Pressioni commerciali, regole aggirate o disattese, errori macroscopici nell’organizzazione del lavoro che è anche attenzione alla logistica (basti pensare ai distanziamenti che a causa della mancanza di plexiglass portano a far sedere il cliente sulla porta della stanza o addirittura nel corridoio!), disattenzione alle necessità di conciliazione vita-lavoro (l’Azienda ha ribadito che di fatto continua a trovare applicazione l’accordo sulla genitorialità firmato a giugno e scaduto solo formalmente il 30 settembre, ma ci vengono segnalate tante difficoltà a fruire del giorno di smart working settimanale spettante), permanere di atteggiamenti e linguaggi non rispettosi della persona: tutto questo l’Azienda non può più ribaltarlo sulla incomprensione o incapacità dei singoli capi, perché quei singoli in quel ruolo rappresentano e quindi sono l’Azienda.
L’enorme carico di lavoro cui sono sottoposti colleghe e colleghi sia di Direzione che di Rete (e che spesso si aggrava con la modalità del lavoro flessibile che amplifica i tempi di lavoro e vanifica il diritto alla disconnessione se non correttamente normato) non può essere ignorato e soprattutto nessuno può immaginare di risolverlo con maggiori spinte alla vendita o spremendo di più chi è al lavoro pensando in modo maldestro di sopperire alle assenze, ai lock down, alle zone rosse, a una situazione economica eccezionale di straordinaria gravità e di grande sofferenza.
I Coordinamenti delle RSA Fisac Cgil Firenze e Prato e Toscana Sud 24/11/2020
L’azienda, o meglio la prima banca d’Italia, non può far finta che normative emesse dal governo centrale non esistano…ma deve renderle fruibili a tutti e non lasciarle nelle mani dei singoli direttori e/o gestori del personale. Bisogna chiedere che vengano emesse regole chiare.
Ciao Vittoria. Sicuramente l’Azienda non può non rispettare leggi e norme contrattuali. Vanno segnalate alla Fisac Cgil tutte le comunicazioni aziendali non chiare o fuorvianti. Siamo a disposizione come strutture territoriali locali.