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Mercoledì 9 giugno abbiamo sperimentato le prime assemblee in modalità a distanza con i lavoratori della provincia di Imperia di Intesa Sanpaolo Spa .

Due assemblee (part time e full time) molto partecipate – oltre i 2/3 dei lavoratori in servizio – che hanno fatto emergere criticità e problemi tali da compromettere il normale svolgimento dell’attività lavorativa e un servizio adeguato alla clientela Tutto ciò nell’ indifferenza più assoluta dei diretti responsabili.

Il problema più sentito è la carenza di personale, che ormai non permette una copertura adeguata di tutti i ruoli presenti in filiale (drammatica in particolare la carenza di gestori base e retail famiglie) causando lamentele dei clienti e sempre più spesso chiusura di rapporti storici. I colleghi chiedono le assunzioni promesse, e che tali assunzioni siano destinate in via prioritaria alla Rete.

E’ stato inoltre evidenziato che i continui spostamenti, spesso associati a cambi di ruolo in assenza di un’adeguata formazione, hanno costretto molti colleghi ad “improvvisarsi”, sopportando i rischi, anche legali, collegati a tale situazione (e analogo discorso vale per i pochi valorosi colleghi ex UBI, letteralmente buttati allo sbaraglio nella maggior parte dei casi). Persistono enormi difficoltà nella fruizione della formazione, compresa quella obbligatoria, e viene messo in discussione in un numero crescente di realtà il diritto alle giornate di Formazione a Distanza, oltre ad essere nei fatti impossibile effettuare affiancamenti. Infine le pressioni commerciali sono sempre più violente e non sono mai cessate neanche nel momento più acuto della pandemia, dimostrando il disprezzo della salute dei colleghi e dei clienti, sollecitati a venire in Filiale anche in periodi nei quali le Autorità raccomandavano di stare a casa.

In sintesi le richieste emerse dai colleghi sono state :

• la ridiscussione di modalità di concessione dei P/T (periodi troppo brevi e orari sempre più spesso di 32 ore e 30’) • L’immediata sospensione di ogni richiesta di Report commerciale e di sollecitazioni alla vendita.

• Giornate di formazione in aula, che consentano lo scambio di esperienze tra colleghi

• “robusto” incremento degli organici su cui la risibile concessione aziendale – 200 assunzioni entro novembre spalmate su 4700 filiali – non incide per nulla.

I colleghi non ne possono più dell’arroganza e dell’indifferenza aziendale ed hanno inviato un messaggio forte e chiaro sia ai coordinatori Regionali, che hanno assistito alla riunione, sia alle delegazioni trattanti che non hanno potuto partecipare, in quanto impegnate nella trattativa sulle pressioni commerciali, conclusasi purtroppo con l’ennesimo rinvio.

I colleghi ci sollecitano ad intraprendere iniziative di mobilitazione, ma sono al tempo stesso consapevoli che la provincia di Imperia, da sola, può difficilmente arrivare a conseguire tali importanti risultati. Il messaggio che ci hanno fatto arrivare è che esiste una forte richiesta di Sindacato e che sono disponibili ad attendere che l’iniziativa si allarghi, come chiedono ormai volantini sindacali che arrivano quotidianamente da tutte le aree

Ma che il limite della loro pazienza è drammaticamente vicino.

Click qui per leggere il comunicato

 

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