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Le RR.SS.AA. dell’Unità Produttiva di Bari, a pochi giorni dalla fatidica data del 12/4, rimangono attonite nel rilevare l’assoluta ingestibilità della situazione, che sta generando un clima di angoscia e frustrazione fra i colleghi, per una integrazione del Gruppo UBI, portata a termine inopinatamente alla velocità della luce.
L’Azienda – con gran clamore pubblicitario in merito ai primati italiani ed europei del “Gruppo che cresce” – nell’ambito della generale pesante ristrutturazione organizzativa (con la creazione di nuove Direzioni Regionali, diverse articolazioni della Funzione del Personale, o nuovi Business) ha voluto concentrare in un’unica data:
– migrazione informatica delle procedure e ribaltamento dei dati (con gravi “buchi procedurali” che hanno allarmato i clienti UBI i quali non avevano visibilità dei propri rapporti di conto);
– ricollocazione subitanea dei colleghi (spesso contattati all’ultimo istante e trasferiti a con comunicazione a mezzo filo) con assegnazione di mansioni anche diverse, se non inferiori, a quelle precedentemente svolte;
– chiusura di sedi/filiali importanti della piazza di Bari con zone vaste della città lasciate scoperte e relativa migrazione verso altri immobili di tutta la clientela e dei colleghi, anche a distanza considerevole e, spesso, con un vero e proprio “ammassamento” dei colleghi.

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