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ASSEMBLEE A ROMA

ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DEL GRUPPO INTESASANPAOLO DI ROMA
ASSEMBLEE SINDACALI UNITARIE A SOSTEGNO DELLE VERTENZE

PARTECIPATE IN PRESENZA

TROVATE AL SEGUENTE LINK IL CALENDARIO DELLE ASSEMBLEE INDETTE PER IL MESE DI FEBBRAIO PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DEL GRUPPO INTESASANPAOLO DI ROMA PER DISCUTERE INSIEME LA SITUAZIONE AZIENDALE

FATE IL POSSIBILE PER PARTECIPARE

ASSENTARSI PER LE ASSEMBLEE E’ UN VOSTRO DIRITTO/DOVERE

ANNOTATE SUBITO LA DATA DELLA VOSTRA ASSEMBLEA

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TRIMESTRALE AREE ROMA E LAZIO

Il giorno 14 novembre le OO.SS hanno incontrato la delegazione aziendale.

La necessità di un confronto proficuo si perde se, puntualmente, denunciando le inefficienze e i disagi quotidiani che rappresentiamo, non riscontriamo atteggiamenti risolutivi.

Chiediamo, pertanto come OO.SS, che se il miglioramento del clima aziendale è un obiettivo comune, si mettano in pratica soluzioni e provvedimenti concreti finalizzati a modificare l’attuale situazione e non incontri “sterili” che sembrano replicare quelli fatti a Direttori di Area o di Filiale.

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ASSEMBLEE DI BASE PER IL XIX CONGRESSO DELLA CGIL

In tutta Italia, in tutti i luoghi di lavoro, si stanno svolgendo le assemblee di base del XIX congresso della CGIL, il più grande sindacato italiano, costituito ben 113 anni fa.

Nei passaggi assembleari si discuterà dei documenti politici programmatici, si determineranno le linee guida dell’organizzazione per i prossimi anni e si rinnoveranno tutti i quadri sindacali. Per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori sarà un momento fondamentale di partecipazione attiva, di costruzione politica e di confronto.

Per le lavoratrici e i lavoratori di Intesa Sanpaolo di Roma iscritte e iscritti alla FISAC/CGIL si terrà un’unica assemblea, martedì 6 dicembre, raggruppando le quattro diverse Camere del Lavoro presenti sul territorio metropolitano. In via del tutto eccezionale verrà messo a disposizione anche un collegamento da remoto, per coloro che dovessero avere un impedimento a presenziare.   Le operazioni di voto, che riguarderanno solo le iscritte e gli iscritti presenti fisicamente, si svolgeranno invece separatamente, per ciascuna Camera del Lavoro, in quattro diversi seggi, che si apriranno al termine dell’assemblea. L’apertura dei seggi si protrarrà anche alla mattinata di venerdì 7, presso quattro diverse sedi i cui luoghi vi verranno comunicati nei prossimi giorni.

Questo il calendario:

  • Martedì 6 dicembre assemblea per tutte le iscritte e tutti gli iscritti part time di Roma dalle 11,30 a fine turno presso il Centro Congressi Cavour, Via Cavour 50/a;

  • Martedì 6 dicembre assemblea per tutte le iscritte e tutti gli iscritti a tempo pieno di Roma dalle ore 14,40 a fine turno presso il Centro Congresso Cavour, Via Cavour 50/a.

 

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PROSSIMA TRIMESTRALE DELLE AREE ROMA E LAZIO

Carissime colleghe/i, il giorno 14 Novembre p.v. si terrà il periodico incontro trimestrale con la Direzione Regionale e con i Responsabili delle Risorse Umane del Lazio.
Abbiamo, in maniera unitaria, sottoposto preventivamente, in data odierna, all’azienda alcuni quesiti specifici su temi attuali e prospettici di particolare interesse, quali la creazione della nuova banca digitale ISY Bank, la Filiale Digitale, lo smart working, la formazione flessibile, le contestazioni disciplinari, i contratti misti, gli esodi e i pensionamenti.
Attendiamo risposte puntuali ed esaustive, delle quali Vi terremo prontamente informati.
Roma, li 7 Novembre 2022

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TRIMESTRALE AREE LAZIO NORD E SUD

Il giorno 5 luglio le OO.SS. hanno incontrato la delegazione aziendale composta dal Direttore Regionale, dai responsabili delle risorse umane della Regione, dai direttori commerciali e da relazioni industriali.
Le organizzazioni sindacali, unitariamente, hanno esposto le criticità inerenti al nostro territorio, molte delle quali già illustrate nei precedenti incontri, nei quali l’azienda ci aveva assicurato attenzione, senza tuttavia far seguire a ciò dei fatti concreti.

Parliamo di organici, salute e sicurezza, pressioni commerciali, ricadute del nuovo piano d’impresa, formazione.

Il Direttore Regionale ha ascoltato con attenzione gli argomenti esposti dalle organizzazioni sindacali, e ha ribadito il suo massimo impegno e disponibilità, seppur in carica da pochi mesi, per ricercare, insieme alle strutture aziendali dedicate e presenti all’incontro, idonee soluzioni alle diverse e numerose criticità.

Come organizzazioni sindacali non possiamo però ritenerci soddisfatti delle argomentazioni aziendali: alle lodevoli manifestazioni d’intenti che ad ogni incontro ci vengono propinate, si susseguono poi nel concreto atteggiamenti irrispettosi delle persone e delle lavoratrici e dei lavoratori; il lavoro non può far ammalare.

I carichi ed i ritmi di lavoro devono essere sostenibili, gli organici adeguati, i luoghi di lavoro dignitosi, gli obiettivi commerciali sostenibili e realistici rispetto al contesto e “moralmente” rispettosi dei clienti e programmati in un arco temporale congruo. La formazione deve essere effettuata come previsto da normativa, non tra un cliente e l’altro o in pausa pranzo. La transizione digitale porterà un radicale cambiamento nel nostro modo di lavorare, oltre, prevedibilmente, notevoli disagi anche alla clientela che dovranno essere gestiti sempre dai soliti noti. Le condizioni di lavoro, il clima aziendale, la salute, il rispetto dei lavoratori sono principi essenziali ed imprescindibili. I lavoratori non sono numeri ma patrimonio dell’azienda.

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DIREZIONE REG. LAZIO-ABRUZZO: DIREZIONE NUOVA, NUOVA DIREZIONE?

Il 22 marzo 2022 si è tenuto il primo incontro tra la Direzione Regionale Lazio Abruzzo e le OOSS con “il passaggio di testimone” tra i Direttori Regionali Pierluigi Monceri e Roberto Gabrielli.
Dopo un breve saluto della rientrante Responsabile del Personale Antonella Mancini, ha preso la parola il DR uscente Monceri, riepilogando il complesso percorso intrapreso nell’ultimo anno, caratterizzato dall’emergenza Covid e dalla impegnativa integrazione con UBI, rievocando poi gli otto anni di permanenza tutti positivi, e la prima parte del 2022 che è iniziata con i migliori auspici e con buoni dati su gestito, tutela e prestiti.
A seguire è intervenuto il DR entrante Roberto Gabrielli il quale, dopo essersi presentato con un breve excursus della sua vita professionale, si è detto pronto all’ascolto e alla valorizzazione di tutti i colleghi che è uno dei compiti principali che un Direttore Regionale dovrebbe svolgere.
Anche i Direttori Commerciali, presenti tutti all’incontro, hanno evidenziato i risultati positivi sinora conseguiti, merito, come sempre diciamo noi, dell’impegno, del sacrificio e della professionalità profusi dalle colleghe e dai colleghi.
Le OOSS hanno preso atto delle dichiarazioni dei rappresentanti aziendali ma hanno replicato che le lavoratrici e i lavoratori di questa Direzione stentano a trovare segni tangibili di tali riconoscimenti nella vita lavorativa di tutti i giorni caratterizzata sempre, nonostante le continue e incessanti denunce, da una cronica carenza di organici (acuita dalle numerose uscite anticipate per esodo), dalle insufficienti e inadeguate misure a tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e da una quasi totale assenza di supporto, che hanno caricato esclusivamente sulle loro spalle la gravosa gestione della fase emergenziale.

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AREE ROMA E LAZIO: ANNO NUOVO VITA VECCHIA, RIESPLODONO LE PRESSIONI COMMERCIALI

Accantonato finalmente il 2021, con tutte le problematiche che ben conosciamo e che le OO.SS. non hanno mai mancato di segnalare, siamo finalmente entrati nel 2022. Peccato che gli entusiasmi per l’anno nuovo sono stati subito raggelati dall’accoglienza riservataci dai vertici della nostra Direzione Regionale.

Nelle filiali della rete la fine dell’anno appena trascorso è stata caratterizzata da una forte carenza di personale: oltre alla pandemia, si è aggiunto l’improvvido diktat, diramato dall’Ufficio del Personale con mail da toni piuttosto imperativi, di ultimare le ferie non godute. Stesso dicasi per il periodo di inizio anno, caratterizzato dalla fruizione di ferie per i genitori che devono accudire i propri figli in attesa della riapertura delle scuole. Inoltre, con l’aggressività del Covid-19 in esponenziale aumento, si è moltiplicato il numero delle filiali chiuse e dei colleghi costretti a casa.

Il risultato è stato che le poche persone presenti nelle filiali hanno dovuto fronteggiare “l’assalto” legato agli accorpamenti e chiusure delle filiali, a problemi organizzativi e a problemi operativi, come le carte scadute, MyKey non funzionante, richiesta di giacenze medie, etc.., rendendo di fatto impossibile qualsiasi proposito di programmazione commerciale. Con organici così forzosamente ridotti, infatti, i colleghi di nuovo sono stati costretti a decuplicare i propri sforzi per garantire alla clientela il livello di servizio che ci si attende da una banca come la nostra.

Oberati da carichi amministrativi (inesistenti per i vertici) sempre più pesanti, spesso aggrediti da un’utenza esasperata e sottoposti a inaccettabili pressioni commerciali, a volte i colleghi si sono trovati a prendere delle scorciatoie, per togliersi dalla scomoda posizione di “osservati speciali”, a volte commettendo errori puntualmente sanzionati dalla scure dei provvedimenti disciplinari, cui poco interessa la realtà nella quale maturano determinati comportamenti.

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ASSEMBLEA DEI LAVORATORI FOL DI ROMA

In data 24 novembre 2021, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15.00 alle 17:00, si sono tenute due assemblee sindacali della FOL di Roma che hanno visto la presenza di oltre 90 lavoratori.
A fronte dei vari interventi da parte dei partecipanti si sono evidenziati e sottolineati diversi punti, molti fra i quali ormai noti all’azienda, ma che in questa sede si è ritenuto doveroso e fondamentale ribadire.

Riteniamo necessario che nelle prossime trattative con l’Azienda si affrontino i problemi segnalati e si ricerchino le soluzioni per superare divisioni e trattamenti diversi.

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RR.SS.AA. ROMA: PRIMA DI TUTTO LE NOSTRE PERSONE!!! O GLI AFFARI?

Giovedì 7 ottobre si manifestava il primo caso conclamato di contagio Covid 19 presso la Filiale Retail di via del Corso. All’apertura della filiale il giorno seguente, nessun lavoratore è stato avvisato della positività conclamata riscontrata nell’unità produttiva. La Banca avviava un proprio giro d’interviste ai lavoratori a suo avviso esposti al possibile contagio, concludendo che l’isolamento del collega e di 3 suoi contatti “stretti” fosse misura sufficiente a preservare la salute e la sicurezza dell’intera Filiale; nulla disponeva circa eventuali interventi di sanificazione dei locali della stessa, anche se in essi si alternavano decine di colleghi durante la giornata lavorativa.

Nei giorni seguenti veniva accertata la positività di altri colleghi e veniva disposta la sanificazione dei locali della sola filiale retail-exclusive, ignorando colpevolmente che nei locali attigui (delimitati da pareti divisorie di vetro molto più basse rispetto ai soffitti) lavorano le colleghe e i colleghi della Filiale Imprese, i quali in compenso hanno beneficiato dell’irrorazione degli agenti chimici.

Questi i fatti accaduti, che però fanno sorgere alcune domande.

  • Perché la Banca non ha provveduto all’immediata sanificazione dei locali già all’accertamento del primo caso?
  • Chi ha scelto la struttura incaricata dei tamponi antigienici rivelatisi fallaci in seguito, ma che ha seminato ansia e preoccupazione tra coloro che sono stati individuati come “positivi”?
  • Cosa non ha funzionato nel corso di tale indagine? E perché? E con quali conseguenze?
  • E’ questo il concreto esempio di attenzione alle “nostre persone” da parte della Banca? O in merito deve considerarsi maggiormente indicativa la solerzia con cui si è fatta retromarcia sulle chiusure cautelative già disposte, certamente per venire incontro alle esigenze dei clienti (e non per recuperare il ritmo perso nel “passo” commerciale)?

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TRIMESTRALE AREE LAZIO NORD E LAZIO SUD: TUTTO CAMBIA PERCHE’ NULLA CAMBI

Il 28 settembre 2021 si è svolto l’Incontro Trimestrale delle Aree Lazio Nord e Lazio Sud.

Come OO.SS. abbiamo presentato un documento unitario a nome del tavolo sindacale, in cui si sono
evidenziate le principali problematiche inerenti tutte/i lavoratrici e i lavoratori ed in generale il clima
aziendale, con relativi specifici approfondimenti e domande che richiedono risoluzione immediata da
parte aziendale, già promessa in precedenza e a volte disattesa nel concreto quotidiano:
– Salute e sicurezza;
– Pressioni commerciali;
– Gestione e movimentazione dei portafogli commerciali. (portafogli corposi di clienti, soprattutto
con quelli in monte in carico alla Filiale/Direttore, spropositati rispetto agli organichi carenti; gestione
aziendale improntata sul repentino spostamento di controparti senza condivisione con i gestori).
– Richieste e concessione dei part time;
– Necessità di formazione continua e strutturata per i colleghi coinvolti nel processo di fusione UBI
in ISP e per la FOL di Roma;
– Incremento degli organici delle Rete, da troppo tempo ridotti ai minimi termini;
– Accoglimento richieste di trasferimento fra diverse aree commerciali e regioni.
La risposta del Direttore Monceri è stata su alcuni argomenti elusiva, come sulla carenza cronica
degli organici rimandando la soluzione ai tavoli nazionali; o sulla sicurezza, riportando i bassi numeri
di contagi riscontrati nelle filiali senza però riconoscere i ricorrenti episodi di aggressione e le
effettive condizioni di disagio in cui si lavora.
Il tutto in una logica del tutto cambia perché nulla cambi.

L’Azienda, almeno a parole, ha rappresentato la volontà di ascoltare maggiormente le istanze dei
colleghi, al fine di migliorare l’efficienza organizzativa ed operativa, ricordando, tuttavia, che ognuno
deve dare il proprio contributo.
Il proprio contributo, abbiamo sottolineato, i colleghi giornalmente continuano a darlo con il loro
instancabile sacrificio e ci aspettiamo che tutto questo venga finalmente riconosciuto in maniera
tangibile dall’azienda in generale, e dalla Direzione Regionale in particolare, attraverso il loro
contributo fatto di percorsi di sviluppo delle professionalità, investimenti chiari e di lunga durata sui
nostri territori, presa di responsabilità e risoluzione dei problemi.
Questa volta ci aspettiamo un cambio radicale e risultati concreti: se così non fosse valuteremo
tutte le opportune azioni di contrasto.

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FATTI…. NON SOLO PAROLE

Il 27 luglio 2021 si è svolto il primo incontro trimestrale della nuova Direzione Regionale Lazio e Abruzzo alla presenza delle Relazioni Industriali, del Direttore Regionale Pierluigi Monceri, della Responsabile del Personale Mara De Mauri con i relativi responsabili CTPAR della Direzione nonché dei Direttori Commerciali Retail, Imprese ed Exclusive.

Sono intervenuti, inoltre, la responsabile del personale della Direzione Impact Marta Sestini, della Direzione Agribusiness Luca Dorenti, della FOL Enrico Pezzolato e il referente di DR per la Direzione Immobili Sergio Lia.

Il Direttore Regionale in apertura ha evidenziato le difficoltà di risultati riscontrate nei primi due mesi dall’integrazione, manifestando però, subito dopo, soddisfazione per il cambio passo che si è avuto nel mese di giugno e luglio, elogiando le colleghe e i colleghi per lo sforzo profuso in questi mesi, con la consapevolezza delle difficoltà legate all’integrazione durante il periodo pandemico.

Come OO.SS. abbiamo innanzitutto espresso il rammarico riguardo al ritardo della calendarizzazione del primo incontro trimestrale, chiedendo contestualmente l’impegno dell’azienda a programmare entro settembre le prossime trimestrali delle singole aree: Relazioni Industriali ha accolto l’invito ed assunto l’impegno in tal senso.

Abbiamo proseguito nell’evidenziare la carenza organizzativa dell’integrazione con UBI Banca, con una formazione carente, poco efficace e con affiancamento non sempre adeguato a scapito soprattutto delle lavoratrici e lavoratori di provenienza UBI Banca. Questo comporta un disagio a scapito della motivazione e soprattutto della salute di questi lavoratori ancora non pienamente autonomi nella nuova realtà aziendale. A tal scopo abbiamo richiesto che vengano intensificati i processi di affiancamento e formazione per ridurre questi rischi di stress lavoro correlato, e che ci sia, in questo particolare momento, una salvaguardia da eventuali rischi patrimoniali e disciplinari finchè non saranno risolte le problematiche organizzative, formative ed operative ancora presenti. In sostanza abbiamo segnalato un peggioramento complessivo del clima aziendale,  in cui si dà sempre meno importanza al benessere dei colleghi attraverso il continuo “martellamento” al raggiungimento dei budget e con continue riunioni indette fuori orario: prassi che deve cessare immediatamente.

La pandemia ci avrebbe dovuto cambiare in meglio e farci diventare più attenti ai problemi dei colleghi mentre si continua ad esasperarli e a vessarli.

Le OO.SS. hanno richiesto un grande impegno in generale da parte dell’azienda per ridurre i rischi per la salute dei lavoratori. L’impegno si deve concretizzare sia nel ridurre le pressioni commerciali che in un forte investimento nella prevenzione. La tutela delle risorse umane deve rimanere al centro di ogni processo produttivo.

I Direttori Commerciali hanno confermato nei loro interventi la versione sull’andamento   commerciale già fornita dal Direttore Regionale ed in particolare della valenza della consulenza del comparto imprese in questo momento di difficoltà con necessità e opportunità ora di rimodulazione dei finanziamenti COVID sulle specificità dei clienti.

I responsabili del personale di Impact e Agribusiness hanno evidenziato le particolarità delle loro strutturee di quanto il terzo settore e la filiera agricola siano rilevanti sul piano nazionale. Luca Dorenti per Agribusiness  in particolare ha dichiarato che  si sta adoperando con i suoi collaboratori per risolvere le tante criticità emerse pianificando un importante piano formativo, risolvendo i problemi tecnologici e avendo presente quelli di layout e di criticità riguardo agli organici.

Per Agribusiness abbiamo rimarcato l’assenza di un numero adeguato di gestori e di addetti come previsto dall’organico delle filiali neocostituite, di carenze formative, di ritardi nelle necessarie autorizzazioni per il completamento delle istruttorie di affidamento oltre alle difficoltà logistiche su alcuni territori.

Per Impact abbiamo segnalato l’eccessiva estensione dei territori di Frosinone e Viterbo e la “singolare” concentrazione dei due punti operativi abruzzesi su Pescara e Chieti lasciando scoperte interamente le province di L’Aquila e Teramo.  Abbiamo quindi chiesto di valutare l’assimilazione del lavoro e del riparto territoriale su un modello Imprese anziché Retail.

Per la FOL, dopo il recente incontro nazionale, molte tematiche sono state rinviate a quest’ultimo ma si è ribadita la necessità di prevedere una sede aggiuntiva per la Sala FOL di Roma e in generale, per tutto il territorio della DR, di poter utilizzare degli hub in alcune filiali/uffici se distanti da sedi o distaccamenti esistenti. Abbiamo chiesto altresì garanzie circa l’allestimento di postazioni idonee per i distaccamenti singoli FOL in alcune Filiali Retail. Il Dr Pezzolato ha assunto l’impegno ad effettuare tutte le verifiche del caso.

La responsabile del personale Mara De Mauri ha illustrato diversi dati di DR cambiati a seguito della fusione Ubie del perimetro regionale (passato da 6.000 a 4.200 colleghi e da 44 a 29 aree), evidenziando lo sforzo fatto per inserire i nuovi colleghi con: colloqui, formazione e affiancamenti, processo complicato dalla concomitanza della pandemia e dai movimenti effettuati post pandemia per riequilibrare organici. Ha anche comunicato l’inserimento di 15 nuovi colleghi nel supporto mutui per permettere il rilascio graduale di quelli operanti in Sicilia.

Come OO.SS. abbiamo sottolineato, inoltre, l’importanza da porre su specifiche richieste e lavorazioni presenti sui nostri territori in termini occupazionali, organizzativi e di sviluppo, ritenendo di sensibilizzare l’azienda in particolar modo sul futuro di alcune specifiche lavorazioni: Credito Anomalo ex UBI, DCO/DSI per la dislocazione delle sedi in Abruzzo, Supporto Tecnico Crediti DR, FOL, chiedendo di chiariregli scenari futuri che interesseranno le lavorazioni sopra citate, ponendo l’attenzione sulla stabilità occupazionale, territoriale e la crescita professionale delle colleghe e dei colleghi interessati.

L’Azienda ha rappresentato la volontà di ascoltare maggiormente le istanze dei colleghi al fine di migliorare l’efficienza organizzativa ed operativa, ricordando

tuttavia che ognuno, nel rispetto dei ruoli, deve dare il proprio contributo. Un contributo che, abbiamo sottolineato, i colleghi giornalmente continuano a dare all’azienda con il loro instancabile impegno e che invece ci aspettiamo venga finalmente riconosciuto dall’Azienda in maniera tangibile attraverso percorsi di sviluppo delle professionalità e investimenti chiari e di lunga durata sui nostri territori.

Ribadiamo che deve essere posta particolare attenzione al rispetto dei percorsi professionali in essere avendo rilevato numerosi casi di riduzione della complessità dei portafogli con conseguenze negative sia in merito alle indennità che alla crescita professionale ricordando all’azienda delle difficoltà affrontate nel 2020 a causa della pandemia.

Il periodo trascorso è stato sicuramente difficile per tutti ed in particolare per le lavoratrici e dei lavoratori di questa banca per i motivi che conosciamo ed i rappresentanti aziendali non si sono risparmiati nell’attribuire riconoscimenti “verbali” per l’impegno straordinario profuso dal personale, che ha dimostrato il suo valore e le potenzialità insite in questa operazione di fusione e nella situazione pandemica ancora presente. Lo sforzo profuso è stato enorme ed ora c’è grande stanchezza e bisogno di serenità, non certo di continui rimproveri solo perché si è un po’ indietro con gli obiettivi (peraltro sempre più ambiziosi). In tal modo si ottiene l’effetto contrario diffondendo tra il personale solo tensione e senso di inadeguatezza con conseguenze psicologiche.

Noi vorremmo, quindi, che agli elogi seguissero fatti concreti sia nel riconoscimento della professionalità e capacità che nel rispetto del lavoratore come persona con la sua dignità, e non unicamente come partecipante ad un metodo basato solo sui numeri e risultati inseriti in una piattaforma senza tener conto della miriade di attività, problemi e difficoltà che si incontrano nella giornata lavorativa.

Roma, 2 agosto 2021

COORDINAMENTI LAZIO ABRUZZO GRUPPO INTESA SANPAOLO

FABI –FIRST/CISL -FISAC/CGIL –UILCA -UNISIN

Comunicato Unitario Trimestrale Dr Lazio Abruzzo 27 luglio 2021

RR.SS.AA. ROMA E LAZIO: CRONACA DI UN INSUCCESSO

La prima banca del Paese avrebbe potuto fare di meglio di quanto è avvenuto con l’integrazione informatica con Ubi. Soprattutto, ci saremmo evitati migliaia di segnalazioni (anche sui social) di insuccesso, evitando i numerosi attriti tra colleghi e clienti. Soprattutto, avremmo dato una immagine migliore di questa nostra GRANDE BANCA.

Non sappiamo se i vertici di INTESA SANPAOLO siano a conoscenza di quello che sta accadendo nel primo Gruppo bancario del nostro Paese. Una cosa deve essere però chiara: il repentino cambiamento delle procedure informatiche e della normativa interna di riferimento, accompagnate da scarsa ed inadeguata formazione delle risorse, gravate inoltre da pressioni commerciali sui budget recentemente assegnati non tenendo conto delle difficoltà oggettive in cui ci si trova ad operare, rappresentano elementi che espongono i Dipendenti a concreti rischi di varia natura (a mero titolo esemplificativo: operativi, patrimoniali, disciplinari, di azioni da parte della clientela etc …), sia verso l’Azienda che verso i Clienti, oltre che rischi sotto il profilo della sicurezza fisica, considerato il livello di tensione creatosi anche tra la Clientela.

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AREE LAZIO E ROMA: INTESA SANPAOLO È VERAMENTE IL MIGLIOR POSTO DOVE LAVORARE?

Ce lo siamo chiesti assistendo al sorprendente entusiasmo con cui un altissimo numero (assai superiore alle attese) di colleghi ha deciso di aderire al fondo esuberi.
Ce lo siamo chiesti anche osservando il morale a terra dei colleghi che per motivi anagrafici o previdenziali non sono riusciti ad approfittare della finestra di uscita.
Insomma, qualche dubbio su una eventuale risposta affermativa ci è venuta. E siamo andati a chiederci il perché di questi dubbi.

ORGANICI
Tutte le filiali sono pesantemente sotto organico, essenzialmente a causa dei tanti colleghi fuorusciti per esodi o pensioni e non adeguatamente sostituiti.
I gestori base sono divenuti ormai introvabili e molte filiali sono nell’impossibilità di assicurare il servizio di cassa, con conseguenti gravi disagi per la clientela, per il personale e per le filiali limitrofe dotate del citato servizio. A questa incontrovertibile ed ineluttabile carenza di personale non è seguita una contestuale analoga riduzione dei carichi di lavoro, anzi!

PRESSIONI COMMERCIALI
Si è arrivati al punto di pretendere che vengano fissati degli appuntamenti sulla Tutela condivisi, in video conferenza, con i clienti, lo specialista ed il Direttore di Area. Addirittura, si richiede che il Gestore, il giorno precedente l’appuntamento, debba condividere con lo Specialista l’approccio da avere con il cliente. In molti casi, per quanto riguarda gli strumenti finanziari, oltre all’impostazione dell’approccio, si fa esplicito pressante riferimento ai prodotti da collocare prima dell’incontro con il cliente. E allora la domanda è: come si fa a predisporre una proposta che vada incontro alle esigenze assicurative e finanziarie del cliente senza che questi sia presente per manifestare le proprie necessità? Come viene considerata, o meglio non considerata, la professionalità del Gestore che viene, di fatto posto sotto Tutela? E quanto tempo viene sprecato in questo modo? A tutto ciò dobbiamo aggiungere il fatto che i Gestori non sono ormai più in grado di gestire la propria agenda
che è sommersa, senza alcun tipo di filtro, da incontri fissati autonomamente da clienti e da non clienti (spesso per richieste banali risolvibili in autonomia) e dalla FOL che frequentemente fissa appuntamenti di soli quindici minuti per questioni che ne richiederebbero il quadruplo, creando accavallamenti, disagi e potenziali reclami.

PULIZIE E SISTEMI DI PROTEZIONE
La pandemia continua ad avere un forte impatto sulla vita, lavorativa ed extra-lavorativa, di ognuno di noi. E quali sono le misure assunte dalla prima banca italiana per ridurre il pericolo sul personale? Le agenzie hanno, mai come ora, necessità di pulizie approfondite per ridurre il rischio di contagio a tutela della salute di colleghi e clienti. Peccato che gli addetti alle pulizie, nelle poche ore che hanno a disposizione, non riescano neppure ad assicurare un decente normale servizio di pulizia quotidiana.

Altra scelta incomprensibile, superata in questi ultimi giorni grazie alle incessanti pressioni delle OO.SS., dopo quasi un anno dallo scoppio della pandemia, era stata quella di dotare di barriere di plexiglass nonché la promessa di mascherine FFP2 soltanto alcune delle figure presenti in filiale, pretendendo, però, che tutto il personale indistintamente incontri la clientela per la proposizione commerciale, di fatto incrementando i rischi di diffusione del virus.
La situazione insomma non è più sostenibile.

E allora ritorniamo alla domanda iniziale:
“INTESA SANPAOLO È VERAMENTE IL MIGLIOR POSTO
DOVE LAVORARE?

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RSA VITERBO E CIMINA: IL COVID ESISTE !!! E LE PRESSIONI COMMERCIALI PURE!!!

“IL COVID ESISTE” ma non per tutti.

Infatti, mentre tutti i colleghi delle strutture centrali sono invitati dai propri responsabili a lavorare da casa, per il personale delle Filiali si torna a spingere sull’applicazione quasi “AUTISTICA” del metodo commerciale: Contatti – Incontri – Successi.

Sta accadendo in tutta Italia, come leggiamo sui comunicati delle diverse Rsa che escono ormai tutti i giorni e che segnalano un malessere ormai non più sopportabile. Lavoriamo in un’azienda che va benissimo con utili impressionanti ma la sensazione con cui viviamo ogni giorno di lavoro è quella di essere sull’orlo del fallimento!

L’ordine di fare almeno cinque appuntamenti al giorno deriva, a detta dell’azienda, dal semplice rapporto tra il numero dei clienti inseriti nelle iniziative commerciali e il tempo massimo con cui l’azienda vuole la chiusura di dette iniziative. Quindi decidono loro quanti clienti e in che tempi incontrarli, non curanti affatto del fatto che siamo ancora in piena pandemia.

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AREE ROMA E LAZIO: NON CE N’E’ COVIDDI…NELLE FILIALI!

La intranet aziendale dedica alle misure da seguire per il contenimento del Covid una sezione ricca e aggiornata, includendovi anche i riferimenti normativi di rilievo.
Tuttavia, una lettura approfondita delle disposizioni conduce alle riflessioni che seguono.
Nel ‘Manuale di utilizzo degli spazi per il Distanziamento sociale/Modalità comportamentali e di relazione’ leggiamo: “ciascuno deve avere consapevolezza dell’obbligo di rimanere al proprio domicilio e di non entrare in azienda in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia”.
Tale indicazione di comportamento evidentemente non può riguardare i clienti. E i clienti, a quali obblighi devono prestarsi? A nessuno. A loro, per esempio, non viene neanche controllata la temperatura: solo alcuni edifici delle sedi centrali, dove peraltro la clientela non entra, ed una parte delle filiali, infatti, sono provvisti di termoscanner.
Il documento ‘Controlli a cura dei Responsabili delle Unità Organizzativa’, riporta che i singoli responsabili UOG hanno obbligo di vigilanza “Sui comportamenti di eventuali terzi (clienti, consulenti, visitatori e fornitori) presenti nei locali assegnati alla Struttura affinché rispettino i comportamenti e l’uso degli spazi previsti nella banca”.
I Direttori ed i colleghi di Filiale incontrano molte difficoltà nell’ottemperare a questa disposizione; un organico già decimato da prima della pandemia e ora ridotto all’osso rende impossibile la disciplina degli afflussi e dei deflussi all’interno della filiale, salvo in quelle giornate, sempre più rare, in cui magicamente compaiono gli steward.
Sembrerebbe che nella Rete non esista il COVID-19, ma solo impegni commerciali di budget da raggiungere a tutti i costi, in totale spregio della sicurezza e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori.

Purtroppo, come anche molte colleghe e molti colleghi sanno per esperienza diretta, il Covid c’è e la sua diffusione si contrasta attraverso misure concrete.
Pretendiamo che il distanziamento FISICO sia ribadito in tutti gli incontri con i clienti!
Pretendiamo che il mantra commerciale, la parola d’ordine TUTELA, sia rivolta innanzitutto ai propri dipendenti, che quotidianamente utilizzano gli strumenti di protezione nelle filiali per salvaguardare la propria salute, quella dei colleghi e non ultima quella dei clienti.
Pretendiamo che le barriere in plexiglass siano presenti al più presto su tutte le scrivanie dei colleghi a contatto con il pubblico (per essere ancora più chiari: Gestori Base; Gestori Privati; Gestori Aziende Retail; Coordinatori e Direttori) e la dotazione di mascherine FFP2 per sentirci più al sicuro.
Pretendiamo che siano estese le turnazioni a tutte le filiali e aumentato il numero degli steward.
Pretendiamo che, nei casi di positività di colleghe/i o di clienti, le procedure di tracciamento e individuazione dei contatti, di chiusura e sanificazione dei locali e di sospensione del servizio siano attivate immediatamente e che le istruzioni fornite in termini di allontanamento cautelativo dal servizio siano tempestive e univoche e non lasciate alle fantasiose interpretazioni del gestore del personale di turno.

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AREE LAZIO SUD E LAZIO NORD: (NON) ARMATEVI E PARTITE!!!!

In data 3 novembre si è tenuta in “modalità a distanza” la Trimestrale di Area Lazio Nord e Sud. Presenti, oltre le OO.SS., il Direttore Regionale Pierluigi Monceri, il Responsabile del Personale Giorgio Sartori insieme ai Responsabili CTPAR di Area Michele Carafa e Serena Fabbi e per Relazioni Industriali Enzo Vozza, Marica Di Marzo e Fabrizio Poggini.

I toni e l’atteggiamento aziendale, anche in questa occasione come in altre, sono stati stucchevolmente e
falsamente disponibili e tranquillizzanti, rendendo evidente la distanza che divide la “rappresentazione” della realtà della dirigenza da quello che si vive sulla pelle giornalmente nei luoghi di lavoro.

Alla luce di un contesto normativo in evoluzione che prevede la possibilità di stabilire regole più stringenti a livello locale o anche a livello nazionale, se l’azienda veramente si sentisse vicina alle persone come dichiara, dovrebbe, in questa fase di recrudescenza della pandemia, dare la priorità alla salute ed alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, ribadendo la necessità di applicazione di modalità operative per la rete della nostra regione simili a quelle già definite per le zone rosse con un innalzamento del presidio del rischio che permetta, in uno scenario come questo, di fare tutti quel qualcosa in più nella direzione della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, che è il bene primario da tutelare.

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COORDINATORI RRSSAA DI ROMA E DEL LAZIO: AI CLIENTI XME PROTEZIONE, E ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI ?

Abbiamo iniziato con un gioco di parole fin troppo banale. Sappiamo tutti che il “mantra” viene ripetuto quotidianamente in maniera ossessiva al fine di ricordare a tutti i colleghi che i risultati commerciali da raggiungere continuano ad essere gli obiettivi principali del nostro lavoro.
Ma siamo sicuri che la banca abbia capito in quale contesto siamo? L ‘emergenza Covid non appartiene al passato, il virus circola nel nostro paese e si succedono le normative nazionali/regionali per contenere e ridurre I contagi. Nel frattempo i colleghi si ammalano sempre più, e sono sempre di più coloro che sono in allontanamento cautelativo dal servizio.
QUALE PROTEZIONE VIENE ASSICURATA AI LAVORATORI?
I messaggi che l’azienda diffonde sono coerenti con i comportamenti attuati nella organizzazione quotidiana del lavoro? Come si possono conciliare le dichiarazioni del Top Management sulla centralità della persona con le continue pressioni commerciali? Come si possono garantire la salute e la sicurezza delle persone quando in molte postazioni dei gestori non è possibile mantenere il distanziamento previsto con il cliente, mancano i kit di igienizzazione e mancano  totalmente gli stewards? Questi ultimi sarebbero fondamentali per impedire gli assembramenti, nella gestione degli ingressi e delle uscite, e per far rispettare il numero delle presenze massime all’interno dei locali aziendali.

In questi giorni, grazie alla nostra tenacia, abbiamo ottenuto dalla banca l’impegno di installare i pannelli di plexiglass in cassa e nelle postazioni di accoglienza… ma questo non può bastare. Serve, senza più indugiare, che le barriere di protezione vengano installate in corrispondenza di tutte le postazioni dei colleghi a contatto con il pubblico, per poterci preservare da un eventuale contagio.
Eppure, di fronte ad una inevitabile crescita continua di tensione ed ansia dei clienti e dei colleghi servirebbe calma, prudenza e ponderazione. Vorremmo un’azienda presente accanto ai lavoratori in grado di accogliere e gestire le loro esigenze. Invece i lavoratori sono abbandonati a sé stessi, sempre più frequentemente destinatari di minacce e aggressioni verbali e/o fisiche provenienti dai clienti. Nello stesso tempo, da remoto, i capi area sollecitano le richieste più assurde, come quella inqualificabile di riempire le agende con appuntamenti commerciali, anche inventati, pur di inserire qualcosa e quindi non fare una cattiva figura con i propri capi, dimostrando la totale assenza di buonsenso. Ma costoro lo sanno che in questo periodo di emergenza gli incontri devono essere limitati il più possibile, se non del tutto inibiti?
Telefonate, mail, messaggi internet e continue riunioni via Skype. Questo è il contributo fattivo di molti responsabili commerciali. Niente altro!
E di più, altre domande ancora: le strutture di governance della banca lo sanno come si vive nelle filiali? Sanno in quali condizioni lavorano i colleghi? Lo sanno quale eroico impegno ci voglia per gestire giorno per giorno le paure, le ansie, le inquietudini dei milioni di cittadini italiani nostri clienti affrontando disagi, difficoltà, stanchezza, stress?
Ma in questa fase ed in  questo momento era il caso di continuare a disporre trasferimenti, dettati dalle sole logiche commerciali? Ma non era meglio e più utile, per le colleghe e i colleghi, adoperarsi concretamente per fornire il maggior numero di PC portatili necessari per lo Smart Working?
Piuttosto che le chiamate o le mail per ricordare loro di pianificare le ferie e di terminare i corsi, le lavoratrici e i lavoratori avrebbero preferito un aiuto concreto per fare fronte al fiume delle telefonate che quotidianamente sommerge le filiali, magari distribuendo diversamente le risorse a disposizione o assumendo finalmente nuovo personale sulla rete.
Dove è il sostegno delle strutture di assistenza alla rete? Dove è questo aiuto?
Ed ancora: come si giustifica la mancata verifica sulla conformità alle norme anti-contagio degli impianti di climatizzazione e dei prodotti per la sanificazione utilizzati dalle ditte incaricate delle pulizie? Richieste fatte dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza ormai dall’inizio della pandemia. Perchè non sono state fatte le verifiche? Cosa si aspetta?
Infine, siamo sicuri che stiamo gestendo il cd “triage”, la procedura interna di individuazione dei possibili casi o contatti COVID, in modo opportuno? Tra la segnalazione fatta dai colleghi in caso di possibili sintomi e la prese in carico del problema dalle strutture deputate a svolgere questa delicata mansione, passano giornate intere. In che modo questi colleghi, che fanno un lavoro encomiabile, sono costretti ad effettuare le indagini costretti come sono a lavorare fino a tarda sera o nei fine settimana, con il rischio di non eseguire con la necessaria scrupolosità e il dovuto rispetto della privacy questo compito fondamentale, proprio nel momento in cui assistiamo alla preoccupante recrudescenza
dell’epidemia?
Pensiamo che molte, troppe cose siano da cambiare. Subito. Non ci possiamo più permettere superficialità e disorganizzazione. Non possiamo più consentire condizioni di lavoro insopportabili fatte di stress e paura. Non possiamo più tollerare che alle quattro del pomeriggio arrivino delle telefonate del tipo “non avete ancora capito che se non vendete i prodotti sono guai grossi per tutti?…”. Con la salute non si scherza ed il Covid non è un gioco.

Piantiamola con questi comportamenti. Piantiamola con la protervia dei toni, con il pressapochismo delle affermazioni, con il menefreghismo degli atteggiamenti. Siamo straordinariamente seri nel dirlo. Siate straordinariamente seri nel farlo.

Roma 30 ottobre 2020

COORDINATORI RRSSAA DI ROMA E DEL LAZIO

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AREA ROMA: QUALCHE CHIARIMENTO SULL’OFFERTA FUORI SEDE

Con l’emanazione delle “Regole in tema di offerta fuori sede e mediante tecniche di comunicazione a distanza della Divisione Banca dei Territori”, di cui alla Circolare 748/2019 del 2 ottobre 2019, Intesa Sanpaolo ha inteso disciplinare l’attività fuori sede dei dipendenti della Divisione Banca dei Territori.

Per le filiali retail ed imprese la promozione ed il collocamento dei Prodotti Assicurativi Bancari (non d’Investimento) prevede l’iscrizione alla sez. E del RUI ed il conferimento di mandato specifico da parte della Banca al direttore di filiale, al coordinatore commerciale ed al gestore imprese, rendendoli così identificabili quali soggetti abilitati all’attività fuori sede.

Ad oltre 3 mesi dall’emanazione della circolare sopra evidenziata e dopo un’indagine conoscitiva svolta presso varie filiali imprese e retail della banca, ci risulta che solo qualche addetto adibito all’attività fuori sede, stia ricevendo in questi giorni tale mandato.

In assenza di entrambi i requisiti invitiamo i colleghi a valutare attentamente lo svolgimento di attività che possano configurarsi come fuori sede, onde evitare eventuali rischi di mancata conformità alle previsioni aziendali e di legge.

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AREE ROMA E LAZIO: PUNTO A CAPO DI SETTEMBRE/OTTOBRE 2019

Ecco il numero si settembre/ottobre 2019 di Punto a Capo:

– Rivo…anzi involuzioni organizzative: passano i mesi e gli anni e abbiamo sempre più la conferma che i continui cambiamenti aziendali non sono leffetto di ragionate programmazioni, ma piuttosto lepifenomeno di politiche di piccolo cabotaggio, di azioni di ripiego. Diventano insomma il frutto di approssimazioni successive, dettate da diffuso dilettantismo e mancanza di cognizione di causa.

 – Incident…di percorso: un problema risolvibile in cinque minuti ha girato per trentacinque giorni, impegnando chissà quante persone e quanto tempo! Si fa presto a chiamare la procedura 4YOUsperando di non rimanere vittima anche noi tutti di un incident”!

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RSA VITERBO E CIMINA:TORNIAMO SULL’ARGOMENTO DELLE PRESSIONI COMMERCIALI

Purtroppo, a breve distanza dal precedente volantino, dobbiamo ritornare sull’argomento delle pressioni commerciali, per stigmatizzare l’ennesimo comportamento dei capi area riguardo al cosiddetto “for funding”.

Questi geni sono riusciti a trasformare l’occasione di fare beneficienza in una gara a chi versa di più, perché “Barrese e Monceri ci hanno messo la faccia, hanno preso l’impegno” e quindi dovete contribuire.

In pratica hanno stabilito un budget anche per la beneficienza (si parla di 20000 euro), fanno a gara a chi raccoglie di più, immaginiamo per fare bella figura, e, ripetutamente e con insistenza, fanno pressioni per raccogliere fondi attraverso i direttori di filiale.

A noi sembra un comportamento surreale: da sempre, come OO.SS e come privati cittadini, abbiamo sostenuto volontariamente varie associazioni ma farlo in questi termini ci sembra assurdo.

Come un re Mida al contrario, riescono a rovinare ogni cosa che toccano…

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PRESSIONI COMMERCIALI

All’interno delle nostre aree di riferimento gli accordi sottoscritti sia a livello di gruppo che in ABI, riguardanti le Politiche Commerciali sembrerebbero del tutto sconosciuti.

Ci poniamo la seguente domanda: ma i nostri responsabili di Area sono a conoscenza degli accordi sottoscritti a livello nazionale e aziendale in merito alle Politiche Commerciali?

Perché, se è vero che ognuno deve eseguire il compito affidato, è altrettanto vero che nessuno può interpretare lo stesso in modo a dir poco anomalo.

Per esemplificare ci sono giunte voci anche di possibili INTRODUZIONI DI ITER OPERATIVI E DI   COMUNICAZIONE da attuare con improbabili accoppiamenti di filiali non supportati dal Sistema Informativo, con possibili imprevedibili sviluppi, che potrebbero mettere in discussione alcune figure professionali già esistenti in filiale. Voci, queste, mai ascoltate in nessuno dei precedenti accordi già citati.

A tal uopo vorremmo porre l’accento che:

Non è possibile stilare graduatorie non solo tra filiali ma anche e soprattutto fra colleghi.

Non è nei poteri dei capi area la gestione del personale: è una figura prettamente commerciale

A tal proposito è giusto e necessario che gli specialisti si riapproprino delle loro prerogative.

Non si può richiedere, in nessun modo, ai colleghi la produzione giornaliera e/o il numero di appuntamenti effettuati; la piattaforma ABC è l’unico strumento messo a disposizione proprio dall’azienda a tale scopo.  inoltre, a proposito del numero degli incontri giornalieri, la banca ha più volte affermato, tramite i suoi rappresentanti, che non vi sia l’obbligo di eseguire un numero stabilito di incontri al giorno; ciò che viene chiesto è che tutti i clienti siano contattati in un tempo congruo, ruotando tutto il portafoglio.

Lo stesso dicasi per la compilazione delle agende: devono essere registrate tutte le attività svolte e non solo gli appuntamenti fissati.

Non esistere nessun obbligo di reperibilità in capo ai dipendenti men che meno ai titolari e anche i nuovi strumenti messi a disposizione dall’Azienda non sono forniti con la finalità di essere reperibili.

In merito allo smartphone aziendale, con tanto di numero personale, sottolineiamo che non esiste alcun obbligo di tenerlo acceso fuori dall’orario di lavoro men che meno durante i periodi di ferie cosa più volte ribadita dall’Azienda stessa in più occasioni.

Pur non condividendo molte scelte aziendali in proposito, siamo consapevoli che l’azienda ha necessità di produrre risultati e utili, ma pretendiamo che questo avvenga nel rispetto delle regole e della dignità delle persone.

AI COLLEGHI CHIEDIAMO DI RISPETTARE LE REGOLE CHE SONO SCRITTE A LORO GARANZIA.

Inoltre chiediamo di segnalarci tempestivamente qualsiasi abuso o violazione di cui ci faremo carico per segnalarli agli organi competenti.

All’azienda chiediamo un cambio di cultura radicale che riduca la distanza tra le parole e i fatti.

Viterbo 29/07/2019

R.S.A aree Viterbo e Cimina

Fabi                        Fisac Cgil                 Unisin

TRIMESTRALI AREA LAZIO ROMA

I giorni 5 e 8 Luglio 2019 si sono tenuti gli incontri Trimestrali di Area Lazio ed Area Roma, alla
presenza dei rappresentanti delle Relazioni Industriali, del Responsabile del Personale della Direzione
Regionale e dei responsabili del personale delle due Aree.
Le trimestrali si sono aperte con l’illustrazione da parte della Direzione Regionale dei dati relativi ad
organici, formazione, orari di lavoro, distribuzione territoriale, sicurezza, ruoli e figure professionali,
complessità di Filiali e Portafogli. Inoltre, sono state presentate le slides sui dati di andamento anno
2018 relativamente al Sistema di Valutazione delle Prestazioni, Premio Variabile di Risultato e
Sistema Eccellenza Tutela.
Le OO.SS. hanno rappresentato le criticità di organici, clima e della impossibilità di svolgere
correttamente la formazione flessibile e gli affiancamenti formativi. Abbiamo sottolineato con forza
(in alcuni casi anche con la lettura di mail e/o note) il perdurare delle indebite pressioni commerciali
da parte di diversi Direttori di Area ed in generale di tutte le funzioni commerciali coinvolte,
evidenziando come tali pressioni, sempre più insostenibili nonostante le ripetute segnalazioni da parte
nostra, stiano accentuando l’ormai cronico stato di malessere di tutti i lavoratori dell’area, già
fortemente minato dal perdurare della carenza di personale fin troppe volte denunciata dalle stesse
OO.SS.
L’Azienda ha dichiarato che iniziative “fuori dalle regole”, come le minacce, le intimidazioni, le
proibizioni non codificate dalle regole, di qualsivoglia genere, da chiunque attuate, ancorché da
personale con funzioni direttive, sono da considerarsi esclusivamente iniziative personali che sono
biasimate da tutta la Direzione Regionale, disponibile ad intervenire per far cessare tali
comportamenti.
A questa ennesima dichiarazione di intenti dell’Azienda abbiamo replicato dicendo che si deve fare
molta attenzione al modo in cui i propri “messaggi” vengono trasmessi dai vari livelli della catena di
comando e come arrivano alle colleghe e ai colleghi, a cui molti Direttori, di Area e di Filiale,
continuano a richiedere prestazioni solo in termini di dati, con una mera e deprimente contabilità dei
contatti e degli appuntamenti senza alcuna analisi del contesto economico in cui ci troviamo.
In merito alla carenza di organici, il tavolo aziendale ha dichiarato che sulla Rete il problema non
sussiste e che non vi sono criticità sulla programmazione delle ferie, ribadendo che il numero di
risorse attuale è sufficiente per l’operatività in essere: la recente ridistribuzione dei portafogli small
business ancora in via di efficientamento nelle filiali retail, a loro parere, conferma un organico “quasi
in esubero”.
Anche su questo punto le OOSS hanno fortemente criticato le affermazioni aziendali più volte ripetute
nel corso degli ultimi mesi che non trovano riscontro nella quotidianità (Filiali con difficoltà ad aprire
e con portafogli senza Gestore) e a volte palesemente in contrasto con le soluzioni spesso prospettate
quali accorpamenti di Filiali, dalle quali la nuova Filiale accorpante sembra essere più in difficoltà di
prima, con più carico di lavoro e in media meno risorse.
A ciò si aggiunge la difficilissima gestione, generatasi dal 28/01/2019 con la partenza del nuovo
modello di servizio, dei portafogli aziende con più di 400 clienti (situazione molto diffusa), che rende
quasi impossibile una perfetta conoscenza e presidio commerciale della clientela, così come richiesto
dall’azienda, andando nel frattempo ad aumentare quella parte di lavoro che definiamo come
amministrativo e che sebbene non porti ad una vendita immediata, rappresenta una porzione
fondamentale del lavoro bancario, spesso anche ritorno economico, ma che soprattutto ha delle
responsabilità dirette e penali per i lavoratori coinvolti; a tal proposito abbiamo evidenziato un
preoccupante incremento del numero di richiami disciplinari ai sensi dell’art.7 ex lege 300, nello
stretto ambito del lavoro sopra citato.
Altra evidenziazione è stata quella dei portafogli in monte, in capo al Direttore di Filiale, composti
mediamente da 1500 clienti, considerati “a bassa redditività”, ma che posseggono da 1 a 3
prodotti/servizi, inseriti in diverse campagne commerciali e che devono essere comunque
serviti/lavorati.
Abbiamo chiesto attenzione, inoltre, che ai direttori che perdano il percorso in caso di diminuzione
di complessità della filiale venga consentito di completare e consolidare anticipatamente i percorsi
avviati.
In merito alla FOL di Roma abbiamo ancora una volta denunciato la mancanza di volontà da parte
dell’azienda di potenziamento della FOL: per quanto ci sia stato comunicato che, forse, a breve ci
sarà qualche intervento, questo luogo di lavoro è ancora ben lontano dal raggiungere un adeguato
standard di organici, tale da consentire una turnazione efficace e non penalizzante per le lavoratrici
ed i lavoratori.
Interessanti i dati sullo smart working, che attualmente vede coinvolte principalmente gli appartenenti
alle strutture di Direzione Regionale. Nel mondo del Corporate invece il dato è quasi incredibilmente
nullo; questo prezioso strumento di conciliazione tempi di vita e di lavoro che nel resto d’Italia
funziona e molto bene, a Roma è utilizzato sono marginalmente. Abbiamo richiesto all’Azienda di
intervenire energicamente sui responsabili delle strutture di Corporate presenti a Roma (Via Zucchelli
– Via del Corso), particolarmente “affezionati” alle proprie colleghe e ai propri colleghi tanto da
volerne la presenza continua, affinché si uniformino, da subito, al resto del mondo Intesa Sanpaolo.
Abbiamo richiesto ancora una volta dei presidi HUB aggiuntivi a quelli unici di Via Lamaro e Via
Franceschini perché Roma, la città che presenta la maggiore estensione territoriale di Italia con più
di 3.000 dipendenti, non può avere solo due HUB tra l’altro ubicati entrambi nella zona est della città.
Si è sottolineato all’azienda come nonostante le dichiarazioni di grande attenzione ed importanza
incentrate sul tema della Formazione, come elemento fondante della crescita personale e
professionale, ci siano delle forzature nell’ambito della tempistica e metodologia di fruizione della
stessa, che ricordiamo va eseguita strettamente negli orari di lavoro in Filiale e/o Ufficio, previa
specifica pianificazione, oppure con gli appositi strumenti aziendali (tablet e/o pc portatile) a casa
con le giornate dedicate per la formazione a distanza.
A tal proposito, in base alle nostre segnalazioni, l’Azienda si è resa immediatamente disponibile a
correggere i comportanti non consoni, che non permettono la giusta ed adeguata fruizione,
specificando che effettuerà un ulteriore passaggio a tutti i vari responsabili di Filiali/Uffici, al fine di
sottolineare l’importanza dell’argomento e facilitarne la fruizione. Ricordiamo che la Formazione
Flessibile può essere fruita nel limite massimo di 8 giorni annui e che nell’intranet aziendale ci sono
tutte le normative che la regolano.
In conclusione, ci sembra chiaro che nonostante le funzioni aziendali locali si sforzino di migliorare
le cose, tuttavia la grande spinta commerciale per il raggiungimento dei risultati aziendali prevale su
qualsiasi altra esigenza e condizione di benessere dei lavoratori nonostante le dichiarazioni del
responsabile della Banca dei Territori che nella realtà si dimostrano tardive ed insufficienti. (Se è così
basta realizzare alcune delle richieste formulate da tempo dal sindacato; se non si è fatto fino ad ora
vuol dire che non si vuol fare….). Vero è che ogni sforzo su base territoriale può essere vanificato
dalla mancanza di chiarezza nel rapporto comunicativo fra le varie anime della Azienda che rende
difficile coniugare risultati commerciali con attenzione della persona a tutti i livelli. Ma se le pressanti
politiche commerciali aziendali portano alla resa e demotivano molte persone di provata capacità ed
esperienza di fronte a obiettivi impossibili e mal calibrati allora il problema non è solo di quali siano
le scelte aziendali nazionali ma riguarda nello specifico anche la nostra Direzione Regionale.
Abbiamo concordato a livello nazionale il pagamento del PVR e del Set in base a principi di chiarezza,
trasparenza ed esigibilità perciò occorre che almeno i premi spesso non vengano vanificati da
provvedimenti disciplinari o da obiettivi poco comprensibili e prevedibili, come è accaduto invece
sul nostro territorio. É sbagliato pensare che i risultati si possano migliorare aumentando la spinta e
la pressione e intensificando i ritmi lavorativi e non invece attraverso un grandioso investimento
formativo motivazionale e premiante sul personale, che attenzione non sarebbe un costo ma un
investimento.
In attesa del prossimo autunno, durante il quale lo svolgimento delle trattative del prossimo CCNL
tra ABI e organizzazioni sindacali renderà chiare le vere intenzioni delle controparti in merito alla
piattaforma presentata e votata al 99% dai lavoratori, le OOSS delle Aree Roma e Lazio in coerenza
con quanto affermato si dichiarano pronte a mettere in campo azioni e strumenti perché le tutele e le
condizioni di lavoro nel nostro territorio siano garantite sempre e comunque e questo lo si potrà fare
esclusivamente trovando soluzioni concrete sui cui confrontarsi positivamente…altrimenti agiremo
di conseguenza.
Roma, 25/7/2019
FABI – FIRST/CISL –FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
COORDINAMENTI TERRITORIALI AREA ROMA-LAZIO

ROMA: ASSEMBLEA DEI LAVORATORI DI BANCA PROSSIMA

In data 28 gennaio 2019 si è tenuta presso la Filiale Territoriale Lazio di Banca Prossima una coinvolgente Assemblea di tutti i lavoratori dell’Unità produttiva, assemblea che ha messo in risalto le forti criticità legali, organizzative, ed operative che da sempre hanno caratterizzato le attività della Banca nello specifico territorio.

I colleghi della Filale Territoriale Lazio di Banca Prossima, in relazione ai punti posti in evidenza, sono seriamente preoccupati per il loro futuro e auspicano le adeguate risposte da parte dell’Azienda, rimasta indifferente sino ad oggi generando una forte demotivazione e sfiducia da parte dei lavoratori minandone il senso di appartenenza, valore fondante della Banca alle sue origini.

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