Nella giornata di mercoledì 23 maggio si è tenuto un incontro con l’Azienda in cui abbiamo presentato le nostre richieste ultimative ottenendo le seguenti risposte:
- NO al rinvio dei nuovi orari delle filiali;
- INDISPONIBILITA’ a illustrare le modifiche al Piano d’Impresa;
- NESSUNA disponibilità al rinnovo degli accordi di armonizzazione;
- ANNUNCIO della chiusura di 1.000 filiali;
- MINACCIA di pesanti interventi su ferie, ex festività, straordinari, taglio di salario attraverso riduzione di giornate lavorative.
L’imposizione di sacrifici per i lavoratori è inaccettabile!
Contro l’intransigenza aziendale, abbiamo confermato la mobilitazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo, con l’avvio delle procedure di legge per lo sciopero.
la banca sospende le uscite ma a questo punto ha il diritto di farlo? gli impegni non sono bilateraki ?
Gli impegni sono certamente bilaterali, ma l’accordo di luglio 2011 prevedeva che le uscite avvenissero a giugno 2013 e l’azienda potesse (non dovesse) anticiparle a giugno / dicembre 2012. Ma soprattutto per poter realizzare l’accordo occorre che la situazione previdenziale consenta ai coleghi che accedono al fondo di avere la garanzia di poter poi passare diretamente ala pensione finito il periodo di sostegno al reddito. Cosa che al momento non è garantita… Quindi abbiamo chiesto noi per primi la sospensione delle uscite.
Colgo l’occasione per ricordare che a causa delle mie ferie fino al 3 giugno la gestione dei commenti, fino a tale data, potrebbe subire pesanti rallentamenti.
non capisco se non sono garantiti perchè non c’è la copertura finanziaria per l’allungamento sino a 62 anni o per altri motivi
IN MERITO AGLI ESODI del 01/07/2013
la bozza del decreto fornero inviata alla firma diMonti all
articolo 2 comma C prevede l’applicazione delle vecchie regole previdenziali ante riforma 04/12/2011 anche ai colleghi della PARTE B dell’accordo del 25 07 2011.
mentre l’articolo 3 stabilisce la loro permanenza nel Fondo fino al compimento del 62° anno di eta’.
quindi a mio giudizio i colleghi destinatari delle lettere di risoluzione del rapporto di lavoro del 01 07 2012 si dividono in 2 gruppi:
A) colleghi che rimaranno nel fondo meno di 5 anni prima di raggiungere’ i 62 anni
B) colleghi che trascorsi 5 anni dalla loro uscita dall’azienda non avranno ancora 62 anni
Per il gruppo A
non essendo intervenuto nessun nuovo pregiudizievole elemento per l’applicazione della lettera di risoluzione consensuale e l’immissione dei colleghi nel fondo di solidarieta’ ed essendo i suddetti pienamente salvaguardati dal decreto Fornero
e avendo l’azienda formalizzato con lettera individuale la volonta’ di applicare anticipatamente, come da sua facolta’, l’uscita dei colleghi
ritengo che si possa richiedere la puntuale e corretta applicazione della missiva in oggetto.
Per il gruppo B
la permanenza nel fondo oltre i 5 anni (sempre che l’azienda decida di farsene economicamnete carico) potrebbe creare un contenzioso con l’INPS in merito alla titolarita’ dell’assegno di sostegno e al riconoscimento del diritto a essere immessi nel fondo di solidarieta’ del settore bancario .
ritengo quindi in questo caso doveroso e saggio un ripensamento dell’azienda in contrasto con le sue recentissime decisioni.
mi potreste spiegare quale e” il motivo reale della sospensione delle uscite. e” legato al fatto che alcuni dovrebbero stare nel fondo per piu di 60 mesi, cosa non prevista dal regolamento ed inoltre non coperta finaziariamente ? in ogni caso no e’ ipotizzabile che coloro che rimangono nel fondo per meno di 5 anni abbiano la possibilita” di farlo ? o ci sono altri motivi tecnico/legali
Come comunicato il 23 maggio, in questo perido a causa delle mie ferie le consulenze personalizzate / commenti non sono stati gestiti in via ordinaria e le varie richieste avrebbero dovuto essere inviate a claudia.fumagalli@intesasanpaolo.com Mi scuso comunque per i disguidi e appena possibile fornirò le risposte del caso. Anche alla luce della pubblicazione del decreto attuativo della riforma.