Noi siamo il sindacato. Siamo cioè quei brutti e cattivi che vogliono innalzare il costo del lavoro, sia pure nell’interesse collettivo. Che negoziano sull’andamento delle retribuzioni, che chiedono un welfare aziendale sempre più civile ed efficace, che credono nella partecipazione e nella cittadinanza attiva. Siamo i rappresentanti dei lavoratori, in Intesa Sanpaolo ben il 70% è iscritto al sindacato. Capita quindi che la necessità di conciliare diverse istanze ci imponga, nell’interesse generale, posizioni che vanno oltre i singoli particolarismi. Su questo forse non tutti sono d’accordo. Ma ribadiamo la nostra contrarietà ad un modello di sistema incentivante che, pur dichiarando di ispirarsi a principi di merito, spesso si dimostra arbitrario e fonte di divisione tra i lavoratori. Noi siamo convinti che il successo arride al gioco di squadra e che i premi debbano essere distribuiti con regole certe ed incentivando il senso di appartenenza, di categoria, di solidarietà.
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Pubblicato il – 1 Dicembre 2010