Oggi l’azienda ha mandato individualmente una mail alle mamme che potrebbero usufruire del cosiddetto “Bonus mamme”. Vi ricordiamo che abbiamo predisposto una nota di approfondimento sul Bonus mamme che vi invitiamo a leggere attentamente per valutare la convenienza o meno di aderire al bonus (che è comunque soggetto a tassazione IRPEF e può avere impatti negativi sull’ISEE).
L’azienda, come vi avevamo anticipato, procederà d’ufficio all’erogazione del Bonus, e quindi nel caso non si intenda usufruirne occorrerà comunicarlo utilizzando il percorso #People – Assistenza – Categoria: #People – Retribuzione – Cedolino Aree Professionali e Quadri Direttivi (Il mio cedolino) – Dettaglio: Esonero contributivo lavoratrici madri – Descrizione richiesta “Posso rinunciare all’esonero?”.
Per maggiore comodità vi riportiamo di seguito il testo della mail inviata dall’azienda.
La Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’esonero della quota dei contributi previdenziali dovuta dalle lavoratrici madri con contratto a tempo indeterminato, con almeno due figli il cui minore ha meno di 10 anni (9 anni e 364 giorni), o con almeno tre figli il cui minore ha meno di 18 anni (17 anni e 364 giorni).
L’agevolazione viene riconosciuta fino ad un massimo di 3.000 euro all’anno (250 euro mensili) ed è limitata al 2024, per le madri con almeno due figli, e al periodo 2024-2026, per le madri con almeno tre figli.
Come precisato nel comma 182 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2024, l’applicazione dell’esonero lascia, comunque, ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche e, in conseguenza, non comporterà alcuna penalizzazione sul futuro assegno pensionistico.
Il diritto decorre dal 1° gennaio 2024 o, se successiva, dalla nascita del secondo figlio per il solo anno 2024 o dalla nascita del terzo figlio per gli anni 2024, 2025 e 2026. Il diritto cessa il mese successivo al compimento dei 10 o 18 anni del figlio più piccolo.
La riduzione contributiva trova applicazione anche in favore delle lavoratrici che, nell’ambito del proprio nucleo familiare, abbiano bambini in adozione o in affidamento.
Dai dati presenti nell’archivio #People – Gestione Nucleo Familiare, risulta che hai diritto all’esonero contributivo; pertanto, a decorrere da marzo 2024, ti verrà mensilmente riconosciuta l’agevolazione in busta paga. Eventuali arretrati di gennaio e/o febbraio 2024 saranno erogati entro la mensilità di maggio.
L’applicazione di tale agevolazione è alternativa e di maggior favore rispetto alla riduzione contributiva del 6% o 7%, prevista dalla Legge di Bilancio 2024, per le retribuzioni mensili che non superino rispettivamente 2.692 euro o 1.923 euro nel corso dell’anno 2024.
Qualora non volessi beneficiare dell’esonero, dovrai comunicarcelo utilizzando il percorso #People – Assistenza – Categoria: #People – Retribuzione – Cedolino Aree Professionali e Quadri Direttivi (Il mio cedolino) – Dettaglio: Esonero contributivo lavoratrici madri – Descrizione richiesta “Posso rinunciare all’esonero?”.
Per qualsiasi ulteriore chiarimento puoi inoltrare una richiesta utilizzando il medesimo percorso #People – Assistenza – Categoria: #People – Retribuzione – Cedolino Aree Professionali e Quadri Direttivi (Il mio cedolino) – Dettaglio: Esonero contributivo lavoratrici madri.
Mantieni sempre aggiornato l’archivio. Le tempestive integrazioni/modifiche ci permettono la corretta amministrazione delle agevolazioni correlate al nucleo familiare come, per esempio, l’esonero in oggetto.
Cordiali saluti.
Intesa Sanpaolo
Retribuzioni e Processi Amministrativi HR
Amministrazione e Operations HR
Direzione Centrale Affari Sindacali Politiche del Lavoro
Buongiorno. Data l’ora, scusate per la pigrizia. Il senso della comunicazione è che il beneficio sulla retribuzione netta dell’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali è da calcolare in base al reddito lordo mensile e quindi non è uguale per tutti? Cmq il beneficio c’è e resta e non ci sono “controindicazioni” ad avvalersene. Quale che sia poi variazione della retribuzione netta. Grazie per la collaborazione.
Non esattamente. Il bonus mamme varia in ragione del reddito della percettrice (e comunque con il limite massimo di 3.000€ lordi), ma non è questo a renderlo conveniente o meno. La cosa da valutare è il possibile impatto sul valore ISEE dell’incremento di reddito derivante dal bonus. Ci possono essere casi individuali in cui il possibile incremento dell’ISEE comporterebbe riduzioni dei benefici collegati (Assegno Unico, rette di asili, tasse universitarie, percheggi, ecc.) superiori al valore netto del Bonus Mamme.