Oggi al tavolo sindacale (a cui ha preso avvio il confronto sul tema della copertura sanitaria integrativa su cui predisporremo un comunicato unitario), in merito dell’applicazione del D.L. (pubblicato ieri sera in GU) che ha previsto dal 15 ottobre 2021 il possesso del Green Pass in ambito lavorativo, l’azienda non ha al momento fornito indicazioni, rinviando a quanto emergerà dall’incontro che dovrà svolgersi in sede ABI.
APPLICAZIONE DL SUL GREEN PASS
22 Set 2021 | Delegazione trattante FISAC | 25 commenti
25 Commenti
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Decreto Green Pass.
Eliminando la sospensione dal lavoro ma lasciando intatto l’obbligo di esibirlo per poter accedere ai luoghi di lavoro. Chi non lo avrà sarà assente ingiustificato e scatterà comunque, sin dal primo giorno, la sospensione dello stipendio. L’obbligo di esibire il certificato verde nei luoghi di lavoro pubblici e privati si applicherà dal 15 ottobre, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata di cui al primo periodo non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati”, si legge nel testo. Cit. Repubblica.
Speriamo sia veramente cosi!!!!
Salve a tutti,
ma se uno non ha il green pass ma e’ in ferie o altro ?
ci saranno sicuramente problemi oggettivi con l’ottenimento della certificazione verde tramite tampone perché le farmacie non sono organizzate. Ritengo utile prevedere di richiedere la possibilità di eseguire tamponi salivari in filiale con rilascio green pass. In ogni caso, sapendo che esisteranno casi di difficoltà oggettiva ad ottenerlo (a causa del governo che non è al momento in grado di organizzarsi in maniera seria affinché tutti i non vaccinati possano eseguire agevolmente i tamponi) prevedere il lavoro in smart per quella giornata (con formazione a distanza o altro)
Peccato che il principale sindacato italiano abbia lasciato i suoi iscritti lavoratori in balia del vile ricatto di questo “governo”… non me l’aspettavo…
un triste periodo storico che penso avrà, forse, delle conseguenze nelle coscienze di tutti, pro e contro Green Pass. Mi dispiace che stia accadendo proprio nel nostro Paese, che nel bene e nel male aveva sempre cercato di rispettare le ragioni delle minoranze (che tanto minori in questo caso non sono).
E’ assurdo che la CGIL non si batta per la gratuità del tampone; non sono “NO VAX”, ma se ci si informa il minimo, ci si rende conto che, nella migliore delle ipotesi, questa vaccinazione è pura sperimentazione. Senza entrare nel merito di argomentazioni mediche (non è il mio campo pur avendo letto moltissimo), mi sono limitato a confrontare i decessi e i contagi nello stesso periodo del 2020; ebbene, in teoria, avremmo dovuto avere meno morti e contagiati, considerata la popolazione vaccinata, in realtà oggi i decessi sono, in alcuni periodi,
quasi decuplicati e i contagi sono relativamente costanti. E la CGIL è dalla parte dei lavoratori? Ne tutela la salute? Io che non voglio vaccinarmi, come mi tutela il mio sindacato? Facendomi pagare il tampone! E’ semplicemente vergognoso! Questo è Landini?
La posizione del ns Segretario Landini è chiara: obbligo vaccinale. Voglio però ricordare che si sta battendo affinché i tamponi vengano effettuati gratuitamente per coloro che non vogliono vaccinarsi. Sarebbe possibile nel prossimo incontro con la Banca chiedere convenzioni presso farmacie/centri che facciano i tamponi a prezzi calmierati? Rimborsi parziali costi sostenuti dai dipendenti? ricordo che il ns sindacato da sempre difende i diritti di tutti i lavoratori al di là delle proprie opinioni personali.
La CGIL si è impegnata in ogni modo durante la pandemia per tutelare la salute di chi lavora e per consentire nel contempo la prosecuzione delle attività produttive del Paese. Pur rispettando le opinioni di tutti, la CGIL è convinta che la salute della collettività venga prima di qualunque altra cosa, per questo assieme agli altri Sindacati Confederali stiamo invitando tutti a vaccinarsi e coerentemente avevamo indicato al Governo di attuare il dettato della Costituzione definendo un obbligo vaccinale di legge. Il metodo scelto dal Governo Draghi con l’obbligo del Green Pass è scorretto in quanto ha scaricato sui lavoratori le contraddizioni politiche interne alla maggioranza. Resta la libertà di vaccinarsi ma si impone un costo per i tamponi. L’azione della CGIL sta continuando affinché questa normativa venga modificata prima del 15 ottobre, intanto abbiamo ottenuto che per i lavoratori senza certificato non ci siano discriminazioni nelle aziende.Per quanto riguarda il nostro Settore si terrà il confronto in ABI la prossima settimana, a seguire ci incontreremo con Intesa Sanpaolo per definire le modalità operative che il Decreto demanda la Datore di Lavoro.
Mi stupisce davvero il suggerimento a vaccinarsi (con i rischi che comporta) quando il sindacato stesso dichiara: “Il sindacato non entra in merito alle questioni sanitarie.”
Buongiorno a tutti
si parla tanto di vaccino e green pass,poco di chi ha avuto il covid e che fortunatamente e’ guarito.
ci sono lavoratori che hanno avuto il covid,in possesso di green pass con scadenza 6 mesi ma che possono fare il vaccino (solo una dose)entro un anno magari con anticorpi ancora elevati.
Qualcuno mi puo’ dire che senso ha?
Il sindacato che dice?
Il sindacato non entra in merito alle questioni sanitarie.
Il fatto che non debbano esserci discriminazioni credo sia garantito anche dalle disposizioni europee in merito. E’ possibile avere copia integrale di quanto disposto dall’ Europa? Grazie
Gentile Giuliana puoi consultare l’argomento sul sito del UE qui.
non mi riferivo a questo bensì alla risoluzione 2361/2021 di cui mi piacerebbe avere il testo integrale in italiano grazie
il testo è disponibile solo in inglese o francese qui.
grazie
DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Art. 15. Le misure relative alla sicurezza, all’igiene ed alla salute
durante il lavoro non devono in nessun caso comportare oneri
finanziari per i lavoratori.
Questo immagino non conti niente , cosi’ come niente conta la Costituzione Italiana o il regolamento ue 2021/953 ?
Un paese che accetta passivamente qualsiasi forma di ricatto è un paese senza speranza. Chi accetta tutto questo è complice di un atto vergognoso.
La normativa europea 953/2021 è chiara, NESSUNA DISCRIMINAZIONE TRA VACCINATI E NON VACCINATI e il green pass imponendo il tampone per i soli non vaccinati non è applicabile, al di là che lo stesso d.l. 22/04/2021 n. 52 (decreto green pass) al comma 9 condizioni l’applicabilità dei precedenti commi alla compatibilità con la normativa europea.
Mi stupisco come un sindacato, senza neppure consultare la propria base, si prenda l’iniziativa di percorrere strada così contraria alla stessa normativa europea (tra l’altra fonte primaria e preminente anche nel nostro ordinamento giuridico) creando una discriminazione così palese tra i propri iscritti.
E’ necessario ricordare che la così detta vaccinazione è stata autorizzata in via sperimentale, pertanto l’obbligo vaccinale, caldeggiato dal Sindacato, non rappresenta una scelta di rispetto per la libertà individuale, sancita peraltro dalla superiore Costituzione. Mi sorprende e avvilisce questo asservimento a disposizioni assai ottuse, peraltro non seguite da alcun Paese a livello di civiltà europea; avessero un beneficio in termini di salute pubblica potrei senz’altro capire, ma occorre comprendere allargando la vista su organi di informazione esteri che la soluzione è ancora lontana, a dispetto delle ‘bulgare’ dichiarazioni di casa nostra. Comprendo che l’obbligatorietà responsabilizzi il Governo che ricorre al ricatto del Lasciapassare Verde. ma mi aspetterei legittimamente che il Sindacato sia dalla parte dei LAVORATORI e abbia rispetto dei c.d. discriminati, diversamente non ritengo che mi rappresenti.
Mi rivolgo sia ai vaccinati che hai non vaccinati, la certificazione verde lede comunque i diritti di tutti (al di là della discriminazione), non ha fondamenti scientifici ma solo politici e potrebbe anticipare la politica dei crediti sociali cinesi (domani potrebbe condizionare i nostri diritti anche su campi differenti dal sanitario). E’ probabile che l’unico segnale che è possibile dare è evitarne la presentazione almeno per i primi giorni di applicazione nonostante l’evidente peso in busta paga che si dovrebbe sopportare. Purtroppo non ho soluzioni in tasca e il sindacato non ha mai consultato la base, oltre ad essere indifferente al problema.
perdonatemi l’errore ortografico, purtroppo non è prevista la modifica e quando si scrive di getto può capitare.
E’ una vergogna che il sindacato non tenga conto del parere dei propri iscritti prima di prendere accordi così importanti, che limitano la libertà dei lavoratori e che vanno contro le regole sancite nei contratti per gli stessi.
Io sono convinto che sia i No-Vax che i Si-Vax (come ci chiamano in questo periodo) sono contrari a questa ennesima imposizione!
Il mondo del lavoro non dovrebbe subire pressioni di questo genere.
E’ stato già difficile lavorare in queste condizioni da più di un anno e mezzo a questa parte e ora si aggiunge anche questo.
Una volta si poteva arrivare a scioperare per i propri diritti, ma da troppi anni, ormai, anno consentito alla politica di limitarci anche in questo.
Per fortuna che si chiama sindacato dei lavoratori!
Salve a tutti,devo a malincuore dire che nella gestione del green pass sono rimasta molto delusa dal mio sindacato ,al quale sono rimasta fedele nei decenni di mia attivita’ lavorativa.
Intanto ,quella che ci viene data come una liberta’ di scelta fra vaccino e tampone , e’ una liberta’ solo teorica e iniqua:il vaccino (che pagano tutti i contribuenti vaccinati e non) e’ gratuito per chi ne usufruisce ,mentre i tamponi si pagano !
Inoltre chi “sceglie” di fare i tamponi e’ sottoposto ad uno stress continuo .
E che dire di chi, pur avendo avuto il covid,deve (a prescindere degli anticorpi attivati)sottoporsi al vaccino?
Inoltre , il green pass ha una durata diversa fra vaccinati e guariti,salvo poi scoprire di recente che alcuni vaccini hanno una copertura d i soli 2 mesi con green pass durata 1 anno.
Vorrei ricordare che coloro che scelgono di non vaccinarsi non sono tutti no vax a priori, ma persone che hanno paura del vaccino o meglio di questo vaccino o che magari non si fidano di tutti quelli che a vario titolo parlano in tv,che non riuscendo nella persuasione hanno scelto la via del condizionamento.
Chi vuole usufruire di questa finta liberta’ che ci viene proposta,deve purtroppo pagarla a caro prezzo sia in termini economici,sia in termini di serenita’ (quanto si puo’ resistere???)
Sinceramente mi aspettavo che in certi gridi di allarme ci fosse stato il mio sindacato!
Mi auguro che almeno in questa fase in cui si parla di possibile proroga, la CGIL faccia almeno sentire la sua voce ,per tutelare i diritti di “tutti i lavoratori”.