sono mai state evase o lo sono state in maniera non adeguata
  • Agende: l’apposito ALERT che abbiamo chiesto di inserire nel caso di sovrapposizione di appuntamenti non è mai stato
  • Politiche commerciali e file per il monitoraggio dell’attività quotidiana: continuiamo ad assistere, da parte di taluni responsabili, a comportamenti illegittimi incuranti della normativa aziendale in merito alle politiche commerciali. Chiediamo interventi decisi su chi viola le regole che, tempo per tempo, le parti sociali si sono E’ utile ricordare che anche la Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha sentito la necessità di un rafforzamento degli strumenti e delle politiche di vigilanza in materia per verificare il rispetto, formale e sostanziale, della disciplina di settore al fine di prevenire ulteriori fenomeni di risparmio tradito.
  • Archivi: il piano di intervento che gradualmente avrebbe dovuto portare alla sistemazione e alla digitalizzazione di gran parte della documentazione presente negli archivi attraverso l’attività di una società esterna, non è mai stato palesato e le attività continuano a gravare sempre e solo sulle lavoratrici e sui lavoratori già impegnati in mille attività
  • Problemi procedurali: anziché realizzate per agevolare le attività quotidiane, le procedure sembrano fatte per rendere ancora più complesso portare a termini i propri compiti e, in molti casi, ostacolano la creazione di una relazione solida con la

Ci aspettiamo quindi – e su questo attueremo un puntuale controllo – che i problemi vengano finalmente affrontati e risolti.

In caso contrario ci vedremo costretti a porre in atto ogni possibile iniziativa utile a sbloccare questa situazione per noi non più sostenibile e che spesso non dimostra alcuna attenzione da parte dell’azienda ai propri dipendenti.”

Bergamo, 07 novembre 2022

 

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

RSA BERGAMO E PROVINCIA INTESA SANPAOLO

NESSUN “NUMERO DI APPUNTAMENTI” E’ MAI STATO CONCORDATO CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI

Quello che ci è stato riportato da numerosi colleghi ha dell’incredibile e se fosse vero sarebbe gravissimo. Durante una riunione sembrerebbe che un Direttore di Area Exclusive avrebbe detto che i colleghi sono tenuti a pianificare almeno cinque appuntamenti al giorno, perché questo numero è stato concordato con le Organizzazioni Sindacali.

Nonostante questo tema sia già stato più volte chiarito, ci dispiace dover ribadire per l’ennesima volta che LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI NON HANNO MAI CONCORDATO con l’azienda l’OBBLIGO da parte dei gestori di pianificare ogni giorno un numero minimo di appuntamenti in agenda.

L’accordo in merito ai Ruoli e Figure Professionali e relativi percorsi, che integra quanto previsto dal contratto di secondo livello sottoscritto il 21 luglio 2021, prevede semplicemente che il 4° indicatore Servizi alla clientela che partecipa al calcolo della Complessità Gestita, possa assumere un valore fino al 20% sul totale e che questo venga calcolato sul rapporto percentuale tra il numero di incontri del Gestore ed il numero medio di incontri realizzati nel medesimo periodo dai Gestori che hanno la stessa figura professionale.

Oltre a non essere previsto un numero minimo di appuntamenti anche il volume dei risultati commerciali conseguiti non rientra tra gli indicatori per il calcolo della Complessità Gestita e il riconoscimento nei percorsi delle nuove figure professionali così come previsto dal nuovo comma dell’art 26 CCNL 19.12.2019 che recita: “Il mancato raggiungimento degli obiettivi quantitativi commerciali di per sé non determina una valutazione negativa ai sensi del presente articolo e non costituisce inadempimento del dovere di collaborazione attiva ed intensa ai sensi dell’art 38 – comma 2 – del ccnl 31.03.15.

A tutte le colleghe e a tutti i colleghi con ruoli di responsabilità ci permettiamo di ricordare quali dovrebbero essere le caratteristiche di un bravo manager:

  • Aiutare i dipendenti a capire che ruolo svolgono collaborando per raggiungere i propri obiettivi.
  • Capire cosa serve per motivare ogni persona che lavora.
  • Comunicare efficacemente quali sono gli obiettivi individuali di ognuno e fornire loro le risorse che servono per raggiungerli.
  • Essere un buon ascoltatore, essere comprensivi e avere senso dell’umorismo.
  • Aiutare i propri dipendenti a ottenere e sviluppare le proprie abilità.
  • Non sentirsi minacciato dagli individui creativi: essere disposto a giudicare un’idea basandosi sui suoi pregi.

Un manager che manca di comunicazione e che usa la tattica della menzogna e della paura, a nostro avviso non può essere considerato un bravo manager e l’azienda dovrebbe prendere subito  provvedimenti, perché solo in presenza di un clima sereno basato sul rispetto e sulla reciproca fiducia si possono raggiungere i risultati auspicati.

Bergamo, 27 luglio 2022

COORDINATORI RSA FISAC CGIL – AREA BERGAMO

 

TRIMESTRALE AREA SINDACALE BERGAMO LUGLIO 2022

 

Mercoledì 6 luglio u.s. si è svolto l’incontro trimestrale dell’Area Bergamo ai sensi dell’art. 7 del Protocollo Relazioni Industriali 14 aprile 2021. La mattinata è stata dedicata alla situazione della Banca dei Territori, mentre il tema degli Uffici di Direzione Centrale è stato affrontato nel pomeriggio.

Complessivamente nell’Area Bergamo lavorano 2.552 dipendenti dei quali 1.074 nelle strutture della Banca dei Territori. I colleghi che lavorano in part-time sono complessivamente 492, di questi 284, pari a circa il 26% della forza lavoro complessiva, risultano distribuiti nelle 99 filiali presenti nel Comune e nella Provincia di Bergamo. Rispetto al 28 settembre 2021 i dati (lavoravano 2.684 risorse delle quali 1.107 nelle strutture della Banca dei Territori) mostrano quello che da anni stiamo denunciando: gli organici hanno subito una pesante riduzione. Chi “se ne va” non viene sostituito.

In una situazione già di estrema difficoltà 132 risorse in meno sono tante e la loro mancanza si fa pesantemente sentire.

Durante l’incontro abbiamo sottoposto all’azienda le molteplici criticità che quotidianamente rileviamo nelle nostre visite negli uffici e nelle filiali.

COMPLESSITA’ GESTITA

 Come primo tema abbiamo chiesto chiarimenti sulla complessità gestita.

Rispetto agli scorsi anni, è stata comunicata a tutti gli interessati tramite una mail che fornisce indicazioni sul peso dei quattro indicatori (Valutazione professionale – Aderenza professionale (TETI) – Formazione di ruolo – Servizi alla clientela) che concorrono al calcolo della stessa.

Un passo in avanti verso una maggiore chiarezza e trasparenza da parte dell’azienda, peccato però che, in presenza di variazioni rispetto all’anno precedente, è praticamente impossibile comprendere che cosa abbia determinato gli attuali valori.

Il Responsabile del Personale e Assistenza Rete ha ribadito la disponibilità a rispondere a tutte le eventuali richieste di chiarimento, pertanto, invitiamo chi ne avesse necessità a chiedere delucidazioni ai propri Gestori Risorse Umane.

FORMAZIONE FLESSIBILE

 Ricordiamo che dal 2022 la mancata fruizione della formazione obbligatoria dell’anno entro i tempi previsti comporta: l’esclusione dall’accesso alla quota di eccellenza per il personale destinatario del PVR, la riduzione del 10% dell’eventuale bonus maturato per Risk Taker, Middle Management e destinatari di specifiche iniziative di incentivazione e la sospensione di eventuali interventi di merito fino all’avvenuta fruizione di tutti gli obblighi formativi.

Tutto ciò ha determinato una maggiore sensibilità da parte di tutti i dipendenti sul tema della formazione. Siamo riusciti a fare inserire in Apprendo le scadenze dei corsi, ciò nonostante stiamo riscontrando ancora qualche rigidità, soprattutto nel concedere le giornate di Formazione Flessibile. L’azienda ha ribadito che la Formazione ha un valore importantissimo pari a quello di tutte le altre attività che vengono svolte in azienda.

Se in qualche realtà dovessero venire segnalate delle resistenze l’azienda ha assicurato un intervento tempestivo per rimuoverle. 

AGENDE

 La gestione delle agende è e resta un annoso problema. I clienti possono pianificare appuntamenti la sera per il giorno dopo in orari che potrebbero creare difficoltà nell’evadere le richieste (es.: 8:30 o 13:00/13:30).

L’azienda ha ribadito che “il gestore può blindare spazi dell’agenda”.

Invitiamo pertanto i colleghi e le colleghe a seguire questa indicazione pianificando in prima mattinata, a ridosso della pausa pranzo e prima della chiusura della giornata, spazi durante i quali dedicarsi all’attività amministrativa e a tutti quegli imprevisti in cui ci si imbatte ogni giorno.

Per particolari pratiche la durata di 30 minuti è evidentemente insufficiente e, in base al motivo dell’appuntamento, la procedura dovrebbe prevedere durate diverse. Abbiamo chiesto di apportare le opportune modifiche per fare in modo che per determinati appuntamenti, per esempio quelli per un mutuo, la durata sia di almeno un’ora.

Inoltre, sulla base delle nostre segnalazioni, ci è stato confermato che è stato chiesto di inserire un apposito ALERT nel caso di sovrapposizione di appuntamenti, spiacevole e imbarazzante situazione che continua a ripetersi.

ARCHIVI

 La condizione degli archivi è insostenibile.

In seguito alle numerose aggregazioni, accorpamenti, fusioni, capita sempre più spesso di non riuscire a reperire la documentazione di cui si ha bisogno, ed è spesso impossibile verificare la presenza di contratti di conto corrente, garanzie, ripartizioni.

Questo comporta rischi elevatissimi per i colleghi, soprattutto per chi si occupa di credito, oltre che ad essere un problema anche a livello di sicurezza. L’azienda ha confermato che è previsto un piano di intervento che gradualmente porterà alla sistemazione e alla digitalizzazione di gran parte della documentazione presente negli archivi attraverso l’attività di una società esterna.

Riteniamo che i tempi debbano essere rapidi e ci auguriamo di poter verificare il calendario di questa attività che ormai non può più essere rinviata.

COLLOQUI

 Riguardo ai colloqui di rito tra i referenti del personale e i colleghi abbiamo segnalato all’azienda come spesso i colloquiati percepiscano la sensazione che i referenti non si siano preliminarmente documentati in merito alla loro storia professionale e come le loro richieste rimangano di frequente inascoltate o senza risposta alcuna foss’anche negativa.

SMART WORKING e GENITORIALITA’

 E’ evidente come l’azienda stia lavorando su una maggiore flessibilità e un nuovo modo di lavorare.

La materia è regolamentata dalla contrattazione nazionale ed è necessario mantenere la massima attenzione sul rispetto delle regole.

Dal nostro punto di vista serve un certo equilibrio per evitare che ci siano realtà dove si abusa del lavoro flessibile e altre dove non viene concesso nemmeno quanto necessario per affrontare problemi di carattere familiare. A tale proposito è utile ricordare che la possibilità di lavorare in smart working è stata prorogata fino al 31 luglio 2022 con il decreto riaperture.

Lo smart working può essere richiesto – e deve essere concesso dall’azienda – ad alcune categorie anche quando questo non sia previsto dal datore di lavoro stesso.

Tra le categorie rientrano lavoratori fragili, dipendenti con figli disabili.

Dovrebbe essere concesso anche a coloro che hanno figli minori di 14 anni, soprattutto nel caso in cui questi si ammalino o siano positivi al Covid.

L’attività deve rientrare tra quelle che possono essere esercitate anche da remoto, e si può presentare relativa richiesta se sussistono le seguenti condizioni:

  • avere almeno un figlio sotto i 14 anni, convivente
  • entrambi i genitori devono essere lavoratori, non percepire aiuti statali o aver cessato l’attività
  • solo un genitore può fare richiesta

L’azienda è tenuta a concedere lo smart working, se compatibile con la propria attività, anche senza accordi precedenti e le motivazioni tecnico organizzative per negarlo devono essere comprovate.

Riteniamo che, in caso di genitori con figli under 14 malati o positivi al Covid, debba prevalere sempre il buon senso senza che vengano posti ostacoli nel potere lavorare da remoto.

MONDO IMPRESE e AGRIBUSINESS

 Abbiamo sottoposto all’azienda un elenco di criticità che riguardano il mondo imprese e il segmento Agribusiness.

A nostro avviso quest’ultimo è il settore dove i colleghi stanno facendo maggiore fatica. Oltre alla carenza di organici presente ormai in tutta la filiera, molti colleghi sono stati catapultati in una realtà nuova senza

un’adeguata formazione. Inoltre, questo nuovo progetto è stato avviato in corrispondenza dell’acquisizione del Gruppo UBI, causando un sovrapporsi di criticità su criticità.

Abbiamo invitato l’azienda a prestare una maggiore attenzione a questa realtà, tema oggetto di confronto anche a livello di Delegazioni di Gruppo.

UFFICI CENTRALI BERGAMO

 Abbiamo chiesto chiarimenti sul futuro delle sedi di Bergamo e sulla mensa di via Palazzolo, in quanto circolano voci discordanti e preoccupanti.

L’azienda ci comunica che: sugli stabili in generale NON è stata presa alcuna decisione in quanto vi è ancora parecchio personale dislocato sugli stessi, di conseguenza l’eventuale razionalizzazione degli immobili sarà fatta successivamente e/o in parallelo con la riallocazione del personale, comunque non prima della fine del primo semestre 2023.

Per concludere non possiamo che ribadire quanto sottolineato nei comunicati dei precedenti incontri: l’importanza del dialogo e del coinvolgimento delle OO.SS. è imprescindibile poiché permette di rappresentare le reali condizioni in cui le colleghe e i colleghi si trovano a lavorare e portare avanti le loro istanze.

Bergamo, 19 luglio 2022

 

Rappresentanze Sindacali Aziendali
Provincia di Bergamo
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca – Unisin

FOCUS BERGAMO –  STRUTTURE DI DIREZIONE CENTRALE

Giovedì 21 ottobre 2021 si è svolto l’incontro trimestrale sulla situazione delle strutture di Direzione Centrale dell’Area Bergamo ai sensi dell’art. 7 del Protocollo Relazioni Industriali 14 aprile 2021.

Ci sono stati forniti una rappresentazione e i riferimenti organizzativi di quelle che sono le strutture non di rete presenti nell’Area di Bergamo.

Secondo l’Azienda, il progetto di on boarding delle strutture centrali, volto a supportare tramite una piattaforma informatica dedicata l’integrazione e la valorizzazione professionale dei lavoratori UBI, si è realizzato senza grosse difficoltà.

Ancorché il progetto abbia consentito ai colleghi l’integrazione nella nuova realtà lavorativa, come OO.SS. abbiamo sottolineato che qualche problema lo abbiamo rilevato. In particolare ci sono colleghi che si sono trovati a svolgere attività mai eseguite in precedenza senza un’adeguata formazione e senza tenere in debita considerazione le informazioni raccolte durante i colloqui conoscitivi.

In circostanziati casi la formazione è risultata inadeguata anche per quei colleghi che hanno mantenuto la stessa mansione.

L’azienda si è resa disponibile, per quei colleghi che dovessero ravvisarne la necessità, a prevedere ulteriori momenti di formazione che abbiamo chiesto essere meno teorica e maggiormente di carattere operativo/procedurale in relazione alla specifica attività.

In conseguenza dell’integrazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo il lavoro è evidentemente cambiato e sta richiedendo un notevole sforzo psicofisico.

L’azienda ha raccolto le nostre segnalazioni in merito al lavoro straordinario.

Le Conference Call dovrebbero essere organizzate all’interno dell’orario di lavoro, ed alle colleghe e ai colleghi interessati deve essere necessariamente riconosciuta la prestazione straordinaria secondo le regole contrattuali.

Sempre più spesso ci capita di parlare con colleghi che lavorano ben oltre il proprio orario, senza autorizzazione e senza ricevere alcuna remunerazione, qualche volta anche il sabato e la domenica e durante le assenze per ferie. Questi comportamenti, improntati ad un grande senso di responsabilità connesso allo smaltimento dei carichi di lavoro, evidenziano – ancora una volta – che difficilmente tutte le incombenze possono essere svolte con un’attività ordinaria e, pertanto, abbiamo invitato l’azienda a verificare questo fenomeno.

L’analisi dei dati relativi agli straordinari delle strutture centrali (1.384 dipendenti) che ci sono stati rassegnati, messi a confronto anche con quelli della rete (1.107 dipendenti), fa emergere alcune evidenti sproporzioni che per ora preferiamo non commentare:

 

In merito alle trasferte con destinazione Milano o Torino, che diversi colleghi sono chiamati a effettuare con uno o più mezzi pubblici, abbiamo chiesto di valutare la realizzazione di un servizio di “navette” al fine di limitare il più possibile il disagio che questi spostamenti inevitabilmente implicano (la situazione dei trasporti in Lombardia è ben nota).

Esprimiamo un giudizio positivo su questo primo incontro che ha permesso di entrare nel merito e di focalizzare ancor di più l’attenzione anche sulle problematiche degli Uffici afferenti alle strutture non di Rete.

A tale proposito invitiamo tutti i colleghi a non esitare ad inviarci qualsiasi segnalazione che ritengano degna di attenzione.

 

Bergamo, 08 novembre 2021

 

COORDINAMENTO RSA FISAC CGIL

PROVINCIA DI BERGAMO

B.D.T. = BANCA DEI … TENTATIVI ?!?

Martedì 28 settembre u.s. si è svolto l’incontro trimestrale dell’Area Bergamo ai sensi dell’art. 7 del Protocollo Relazioni Industriali 14 aprile 2021.
Per l’azienda erano presenti il Direttore Commerciale Retail Lombardia Nord, il Responsabile Personale Assistenza Rete, la Responsabile Coordinatore Territoriale Personale Assistenza Rete di Bergamo, il Coordinatore COA Direzione Centrale Relazioni Industriali.
In particolare si è discusso della situazione della Banca dei Territori, mentre per quanto riguarda gli Uffici di Direzione Centrale verrà organizzato uno specifico incontro.

Complessivamente nell’Area Sindacale Bergamo lavorano 2.684 risorse delle quali 1.107 nelle strutture della Banca dei Territori.

La funzione Risorse Umane ha avviato un’intensa attività per colloquiare tutte le colleghi e i colleghi che lavorano nelle strutture della Banca dei Territori entro fine novembre. Al momento sono stati effettuati 666 colloqui pari al 54% circa delle 1.107 risorse.
In risposta alle richieste delle OO.SS. sono state realizzate alcune attività per fornire un concreto supporto e cercare di trovare soluzioni ai problemi, già presenti da anni, che si sono amplificati in occasione dell’integrazione di UBI in ISP.
E’ stato creato un elenco di colleghe e di colleghi a cui è possibile rivolgersi per richiedere informazioni di carattere operativo. Peccato che colleghe e colleghi devono offrire questo prezioso servizio mentre svolgono regolarmente la propria attività e non sempre hanno il tempo sufficiente per fornire il proprio aiuto.
Inoltre l’azienda ha organizzato una quindicina di incontri che hanno coinvolto i Responsabili delle Filiali. I partecipanti hanno potuto condividere difficoltà ed esperienze vissute. Ci auguriamo che questa attività di ascolto possa continuare anche in futuro e possa interessare tutti i colleghi.
L’auspicio è che ci si sforzi veramente di individuare tutte le soluzioni possibili per rendere più semplice svolgere tutte quelle attività che oggi, ancora di più rispetto al passato, presentano criticità e sono fonte di stress e preoccupazione.

I dati sulla fruizione dell’attività formativa potrebbe far pensare che siano state fornite tutte le informazioni necessarie per poter operare in serenità. Purtroppo la realtà è tutt’altra. Spesso i corsi vengono svolti in Filiale, in un ambiente non protetto, con continue distrazioni. Ai colleghi non resta che andare alla ricerca di qualcuno che possa fornire loro indicazioni certe su come operare, ma ci si imbatte spesso in risposte del tipo: “mah”, “forse”, “dovrebbe”, “non mi è mai capitato”, “prova”, ecc… Questo genera un senso di sconforto, di frustrazione, di inadeguatezza, e fa crescere il dubbio che i propri “tentativi” non siano corretti.
Parlando di formazione abbiamo ribadito che i Roll-Playing (i cosiddetti “Teatrini”) sono totalmente inopportuni soprattutto quando ciò non permette di rispettare le misure sull’emergenza coronavirus (COVID-19).

In una situazione di carenza cronica di organici pianificare le attività è veramente complicato. La gestione delle agende, per esempio, è veramente critica e l’assenza di un blocco che impedisca di pianificare più appuntamenti nello stesso giorno e alla stessa ora fa sì che i Gestori vedano presentarsi più clienti nello stesso momento. Ciò crea moltissime discussioni e un fortissimo senso di imbarazzo. Non dimentichiamo che gli appuntamenti vengono fissati da Gestori, clienti, FOL, Responsabili e da altri Gestori. Diversamente da quanto sostenuto dall’azienda spostare un appuntamento è tutt’altro che semplice. Lo ribadiamo con forza: la giornata di lavoro non deve essere dedicata esclusivamente agli appuntamenti commerciali. Una parte del giorno deve essere dedicata per le attività amministrative e per smaltire tutte quelle pratiche (successioni, fideiussioni, gestione dell’archivio) che sono inevitabilmente aumentate e che si sono accumulate anche in seguito alla chiusura e agli accorpamenti delle filiali. L’assenza materiale delle pratiche, delle garanzie, dei contratti di c/c, giacenti presso altre filiali, in qualche caso migrate presso un’altra banca, rende pressoché impossibile lavorare e, soprattutto, espone tutti, lavoratrici, lavoratori e azienda a elevatissimi rischi. Anche per quanto
riguarda la sistemazione della documentazione consegnata agli sportelli, riteniamo opportuno che venga creata una task force dedicata: non è accettabile che venga calata sui colleghi già alle prese con mille attività.

Alle scriventi OO.SS. sta a cuore la salute delle lavoratrici e dei lavoratori.

Purtroppo, nonostante i dati commerciali siano confortanti e testimonino il grandissimo lavoro svolto dalla rete, spesso questi non corrispondo a un clima aziendale sereno.
Abbiamo manifestato la preoccupazione per l’aumento delle assenze per malattia e per il crescere del numero di dimissioni, fenomeni che l’azienda è bene non prenda sotto gamba e per i quali abbiamo chiesto dei dati ufficiali. Non essendo dovuti secondo normativa, l’azienda si è ben guardata dal fornirceli ma, se realmente si desidera avviare un reale rapporto di costruttiva collaborazione, dovrebbero essere svelati.

Anche i risultati dell’Altimetro dimostrano che la situazione non è delle migliori.
A questo proposito l’azienda ha provato a spiegarci che la funzione di questo strumento non è quella di valutare i Responsabili di Filiale, ma di permettere loro di avere una fotografia del clima della propria unità operativa. Secondo noi questo strumento è un’altra inutile fonte di stress.
Se il clima di filiale crolla, così come il senso di appartenenza, è perché sempre più colleghe e colleghi non si riconoscono più in una banca che a parole mette al centro le persone ma nella realtà le deprime, applicando un metodo basato sulle pressioni commerciali che avvilisce la crescita professionale – regolata da norme sui ruoli e percorsi ancora poco trasparenti – e riducendo ogni anno i premi incentivanti, dimostrando così di non apprezzare realmente il grande lavoro svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori soprattutto durante l’Emergenza Sanitaria.

Mortificanti sono anche le informazioni che quotidianamente diversi Gestori delle Risorse Umane forniscono alle colleghe e ai colleghi. Già nell’incontro del 23 luglio scorso avevamo sottolineato quanto spesso venissero fornite risposte fuorvianti che non facevano altro che accrescere stress e confusione.
La situazione purtroppo non è per nulla cambiata quindi ribadiamo con forza che i Gestori delle Risorse Umane non possono e non devono dire cose diverse da quanto previsto dagli accordi.
Alcuni esempi:
– a chi ha figli con meno di 3 anni il part-time deve essere concesso per non meno di 24 mesi, salvo che l’interessato non richieda una durata inferiore.
– la possibilità di riduzione della pausa pranzo è prevista dalla normativa aziendale e deve essere concordata con il Responsabile della propria Unità Operativa. Ci è dispiaciuto apprendere che una diversa interpretazione è dovuta a una del tutto personale iniziativa della Responsabile Coordinatore Territoriale Personale Assistenza Rete di Bergamo. Abbiamo raccolto la disponibilità dell’azienda a rivedere tutte le richieste rifiutate.
A tale proposito invitiamo tutte le colleghe e tutti i colleghi a prendere bene nota di tutto quanto viene detto loro, e di contattare i propri referenti sindacali per un’opportuna verifica dell’esattezza di quanto “registrato”, al fine di valutare quali iniziative intraprendere per sanare eventuali ingiustizie.

Durante questo primo incontro è nuovamente emersa inequivocabilmente l’importanza del dialogo e del coinvolgimento delle OO.SS., a quel che pare le uniche a conoscere con esattezza le reali condizioni in cui le colleghe e i colleghi si trovano a lavorare.
A questo proposito invitiamo tutti i colleghi a non esitare a inviarci qualsiasi segnalazione che ritengano degna di attenzione.

Bergamo, 8 ottobre 2021

 

Rappresentanze Sindacali Aziendali
Provincia di Bergamo
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca – Unisin

VA TUTTO BENE ? E COME VA LA SALUTE DEI DIPENDENTI ISP ?

VA TUTTO BENE ? E COME VA LA SALUTE DEI DIPENDENTI ISP ?

Il giorno 23 luglio si è svolto in modalità remota l’incontro annuale della nuova Direzione Regionale Lombardia Nord. Il direttore regionale Tito Nocentini ha rappresentato l’andamento commerciale della DR e a seguire Marta Sestini, responsabile del Personale e Assistenza rete della direzione Impact, e Luca Dorenti, responsabile del Personale e Assistenza Rete della Direzione Agribusiness, sono intervenuti per esporre nel dettaglio l’attività delle rispettive Direzioni. Nella delegazione aziendale erano presenti, tra gli altri, anche il nuovo responsabile del Personale della DR, Massimiliano Cois, e Flavio Busi, referente per le Relazioni Industriali.
Come OO.SS. abbiamo immediatamente stigmatizzato il ritardo nella convocazione di questo incontro rispetto a quanto avvenuto in passato: il ritardo con cui siamo stati chiamati alla trimestrale ha impedito nei mesi passati un corretto e proficuo confronto che sarebbe stato utile per avere un quadro più adeguato alla difficile realtà in cui era ed è coinvolta la nostra DR, confronto che riteniamo dovuto anche per dimostrare un reale interesse da parte dell’azienda verso i propri dipendenti e le strutture che maggiormente hanno patito l’impatto della pandemia e della riorganizzazione.
Riteniamo detto comportamento fortemente irrispettoso, tanto più che la presentazione di dati commerciali in crescita testimonia ancora una volta il grande lavoro svolto dalla rete; ci dispiace ancora di più che il Dott. Nocentini non abbia potuto trattenersi per tutta la durata del confronto, mancando della dovuta considerazione non tanto per queste OO.SS., quanto delle lavoratrici e dei lavoratori dalle stesse rappresentate/i.
A seguire illustriamo gli argomenti affrontati durante l’incontro.

PRESSIONI COMMERCIALI
A fronte della denuncia di continue e sempre più pesanti pressioni commerciali, che si declinano, in base alla inesauribile creatività e fantasia di alcuni responsabili, nell’ attribuzione di budget individuali, nell’effettuazione delle rilevazioni dei dati commerciali tramite strumenti non ufficiali (file e supporti cartacei prodotti artigianalmente), in riunioni e lynch eccessivamente frequenti che troppe volte si protraggono oltre l’orario di lavoro, nell’assurda richiesta di “previsionali” e infine in comportamenti maleducati, arroganti e spesso velatamente minacciosi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, il direttore regionale ha affermato che la nostra è un’azienda commerciale e, come tale, deve produrre utili, e perciò deve adottare efficaci modalità di indirizzo e controllo dell’attività commerciale, sempre comunque nel rispetto della dignità delle persone e del buon senso.
Mentre siamo assolutamente d’accordo sulla chiosa finale, ci permettiamo di condividere solo parzialmente, in quanto secondo noi riduttiva e parziale, la prima parte della sua affermazione: quando a svolgere l’attività di impresa è una banca, i fini di utilità sociale, che l’ art. 41 della Costituzione attribuisce genericamente alle imprese, e che per l’impresa bancaria sono ulteriormente definiti e dettagliati nell’art. 47, vale a dire l’incoraggiamento e la tutela del risparmio e il coordinamento e il controllo del credito, sono talmente importanti e differenti rispetto agli altri settori economici del Paese al punto che la normativa vigente riserva al settore bancario regole e tutele specifiche; quindi doveri e oneri nei confronti della collettività sono ben superiori rispetto a quelli di una qualsiasi altra “azienda commerciale”, proprio per le specifiche caratteristiche specifica del sistema bancario, non a caso considerato “servizio essenziale”.
Nocentini ha poi dichiarato che E’ VIETATO ATTRIBUIRE BUDGET INDIVIDUALI, e che la Direzione Regionale si è attivata in passato e si attiverà in futuro per evitare che ciò accada“, ha inoltre precisato che “non sono previsti format vari per la raccolta di dati essendo gli stessi disponibili all’interno delle procedure aziendale”.
Vogliamo solo aggiungere che il budget individuale è vietato in qualunque modo venga attribuito: per iscritto, a voce, via WhatsApp, con disegnini, ecc.
Piani di vendita monitorati più volte al giorno, forzati attraverso l’uso, implicito e no, di minacce al dipendente, ossessivamente richiamato alla priorità dei risultati di vendita, accompagnati dalla scientifica umiliazione di chi non raggiunge gli obiettivi ricevuti, inducono nei dipendenti uno stato di frustrazione, che porta alcune/i lavoratrici/tori a decidere di dimettersi, e tante/i altre/i ad un deciso peggioramento della propria salute fisica: stati di ansia, irritabilità, perdita del sonno.
Abbiamo purtroppo diversi riscontri di uso/abuso da parte di colleghe/i di ansiolitici e psicofarmaci.
Sono in forte incremento le mail inviate a medicina del lavoro per la richiesta di visita da parte del medico competente, strumento utile per segnalare il malessere psico-fisico delle/dei dipendenti.
Abbiamo chiesto di avere dati precisi relativi all’entità di questo fenomeno, che certamente mette in evidenza un clima aziendale sempre più opprimente; abbiamo inoltre richiesto un raffronto delle assenze per malattia, al netto di quelle imputabili al Covid-19, tra i primi 6 mesi dell’anno 2020 e i primi 6 mesi di quest’anno. Siamo convinti che il vero problema di Intesa Sanpaolo non sia solo la mole di attività da svolgere quotidianamente, ma il fatto che le colleghe e i colleghi siano costretti a lavorare in condizioni veramente problematiche per problemi procedurali, disorganizzazione, comunicazioni e aggiornamenti inadeguati.
E’ evidente che servono azioni immediate e serie per tutelare la salute psicofisica di tutti coloro che lavorano nel Gruppo Intesa Sanpaolo, a cominciare da una puntuale rilevazione di tutte le criticità presenti.
Quale è stata la soluzione proposta dalla nostra Direzione Regionale? Ci è stato comunicato che è stato organizzato a livello regionale un presidio di supporto psicologico al quale può rivolgersi il personale che vive un momento difficile e complicato dal punto di vista psico-fisico.
E’ INACCETTABILE CHE LA DIREZIONE REGIONALE, A FRONTE DELLA DENUNCIA DI UN CLIMA AZIENDALE PESSIMO E ORMAI INSOSTENIBILE, PROPONGA COME UNICA SOLUZIONE IL SERVIZIO DEL SUPPORTO PSICOLOGICO, RIBALTANDO SULLA SFERA EMOTIVA DELLE “PROPRIE PERSONE” L’ ONERE DI RISOLVERE CRITICITA’ GENERATE DAL MODELLO ORGANIZZATIVO AZIENDALE, E NON SIA IN GRADO DI DARE RISPOSTE CREDIBILI ALLE PROBLEMATICHE EVIDENZIATE.
Il fenomeno non può essere risolto attraverso la semplice istituzione di questo servizio: il problema non sono le persone, ma un modello organizzativo aziendale che obbliga tutte/i a lavorare male. Il supporto psicologico offerto dall’azienda potrebbe essere uno strumento utile ma l’ OBIETTIVO DEVE ESSERE LA PREVENZIONE E NON LA CURA.
L’attività di stimolazione al raggiungimento degli obiettivi commerciali, in sé è del tutto lecita se attuata con modalità corrette e nel sostanziale rispetto degli interessi della clientela; quando però la proposta commerciale si riduce esclusivamente ai prodotti di tutela, diventa un’ossessione, poco motivante nei confronti dei gestori, che posseggono competenze ben più vaste di quel ristretto ambito, e, soprattutto, non sempre rispondente agli effettivi bisogni della clientela. La priorità assoluta data alla tutela impedisce a volte di guadagnare e mantenere la relazione di fiducia con il cliente, arrecando anche in tal modo potenziali danni economici alla banca.

A proposito delle agende e degli appuntamenti, Massimiliano Cois, responsabile regionale del Personale, è stato molto chiaro: se da un lato è concepibile che in una giornata si possa svolgere esclusivamente attività amministrativa, utile a completare e perfezionare le pratiche in corso, dall’altro non è invece logico che il lavoro quotidiano sia dedicato esclusivamente agli appuntamenti commerciali, dal momento che gli stessi necessitano comunque di tempo per la preparazione e di ulteriori passaggi per definire le eventuali operazioni condivise con il cliente.

FORMAZIONE PER MIGRAZIONE/INTEGRAZIONE UBI
La formazione si è rilevata insufficiente e inefficace: le/i colleghe/i provenienti da UBI hanno avuto una formazione inadeguata e gli affiancatori da remoto, sebbene disponibili e preparati, non sono stati comunque sufficienti, anche perché contemporaneamente impegnati nell’attività ordinaria in Filiale. Anche a distanza di oltre tre mesi dall’integrazione esistono forti criticità operative che ricadono sul personale, subissato da richieste e telefonate da parte della clientela proveniente da UBI. Dobbiamo evidenziare inoltre che diverse/i colleghe/i ex UBI sono stati assegnati in ruoli non idonei al proprio trascorso lavorativo e formativo.
Abbiamo evidenziato la totale mancanza di organizzazione, in relazione alla gestione del trasferimento, presso le filiali di atterraggio, dei corredi documentali delle posizioni fiduciarie, delle garanzie, dei contratti di c/c e dei vari contratti perfezionati, per la maggior parte rimasti in filiali ex UBI o ex UBI ad oggi BPER.
Ribadiamo che l’onere della ricerca della “pratica perduta” e l’archiviazione e la sistemazione della stessa non può essere lasciata in carico ai dipendenti che si scontrano quotidianamente anche con l’assenza di spazi adeguati: l’indisponibilità dei documenti impedisce ai colleghi l’adeguata e necessaria consultazione per un responsabile presidio del credito e potrebbe compromettere la validità formale di atti integrativi successivi arrecando grave pregiudizio alla tutela dell’operato dei colleghi.

FILIALI ON LINE
I colloqui avvenuti hanno mostrato scarsa attenzione alle persone, alle quali non è stato ben chiarito quali fossero le attivita da svolgere in FOL, i percorsi di carriera e, in alcuni casi, l’esatta dislocazione della loro sede di lavoro. Le/i colleghe/i vengono trasferite/i anche dopo aver manifestato la propria contrarietà, senza tenere in alcun conto la loro professionalità.
Distaccamenti: va bene portare il lavoro dove c’è il lavoratore, ma vanno garantite le condizioni minime di sicurezza della postazione di lavoro e l’ effettiva possibilità di fruizione di una formazione efficace e costante.

ORGANICI, ACCORPAMENTI E RUOLI PROFESSIONALI
Abbiamo ribadito come la carenza di personale, rispetto alle incombenze da svolgere, sia diventata cronica: questo modello organizzativo standardizzato e indirizzato alla massima produttività scarica sui colleghi di Rete, insufficienti per presidiare le attività ordinarie, tutto il grande disagio e le difficoltà, senza tenere conto di una grossa fetta di clientela ancora abituata ad un modello di servizio completamente diverso.
La filiale continua ad essere il fulcro dell’attività bancaria come dimostra il fatto che durante la pandemia è stato necessario mantenere aperte le filiali in quanto servizio pubblico essenziale; i continui accorpamenti e le chiusure di agenzie, oltre a creare un disagio aggiuntivo alla clientela, determinano ulteriori gravose incombenze per il personale, in un momento già difficile per il riassestamento post migrazione e per gli esiti ancora incerti della pandemia. Questa politica di desertificazione della Rete provoca l’incremento dei clienti in carico alla filiale accorpante, senza che vi sia un corrispondente aumento di personale, e paradossalmente una diminuzione dei portafogli.
In questo contesto lavorativo in continua riorganizzazione, diversi colleghi hanno perso il ruolo e il consolidamento a causa dei trasferimenti. I portafogli in capo al Direttore sono particolarmente rilevanti, sia sotto il profilo numerico che di complessità, e richiedono tempo e competenze per essere seguiti: nella realtà vengono lavorati da tutti i colleghi, sottraendo la possibilità di inserire in percorso nuovi gestori.
Chiediamo che l’attenzione dichiarata nei confronti dei colleghi si manifesti attraverso il reinserimento in percorso per i colleghi a cui è stato interrotto e con la creazione di nuovi portafogli utilizzando la clientela in capo al Direttore.
Infine, dato che l’Azienda ha deciso unilateralmente di eliminare il sistema di rilevazione delle presenze, chiediamo di sensibilizzare i Responsabili nel riconoscimento degli straordinari e delle prestazioni che prevedono la maturazione di PAO (recupero orario di lavoro RAO).

AGRIBUSINESS
La situazione rappresentata dalle OO.SS in merito al comparto Agribusiness è allarmante.
Abbiamo manifestato all’azienda la grave disorganizzazione del nuovo comparto: le/i colleghe/i stigmatizzano la mancata formazione per questo settore perchè la complessità della materia necessiterebbe di professionalità specifiche che non si conseguono in soli tre mesi ma che necessitano di percorsi di formazione definiti per tempi e modi.
Abbiamo inoltre ricordato all’azienda che il numero degli addetti è notevolmente inferiore rispetto al numero degli addetti presenti nel comparto Imprese, tutto ciò non semplifica il lavoro ma anzi provoca ulteriore stress.
Anche in questo ambito abbiamo denunciato all’azienda i numerosi ricorsi alla richiesta di visita del medico competente per il forte disagio che i colleghi vivono sul posto di lavoro.
Chiediamo all’Ufficio del Personale di prestare maggiore attenzione durante i colloqui per eventuali trasferimenti, per evitare di assegnare le/i colleghe/i a ruoli non idonei al proprio trascorso lavorativo e formativo.

CONCLUSIONI
Ci attendiamo dalla Direzione Regionale un forte segnale di cambiamento e di attenzione alla rete, mettendo in atto da subito le misure necessarie atte a migliorare le condizioni di lavoro psico-fisiche dei colleghi e valutiamo anche il ricorso a misure di protesta maggiormente efficaci: riteniamo infatti che troppe volte alle nostre denunce siano seguite solo confortanti parole che nella realtà non hanno contributo a cambiare la grave situazione di disagio e malessere dei colleghi.
Gli argomenti critici che sono stati trattati durante l’incontro sono molti e crediamo vadano affrontati con un taglio che indichi da parte aziendale una netta inversione di rotta, nell’ottica di sostenere i colleghi, a partire da un’organizzazione rivedibile, prevedendo un’assistenza ai colleghi ex-Ubi che sia effettiva, con una formazione concreta e fruibile e con ulteriori momenti di affiancamento.
Il coinvolgimento nella integrazione di Ubi di un‘ area complessa come la nostra avrebbe meritato una ben maggiore attenzione che non trascurasse, come invece più volte riscontrato, il comparto dell’Agribusiness, e avrebbe dovuto prevedere strumenti e azioni che non lasciassero sole/i le/ i colleghe/i a gestire pratiche al ‘buio’, con documentazioni allocate presso filiali cedute.
Una fusione che ha rappresentato un passaggio cruciale e molto impegnativo per quest’Azienda che, tuttavia, non ha mai assolutamente decelerato sulle richieste di budget, sovente declinate con pressioni commerciali tradotte in comportamenti intolleranti e aggressivi. Conseguenza di ciò è stato un incremento sostanziale di colleghe/i che richiedono un supporto psicologico o assumono psicofarmaci, e per alcune/i si è aggiunto anche lo stress correlato al cambiamento.
L’ambiente di lavoro in rete sta divenendo sempre più ostico e il recente ricalcolo della complessità dei portafogli ha creato più di un ‘mal di pancia’, soprattutto con la richiesta aziendale di restituire le indennità erogate dall’inizio dell’anno. Malgrado l’argomento non fosse oggetto di discussione in trimestrale, lo abbiamo comunque portato all’attenzione della Direzione Regionale: come OO.SS. fatichiamo a pensare ad un’azienda che non pratichi una politica lungimirante e che non si prodighi a sostenere e a riconoscere il lavoro e l’impegno dei propri collaboratori. Auspichiamo che la questione possa essere risolta a breve.
Riteniamo che la nascita di questa nuova DR sia anche un’occasione per dare dei segnali positivi che in alcuni (pochi) passaggi abbiamo percepito, anche se in numero ancora esiguo rispetto ai problemi evidenziati nella riunione; ci auguriamo che la neonata DR si prodighi nel tentativo di dare soluzione alle problematiche evidenziate anche attraverso le quotidiane segnalazioni che non manchiamo e non mancheremo di inoltrare all’Azienda.

30 Luglio 2021

I Coordinatori Territoriali e le RSA Gruppo Intesa Sanpaolo Direzione Regionale Lombardia Nord
FABI – FIRST CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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