BURNOUT: condizione legata allo stress lavoro-correlato, che porta il soggetto all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche, alla manifestazione di sintomi psicologici negativi.
Questa NON è solo una definizione tecnica teorica, ma la situazione REALE in cui si trovano tanti colleghi della Rete: le persone ormai non ce la fanno più, si sentono esauriti, prostrati affaticati e depressi.
Se l’Azienda (con la A maiuscola) non ne fosse a conoscenza, facciamo un breve riepilogo della situazione attuale nelle filiali:
Gli organici sono ridotti oltre ogni possibile umana immaginazione, i pochissimi colleghi che restano sono costretti a gestire carichi di lavoro inevitabilmente sempre più pesanti. Gli accorpamenti delle filiali NON risolvono il problema, anzi lo aumentano: i clienti di filiale accorpata e accorpante si sommano, ma non succede MAI lo stesso per il personale che invece viene ridotto.
L’effetto che si verifica è che i portafogli dei gestori Retail e Aziende siano saturi, e che il cosiddetto “portafoglio in monte”, in capo ai Direttori, assuma di per sé le dimensioni di una filiale medio piccola.
Il quadro appena riportato è ulteriormente aggravato dal fatto che anche i Gestori Base sono diventati una figura rarissima.
Nonostante la narrazione aziendale, secondo la quale viviamo in un’epoca completamente tecnologica, dove le persone hanno un approccio puramente digitale ai servizi base, e che tutta la parte amministrativa si possa svolgere in una manciata di minuti (attenzione SPOILER ALERT!), la REALTA’, è tutt’altra cosa.
Le filiali straripano di persone (come potrebbe essere diversamente visti gli accorpamenti?), i telefoni delle strutture squillano incessantemente, le procedure hanno costanti problemi ed il lavoro amministrativo non accenna a diminuire.
Non dimentichiamoci delle immancabili pressioni commerciali: secondo alcuni CapiArea al 4 di gennaio si è già indietro rispetto al budget. Budget che, oltretutto, sono aumentati in modo esponenziale, ignorando la costante riduzione di organico presente in Rete.
Questa situazione negativa ed allarmante è voluta o è solo la conseguenza di modelli organizzativi sbagliati?
Viene spesso sottolineato che siamo in un periodo di transizione, è però ormai evidente che questa transizione non è gestita, non è accompagnata e viene soprattutto fatta sulla pelle dei colleghi.
Tutto ciò è insostenibile ed inaccettabile.
Data l’attenzione che l’Azienda manifesta (a parole) in ogni occasione per il benessere dei dipendenti non possiamo che pensare che tutto questo derivi da scelte organizzative errate basate su modelli gestionali teorici fuori dalla realtà che dovrebbero essere rivisti e corretti per dare sostanza alle belle parole che sentiamo e leggiamo sul benessere lavorativo che non c’è o, almeno, non c’è per i colleghi delle Filiali.
Parma, 05.02.2025
COORDINATORI FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN
AREA EMILIA OVEST