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Più volte abbiamo rappresentato all’azienda le serie criticità caratterizzanti la nostra Area.

La situazione è diventata assolutamente insostenibile, col rischio che “sfugga di mano”.

Tali problematiche, purtroppo, non hanno ancora trovato una soluzione da parte dell’azienda, gli organici nelle filiali sono ormai ridotti ai minimi termini, rendendo praticamente impossibile lo svolgimento del lavoro nel rispetto delle varie normative.

La recrudescenza della epidemia in atto, inoltre, non fa altro che aggravare una situazione già notevolmente compromessa.

E’ del tutto irragionevole pensare che pochissime persone possano contemporaneamente far fronte, oltre alle già troppe incombenze ordinarie quotidiane:

  • alle sollecitazioni delle varie strutture della banca;
  • alle continue riunioni Skype;
  • alla richiesta di preparazione degli appuntamenti delle giornate successive che in alcune filiali assume connotazioni “maniacali”;
  • alla gestione degli ingressi della clientela inferocita per le lunghe attese e per la crescente difficoltà a contattare le filiali;
  • ad ottemperare ai fondamentali obblighi formativi;

giusto per citarne alcune.

Lavorare in questo modo del tutto caotico espone a troppi rischi (per dipendenti, banca e clienti), ai quali si aggiunge il pericolo di non prestare sufficiente attenzione al rispetto delle disposizioni di sicurezza anticontagio, a causa del vortice ansioso creato dalla continua e affannosa rincorsa di obiettivi di vendita ed efficienza operativa.

DEVE ESSERE CHIARO IL MESSAGGIO CHE I COLLEGHI SONO ALLO STREMO

Questa situazione non si addice assolutamente al primo Gruppo Bancario italiano.

E’ necessario che l’Azienda intervenga al più presto per:

  • colmare le carenze complessive di organico, ricordandosi anche dei cassieri, che, alla luce delle prossime uscite per esodo, sono in estinzione, sebbene ancora indispensabili;
  • rafforzare le misure di sicurezza anticontagio a tutela dei colleghi, quali l’incremento dei preziosissimi steward, la turnazione nelle filiali, la fornitura di mascherine FFP2, l’installazione di barriere in plexiglass per tutte le postazioni di lavoro e non solo per accoglienza e cassieri, le pulizie più accurate dei locali (purtroppo ancora effettuate superficialmente e in troppo poco tempo);
  • porre fine alla pressione commerciale da parte di soggetti incuranti delle gravi problematiche sopra esposte, avulsi dalla difficile realtà delle unità operative e responsabili dell’ulteriore deterioramento di un clima lavorativo già compromesso. In nessun caso è ammissibile quella sottile e subdola modalità di comunicazione utilizzata col preciso scopo di “instillare il senso di colpa” per il mancato raggiungimento degli obiettivi quotidiani, specialmente se il collega ha passato la giornata a cercare di risolvere mille problemi di tipo operativo e organizzativo per tenere alto il nome della nostra Banca. A tal proposito l’azienda deve garantire, a tutti i livelli gerarchici, il rispetto dei principi contenuti nell’accordo del 7 Ottobre 2015 in tema di Politiche commerciali e clima aziendale, nonché nel vigente CCNL;
  • fornire i PC portatili a coloro che ancora non ne dispongono, permettendo l’accesso al lavoro agile, con particolare attenzione alle situazioni di difficoltà. 

Le forze dei colleghi, che si sono sempre contraddistinti per cercare di soddisfare la clientela con spirito di appartenenza e sacrificio, sono ormai al limite.

E’ dovere dell’azienda tutelare la salute dei colleghi e metterli in condizione di poter lavorare in sicurezza e serenamente, non facendoli sentire abbandonati a loro stessi, come ultimamente troppo spesso accade.

Pv-Lo-Cr, ottobre 2020

COORDINATORI E RRSSAA AREA LOMBARDIA SUD

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

qui il documento in pdf

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