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A quasi due mesi dalla migrazione informatica, nonostante le nostre ripetute segnalazioni in merito, siamo ancora costretti a denunciare le tantissime disfunzioni organizzative in Banca Apulia.

Non bastavano i problemi operativi per la mancanza di dati essenziali e fondamentali nei data base, i problemi procedurali, la carenza di tempo dedicato all’affiancamento, la totale assenza di conoscenza della normativa interna da parte della stragrande maggioranza dei Colleghi… ora, ad aggravare ulteriormente la situazione (che si riflette evidentemente sulla Clientela), ci si mette l’ultima trovata delle Risorse Umane… “la fungibilità in filiale” ossia i direttori devono attivarsi nel far prendere visione dell’operatività di sportello anche ai gestori PAR nell’ottica della piena autonomia delle filiali!?

Aggiungiamo, i gestori PAR a loro volta, sono costretti a brancolare nelle procedure, nelle normative, con un’assegnazione anomala e di difficile comprensione dei portafogli clienti PAR, clienti private, gestori personal, con i clienti sparsi anche in Filiali diverse.

L’idea è quella di realizzare un’organizzazione “perfetta” nella quale “ogni singola filiale è autonoma” in tutte le diverse attività… vale a dire che, all’occorrenza, tutti devono saper fare tutto senza chiedere mai supporto in caso di assenze programmate (ferie, malattie, etc.).

Sappiamo bene che sono tutti capacissimi…. ma che, oggi, con tutti i problemi denunciati, i carichi di lavoro e la tensione che ancora si respira in filiale, si possa pensare di attuare questo progetto, sinceramente, lo troviamo assurdo!

Inviare mail ai direttori delle Filiali per individuare Gestori PAR (già oberati di attività e gravati dal peso degli obiettivi commerciali) da addestrare ad attività di cassa “in ottica prossima futura di supporto allo sportello in caso di necessità”, oltre che NON condiviso è, secondo noi, altamente rischioso… per i Colleghi e per la Banca.

Ci chiediamo, come si possa minimamente immaginare che, un Collega che NON ha mai (o quasi) “fatto cassa”, sulla scorta di “un affiancamento” di 2/3 giornate, possa diventare “padrone” della materia. L’operatività di Cassa, non si limita alle transazioni che, sicuramente, tutti i colleghi sono capaci di imparare… ma alla conoscenza di materie sulle quali il Legislatore ha posto particolari attenzioni… una su tutte, l’antiriciclaggio! Come può immaginare, la Banca, di poter esporre a rischi così elevati l’Azienda ed i Lavoratori?

Come se non bastasse, per migliorare il clima di benessere nel lavoro e rendere più proficua la prestazione professionale, ai lavoratori inviati in missione o ai lavoratori trasferiti senza una pur minima esigenza, si chiede di usare il mezzo pubblico il cui orario molto spesso non è compatibile con l’orario di lavoro.

Così come invitiamo l’Azienda ad evitare atteggiamenti ostili (attuati solo in alcuni territori) nei confronti dei Colleghi “non in linea” con gli obiettivi commerciali… partire con un obiettivo commerciale, dopo solo 20 giorni dalla migrazione, ci sembra alquanto “azzardato”.

Sono queste alcune delle problematiche in essere e, pertanto vigileremo su questo e su tutto quello che verificheremo come non corretto. Siamo abituati da SEMPRE a lavorare in periodi e contesti difficili e pertanto ESIGIAMO A PIENO TITOLO dall’Azienda il diritto di fornirci strumenti e risorse adeguate per affrontare l’attuale difficile contesto. Ricordiamo in ultimo i dipendenti di Banca Apulia, fino a prova contraria, fanno parte del gruppo Intesa Sanpaolo e di questo ne vorrebbero essere orgogliosi!!!!

NEL MARASMA ORGANIZZATIVO IN CUI OPERANO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DI BANCA APULIA, NON AVENDO ANCORA ACQUISITO, NON PER PROPRIA RESPONSABILITA’, EFFICACEMENTE L’AUTONOMIA NELL’OPERATIVITA’ QUOTIDIANA E LE CONNESSE NORME, DIFFIDIAMO FIN D’ORA L’AZIENDA AD ADOTTARE PROVVEDIMENTI DI CARATTERE SANZIONATORIO CONTRO I DIPENDENTI PER QUALSIVOGLIA ACCADIMENTO CONSEGUENTE A TALI INADEMPIENZE AZIENDALI.

6 GIUGNO 2018

FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL

SEG.COOR. E RR.SS. AZIENDALI BANCA APULIA

Banca Apulia: Così non si può andare avanti!

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