In questi giorni in cui i dati sull’inquinamento, specialmente nella grandi città, stanno diventando sempre più preoccupanti la ricerca di soluzioni di mobilità sostenibile diventa una priorità. Una di queste soluzioni può essere il car pooling: la possibilità per due o più viaggiatori, che effettuano lo stesso itinerario in orari simili, di condividere l’auto e le spese correlate nel tragitto casa-lavoro.
Nel nostro gruppo si è iniziato a sperimentare soluzioni di car pooling aziendale dal 2018: ve ne avevamo dato conto qui. Nel frattempo la situazione è evoluta e da ottobre dell’anno scorso il car pooling aziendale è disponibile per tutti i colleghi. Questa possibilità di trasporto condiviso si aggiunge ai principali servizi di mobilità già consolidati offerti da Intesa Sanpaolo: navette aziendali, convenzioni per l’acquisto di abbonamento al trasporto pubblico e servizi in sharing.
Per provare la potenzialità di questa forma di mobilità sostenibile è sufficiente scaricare l’App BePooler, registrarsi con il codice azienda isp.carpool, pianificare i viaggi da e per la sede di lavoro e scegliere il proprio equipaggio. Si può essere rider o driver e la condivisione delle spese viene calcolata dall’App, che crea per ogni utente un borsellino digitale.
Inoltre, per favorire l’utilizzo del servizio, la banca riserva presso alcune sedi posti auto dedicati e il Comune di Milano mette a disposizione spazi gratuiti presso i principali Parcheggi di interscambio ATM. Le istruzioni dettagliate sono riportate nella sezione intranet dedicata. Il car pooling è già diffuso nel resto d’Europa e in Italia stanno crescendo attenzione e interesse sul tema.
Apprezziamo che l’azienda abbia quindi deciso di promuovere tra i colleghi la conoscenza di questa interessante e sostenibile forma di mobilità e quindi abbiamo ripreso volentieri la news in materia, nella quale si specifica di aver dedicato un articolo di Mosaico a questo argomento e che per diffondere sempre più la cultura del car pooling, i primi 300 colleghi che risponderanno correttamente a tutte le domande del quiz “CAR POOLING QUANTO LO CONOSCI?“, riceveranno un gadget BePooler.
Sarà possibile rispondere alle domande entro il 24 gennaio 2020 e i vincitori saranno avvisati via mail nel mese di febbraio 2020.
La mobilità sostenibile funzionerebbe se l’azienda evitasse di trasferire i colleghi a km di distanza dal luogo di residenza. Tutto il resto, come i blocchi del traffico di questi giorni è semplicemente aria fritta. O ci muoviamo di meno e consumiamo meno risorse oppure togliamoci dalla testa di ridurre le emissioni. Le stesse auto elettriche emettono co2 in fase di produzione e per lo smaltimento delle batterie, In più per caricarle si usa la corrente e con qualcosa deve pur essere prodotta. L’unica soluzione sono i mezzi pubblici e poca distanza dal posto di lavoro.
Ovviamente il miglior modo per non inquinare viaggiando è non viaggiare, o almeno ridurre il più possibile gli spostamenti. Molte inziative sindacali vanno in questa diezione: i limiti chilometrici per i trasferimenti, le liste per chiedere avvicinamenti, lo smart working e lo smart learnig (lavoro da casa e formazione da casa). Detto questo, per la mobilità residua (che è comunque molto alta e lo sarà ancora a lungo) altrettanto ovviamente sono da prefrirsi i mezzi pubblici e infatti altre iniziative sindacali hanno spinto l’azienda a inziative ricordate anche nella news come navete condivise e agevolazioni per gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Infine, secondo il vecchio pensiero che “il meglio è nemico del bene”, bisogna comunque considerare che una macchina piena inquina meno di una con solo passeggero e che le auto elettriche inquinano meno di quelle a combustione interna perchè il processo per produrre energia elettrica è decisamente più efficiente (e quindi meno inquinante) di quello dei motori a scoppio.
Quindi tutte queste iniziative insieme producono (ciascuna in misura diversa, ma comunque tutte in modo sensibile) un miglioramento della situazione.
Sto provando a scaricare l’App che chiede tante informazioni tra cui carta di credito e iban…siamo sicuri dello scarico dell’app?
L’APP oltre a gestire gli “appuntamenti” di viaggio, crea un borsellino elettronico per dividere le spese tra passeggeri e conducente. I dati della carta di credito servono a quello.
Sarebbe bello se qualche collega la usasse….sono una potenziale Rider, chiedo i passaggi, ma non sono sicura che il collega veda le mie richieste. Spesiamo in un miglioramento dell’App. Comunque una ottima idea.