Nell’incontro di oggi abbiamo sottoscritto l’accordo per l’integrazione della Cassa di Previdenza San Paolo nel Fondo Banco Napoli, con l’offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa.
L’adesione all’offerta di capitalizzazione da parte degli iscritti in servizio e pensionati potrà avvenire esclusivamente su base volontaria.
I criteri per il calcolo dell’offerta individuale sono quelli previsti dalle norme statutarie, tenendo conto delle valutazioni tecnico attuariali secondo il principio contabile dello IAS19 al 31 dicembre 2017.
L’offerta individuale verrà comunicata dalla Cassa di Previdenza entro il 30 giugno 2018 e gli iscritti potranno aderire entro i 90 giorni successivi.
Ai fini del calcolo:
- Per gli iscritti in servizio e gli esodati, il capitale verrà determinato considerando l’anzianità maturata alla data del 31 dicembre 2017, raffrontando la prestazione prevista dallo Statuto della Cassa (aliquota del 2,25% dell’ultima retribuzione per ogni anno di iscrizione) con la prestazione Inps per la medesima anzianità contributiva. È prevista comunque un’offerta minima di 30.000 euro. In caso di accettazione dell’offerta, il capitale verrebbe trasferito alla propria posizione in essere presso il Fondo Pensione di Gruppo, senza alcuna penalizzazione né tassazione. In tal caso è prevista una contribuzione aziendale aggiuntiva al Fondo Pensione di Gruppo pari al 4%, a compensazione del periodo di anzianità mancante al pensionamento (per i colleghi che andranno in esodo in base al Protocollo 12/10/2017, l’incremento della contribuzione sarà erogato quale integrazione del TFR).
- Per gli iscritti “differiti”, cioè coloro che hanno cessato il rapporto di lavoro senza diritto a pensione con almeno 20 anni di contribuzione Cassa e coloro che sono cessati per operazioni societarie all’esterno del Gruppo, il capitale verrà determinato con gli stessi criteri degli iscritti in servizio, ma senza offerta minima.
- Per i pensionati, il capitale offerto sarà determinato come attualizzazione della rendita già percepita e verrà liquidato. Per i pensionati con rendita annua superiore a 10.000 euro, l’importo sarà decurtato del 6%.
Le posizioni di coloro che non aderiranno all’offerta di capitalizzazione saranno trasferite presso una sezione dedicata del Fondo Banco Napoli (che cambierà denominazione in “Fondo pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo”), mantenendo tutte le prestazioni e garanzie fideiussorie collettive e individuali in essere.
L’accordo prevede un incontro specifico con l’attuario, indicativamente nel prossimo mese di febbraio, per l’esame tecnico dei criteri attuariali per il calcolo dell’offerta di capitalizzazione, con l’illustrazione di alcuni esempi.
Valutiamo positivamente l’intesa raggiunta che permette agli iscritti della Cassa di Previdenza una scelta assolutamente volontaria rispetto alla possibilità di attualizzare la propria prestazione previdenziale futura o mantenere invariati gli attuali diritti.
Click qui per il testo dell’accordo
Click qui per il volantino unitario in pdf
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Una domanda: il capitale conferito al Fondo Pensioni sarà a tutti gli effetti normato come quello che c’è già? Quindi: possibilità di anticipo per prima casa, fino al 30% per motivi vari, in quanto esodato interamente riscattabile fino alla data della tramutazione in rendita, etc… Grazie.
Si sarà normato secondo le regole proprie dei Fondi Pensioni a Contribuzione Definita, e quindi secondo tutte le fattispecie da te elencate.
E per quanto riguarda l’aspetto della fiscalità?
1) Per i pensionati, che se aderiscono prendono i contanti, trattandosi di una somma riveniente da fondi indivisi (non zainetti), come sarà possibile costruire la fiscalità tempo per tempo vigente? o sarà assoggettata all’aliquota marginale dell’anno di erogazione?
2) Per gli attivi, che se aderiscono avranno la somma conferita al montante del fondo a contribuzione definita, la tassazione al pensionamento della quota in capitale, sarà quella in essere dal 2007 (15% riducibile dello 0,30 all’anno fino al minimo del 9%) ?
Inoltre quelli, come me, che hanno già maturato i 40 anni di iscrizione alla Cassa, avranno comunque l’aumento della contribuzione aziendale del 4%?
Grazie ciao
La tassazione, sia per gli attivi che per i pensionati farà riferimento ai vari periodi di permanenza nella Cassa (dal momento dell’ingresso fino a quello del pensionamento per i pensionati, dal momento dell’ingresso fino a quello attuale per gli attivi), applicando le diverse aliquote tempo per tempo vigenti e dettagliate nella nostra guida alla Previdenza Integrativa.
Buongiorno.
Anzitutto mi pare un accordo positivo e sddisfacente per tutti.
Solo un chiarimento: la detrazione del 6% verrà fatta sulla parte eccedente i 10.000 euro lordi oppure sull’intero importo? Grazie
La detrazione del 6% si riferisce all’intera quota dell’offerta.
L’adesione all’offerta di capitalizzazione da parte degli iscritti in servizio ha come conseguenza che dal primo gennaio 2018 l’aliquota del 2,25% dell’ultima retribuzione per ogni anno di iscrizione non verrà più calcolata?
In realtà proprio l’attualizzazione dell’aliquota del 2,25% (riferita a 40 anni di servizio) è ciò che determina la misura dell’offerta di capitalizzazione. Chi accetterà questa offerta:
– uscirà dalla Cassa a titolo definitivo;
– riceverà sul Fondo pensioni di Gruppo la quota di capitalizzazione che gli è stata offerta;
– inoltre vedrà aumentare il versamento mensile della quota aziendale sulla propria posizione nel Fondo Pensioni di Gruppo di un ulteriore 4% (per un totale del 7,5%).
Chi non la accetterà continuerà con le sue prerogative attuali, ovvero la garanzia – al momento del pensionamento – di una rendita integrativa della propria pensione INPS pari alla differenza tra la propria pensione INPS medesima e il 90% della propria ultima retribuzione.
Ogni aderente riceverà una comunicazione in merito al capitale offerto, in modo da poter valutare la convenienza?
Si, ogni aderente alla Cassa riceverà un’offerta Individuale entro il 30 giugno 2018 con l’indicazione puntuale della cifra lorda corrispondente alla sua capitalizzazione.
L’offerta sarà fatta comunque a tutti gli iscritti – calcolando per ciascuno l’importo eventualmente liquidabile – o si dovrà fare una specifica richiesta, salva comunque la possibilità di accettarla o meno?
vedi risposta precedente
Prima di qualunque valutazione economica ne faccio una questione di principio. Nessuna assemblea, nessun dibattito, nessun confronto
sostanzialmente ” NESSUN METODO DEMOCRATICO “. credevo che almeno il mio sindacato lo applicasse ancora. Dopo oltre 40 annui di granitica partecipazione e militanza, devo ammettere che mi sono sbagliato, ne prendo tristemente atto!!!!
Poichè non si tratta della liquidazione della Cassa, ma di una scelta individuale, non sarebbe stato possibile vincolare scelte appunto individuali a una decisione collettiva. Nei fatti nessun diritto pregresso viene cancellato o modificato. Ciascun aderente è libero di valutare e accettare o meno una capitalizzazione individuale e, nel caso non ritenga di accettarla, tutti i suoi diritti precedenti e le annesse garanzie continueranno esattamente come prima in modo del tutto immutato.
Ciao,
cosa significa una contribuzione aziendale aggiuntiva al Fondo Pensione di Gruppo pari al 4%?
Come precisato più sopra, coloro che aderiranno all’offerta di capitalizzazione individuale, oltre a ricevere la quota di capitale che verrà versata sul Fondo Pensioni di Gruppo, vedranno aumentare la contribuzione aziendale a quel medesimo fondo di un ulteriore 4%.
A che titolo decurtano i pensionati con integrazione pltre i 10.000 €
Come forma di minima redistribuzione in senso equitativo di un patrimonio indiviso. Peraltro nel caso di non adesione all’offerta di capitalizzazione, la rendita si manterrà del tutto immutata.
Dunque è equo intervenire su un calcolo equo modificandolo, penalizzando chi riceve più di 10.000 euro lordi all’anno (tutti paperoni, immagino). Chiarissimo.
E’ ragionevole introdurre elementi di riequilibrio rispetto alla capitalizzazione di un patrimonio indiviso. Patrimonializzazione del tutto volontaria. Chi non lo ritiene ragionevole (o non conveniente a qualsiasi titolo) può in totale libertà mantenere del tutta immutata la sua situazione attuale senza alcun pregiudizio.
Se la ripartizione riguarderà il patrimonio della Cassa (988/Mil) più l’importo della Fidejussione (792/Mil)per un totale di 1.780/Mil risultanti in bilancio, è possibile che ci siano eventuali plusvalenze in sede di liquidazione degli immobili. A beneficio di chi andranno ?
Una risposta più compiuta sarà possibile nel momento in cui gli Organismi di Amministrazione della Cassa recepiranno e daranno attuazione all’accordo in questione. Ci sarà una Commissione immobiliare che valuterà i modi e le forme delle eventuali dismissioni anche in relazione alla quota di aderenti all’offerta. Tieni comunque conto che il patrimonio immobiliare della Cassa ammonta a circa il 10% del patrimonio complessivo della cassa (e quindi a poco più del 5% del valore di ciò che sarà ripartito) e di conseguenza il valore delle eventuali plusvalenze è comunque sostanzialmente irrilevante rispetto alla definizione delle quote di capitalizzazione.
Nel caso di accettazione offerta di capitalizzazione per i pensionati che tassazione viene applicata all’importo liquidato?
La tassazione, sia per gli attivi che per i pensionati farà riferimento ai vari periodi di permanenza nella Cassa (dal momento dell’ingresso fino a quello del pensionamento per i pensionati, dal momento dell’ingresso fino a quello attuale per gli attivi), applicando le diverse aliquote tempo per tempo vigenti e dettagliate nella nostra guida alla Previdenza Integrativa.
Ma la cifra che andrà nel fondo pensioni quando potrà essere ritirata?
In modo totale?
La cifrà verrà versata sulla posizione individuale (zainetto) del Fondo Pensioni di Gruppo e potrà essere anticipata / liquidata in parte o in tutto secondo le regole e le modalità proprie delle prestazioni dei Fondi Pensione, che sono dettagliate nella nostra guida alla Previdenza Integrativa
Verranno considerati anche tutti i periodi di anzianità figurativa? E se si, è necessario comunicarli?
L’azienda ha confermato di avere i dati previdenziali, ad oggi, degli aventi diritto Cassa e pertanto anche i periodi di contribuzione figurativa.
Ma se l’importo della fidejussione verrà versato a patrimonio della cassa, quindi come se fosse escussa , questa come rimarrà a garanzia per chi non aderisce? La Banca appostera’ un nuovo importo a bilancio?
Verrà concretamente ripartito tra gli aderenti solo la parte di capitale della Cassa (compresa la quota proporzionale del valore della fidejussione) direttamente e strettamente collegato alle quote di coloro che hanno deciso individualmente di aderire. Tutto il rimanente (residuo capitale + residua fidejussione) verrà utilizzato per erogare le prestazioni come previste dallo Statuto per coloro che non aderiranno.
io sono in esodo sino al 30 giugno 2018 come sarò considerata pensionata od esodata?
Poiché la “fotografia” delle singole posizioni verrà definita al 31/12/17, sarai considerata “in esodo”.
Giusto il disposto dell’art. 22 dello Statuto della ns Cassa, comma 2 “…l’assegno a carico della Cassa compete esclusivamente in presenza di un trattamento AGO determinato, almeno in parte, secondo il metodo retributivo”.
Qualora malauguratamente le autorità decidessero di ricalcolare il nostro assegno in base al metodo contributivo tale assegno verrebbe a cessare?
Nel caso di una tale “riforma” previdenziale, la conseguenza – ad invarianza di Statuto della Cassa – sarebbe il venir meno della possibilità delle erogazioni integrative. Ovviamente tale conseguenza non sarebbe praticabie e quindi si interverrebbe per adeguare lo Statuto alle nuove normative previdenziali. Come peraltro è già stato fatto in passato, allorquando è stato introdotto il cosiddetto sistema “misto”, proprio quello che a cui si fa riferimento nell’attuale Statuto.
Buongiorno, io andro’ in pensione a marzo 2018. Se ho capito bene si fara’ una situazione al 31/12/17, quindi avro’ un’ offerta come iscritto in servizio o come pensionato? Avendo n contribuzione cassa di 37 anni mi verra’ attualizzata riferita a 40 anni di servizio?
Poiché la “fotografia” delle singole posizioni verrà definita al 31/12/17, sarai considerato “in servizio”. La tua attualizzazione sarà su base 37 anni di contribuzione Cassa.
Scusate io e Mario abbiamo chiesto la stessa cosa io sarò in pensione dal 1 luglio 2018 e mi avete risposto che sarò considerata in esodo; Mario andrà in pensione il 1 marzo 2018 ed avete risposto che sarà considerato pensionato. Potete, per favore, spiegarmi la differenza?
Hai ragione. Era sbagliata la risposta a Mario (avevamo letto male la sua domanda e adesso l’abbiamo corretta). Quello che fa fede è la propria situazione al momento della “fotografia”, ovvero al 31/12/2017.
Vorrei sapere quali sono il senso e le motivazioni di questo accordo?
Le regioni sono da ricercare nella natura e nei limiti della prestazioni della Cassa di Previdenza San Paolo (fondo a “prestazione definita”) rispetto alle possibilità offerte dal Fondo Pensioni di Gruppo (fondo a “contribuzione definita”).
In estrema sintesi:
– i fondi a prestazione definita (come la Cassa) hanno una gestione in monte dei contributi degli aderenti (non è possibile per il singolo aderente scegliere la propria linea di investimento) ed erogano un unico tipo di prestazione, ovvero solo al momento del pensionamento pagano una rendita predefinita mensile ad integrazione della pensione INPS e in nessun caso è possibile ottenere prestazioni in capitale, né in anticipo, né al momento del pensionamento.
– i fondi a contribuzione definita (come il Fondo Pensioni) consentono al singolo aderente di scegliere il profilo degli investimenti della propria quota di contributi al Fondo (è la scelta tra i vari comparti che possiamo fare una volta all’anno) e offrono ai propri aderenti una grande diversificazione di prestazioni (anticipi fino al 30% del montante senza dover addurre motivazioni, anticipi più consistenti per acquisti di prima casa o per spese mediche, liquidazione totale o parziale di quanto accumulato al momento dell’esodo o del pensionamento, possibilità di destinare tutto o in parte il capitale all’ottenimento di una rendita) realizzabili a completa discrezione dell’aderente.
Stante quanto illustrato qui sopra, si è pensato di offrire ai colleghi interessati la possibilità di trasferire il capitale di loro competenza (calcolato attualizzando le prestazioni attese di ciascuno di loro) dalla Cassa di Previdenza al Fondo Pensioni. Un’offerta del tutto individuale e volontaria, che consentirà a chi deciderà di accettarla di usufruire delle possibilità collegate al Fondo Pensioni e a chi non la accetterà di mantenere invariate le sua prerogative attuali e future.
Buongiorno,
Io sono attualmente in esodo ma ho già richiesto ed avuto la liquidazione della mia posizione nel fondo pensione. Nel caso di adesione alla capitalizzazione come mi verrebbe data la prestazione anticipata della Cassa?
Coloro che hanno già liquidato il Fondo Pensioni riceveranno la quota di capitalizzazione in contanti.
Mi riallaccio alla domanda di Angela: chi riceverà la somma in contanti, senza passare dal Fondo Pensioni, a che fiscalità andrà incontro?
Il regime fiscale sarà applicato prendendo a riferimento il proprio periodo di permanenza nella Cassa. Infatti l’entrata in vigore dapprima del D.Lgs. 47/2000 e successivamente del D.Lgs. 252/2005 ha comportato tre differenti regimi fiscali (cosiddetto pro rata) per le somme maturate nei distinti periodi, e più precisamente:
dalla data di iscrizione al 31/12/2000
dal 1/1/2001 al 31/12/2006
dal 1/1/2007.
Il montante spettante a ciascuno dei colleghi che accetterà la capitalizzazione verrà suddiviso in tre quote proporzionali agli anni di permanenza nella Cassa in ciascuno dei periodi dettagliati qui sopra e a ciascuna d iqueste quote verrà applicata la tassazione di competenza.
Per approfondire i diversi tipi di tassazione applicabili, puoi consultare questo schema.
Tieni comunque presente che data la complessità della materia occorrerà comunque procedere ad ulteriori verifiche tecniche con Covip e Agenzia delle Entrate
L’importo garantito di 30.000 euro è da considerarsi come somma minima alla quale aggiungere un’ulteriore quota riveniente dalla suddivisione del restante patrimonio o è esclusivamente l’importo minimo da offrire agli iscritti? Per meglio chiarire; se ho diritto a 1.000 euro ne avrò 30.000, ma se ho diritto a 31.000 euro ne avrò 31.000 o 61.000?
Quando verranno inviate le proposte individuali, sarà previsto un servizio al quale richiedere chiarimenti e, se necessario, rettifiche?
Dov’è possibile trovare il testo dell’accordo?
Grazie
La somma minima di 30.000 € è una soglia di ingresso: a tutti coloro che avrebbero diritto a una quota inferiore verranno offerti 30.000 €; a tutti coloro che avrebbero diritto a una quota superiore verrà offerta quella quota senza ulteriori integrazioni.
Come sempre saremo a disposizione degli iscritti per le nostre consulenze individuali.
Il testo dell’accordo è stato inserito nel nostro database degli accordi: questo l’accesso diretto al testo.
Essendo una pensione reversibile nel calcolo si terrà conto dell’ età del coniuge?
Abbiamo affrontato l’argomento nei commenti in coda alle FAQ sulla proposta dicapitalizzazione
ma l’azienda cosa ci guadagna in cambio nella capitalizzazione dello zainetto della cassa di previdenza e nel versare una quota aggiuntiva del 4% sul fondo pensione a contribuzione definita? grazie per la risposta
Non ci guadagna nulla. È la compensazione che abbiamo contrattato per gli anni futuri di servizio che non saranno conteggiati ai fini cassa per coloro che aderiranno alla capitalizzazione. Come abbiamo spiegato in numerosissime risposte questa opzione non serve a far guadagnare l’azienda, ma ad offrire una scelta aggiuntiva individuale ai colleghi sulla propria Previdenza integrativa.