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A quasi due mesi dalla fusione i lavoratori e le lavoratrici di Modena e provincia continuano a lavorare in uno stato di emergenza. L’aver deciso, di far coincidere, il 25 febbraio scorso, la fusione per incorporazione di Carisbo in Intesa Sanpaolo (Isp), migrazione dei dati (e una quantità esagerata di “errori da riparare”), insieme alla costituzione dei poli dei Gestori Aziende-Retail, la revisione dei Portafogli, la chiusura di alcune filiali con accorpamenti informatici e logistici (con i relativi disagi legati all’avvio di lavori di pesante ristrutturazione fisica dei locali), e la creazione dei Poli Estero ha determinato il generarsi di una situazione di difficoltà e disagio che tuttora permane.Mentre da una parte, con il loro lavoro, colleghe e colleghi cercano di far fronte alle problematiche derivanti dalla disorganizzazione aziendale, dall’altra si palesa un atteggiamento, da parte delle funzioni aziendali preposte, teso a minimizzare, l’esistenza dei problemi. L’Azienda ha, di fatto, “caricato” sulle spalle di lavoratrici e lavoratori una riorganizzazione complessa che andava affrontata con un serio programma, attento e accurato, per ridurre al massimo gli impatti sulla rete; invece, il vissuto quotidiano sta evidenziando ripetute difficoltà di gestione con ricadute negative sull’operatività giornaliera e il servizio alla clientela, un approccio aziendale tutt’altro che condivisibile.

R.S.A ISP MODENA FISAC CGIL

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