BURNOUT: condizione legata allo stress lavoro-correlato, che porta il soggetto all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche, alla manifestazione di sintomi psicologici negativi.
Questa NON è solo una definizione tecnica teorica, ma la situazione REALE in cui si trovano tanti colleghi della Rete: le persone ormai non ce la fanno più, si sentono esauriti, prostrati affaticati e depressi.
Se l’Azienda (con la A maiuscola) non ne fosse a conoscenza, facciamo un breve riepilogo della situazione attuale nelle filiali:
Gli organici sono ridotti oltre ogni possibile umana immaginazione, i pochissimi colleghi che restano sono costretti a gestire carichi di lavoro inevitabilmente sempre più pesanti. Gli accorpamenti delle filiali NON risolvono il problema, anzi lo aumentano: i clienti di filiale accorpata e accorpante si sommano, ma non succede MAI lo stesso per il personale che invece viene ridotto.
L’effetto che si verifica è che i portafogli dei gestori Retail e Aziende siano saturi, e che il cosiddetto “portafoglio in monte”, in capo ai Direttori, assuma di per sé le dimensioni di una filiale medio piccola.
Il quadro appena riportato è ulteriormente aggravato dal fatto che anche i Gestori Base sono diventati una figura rarissima.
Nonostante la narrazione aziendale, secondo la quale viviamo in un’epoca completamente tecnologica, dove le persone hanno un approccio puramente digitale ai servizi base, e che tutta la parte amministrativa si possa svolgere in una manciata di minuti (attenzione SPOILER ALERT!), la REALTA’, è tutt’altra cosa.
Le filiali straripano di persone (come potrebbe essere diversamente visti gli accorpamenti?), i telefoni delle strutture squillano incessantemente, le procedure hanno costanti problemi ed il lavoro amministrativo non accenna a diminuire.
Non dimentichiamoci delle immancabili pressioni commerciali: secondo alcuni CapiArea al 4 di gennaio si è già indietro rispetto al budget. Budget che, oltretutto, sono aumentati in modo esponenziale, ignorando la costante riduzione di organico presente in Rete.
Questa situazione negativa ed allarmante è voluta o è solo la conseguenza di modelli organizzativi sbagliati?
Viene spesso sottolineato che siamo in un periodo di transizione, è però ormai evidente che questa transizione non è gestita, non è accompagnata e viene soprattutto fatta sulla pelle dei colleghi.
Tutto ciò è insostenibile ed inaccettabile.
Data l’attenzione che l’Azienda manifesta (a parole) in ogni occasione per il benessere dei dipendenti non possiamo che pensare che tutto questo derivi da scelte organizzative errate basate su modelli gestionali teorici fuori dalla realtà che dovrebbero essere rivisti e corretti per dare sostanza alle belle parole che sentiamo e leggiamo sul benessere lavorativo che non c’è o, almeno, non c’è per i colleghi delle Filiali.
Parma, 05.02.2025
COORDINATORI FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN
AREA EMILIA OVEST
Una banca sospesa tra uscite di personale, mancate sostituzioni, obiettivi ambiziosi, crescenti e insostenibili.
Siamo già al 16 gennaio, tante colleghe e colleghi sono uscite/i per esodo e pensionamento il 31 dicembre 2024 ed in alcune aree abbiamo avuto anche dei licenziamenti a seguito di provvedimenti disciplinari e dimissioni volontarie. Quella carenza di personale nella rete, che da tempo andiamo denunciando, sta assumendo ormai un carattere strutturale.
Eppure, le uscite per esodo sono programmate dalla banca e non costituiscono affatto un elemento di sorpresa. Non è quindi accettabile che, a fronte di queste uscite, la gestione del personale non sia in grado di pianificare le opportune sostituzioni, formando le persone per inserirle nei nuovi ruoli rimasti scoperti. Quello che davvero serve sono nuove assunzioni in rete e una formazione davvero efficace per qualificare il personale. Invece, a fronte della riduzione degli organici, l’unica strategia perseguita dall’azienda, per raggiungere la produttività desiderata, è quella di assegnare obiettivi commerciali insostenibili ed intensificare le pressioni commerciali sulle colleghe e sui colleghi rimasti in servizio.
Da parte nostra ricordiamo alle lavoratrici e ai lavoratori che la nostra prestazione lavorativa è una obbligazione “di mezzi” (non “di risultato”): non esiste nessun budget da “rispettare”!
In uno scenario aziendale e congiunturale di cambiamenti continui e sempre più accelerati, le colleghe e i colleghi avrebbero bisogno piuttosto di serenità lavorativa, anche quale presupposto competitivo nell’interesse dell’azienda stessa, soprattutto se si considera che si è appena concluso un anno complicato nel quale le lavoratrici e i lavoratori hanno sempre dato il meglio, per portare la propria filiale a conseguire gli obiettivi assegnati. Riscontrare invece che venga “preteso” con disarmante indifferenza il “rispetto” del “passo giornaliero” ha dell’incredibile! Già il 2 di gennaio venivano chiesti i risultati e qualcuno si è portato avanti con il lavoro chiedendoli il 28 dicembre dello scorso anno! In molti casi ciò avviene perfino in filiali dove negli stessi giorni veniva comunicato il raggiungimento dell’”eccellenza” per il 2024!
Oggi come non mai, è invece il momento di porre veramente il benessere e la dignità delle persone al centro, soprattutto in un contesto di cambiamenti radicali, di innovazioni organizzative, di processo, di rapporto con la clientela e di prodotto senza precedenti, all’interno del quale si pretende tra l’altro un immediato e totale adattamento da parte delle colleghe e dei colleghi.
Auspichiamo quindi che la Banca ponga la massima attenzione nell’assegnare obiettivi sostenibili e coerenti con il contesto e metta in atto tutte le necessarie iniziative di carattere organizzativo, soprattutto in materia di organici e sostituzioni al fine di permettere a tutto il personale di lavorare in pieno benessere e serenità.
Cari colleghi e colleghe,
vogliamo portare alla vostra attenzione alcune criticità che stanno emergendo in questo periodo dell’anno, già caratterizzato da ritmi intensi per via delle ferie da smaltire, delle rotazioni del personale.
Corsi obbligatori con scadenze ravvicinate: sempre più spesso, l’Azienda comunica l’avvio di corsi obbligatori con tempistiche di preavviso assolutamente inopportune. Questi corsi, che incidono direttamente sul sistema incentivante, vengono assegnati senza tener conto del carico di lavoro già significativo e delle altre scadenze concomitanti, come i corsi Ivass e Consob.
Questa situazione costringe molti colleghi e colleghe a:
• completare i corsi fuori dall’orario di lavoro;
• “saltare” tra le schermate senza un reale apprendimento;
• accumulare ulteriore stress e insoddisfazione, con impatti negativi sulla qualità del lavoro e sull’apprendimento.
Conseguenze per i corsi non superati: ricordiamo che i corsi obbligatori non superati vengono considerati “non fruiti” anche ai fini del meccanismo di eccellenza, con gravi ripercussioni sul sistema incentivante. Questo non fa che aumentare la pressione sui lavoratori e sulle lavoratrici in un momento già complesso.
Richiesta di pianificazione e fruizione dei giorni di formazione flessibile: chiediamo inoltre che vengano pianificati e garantiti gli 8 giorni previsti per la formazione flessibile, come da accordi vigenti, assicurandone una reale fruizione durante l’anno. Questa misura è fondamentale per consentire ai colleghi e alle colleghe di aggiornarsi in modo efficace, senza penalizzare il loro equilibrio tra vita personale e lavoro.
Il nostro impegno: stiamo chiedendo all’Azienda di intervenire tempestivamente, sensibilizzando i Responsabili affinché la pianificazione dei corsi obbligatori e della formazione flessibile sia gestita in modo più razionale e sostenibile.
Continueremo a vigilare affinché vengano garantiti il rispetto delle normative e condizioni lavorative più eque per tutti e tutte.
Vi invitiamo a segnalarci eventuali situazioni critiche o anomalie affinché possiamo rappresentarle nelle sedi opportune. formazione è crescita, non pressione
TUTTE LE STRADE DELL’OMNICANALITA’ PORTANO ALLA FILIALE!
Come previsto dal Protocollo delle Relazioni Industriali del 14 aprile 2021, il 19 novembre si è svolto l’incontro trimestrale dell’Area Romagna. Hanno partecipato come delegazione Aziendale: Anna Kamila Hensel e Candia Mosca (RR.II.), Cinzia Bruzzone (Responsabile del Personale DR ERM), Clizia Carassiti (CTPAR Area Romagna), Vincenzo De Marino (Direttore Commerciale Retail), Laura Donati gestore del Personale di filiale Digitale, Enrico Tedaldi referente immobili della DR ERM.
L’apertura è stata fatta da Vincenzo De Marino e Cinzia Bruzzone.
Le Organizzazioni Sindacali hanno portato all’attenzione diversi temi fondamentali.
pubblichiamo qui di seguito comunicato alle Lavoratrici e ai Lavoratori relativo all’incontro trimestrale tra OO.SS. Area Marche e la Direzione Regionale.
“E’ L’ALGORITMO BELLEZZA… E TU NON CI PUOI FARE NIENTE!”
PER INTESA E’ PIU’ IMPORTANTE L’ALGORITMO DELLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLA CURA DEI CLIENTI!
Il 15 novembre si è svolto a Parma l’incontro trimestrale dell’Area Emilia Ovest tra Azienda e Organizzazioni Sindacali. Per l’Azienda erano presenti Cinzia Bruzzone, Anna Hensel, Margherita Piseddu per le funzioni del Personale e Relazioni Industriali, Stefania Bergamaschi per la Direzione Regionale, Alessandra Provenzano per Filiale Digitale ed Enrico Tedaldi per la Direzione Immobili.
La riunione è iniziata con una breve relazione di Cinzia Bruzzone che, oltre al delicato tema dell’alluvione che ha colpito la nostra regione, ha introdotto subito dopo quello riguardante gli incontri per la “Banca del Futuro” che stanno svolgendo lei, la Direttrice Regionale Florio, la responsabile del nostro Ctpar Piseddu e alcuni Direttori di Area, i quali, ha dichiarato, “…servono per prendersi un momento col collega in filiale, per condividere il percorso della banca…”.
Il dato di realtà è che non ci sono elementi oggettivi per capire come sarà e quali saranno gli effetti che provocherà: la sperimentazione è, per ora e riguardo questo primo step di attività, limitata a due filiali in Campania e la stessa Azienda non ha ancora feedback. La preoccupazione che abbiamo evidenziato è che a nostro parere potrebbe essere fonte di ulteriori sacrifici e maggiore impegno da parte delle colleghe e dei colleghi delle filiali, già vessati su diversi fronti e sempre meno come numero di lavoratori attivi.
Cinzia Bruzzone, sul tema della Formazione Flessibile, ha infine ribadito che è un tema importante per l’Azienda (e per quanto ci riguarda ancor di più per i colleghi, ndr) e che è stata fatta una campagna di sensibilizzazione con i Responsabili che ha portato al raddoppio delle ore fruite. Pur apprezzando lo sforzo, però, abbiamo ribattuto che il raddoppio di “pochissimo” al massimo può diventare POCO! Fruire la formazione in un ambiente protetto, e non nel caos del luogo di lavoro tra un cliente e l’altro, non può essere un diritto lasciato alla “sensibilità” del singolo Responsabile!
Dopo questa prima parte di illustrazione del punto di vista aziendale, come OO.SS. abbiamo iniziato la nostra rappresentazione delle problematiche che le colleghe e i colleghi, in particolare coloro che lavorano in filiale, sono costretti ad affrontare quasi quotidianamente.
Le Filiali sono al collasso! Le problematiche sono trasversali ai vari territori (filiere), che soffrono di organici inadeguati e portafogli che definire spropositati è un eufemismo (numeri alla mano ci sono gestori che possono dedicare si e no 5 minuti all’anno a cliente!!!). Stessa situazione per i gestori base, ossia quelle colleghe e colleghi senza le e i quali l’operatività di filiale si interrompe, e che sono ormai quotidianamente richiesti da ogni dove e diventati in buona parte “itineranti”: ogni giorno le richieste di supporto alle filiali in difficoltà sono la normalità e sempre più frequenti anche le richieste di andare nella stessa giornata in più filiali. Pare che, per il modello commerciale, non servano, siano poco più che marginali ma poi qualcuno la macchina la deve fare funzionare, non esiste solo la “bellezza del commerciale”, come qualcuno ci vuole raccontare.
A questo quadro già abbastanza sconfortante si aggiunge la tematica dei clienti nei portafogli “in monte” in capo ai Direttori: TROPPI! SIA PRIVATI CHE AZIENDE. In alcuni casi migliaia, molti di più degli stessi clienti gestiti che sono portafogliati ai Gestori Privati, che poi anche se in capo al Responsabile vanno inevitabilmente a gravare SEMPRE sugli stessi colleghe e colleghi chiamati a sopperire alle carenze organizzative.
E ALLORA CI CHIEDIAMO E CHIEDIAMO ALL’AZIENDA: MA PERCHE’?… e le risposte sono sempre le stesse “…è il modello di servizio, è l’algoritmo, è il CRM…” le responsabilità sono demandate ad entità eteree, come se non fossero precise scelte aziendali…
Comodo scaricare le colpe su qualcosa di virtuale e immateriale… e che non parla e non può dare spiegazioni…
Le risposte aziendale, come è facile comprendere, sono insufficienti e hanno anche un “che di beffardo”.
Non possiamo neanche sentirci rassicurati dai proclami legati agli effetti taumaturgici della trasformazione digitale, che ci sarà, certo, ma nel futuro. MA NOI OGGI SIAMO NEL PRESENTE, e nel presente le “persone” quelle in carne ed ossa non ce la fanno più!!… sono sempre più stremati, stanchi di carichi di lavoro sempre più insostenibili e delle pressioni commerciali, sempre più invasive in tutte le loro più svariate forme.
LA REALTÀ È CHE SONO SEMPRE DI PIÙ LE PERSONE CHE SI AMMALANO.
E con la salute PSICOFISICA delle Lavoratrici e dei Lavoratori, la cui salvaguardia è un preciso obbligo del datore di lavoro, non si può far finta di niente, non si può banalizzare. BISOGNA PRESTARE GRANDE ATTENZIONE AI SEGNALI, MOLTO CHIARI IN QUESTO SENSO CHE STANNO ARRIVANDO E INTERVENIRE RAPIDAMENTE PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE!!!
Spiace constatare che, nonostante sia stata da noi avvisata da mesi delle difficoltà presenti in tante realtà del nostro territorio, l’azienda non sia riuscita ancora ad intervenire efficacemente. E in questo modo le problematiche permangono irrisolte e continuano a scaricarsi su quelle persone che dovrebbero essere il principale “valore” di questa azienda, quelle persone che cercano di tappare con il loro impegno tutte le falle e magari si trovano poi a patire anche l’incremento esponenziale delle contestazioni e dei procedimenti disciplinari, causato sovente da un’organizzazione del lavoro che non funziona bene e si basa su regole complesse e farraginose.
Non è casualità, sono scelte aziendali che ricadono sulle persone, sulle loro condizioni di lavoro e le loro esigenze, frustrando le loro aspettative. Quelle Lavoratrici e quei Lavoratori che sono realmente l’elemento più importante e prezioso e, senza alcun dubbio, determinante per i buoni risultati dell’azienda.
Occorre un forte cambiamento nella considerazione che l’azienda ha, nei fatti e non a parole, verso le “persone”, parole che il più delle volte non trovano positivo riscontro nella concretezza dei fatti.
Da parte nostra, come Sindacato, non ci accontenteremo certo di belle parole, gentili ma vacue, e non risparmieremo energie ed iniziative per raggiungere questo obiettivo.
in questi giorni il Comune di Bologna e tutti i Comuni dell’area metropolitana hanno aperto una campagna di adesione per rafforzare la manodopera tramite volontari nelle attività di rimozione fango e sgombero materiali presenti nelle pertinenze private.
Per dare la propria disponibilità su Bologna è possibile utilizzare questo modulo:
Vi ricordiamo inoltre che è possibile fare delle donazioni a favore degli alluvionati:
Per donare
IBAN IT38 F030 6902 4771 0000 0300 304 intestato a “Città metropolitana di Bologna emergenza alluvione” con causale “Alluvione 2024”.
Per donazioni dall’estero Bic Swift BCITITMM.
Vi segnaliamo inoltre che le Segreterie di Gruppo hanno avanzato sul tavolo nazionale una richiesta stanziamento di Banca del Tempo per chi è stato colpito dall’alluvione e anche per coloro che volessero partecipare ad iniziative di volontariato coordinato da Comune, Protezione civile e Associazioni riconosciute, oltre che forme di sostegno economico (onlus, prestiti agevolati ecc.) per i colleghi alluvionati.
Siamo in attesa di una risposta formale dall’azienda ma siamo confidenti al riguardo.
Contemporaneamente vorremmo cercare di raccogliere le richieste di aiuto e le disponibilità tra noi colleghi.
Si tratta in questo caso di impiegare il nostro tempo libero, il week-end, per aiutare una collega/ un collega in difficoltà.
Abbiamo già ricevuto una richiesta di aiuto da parte di un collega e vorremmo cominciare da lui proprio questo week end, e nel frattempo raccogliere anche altre necessità che non sono state manifestate magari da altri colleghi colpiti dall’alluvione.
Siamo convinti che nei momenti di difficoltà l’unione sia importante e faccia veramente la differenza e ci piacerebbe che la solidarietà fosse l’unico ricordo che rimane di questa brutta esperienza.
Chi fosse disponibile a partecipare ad una iniziativa di volontariato a favore di un collega già a partire da questo fine settimana può segnalarlo tramite messaggio whats app a:
Federica Toffoletti 349 904 6900
Allo stesso tempo se ci fossero altri colleghi in difficoltà vi chiediamo di segnalarcelo in modo da cercare di portare un aiuto a tutti.
Nuovamente, purtroppo, il nostro territorio è stato colpito dall’alluvione.
Per supportare le Colleghe e i Colleghi in difficoltà la contrattazione collettiva mette a disposizione degli strumenti che possono essere utilizzati in questi contesti e che riepiloghiamo di seguito:
120 gg di Smart Working/Lavoro Flessibile “da casa” per la generalità delle Lavoratrici e dei Lavoratori, incrementabili in caso di “situazioni eccezionali di particolare gravità, riconducibili a titolo esemplificativo e non esaustivo a eventi di natura sismica e/o metereologica”. Ciò determina la possibilità di richiedere delle giornate specifiche aggiuntive in un contesto meteorologico come quello attuale per il tramite del proprio Responsabile o del proprio Gestore HR.
La possibilità di richiedere dei permessi retribuiti per il tramite del proprio Responsabile o del proprio Gestore HR se ci si trova in una situazione personale e/o familiare di particolare gravità a causa dell’alluvione per gestire la fase più critica.
La possibilità di richiedere dei permessi di Banca del Tempo per coloro che hanno la necessità di avere maggiore tempo a disposizione per gestire gli effetti di particolare portata nei giorni successivi.
Per gestire questa grave situazione con le ore necessarie serve però un piano straordinario e specifico di donazioni di Banca del Tempo da parte della Banca, che sull’esperienza dell’accordo del 30 maggio 2023, consenta di coprire le esigenze di tutte e tutti per giustificare le assenze dovute a gravi conseguenze dell’alluvione sul piano personale e familiare e supportare anche la partecipazione da parte delle Colleghe e dei Colleghi alle iniziative di volontariato organizzate da Protezione Civile, Comuni o Associazioni a sostegno della popolazione colpita e per il ripristino delle aree alluvionate.
Durante l’estate è emersa la preoccupazione sulla presenza dell’amianto nei locali di via Aldo Moro, già occupati da tempo da alcuni uffici e destinati anche ad accogliere alcuni delle colleghe e dei colleghi che a breve dovranno lasciare Palazzo Vignoli.
In occasione del recente incontro con Tutela Aziendale e la struttura degli Immobili il tavolo RLS ha chiesto un riscontro puntuale all’azienda in merito. L’azienda ha dato ampie rassicurazioni circa la non pericolosità dell’amianto presente, non essendo a contatto diretto con i locali dove operano le lavoratrici e i lavoratori e perché le condizioni della fibra non sono tali da far presupporre una possibile dispersione nell’ambiente circostante con pericoli per la salute. La decisione di rimuoverlo è di competenza dell’ASL, a cui l’azienda si è già rivolta per un parere in merito.
Abbiamo ascoltato le spiegazioni aziendali e riteniamo doveroso prima di dare corso ad altri trasferimenti di persone, certi che l’azienda sia consapevole della delicatezza dell’argomento e degli aspetti psicologici che ne conseguono, organizzare una riunione preventiva al moving che coinvolga anche il personale già ubicato in Aldo Moro. Questo per chiarire i dubbi e fornire rassicurazioni direttamente ai colleghi e alle colleghe e dare un’informativa piena e completa dei riscontri ASL e delle certificazioni.
Nel caso ASL non ravvisi la necessità di rimozione dell’amianto, prevedere un programma di controllo periodico e manutenzione con un riscontro puntuale della situazione al tavolo RLS e di controlli relativi alla salubrità dell’aria attraverso apposite strumentazioni in grado di evidenziare la presenza di amianto nell’ambiente (lo spazio destinato ai colleghi coinvolti dal moving è privo di finestre e questo ne peggiora il potenziale rischio). Il tavolo RLS ha già formalizzato a tutte le funzioni aziendali coinvolte la richiesta di una riunione urgente, con il coinvolgimento anche delle lavoratrici e dei lavoratori, che auspichiamo venga pianificata in tempi brevi.
NUOVA RAPPRESENTANZA SINDACALE AZIENDALE NEL COMUNE DI PESARO
Buongiorno a tutte e a tutti,
Vi comunichiamo che in data odierna abbiamo costituito la nuova Rappresentanza Sindacale Aziendale della FISAC CGIL di Intesa Sanpaolo nel comune di Pesaro con l’elezione di Maura Bersanetti a segretaria della nuova struttura.
Maura Bersanetti lavora presso l’ufficio Gestione Garanzie, Via Gagarin 216, Pesaro. In calce trovate il suo contatto telefonico; il suo indirizzo e-mail è maura.bersanetti@intesasanpaolo.com.
Le Iscritte e gli Iscritti della provincia di Pesaro possono fare riferimento a Maura, così come a Giovanni Trevisan (in qualità di coordinatore della Fisac Intesa Sanpaolo per l’intera regione Marche) per qualsiasi necessità o richiesta di chiarimento.
Nell’augurare a Maura buon lavoro in relazione al nuovo incarico, ringraziamo le Iscritte e gli Iscritti per la loro fiducia e il loro sostegno.
L’impegno della FISAC CGIL nelle Marche prosegue e si rinnova garantendo – come sempre – riferimenti, competenze, supporto e informazioni a tutela di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.
19 agosto 2024
FISAC CGIL INTESA SANPAOLO AREA MARCHE
I riferimenti della FISAC CGIL Intesa Sanpaolo nelle Marche:
“Grazie per la segnalazione, ce la portiamo a casa…”; questa è la frase, quasi un mantra, che l’azienda ripete, ad ogni incontro, quando le Organizzazioni Sindacalirappresentano le inefficienze e le storture organizzative che permangono sul nostro territorio.
Se l’azienda le segnalazioni sindacali se le“porta a casa”, poi di frequente non le restituisce.
Le tiene gelosamente per sé, facendo sorgere il legittimo dubbio che l’accumulo dei problemi, non dovutamente affrontati e risolti, sia un vero e proprio “metodo” che staportando ad un ovvio e pericoloso aggravarsi degli stessi.
Anche nell’ultimo “incontro trimestrale” di fine luglio scorso, tra i tanti problemi, abbiamo fatto presente:
– PROBLEMI NELLESTRUTTURE DI RETE:i problemi sono molteplici perché la chiusura delle filiali e la riduzione ai minimi termini del servizio di sportello/cassa porta i clienti, privati dei principali servizi e sempre più inferociti, a riversarsi nelle ormai pochissime filiali rimaste, con sempre maggiori disagi, difficoltà e problemi per colleghe/i.
– CARENZA DI ORGANICI: tra chiusure delle filiali, variazioni delle modalità di servizio alla clientela e le crescenti lamentele dei clienti, i colleghi vengono caricati di ogni più svariata incombenza (…spesso gran parte del tempo viene dedicato alla gestione degli ATM/MTA), con organici sempre più all’osso, devono occuparsi delle attività dei colleghi assenti e non sostituiti, in modo spesso improvvisato senza che vengano loro garantiti la formazione e gli affiancamenti necessari, con tutti i rischi normativi del caso.
– PRESSIONI COMMERCIALI: in questa situazione di enorme difficoltà e perenne emergenza della rete, dove il personale in servizio considera già un successo concludere le attività ordinarie, la focalizzazione è sul “budget”, sui collocamenti, ele pressioni commerciali hanno raggiunto picchi estremi con sollecitazioni, classifiche, monitoraggi e richieste impellenti (e con toni e modalità a volte intollerabili) che incrementano lo stress giornaliero e i rischi per la salute
– FILIALE DIGITALE: non c’è pace per i colleghi che fanno i turni..,“Calabrio” non ha mai funzionato e non inizierà certo a funzionare ora e al costante incremento dei turni disagiatisi aggiunge l’intervento aziendale sul rinnovo dei part time(e non solo…) che avviene anche imponendo turni pomeridiani in modo forzato. Ciò oltre che compromettere ulteriormente un clima aziendale già fortementedeteriorato è in forte contraddizione con l’attenzione alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in barba a tutte le buone prassi sbandierate dall’azienda nei convegni, sui media se non anche in sedi istituzionali.
– SEDI E UFFICI DI DIREZIONE, CANTIERI E RISTRUTTURAZIONI: tante sedi e uffici sono fatiscenti, non di rado con impianti di climatizzazione malfunzionanti e da sostituire, necessitano di lavori di ristrutturazione urgenti. I cantieri sono spesso attivi durante le attività lavorative con forti disagi e rischi per colleghe/i, i progetti di ristrutturazione palesano una manchevole disattenzione alle condizioni di lavoro, in particolare verso i più fragili; la logica prevalente è sempre il risparmio dei costi a scapito della qualità. Le pulizie sono pessime e l’igiene, a partire dai servizi, è ai minimi termini… l’ostinazione con cui l’azienda continua a negare ogni informazione sugli Appalti fa immaginare che intenda nascondere una situazione ancor più precaria e grave di quanto si possa vedere a occhio nudo.
Non lasceremo nulla di intentato per migliorare la situazione e per costringere l’azienda a trovare soluzioni vere e concrete per risolvere i problemi…ma un paio di domandesorgono spontanee:
– tutto questo è rappresentativo della reale attenzione aziendale verso le sue persone?
– l’azienda, pur consapevole degli innegabili ed oggettivi problemiche vengono evidenziati,è indisponibile a trovare vere e concrete soluzioni per affrontarli e risolverli, oppure non riesce a farlo a causa della suainefficienza ed incapacità organizzativa?
Quel che è certo è che, prima o poi, il “magazzino delle segnalazioniportate a casa” sarà colmo e senz’altro lo è già da un po’ la pazienza delle colleghe e dei colleghi.
Alle Iscritte e agli Iscritti alla FISAC CGIL DELLE MARCHE
Buongiorno a tutte e tutti.
Sul territorio delle Marche da diverso tempo stiamo accompagnando alla consueta modalità di comunicazione utilizzata dalla FISAC di Intesa Sanpaolo (inoltro di e-mail che rimandano alla notizia pubblicata sul sito FISAC ISP) l’invio di messaggi tramite WhatsApp.
Come noto a chi già conosce (e in genere apprezza) questo ulteriore canale, utilizziamo WhatsApp solo in alcune occasioni, per esempio per argomenti che rivestono maggior rilevanza o per ricordare scadenze imminenti: lo scopo è consentire la lettura anche al di fuori dell’orario di lavoro, raggiungendo anche chi fosse assente o non avesse accesso alla casella di posta.
Anziché un gruppo WhatsApp, abbiamo creato una lista di distribuzione (lista “broadcast”), di cui periodicamente verifichiamo la correttezza e la completezza.
La lista broadcast richiede però che il numero del mittente sia memorizzato sul telefono del destinatario dei messaggi (altrimenti non arriva proprio nulla).
In considerazione del fatto che d’ora in avanti sarà Giovanni Trevisan, in qualità di coordinatore della FISAC ISP Marche, a curare in via esclusiva gli invii, Vi suggeriamo di:
– salvare nella vostra rubrica il numero di telefono di Giovanni (329/6043817);
– inviare a Giovanni un messaggio che contenga anche solo il vostro nome e cognome per verificare la completezza della rubrica in nostro possesso e procedere agli eventuali aggiornamenti.
Giovanni Trevisan è ovviamente a disposizione per qualsiasi chiarimento, nonché per eventuali altre necessità.
Abbiamo appreso pochi giorni fa che alcuni dirigenti della FISAC CGIL delle Marche hanno deciso di lasciare la nostra Organizzazione per passare ad altra sigla.
Sulla scia dei primi inevitabili sentimenti di delusione e amarezza, verrebbe da screditare e dipingere come opportunisti coloro con i quali abbiamo condiviso anni di impegno sindacale per difendere i diritti e gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro settore e del mondo del lavoro in generale. Ma non cederemo a questa tentazione.
Non ci lasceremo nemmeno trascinare dal naturale sentimento di rammarico per aver dato a queste persone visibilità e spazio, tramite l’attribuzione di ruoli e incarichi, anche di rilievo.
Ci limitiamo quindi a rassicurare che da parte della FISAC e della CGIL non vi mancheranno riferimenti, competenze, supporto e informazioni.
Lo facciamo con la consapevolezza e l’orgoglio di appartenere ad una grande Organizzazione che, spesso da sola, ha portato e continua a portare avanti con determinazione e intransigenza battaglie importanti, sia in ambito nazionale che a livello di settore.
Ne sono prova recente i 4 referendum che la CGIL da sola ha promosso per rendere il lavoro dignitoso, stabile, tutelato e sicuro nell’ambito della campagna referendaria “Per il lavoro ci metto la firma”.
In queste settimane stiamo inoltre raccogliendo le firme per presentare un ulteriore referendum abrogativo contro la legge sull’autonomia differenziata, per un’Italia unita, libera e giusta, per difendere il lavoro, la sicurezza, l’ambiente, la sanità e l’istruzione.
Oltre a difendere gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro settore, la FISAC è anche parte di tutto questo.
Ai tavoli di trattativa in Intesa Sanpaolo ci attendono importanti sfide per gli effetti della progressiva digitalizzazione e dell’avvento dell’Intelligenza Artificiale sulle condizioni di lavoro: andranno affrontate con rigorosa determinazione per gestirne le ricadute e i rischi.
Fino a oggi avete dato il sostegno alla FISAC e alla CGIL, consentendoci di portare al tavolo con l’azienda i valori e gli obiettivi che ci contraddistinguono.
Vi invitiamo a continuare a farlo, perché una CGIL più forte rende più forti le lavoratrici e i lavoratori della nostra categoria e dell’intero mondo del lavoro.
5 agosto 2024
FISAC CGIL INTESA SANPAOLO AREA MARCHE
I riferimenti della Fisac Cgil Intesa Sanpaolo nelle Marche:
Il 9 luglio si è svolto l’Incontro Trimestrale dell’Area Emilia Est con la partecipazione delle scriventi Organizzazioni Sindacali e i Rappresentanti Aziendali dell’Area Commerciale, Relazioni Industriali e Gestione del Personale.
L’incontro si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare il collega della Filiale Digitale, Marco Fanelli, morto in un tragico incidente il 7 luglio. Esprimiamo alla famiglia e ai colleghi/e le nostre sentite condoglianze.
Nella prima parte, l’Azienda ha illustrato l’andamento della Direzione Regionale in base ai dati di maggio. I territori commerciali Retail ed Exclusive attestano una percentuale di raggiungimento del budget di Margine di Intermediazione superiore al 100% e il territorio Imprese intorno al 97%.
PRESSIONI COMMERCIALI E CARENZA DI ORGANICO: SITUAZIONE INSOSTENIBILE!
Come Organizzazioni Sindacali abbiamo evidenziato il grande malessere dei colleghi/e su cui gravano carichi di lavoro non sostenibili e pressioni commerciali eccessive.
Nello specifico abbiamo contestato che:
a giugno alla rete sia stato chiesto uno sforzo commerciale eccezionale in vista della semestrale della banca, nonostante gli organici di filiale cronicamente insufficienti e la fruizione delle ferie. L’ “intensità commerciale” è indebita pressione avente il carattere della frenesia e dell’insistente richiesta di dati, viste le modalità e la frequenza degli input ribaltati sui colleghi/e. Analoga situazione nei primi giorni di luglio. Dietro la richiesta insistente di applicazione del metodo commerciale, si cela la volontà di portare a casa quanti più collocamenti possibile, applicando l’equazione che se si incontrano tanti clienti e si propone con la giusta motivazione, i numeri richiesti non possono non arrivare; se non arrivano è in difetto il gestore, con una metodologia improntata al “prodotto” e non alla consulenza;
il flusso di clientela che si riversa nelle filiali porta una mole di richieste che i colleghi/e non riescono a soddisfare con tempistiche corrette, vista la carenza di personale; le filiali con il servizio cassa sono state subissate, anche quest’anno, dall’operatività legata al cambio assegni dei rimborsi Hera, con conseguente disagio della clientela, sfociata in alcuni casi in episodi di violenza verbale. Le diverse iniziative messe in essere dall’Azienda (fasce orarie indicate nelle lettere, nuovo processo di Onboarding) non hanno migliorato la situazione;
in molti casi, per gestire le “emergenze” (che ormai sono all’ordine del giorno), i colleghi/e suppliscono nell’apertura delle casse senza formazione, incontrando difficoltà operative oltre che intercorrere in rischi professionali e conseguenti procedimenti disciplinari;
molti colleghi/e sono stati spostati, all’interno della stessa filiale, in ruoli che non avevano mai ricoperto, aggravando il disagio professionale e personale;
Riteniamo le risposte fornite dall’azienda non soddisfacenti. Come Organizzazioni Sindacali chiediamo e ribadiamo con fermezza la necessità di azioni che rendano davvero sostenibile (termine molto caro ad Intesa Sanpaolo) il lavoro che i colleghi/e svolgono sempre al massimo del loro impegno.
CONCILIAZIONE VITA LAVORO: UN MIRAGGIO!
Nella rete commerciale è un miraggio la fruizione di giornate di smart working e l’utilizzo di giornate di solidarietà; in alcuni casi, sono state richieste rimodulazioni anche di giornate per permessi l. 104 e congedo parentale! Ribadiamo la necessità di rendere fruibili gli accordi sindacali e, ovviamente, il rispetto delle prerogative di Legge.
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
Il tema della sostenibilità del lavoro si intreccia alla problematica dei procedimenti disciplinari relativi, ad esempio, alle banconote false e alla compilazione del questionario Mifid che spesso sfociano in provvedimenti disciplinari con conseguente danno anche economico per i colleghi/e.
Le condizioni in cui i colleghi/e lavorano li espongono al rischio di ricevere lettere di contestazione che generano ulteriore ansia e frustrazione. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo richiesto che si rendano effettivamente fruibili gli strumenti di formazione, corsi ed incontri ad hoc, e che si prenda consapevolezza che le conseguenze personali sono spesso frutto del clima generale in cui si svolgono le attività lavorative.
GLOBAL ADVISOR
Abbiamo richiesto all’azienda un’azione di comunicazione sui responsabili commerciali a tutti i livelli perché i colleghi/e non vengano interessati da richieste e comunicazioni nelle giornate in cui svolgono la loro attività come lavoratori autonomi.
TETI E PERCORSI PROFESSIONALI
La validazione di Teti, visto l’impatto sui percorsi professionali, richiede una maggiore conoscenza e formazione dei responsabili delle unità organizzative. Abbiamo chiesto all’azienda che vengano intensificate le iniziative per rendere effettivamente formati i responsabili, in modo da evitare conseguenze importanti che impattano anche sull’aspetto economico.
IMMOBILI E HUB
Si sono ripresentate, puntuali come ogni anno, problematiche sugli impianti di condizionamento, che determinano condizioni di disagio oggettivo. Abbiamo sollecitato azioni mirate ed efficaci e richiesto che vengano interessati i preposti alla necessità di chiusura dei punti operativi e/o di concessione del lavoro flessibile, per evitare conseguenze sulla salute dei colleghi/e.
Abbiamo reiterato la richiesta dell’apertura di nuovi Hub che consentono un miglioramento della mobilità e di conciliazione dei tempi casa-lavoro, in particolare in un territorio come il nostro interessato da importanti cantieri stradali.
L’azienda si sta muovendo implementando postazioni nelle filiali oggetto di 4×9 che continueranno nei prossimi mesi.
MOVING E NEXT WAY OF WORKING
Rispetto al moving che interesserà le colleghe e i colleghi di via Indipendenza e via del Pratello abbiamo chiesto chiarimenti sulla distribuzione numerica delle persone dato che l’esclusione della sede di Via Cairoli, ex sede della FD, che può contenere circa un’ottantina di posti, e che inizialmente era stata indicata come una delle destinazioni predesignate, ci pare avere un impatto significativo sui posti disponibili. L’impatto diventa più rilevante se si considera che a differenza delle altre sedi selezionate per il Next Ways of Working, tra cui una decisamente fuori mano, questo spazio si trova in prossimità della stazione di Bologna, quindi comodo a tutti i colleghi/e soggetti a pendolarismo.
Abbiamo pertanto richiesto che vengano resi disponibili ulteriori spazi nei palazzi del centro per favorire le colleghi/e delle strutture allocate in Aldo Moro, che per raggiungere la nuova sede di lavoro saranno soggetti a diversi disagi, anche in considerazione del fatto che la città di Bologna è interessata da diversi cantieri che stanno impattando la mobilità cittadina.
Siamo in attesa di ricevere dei riscontri in merito, dato che all’incontro non erano presenti i referenti della Struttura Immobili, che di recente ha avuto un avvicendamento di Responsabile nella nostra DR.
CONVENZIONI E WELFARE
Come Organizzazioni Sindacali abbiamo, ancora una volta, evidenziato la mancanza di convenzioni, strutture e altri presidi di welfare nel nostro territorio come ad esempio asili nidi aziendali, mense, convenzionamenti con esercizi commerciali.
giovedì 27 giugno 2024 si è tenuto il confronto trimestrale tra la Direzione Regionale Emilia
Romagna Marche e le OO.SS. marchigiane sui temi riguardanti la nostra Regione.
L’azienda ha esordito con l’esposizione dei dati economici dei settori retail, exclusive e
imprese aggiornati a maggio, che mostrano un andamento incoraggiante, in linea con le
aspettative di budget.A seguire abbiamo rappresentato, unitariamente, la nostra viva preoccupazione per
diverse problematiche che impattano direttamente sulle lavoratrici e sui lavoratori del
territorio.
● Pressioni Commerciali: in questo fine semestre abbiamo registrato una escalation
inusuale delle pressioni commerciali, accompagnate da esplicite dichiarazioni
aziendali finalizzate a mostrare una semestrale esaltante, che impattano
negativamente sul lavoro quotidiano. Abbiamo accusato episodi “scomposti”,
“esuberanti” nonché “creativi” posti in essere per “motivare” ed “entusiasmare” i
gestori al miglioramento delle prestazioni, già per altro ben positive.
A poco valgono le rassicurazioni aziendali sulla riduzione del budget per i mesi
successivi.
Rassicurazioni che poi si sono rilevate inesistenti: anche per il mese di luglio si
registrano assegnazioni di budget maggiori di giugno, mese già maggiorato del 35%.
Dichiarazioni non confortanti alla vigilia dell’inizio delle ferie estive!
● Ridotta Sperimentazione 4×9 e SW: le Marche hanno un numero significativamente
inferiore di filiali in sperimentazione rispetto ad altre aree, con una preoccupante
assenza di piccole e medie filiali.
● Chiusura di Sportelli: dall’incorporazione di UBI, siamo scesi al di sotto del numero
di filiali pre-fusione, con un impatto negativo sui carichi di lavoro, sul servizio e sulla
presenza sul territorio.
● Limitate Assunzioni: dopo le 10 assunzioni del 2021, altri 18 stagisti sono stati
destinati ad essere assunti come global advisor. Abbiamo espresso la nostra
preoccupazione sulla permanenza in regione di questi giovani, una volta assunti.
Abbiamo inoltre evidenziato che le assunzioni nel territorio marchigiano sono
ancora di numero troppo limitato.
● Problemi Ambientali a Jesi: siamo fortemente preoccupati per la costruzione di un
impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi vicino alla nostra sede di
Jesi (Esagono), che potrebbe mettere a rischio la salute dei 700 colleghi che vi
lavorano. Abbiamo chiesto all’azienda di informarsi attivamente sulla evoluzione
del progetto.
● Gestione degli Archivi nelle Filiali Accorpate: la gestione degli archivi nelle filiali
accorpate richiede maggiore attenzione per garantire una buona organizzazione del
lavoro e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
● Visite Mediche Facoltative Aziendali: nessuna piazza nella regione Marche è stata
indicata come sito per svolgere le visite mediche facoltative, nonostante la forte
presenza di addetti. Chiediamo la individuazione di un sito nel territorio
marchigiano.
● Digitale e Rientri Part-Time: vigileremo sui casi di part-time che potrebbero essere
messi in difficoltà dalle nuove richieste di rientro settimanale pomeridiano.
● Campagne Digitali: abbiamo chiesto di limitare la durata delle campagne
promozionali ad un periodo meno impattante rispetto alle attuali 3 settimane
consecutive.
● Distaccamenti e Hub Regionali: la confusione e l’ambiguità nel trattamento dei
distaccamenti di filiale digitale e la mancata chiarezza sugli hub regionali creano
difficoltà organizzative.
Abbiamo sollecitato la Direzione a prendere in seria considerazione queste problematiche
ed intervenire prontamente per migliorare le condizioni di lavoro.
Continueremo a monitorare la situazione e vi terremo informati sugli sviluppi.
Siamo uniti e determinati a tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori per garantire un
ambiente di lavoro più sano, equilibrato, e sicuro per tutti.
In data 25 giugno 2024 a Forlì, presso la Sede di Corso della Repubblica, si è tenuto il secondo incontro trimestrale tra Azienda e Parti sindacali.
L’incontro si è aperto con la relazione del Direttore Commerciale Exclusive Massimiliano Simonelli, che ha illustrato la situazione positiva dei tre mercati i quali, seppur con minime differenze, sono in linea con i budget di periodo.
La funzione del Personale di D.R. ha presentato le numeriche di BdT nella nostra area sindacale, con valori in calo a causa del mancato ricambio generazionale sulla rete. Attualmente, i part-time in essere si attestano a un valore di 243 colleghi, che è pari al 29,1% della forza lavoro dell’Area Romagna.
Le Organizzazioni Sindacali hanno quindi evidenziato le problematiche più pressanti, fornendone una sintesi dettagliata.
L’estata è appena iniziata e puntualmente, anche quest’anno, si sono ripresentati i problemi agli impianti di condizionamento in numerose filiali ed uffici del nostro territorio.
Gli interventi necessari alla commutazione inverno/estate degli impianti, sono stati spesso tardivi costringendo le colleghe ed i colleghi a lavorare in condizioni di assoluto disagio.
Oltre ai ritardi di accensione si segnalano numerosi malfunzionamenti. Particolare gravità si rileva nel palazzo di Corso della Repubblica a Forlì, dove ci sono diversi guasti e al momento funziona solo in parte, lasciando al caldo molte sale e intere zone del palazzo.
La questione è incresciosa perché sono ormai anni che l’impianto crea problemi sia in estate che in inverno costringendo a continui interventi manutentivi che non sono legati a problemi di ordinaria manutenzione, ma sono strutturali all’impianto stesso, oramai obsoleto.
Qualora non vi fossero le adeguate condizioni di salute e sicurezza per svolgere l’attività lavorativa in presenza, invitiamo tutti i colleghi a chiedere al proprio responsabile di essere posti da subito in smart working.
Ricordiamo a tutti i preposti delle unità lavorative che, ai sensi dell’art. 18 del Dlgs. 81/08, sono personalmente responsabili della salute e sicurezza dei colleghi nel luogo di lavoro. In caso di criticità devono effettuare la segnalazione tramite l’applicativo Megarete e contattare il proprio responsabile del CTPAR e le strutture di Tutela Aziendale della nostra Direzione.
Continueremo a segnalare eventuali criticità e chiediamo all’Azienda una maggiore attenzione e migliore programmazione negli interventi per “le nostre persone”.
La partecipazione allo sciopero generale di ieri a Bologna è stato un atto politico importante per manifestare il dissenso e la rabbia per quanto è successo a Bargi, una tragedia immane che si aggiunge alle tante altre morti sul lavoro.
Dire:
“BASTA ALLE MORTI SUL LAVORO”
non ha un colore politico, una casacca specifica, ma deve essere l’obiettivo della collettività del mondo del lavoro, della politica e della società tutta.
La comunità bolognese ieri si è raccolta in piazza e ha dato testimonianza di questa necessità.
Sono stati tanti gli interventi del mondo sindacale e della politica che con le loro parole hanno dato voce a questa urgenza, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, il Presidente Stefano Bonaccini, il sindaco di Camugnano Marco Masinara, ma l’intervento più toccante che vogliamo condividere è stato quello del Cardinale Matteo Maria Zuppi, che ha raccolto e consegnato il sentimento e la vicinanza di 15.000 persone in piazza ai famigliari delle vittime.
Ci ha ricordato il valore della solidarietà, ha ringraziato tutti coloro che sono impegnati nelle difficili e disperate ricerche e inviato:
“un ringraziamento particolare alla gente della montagna. Ci fanno sentire comunità, vivono questa tragedia come loro dolore – e così deve essere – e ci ricordano che siamo una comunità. I panini che istintivamente hanno preparato e offerto a quanti aiutavano sono la dimostrazione dell’umanità da ritrovare e da non smarrire.”
Sono tanti i passaggi nel discorso del Cardinale Zuppi che meritano di essere citati, si tratta di un intervento che alleghiamo integralmente e che vi invitiamo a leggere e condividere
di cui riportiamo i passaggi per noi più significativi:
“Non possiamo abituarci al fatto che il lavoro, che dà vita, diventi morte. Per nessuno. Lavoro e morte non devono mai abbracciarsi. Il lavoro è vita e deve far vivere, è vocazione, dignità della persona, socialità. Se diventa morte, sfruttamento, ingiustizia, ciò deve generare corale e convinta repulsione. Per questo oggi, in continuità con gli altri presidi e manifestazioni al riguardo, chiediamo responsabilità e sicurezza. Le vittime sul lavoro sono uno scandalo. Le morti e gli infortuni riguardano tutti. La media di tre incidenti sul lavoro al giorno in Italia non tende a diminuire. Questa tragedia impone oggi sobrietà nelle parole, serietà negli impegni, consapevolezza non opportunistica, responsabilità per il presente perché ci sia un futuro diverso. Questo inizia da ciò che facciamo oggi! L’indignazione e la commozione di queste ore, drammatiche e sconvolgenti, devono diventare impegni di sistema.
E chiedono lo sforzo di tutti. Come dobbiamo impegnarci per la manutenzione della pace, così solo la manutenzione della sicurezza può impedire al massimo quelle che non sono mai solo fatalità. Sicurezza e responsabilità. Mala sicurezza chiede investimenti, formazione, informazione, sistemi di prevenzione che aiutino e non penalizzino, controlli efficaci. Non è un investimento facoltativo. I lavoratori sono il patrimonio più prezioso di un’impresa. Quando la sicurezza è vista come un costo aggiuntivo, addirittura fastidioso o considerato inutile, significa che siamo irresponsabili e ciò rende responsabili delle tragedie…
La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso, ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Facciamolo anche per onorare la loro morte.”
“L’otto marzo non è la “festa della donna”, ma la lotta delle donne per i loro diritti e per un mondo meno discriminante.” (Michela Murgia)
“Mangerete polvere,/cercherete d’impazzire/e non ci riuscirete,/avrete sempre il filo/della ragione che vi/taglierà in due./Ma da queste profonde/ferite usciranno/farfalle libere”. (Alda Merini)
“Se con il tacco ti vedrai alta, con l’amore per te stessa ti vedrai immensa” (Frida Kahlo)
“Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza”. (Rita Levi Montalcini)
“Ho alzato la voce, non in modo da poter urlare, ma in modo da poter far sentire quelli senza voce… Non possiamo avere successo quando metà di noi rimane indietro. (Malala Yousafzai)
“Sono una donna. Fenomenale. Sono una donna fenomenale ecco cosa sono” (Maya Angelou)
“Una femminista è chiunque riconosca l’uguaglianza e la piena umanità di donne e uomini.” (Gloria Steinem)
“La libertà delle donne è il segno della libertà sociale.” (Rosa Luxemburg)
“Secondo me, il potenziale più eccitante delle donne di colore risiede nella possibilità di politicizzare questa identità, basando l’identità sulla politica piuttosto che la politica sull’identità.” (Angela Davis)
«Non voglio obbedire a nessun altro che a me stessa». ( Simone de Beauvoir)
Sono convocate le assemblee sindacali unitarie delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo ISP – Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Private Banking e Fideuram – con sede di lavoro a Bologna e Provincia, secondo il seguente calendario:
IN PRESENZA
– 05 marzo 2024 – dalle ore 11,25 alle ore 13,40 – per le lavoratrici e i lavoratori
part time, turni (t1, t2,t3, t4, t5) e 6×6 A, presso il Cinema Galliera, via Giacomo Matteotti, 27 – 40128 Bologna.
– 05 marzo 2024 – dalle ore 14,40 alle 16,55– per le lavoratrici e i lavoratori full
time, turni (t6,t7,t8,t9) e 6×6 Bpresso il Cinema Galliera, via Giacomo Matteotti, 27 – 40128 Bologna.
ON LINE
– 06 marzo 2024 – dalle ore 11,25 alle 13,40 – per le lavoratrici e i lavoratori
part time, in modalità on lineassemblea part time, turni (t1, t2,t3, t4, t5) e 6×6 A
– 06 marzo 2024 – dalle ore 14,40 alle ore 16,55 – per le lavoratrici e tutti i
lavoratori full time, in modalità on line assemblea full time, turni (t6,t7,t8,t9) e 6×6 B
Le assemblee prevedono il seguente ordine del giorno:
– l’illustrazione dell’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL ABI.
RINNOVO CCNL: IL TFR E LA CONTRIBUZIONE VOLONTARIA AL FONDO PENSIONE, CHE SCELTA FARE?
L’accordo di rinnovo del CCNL prevede, oltre agli aumenti contrattuali, il recupero dei criteri ordinari di calcolo del TFR, pertanto il calcolo del TFR sarà effettuato su tutte le voci retributive stabilite dall’art. 86 del CCNL e non più solo sulle voci stipendio, scatti di anzianità ed importo ex ristrutturazione.
Dato che il riconoscimento degli arretrati potrebbe comportare in taluni casi il superamento del limite annuo di deducibilità per i contributi al Fondo Pensione (attualmente fissato a 5.164,57€) con la conseguente perdita dei benefici fiscali per gli eventuali versamenti superiori al limite, il 1 dicembre abbiamo sottoscritto un accordo (di cui vi avevamo dato notizia QUI), che prevede per 3 mesi, da gennaio 2024 e fino a marzo 2024, la sospensione automatica della contribuzione volontaria al Fondo.
Dal cedolino di gennaio sono stati ripristinati i criteri di calcolo ordinari del TFR e pagati gli arretrati a partire da luglio 2023, inoltre è stata adeguata l’aliquota previdenziale a carico azienda che, per effetto degli accordi di 2° livello, da gennaio 2024 è del 4% per coloro per cui era previsto un contributo aziendale minore.
Nel mese di marzo verrà data la possibilità, tramite l’apertura di una finestra straordinaria, di variare la propria contribuzione volontaria.
Nel caso in cui non fosse effettuata alcuna variazione ad aprile la contribuzione volontaria verrà ripristinata automaticamente sulla base della scelta effettuata ante sospensione del contributo volontario.
Per valutare gli effetti individuali del ripristino della base di calcolo del TFR sulla Previdenza complementare, come Fisac abbiamo messo a disposizione delle nostre iscritte e dei nostri iscritti un’attività di assistenza su questo tema previdenziale, vi invitiamo pertanto a contattare le nostre RSA sul territorio per richiedere una consulenza al riguardo.
L’accordo di rinnovo del CCNL prevede, oltre agli aumenti contrattuali, il recupero dei criteri ordinari di calcolo del TFR, pertanto il calcolo del TFR sarà effettuato su tutte le voci retributive stabilite dall’art. 86 del CCNL e non più solo sulle voci stipendio, scatti di anzianità ed importo ex ristrutturazione.
Dato che il riconoscimento degli arretrati potrebbe comportare in taluni casi il superamento del limite annuo di deducibilità per i contributi al Fondo Pensione (attualmente fissato a 5.164,57€) con la conseguente perdita dei benefici fiscali per gli eventuali versamenti superiori al limite, il 1 dicembre abbiamo sottoscritto un accordo (di cui vi avevamo dato notizia QUI), che prevede per 3 mesi, da gennaio 2024 e fino a marzo 2024, la sospensione automatica della contribuzione volontaria al Fondo.
Dal cedolino di gennaio sono stati ripristinati i criteri di calcolo ordinari del TFR e pagati gli arretrati a partire da luglio 2023, inoltre è stata adeguata l’aliquota previdenziale a carico azienda che, per effetto degli accordi di 2° livello, da gennaio 2024 è del 4% per coloro per cui era previsto un contributo aziendale minore.
Nel mese di marzo verrà data la possibilità, tramite l’apertura di una finestra straordinaria, di variare la propria contribuzione volontaria.
Nel caso in cui non fosse effettuata alcuna variazione ad aprile la contribuzione volontaria verrà ripristinata automaticamente sulla base della scelta effettuata ante sospensione del contributo volontario.
Per valutare gli effetti individuali del ripristino della base di calcolo del TFR sulla Previdenza complementare, come Fisac abbiamo messo a disposizione delle nostre iscritte e dei nostri iscritti un’attività di assistenza su questo tema previdenziale, vi invitiamo pertanto a contattare le nostre RSA sul territorio per richiedere una consulenza al riguardo.
Negli ultimi due incontri trimestrali del 2023, abbiamo rappresentato all’Azienda le molteplici difficoltà del mondo Imprese, Aziende Retail e Agribusiness. Ci siamo focalizzati in particolare sui seguenti temi:
SOSPENSIONI DELLE RATE DEI FINANZIAMENTI PER “L’EMERGENZA ALLUVIONE”.
Il processo manuale adottato, insieme ad un supporto esterno insufficiente fornito alle filiali dall’Azienda, (dato che la nostra richiesta di istituire una task force non è stata accolta), ha generato significativi impatti operativi. Questi impatti si sono riversati soprattutto sui gestori aziende, ma in generale hanno coinvolto tutti i colleghi delle filiali, comportando rischi operativi associati che il processo occultava.
Per circa due mesi, la prevalenza del lavoro dei gestori aziende è stata indirizzata a questa attività prioritaria a discapito di quella commerciale, senza che contestualmente fosse prevista una revisione dei budget assegnati per il 2023 che, date le circostanze, mettesse effettivamente le filiali nelle condizioni di centrare gli obiettivi richiesti.
La condizione di “carenza cronica” del personale in costante peggioramento, sommata alla situazione sopra descritta ha ulteriormente minato il raggiungimento degli obiettivi; Se in alcuni casi l’attività commerciale non si è fermata completamente, è stato solo per l’orgoglio e la forza di volontà dei colleghi. Rileviamo in questo contesto come sia controproducente chiedere anche ai gestori di programmare visite ai clienti a cadenza settimanale, che per numerosità sono inconciliabili con le incombenze burocratiche e la dotazione insufficiente di auto aziendali.
Le zone che hanno subito l’alluvione, di cui ancora si sentono gli strascichi, rischiano di essere penalizzate anche nel raggiungimento degli obiettivi, pertanto richiediamo una revisione dei budget assegnati nel 2023 che tenga conto dell’impatto straordinario subito dal nostro territorio.
L’effetto dell’alluvione rischia di farsi sentire anche nei percorsi di sviluppo professionale dei colleghi, che, in riferimento al livello di complessità gestita, per i “servizi alla clientela”, nei mesi di maggio e giugno 2023, hanno un dato mensile molto più basso degli altri mesi, che impatta negativamente sulla media annuale.
Per non compromettere il dato finale e quindi i percorsi in atto dei colleghi coinvolti, chiediamo nuovamente all’Azienda una forte attenzione all’indicatore del “servizi alla clientela”, che deve essere sterilizzato dell’impatto negativo dei mesi di maggio e giugno.
IMPATTO RATING, REVISIONI E RENDICONTAZIONE SEI OK (QUALITA’ DEL CREDITO)
Abbiamo rappresentato quelle che riteniamo essere forti criticità del nuovo processo Rating 2.0 principalmente sulla filiera Imprese:
il processo per essere completato e poter inviare il rating in validazione impegna il gestore da 3 a 5 giorni;
successivamente all’invio all’uff. rating si crea un pesante “collo di bottiglia”, infatti i tempi per ottenere la validazione della pratica sono di circa 2/3 mesi;
nel caso in cui il rating venisse rinviato in filiale per variazioni/implementazione il processo riparte da capo, i dati devono essere reinseriti perché non vengono memorizzati e anche i tempi di risposta ripartono da capo.
Tempi così lunghi mettono le nostre filiali in una condizione di forte svantaggio concorrenziale che limita la capacità commerciale dei gestori soprattutto nei termini di acquisizione di nuovi impieghi rispetto alle banche concorrenti.
Tali rallentamenti impattano inevitabilmente anche sulle revisioni scadute o in scadenza che possono essere processate solo dopo la validazione del rating.
Inoltre rating e revisioni scadute condizionano il SEI OK per l’apertura del cancelletto della qualità del credito, quindi il raggiungimento del premio-PVR. Se la filiale non raggiunge il 100% nella qualità del credito, non va a premio-PVR.
A questo aspetto si aggiunge anche il fatto che la rendicontazione SEI OK “viaggia” con due mesi di ritardo, quindi oggi, ad anno chiuso, è disponibile il dato aggiornato a novembre.
Gli aspetti sopra esposti impattano a livello nazionale sulla filiera imprese, ma nel caso del territorio romagnolo gli effetti sono ulteriormente peggiorativi anche a causa della proroga dei termini per la presentazione dei bilanci delle aziende al 30/11/2023 prevista dal Decreto Alluvione.
A seguito delle nostre continue sollecitazioni, l’Azienda ha comunicato che per limitare l’impatto del processo “re-rating e di prioritizzazione” su alcuni comparti, ha sterilizzato dal SEI OK le posizioni scadute con accordato <50k (indipendentemente dal segmento regolamentare) per “Utilizzi di clienti con rating scaduto da oltre 6 mesi” e “Utilizzi dei clienti con revisione affidamenti scaduti da oltre 6 mesi “, tuttavia tale iniziativa disattende completamente le aspettative del mondo Imprese e non può assolutamente essere l’ultima risposta.
Il Mondo Imprese, necessità di un intervento molto più importante nel SEI OK (indicatore qualità del credito), e tutta la filiera Aziende Retail – Agribusiness – Imprese necessitano di una revisione dei budget assegnati nel 2023 con maggior attenzione nelle aree alluvionate!
Il 28 Novembre si è tenuto il periodico incontro trimestrale tra le OOSS e la Delegazione Aziendale
per l’Area Marche. Clicca qui di seguito per leggere il comunicato sindacale:
Le rivendicazioni presentate dalla CGIL e dalla UIL al Governo, sono rimaste inascoltate ma riguardano ciascuno di noi, anche chi lavora in banca o in un’assicurazione.
– SANITA’: gli investimenti per il settore sanitario nel nostro Paese continuano ad attestarsi al di sotto della media OCSE, in questi giorni, sia la Corte dei Conti sia l’Ufficio parlamentare di Bilancio hanno parlato di risorse insufficienti. Gli accordi sindacali aziendali per ora ci garantiscono la sanità integrativa, ma se saremo costretti a rivolgerci unicamente alla sanità privata, il sistema delle casse assistenza aziendali e delle polizze sanitarie non reggerà se non aumentando i costi che incideranno negativamente sulla nostra retribuzione.
– FISCO:il Governo penalizza pesantemente i lavoratori dipendenti e i pensionati, es. un reddito lordo superiore ai 50 mila euro per un autonomo/ prevede un’aliquota del 15% mentre per un lavoratore dipendente o un pensionato arrivano a pagare un’aliquota del 43%. Nulla viene fatto invece per ridurre l’evasione fiscale che cuba in Italia quasi 100 miliardi l’anno. Per non bastare, aumenta l’IVA sui prodotti per l’infanzia e le accise sui carburanti. Ancoranulla di fatto sulla tassazione dei fringe benefits correlati ai mutui dei dipendenti, problematica che grava in particolare sulla nostra categoria.
– PENSIONI: si andrà più tardi prendendo meno, è l’effetto delle penalizzazioni su quota 103 che, per i lavoratori privati sposta l’uscita a 7 mesi dalla maturazione del requisito contro i 3 attuali e l’importo dell’assegno verrà calcolato con il metodo contributivo anche per gli anni maturati nel retributivo. Le donne vengono poi penalizzate oltre ogni misura dalle restrizioni su Opzione Donna, con l’allungamento delle finestre di uscita, il ripristino dell’adeguamento alle aspettative di vita e il taglio della rivalutazione delle pensioni in relazione all’inflazione.
– SALARI: ai bancari arriverà presto il rinnovo del contratto con un aumento salariale considerevole ma dobbiamo preoccuparci di quello che sta accadendo nel nostro Paese, dove salari sono bassi e lavoro precario rischiano di “azzoppare” il sistema previdenziale pubblico, ovvero anche le nostre pensioni.
PER CAMBIARE LE COSE SERVE ANCHE IL TUO CONTRIBUTO A SUPPORTO DELL’AZIONE DEL SINDACATO: ADERISCI ALLO SCIOPERO DI VENERDI’ 24 NOVEMBRE!
TI ASPETTIAMO AL CORTEO IN PIAZZA XX SETTEMBRE, BOLOGNA ORE 9.00
Sabato 25 novembre, in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” invitiamo tutte le Colleghe e i Colleghi a partecipare all’iniziativa promossa dalla Fisac Cgil di Bologna in collaborazione con la Camera del Lavoro di Bologna.
L’incontro rappresenta un’opportunità per affrontare i tanti aspetti in cui si manifesta la violenza sulle donne, la partecipazione e il contributo di tutte e tutti sono elementi indispensabili per favorire la diffusione di quegli “anticorpi” culturali necessari per contrastare questo fenomeno.
Con l’occasione verrà presentato il progetto “La scatola rossa”, nato dalla cooperazione e dalla condivisione delle lavoratrici del nostro settore che hanno voluto contribuire con le loro riflessioni sul tema.
Abbiamo anche voluto dare voce e sostegno alle lavoratrici della Perla, storico marchio bolognese di lingerie, oggi in mano al Fondo olandese Tennor, con sede a Londra e controllato dal finanziere tedesco Lars Windhorst, che da agosto ha lasciato le 350 lavoratrici di altissima professionalità senza stipendio, in palese violazione degli impegni assunti con le istituzioni locali, con i sindacati e con le lavoratrici stesse.
In occasione dell’evento sarà possibile contribuire fattivamente con una donazione volontaria a sostegno delle lavoratrici della Perla.
Dopo un’estate bollente, un caldo e lungo autunno, l’inverno sta arrivando.
E comincia a fare freddo, fuori ma soprattutto dentro le nostre filiali, dove si aspetta l’arrivo del manutentore per l’accensione degli impianti.
A nulla valgono le raccomandazioni preventive che gli RLS rivolgono, in occasione dei cambi stagionali, alle strutture aziendali preposte, ma neanche le aperture dei ticket da parte dei colleghi, che spesso vengono chiusi senza una effettiva soluzione e i solleciti.
Poi succede che l’impianto di una delle nostre filiali non parte e i colleghi, esasperati dopo aver aperto diversi ticket, alzano la testa e decidono che in quelle condizioni non si può piu’ lavorare.
La filiale non si apre al pubblico e i colleghi fermi, al centro della filiale, con piumini, cappotti e berretti in testa si aspettano che “qualcuno” finalmente prenda una decisione.
Ma il “qualcuno” non si trova….
Si aspetta l’arrivo di un tecnico che forse potrebbe trovare la soluzione al guasto e far ripartire l’impianto.
Gli RLS si attivano segnalano l’urgenza a tutte le strutture preposte: Ctpar, direzione immobili, servizio di prevenzione e protezione.
Passano minuti, ore, ma le risposte non arrivano.
Tutti avvisati, tutti al corrente ma le valutazioni sono:
“ma con 15 gradi si può lavorare…”, “il tecnico sta arrivando…”, “aspettiamo ancora un po’…”
Il Direttore nel suo ruolo di preposto chiede “aiuto”, chiede “un supporto”, chiede “risposte” ma spetta solo a lui prendere le decisioni e assumersi la responsabilità delle scelte?
Infine verso mezzogiorno i colleghi vengono mandati a casa.
Una mattinata “buttata”, passata al freddo…
Questo accade in Intesa Sanpaolo, la prima Banca del Paese, nel nostro territorio.
In una Banca che ha tutti gli strumenti per sopperire a tali problematiche.
Primo per tutti lo smart working, la formazione flessibile.
Una Banca che sta facendo della trasformazione digitale il proprio “mantra”.
Una Banca che può raggiungere i propri clienti con o senza la filiale fisica.
Le nostre filiali sono le nostre vetrine? Con colleghi infreddoliti con i giubbotti addosso?!
Quale accoglienza offriamo ai nostri clienti quando entrano in una filiale gelida con Lavoratrici e Lavoratori stanchi e infreddoliti?
Quale immagine diamo?
Era già successo, è nuovamente accaduto, servono regole chiare e decisioni rapide a tutela del benessere delle Colleghe e dei Colleghi e del decoro della nostra azienda pertanto chiederemo che vengano stabiliti dei criteri e delle modalità uniformi per la gestione di queste situazioni anche a supporto del Preposto che spesso si trova solo a prendere le decisioni.
Venerdì 22 settembre si è svolto l’incontro Trimestrale dell’Area Emilia Est. L’Azienda ha illustrato l’andamento dell’Area, tendenzialmente in linea con l’andamento delle altre, e ha elencato le priorità previste dal modello di servizio adottato da BdT: la vicinanza al cliente attraverso gli incontri e la crescita del NPS. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo stigmatizzato come l’applicazione del modello si scontri con la realtà delle filiali, carenti di personale e gravate da numerose situazioni straordinarie. DIMISSIONI SUL TERRITORIO, TROPPE PER ESSERE FISIOLOGICHE
Negli ultimi anni un numero significativo di colleghi e colleghe ha scelto di dimettersi da Intesa Sanpaolo per ricercare alternative bancarie o di altra natura. Il fenomeno è indicativo del disagio, conseguenza di un pessimo clima aziendale, che porta a dolorose decisioni, in cui l’aspetto economico non è sempre determinante. Anche la richiesta di cambio mansione rimane spesso inascoltata e genera ulteriore sconforto. L’azienda definisce tale fenomeno come fisiologico, ma noi, come Rappresentanti dei Lavoratori e delle Lavoratrici, avendo condiviso con loro il disagio vissuto, riteniamo che questa situazione abbia assunto dimensioni allarmanti, andando ulteriormente ad aggravare una situazione di carenza di organici già da anni evidenziata. Le poche assunzioni si riferiscono quasi esclusivamente a contratti misti (14 su 16 totali); nelle nostre filiali sono già presenti colleghe e colleghi con questa tipologia di contratto, integrati e operativi, pertanto abbiamo chiesto all’ Azienda di valorizzarli, mantenendoli nel nostro territorio. Attendiamo pertanto un segnale concreto per arginare questa emorragia. PART TIME, UNA RIDUZIONE DRASTICA DELLA CONCESSIONE DELLA PAUSA PRANZO DI MEZZ’ORA
Negli ultimi mesi in occasione del rinnovo dei part time, è stato richiesto a molte colleghe, per esigenze aziendali, il ripristino della pausa pranzo a un’ora. Questa scelta aziendale penalizza soprattutto le donne, sia nell’aspetto economico, sia nella conciliazione tempi di vita- lavoro e pertanto abbiamo invitato l’Azienda a considerare di ripristinare le pause di mezz’ora revocate. ALLUVIONE – SERVE UN MAGGIOR COORDINAMENTO DELLE STRUTTURE AZIENDALI
A seguito dei drammatici eventi del maggio scorso, è risultato evidente come sia necessario un maggior coordinamento tra le strutture aziendali. Per evitare di esporre colleghe e colleghi a rischi, è necessario che siano le funzioni preposte a valutare l’opportunità di chiudere o meno i punti operativi, evitando così che tale decisione gravi esclusivamente in capo ai Preposti. – SOSPENSIONI RATE, UN PENSANTE AGGRAVIO PER I GESTORI
In questi giorni le attività tipiche dei gestori sono fortemente aggravate dalle incombenze straordinarie della sospensione delle rate dei finanziamenti pertanto abbiamo richiesto l’attivazione urgente di una task force: l’Azienda non ha voluto accogliere la nostra richiesta non ritenendo questa ulteriore attività particolarmente impattante. – BANCA DEL TEMPO, GRAZIE ALLE DONAZIONI DI TANTE COLLEGHE E COLLEGHI
In questa drammatica situazione va evidenziata l’estrema generosità di tanti colleghi e colleghe che attraverso lo strumento della Banca del Tempo hanno donato migliaia di ore e, che in funzione dell’accordo in essere, la Banca dovrà raddoppiare. FILIALE DIGITALE, TROPPI TURNI ESTREMI
Abbiamo evidenziato un incremento ingiustificato dei turni estremi a partire da maggio fino a fine anno e la mancanza di trasparenza nei criteri di pianificazione da parte della Control Room, senza avere alcuna risposta da parte dell’Azienda. A ciò si aggiunge l’impossibilità di utilizzare la procedura per ottenere un cambio turno, e il ritardo nella concessione dei PCR, sebbene richiesti con largo anticipo. ISYBANK, UN INIZIO IN SALITA
Registriamo gli effetti negativi della prima tranche di migrazione, in quanto la clientela, innervosita dopo aver scoperto della proposta, ha preso d’assalto il numero verde, determinando lunghe code nelle telefonate, e “sfogato” il suo malcontento sui gestori della filiale digitale, oltre che talvolta recarsi anche in filiale fisica. Abbiamo evidenziato la nostra preoccupazione per ciò che potrà avvenire in occasione delle prossime migrazioni. MOBILITA’ E CONVENZIONI, SERVE UN MAGGIORE IMPEGNO SULLA SOSTENIBILITA’ NEL NOSTRO TERRITORIO
Abbiamo richiesto all’Azienda di individuare tramite Mobility Manager interventi di sostegno e facilitazione allo spostamento casa-lavoro. A tale riguardo, visto il ridottissimo numero di sedi Hub presenti nell’Area Emilia Est (Vergato, San Lazzaro, Bologna, per un totale di solo 5 postazioni), abbiamo richiesto l’apertura di nuovi spazi a partire dal Territorio Metropolitano di Bologna, interessato nel lungo periodo da importanti cantieri e lavori strutturali che rendono oggettivamente difficoltoso e oneroso lo spostamento. È stato inoltre richiesto di attivare nuove convenzioni per il consumo del pasto, individuando su tale tema anche la necessità di ampliare la sala Convivium presente nei locali di Via Indipendenza. Abbiamo anche reiterato la richiesta della creazione di un asilo nido aziendale e di attivare nuove convenzioni con asili già presenti sul territorio. IMPIANTI, LA MANUTENZIONE È SCARSA
Abbiamo nuovamente rimarcato all’Azienda e ai referenti degli Immobili la carenza, se non addirittura la mancanza, di manutenzione agli impianti di riscaldamento/condizionamento. Abbiamo evidenziato le condizioni di disagio, dovute al loro malfunzionamento, in cui hanno lavorato e lavorano i colleghi e le colleghe. Gli interventi che vengono fatti non sono mai risolutivi per cui abbiamo nuovamente sollecitato azioni mirate ed efficaci.