Oggi abbiamo avuto un’ulteriore comunicazione da parte dell’Azienda in merito ai criteri che adotterà per la selezione dei 95 colleghi derivanti dall’accordo del 11/4/2013, che verranno assunti mediante selezione attingendo al bacino degli ex Tempi Determinati con le seguenti caratteristiche:
- Data di nascita a partire dell’1/1/1981
- Periodo di lavoro a tempo determinato nel Gruppo di almeno 9 mesi svolti tra il 1/10/2010 e il 31/3/2014
- Laurea in economia e similari, matematica, statistica, ingegneria gestionale, giurisprudenza.
Nota per gli ex TD che avessero novità rilevanti nel cv (ad esempio: il conseguimento di una laurea): in questi casi è necessario che l’interessato comunichi l’informazione all’Ufficio Reclutamento Selezione e Gestione, alla casella di posta elettronica assunzioni_reclutamentoeselezione@intesasanpaolo.com allegando il proprio cv aggiornato ed indicando in oggetto: “EX TD AGGIORNAMENTO CV”.
Per ogni altro eventuale aggiornamento del cv, l’azienda consiglia di provvedere tramite il canale internet; precisa che è attiva una funzionalità nel sito che consente il rilascio di una nuova password in caso sia stata smarrita. Se invece il candidato ha cambiato indirizzo di posta elettronica, occorre che invii una mail ad assistenza.cv@intesasanpaolo.com , indicando i propri estremi (cognome-nome-data nascita-nuova mail) e chiedendo lo sblocco del cv.
dalle parole ai fatti per non continuare una guerra tra poveri!(che ora si sposterà sulle nuove date puntualizzate!
ma la sostanza non cambia! prendo al volo barrera.
bisogna impostare una vertenza per una maggior disponibilità di personale sulle filiali, magari anche con qualche assunzione in più.
Purtroppo la guerra non è tra poveri ma dei poveri perché non ce la facciamo tra di noi ( non è che uno se la prende con chi verrà assunto) e non abbiamo nessuna voce in capitolo.
I requisiti sono capestri: l’età è una discriminante che viola i principi costituzionali; il periodo lavorativo preso in considerazione potrebbe premiare addirittura chi ha lavorato successivamente all’accordo datato 11/4/2013 (fino al 31/03/2014 ci sono i tempi per maturare i nove mesi richiesti); trattandosi di stabilizzazioni e non assunzioni ex novo i titoli sarebbero dovuti essere quelli della selezione per l’assunzione a tempo determinato.
Si loda la trasparenza ma ricordiamo che solo la metà degli aventi diritto sarà scelto. Con quali criteri? deciderà l’azienda e noi continueremo a restare poveri lottatori contro i mulini a vento.
Mi auguro che tutte le sigle sindacali e non solo Barrera (sempre disponibile, nonostante la critiche) chiedano a gran voce ulteriori assunzioni e chel’unica anzianità considerata sarà quella lavorativa.
Beh adesso che è stato ampliato il bacino, quanti rientrano nella selezione??? Come avvengono le selezioni??? Chiedo info al Sign Barrerà sempre informato
Grazie
Premettendo che nel periodo 2009/2013 l’azienda si è anche dotata di un gran numero di lavoratori ATIPICI, quali interinali, vorrei sapere come mai, i sindacati abbiano deciso di non lottare anche per loro. Spesso e volentieri, questi ragazzi sono stati ampiamente lodati dai propri responsabili per l’abnegazione e la precisione con cui hanno portato avanti il proprio lavoro (pur ben consci di non avere alle spalle un accordo che li proteggesse). parlo di gente LAUREATA, oggi ahimè invecchiata di qualche annetto(e magari fuori dai parametri stringenti dell’accordo)entrata nel circolo della vita bancaria dalla porta di retro. Gli accordi, si sa, sono frutto dei particolari momenti in cui vengono presi.
a questa generazione di ragazzi, continuiamo a chiudere la porta in faccia?
visto che si è deciso di convocare un “concorsone” a premi, perché non consentire agli altri di mettersi in gioco e provare a vincere la sorte invece che provare a raccomandarsi al santo di turno?
cordialmente
Rocco
Il limite di età non è una discriminate anticostituzionale. Anzi, come noto, esistono specifici benefici economici che la legge riserva alle aziende che assumono specifiche classi di età: il limite di età per l’apprendistato ne è un chiaro esempio, così come gli incentivi per assumere gli ultracinquantenni, e così via…
In questa tristissima vicenda sono tali e tanti i problemi veri che non credo aggiunga nulla addurre elementi privi di sostanza. La realtà purtroppo è disarmantemente e pesantemente semplice. Le aziende hanno facoltà di assumere quando e come vogliono (purtroppo ormai di fatto anche con la forma contrattuale che preferiscono) chi vogliono, fatte salve le quote di assunzioni obbligatorie delle cosiddette categorie “protette” (essenzialmente, anche se non solo, portatori di handicap). Qualunque elemento che limiti questa incondizionata libertà è frutto di azioni rivendicative che possono spostare (più o meno in là) i confini della discrezionalità aziendale, ma che (in modo del tutto evidente, anche se difficilmente accettabile), non possono sostituirla con la discrezionalità delle forze sociali (sindacati, associazioni di disoccupati, lobby di cittadini che a qualche titolo possono vantare “crediti” nei confronti di questa o quell’azienda e così via). Questo è quello che è successo nel nostro caso. L’iniziativa sindacale ha spostato un po’ più in là la discrezionalità aziendale: ha determinato che ci fossero un centinaio di assunzioni (in assenza di accordo NON ci sarebbero state), ha definito in modo rigido a quale bacino si dovesse attingere (gli ex TD), ha definito la forma contrattuale che sarà applicata agli assunti (tempo indeterminato immediato o per via di apprendistato). In assenza dell’iniziativa sindacale nessuna di queste tre limitazioni della libertà aziendale avrebbe avuto corso.
Questa iniziativa peraltro è risolutiva del fatto che tra gli stessi TD saranno molti di più i non assunti che gli assunti? Oppure del fatto che gli interinali o gli stagisti non sono nemmeno stati presi in considerazione? O che in generale ci sono decine di migliaia di persone che avrebbero tutte (ma proprio tutte tutte) le carte in regola per poter lavorare in Intesa Sanpaolo (o in qualsiasi altra azienda) e sono disperate perché le loro possibilità sono minime? Ovviamente niente di tutto ciò! Ma la soluzione, non può essere altra che:
– impedire che il poco esistente sia appannaggio di meccanismi del tutto discrezionali (da qui la necessità di regole e criteri) anche se ovviamente il meccanismo selettivo di per sé introdurrà forme di discrezionalità
– soprattutto lottare perché le condizioni generali mutino e il poco esistente diventi un po’ meno poco. Incalzando Intesa Sanpaolo, per quello che ci riguarda, ovviamente. Ma soprattutto perché si torni a mettere il lavoro al centro delle iniziative politiche. Per crearlo, ovviamente, non per distruggerlo.
Tutto ciò detto, io non sono particolarmente bene informato. So quello che la FISAC fa in Azienda, alla luce del sole, e senza “entrature” particolari. E’ invece vero che cerco di essere disponibile e di mettere a disposizione quello che so. Senza condiscendenza, con rigore e affidabilità. Quindi, non ho idea se l’Azienda ci comunicherà i numeri definitivi del bacino di candidati, anche se certo lo chiederemo. E in ogni caso, se qualcuno che ha i requisiti previsti NON dovesse essere chiamato a colloquio dall’azienda mi contatti (pubblicamente o in privato, come preferisce) e provvederemo a sanare la questione. ATTENZIONE! Non sto vendendo in modo subdolo ipotesi pararaccomandative. Sto dicendo che se mi verrà segnalata una violazione delle regole che l’azienda si è data, siamo in grado di correggerla. Questa è la migliore certezza di trasparenza quanto al bacino che sono in grado di offrirvi. A latere, sconsiglio di diffidare da chiunque (ma proprio chiunque: sindacalisti, rappresentanti aziendali, colleghi, amici o parenti) vi venda “conoscenze”, “opportunità”, vie preferenziali di qualsiasi genere nell’ambito di questo processo selettivo. Ma ovviamente ciascuno di voi valuti per il suo meglio.
Quanto alle selezioni, si svolgeranno in forma di colloquio (di selezione, appunto, NON un concorso a premi), a carico dell’ufficio aziendale reclutamento di Milano e inizieranno nelle prossime settimane. Anche in questo caso, appena avremo notizie certe ve le comunicheremo.
Sig.Barrera, è vero, l’azienda ha discrezionalità assoluta su chi e come assumere. Tant’è vero che, come da lei asserito, non servono gli accordi sindacali per far assumere personale (sempre che qualcuno voglia ancora farlo).
a tempo determinato in quel periodo c’erano anche tantissimi INTERINALI..a cui avete volutamente voltato le spalle (se si parla di stabilizzare qualcuno non si può non considerare anche queste figure totalmente prive di tutele legali e ahimè sindacali).
La cosa che mi fa specie è che in questo momento storico per il mondo del lavoro giovanile italiano, dove si sta cercando di smembrare un sistema (solo per i giovani, attenzione!!) che anche voi sindacati avete contribuito a creare è che anzicché prendere coscienza di aver annullato il “futuro” dei vostri figli, vi ostinate a sfogliare le margherite preferendo tutelare sempre precise categorie (chiamali TD, chiamali come vuoi) invece che tutelare il lavoro e la sua libera (senza vincoli di età o appartenenza) fruizione.
cordialmente, senza rancore, sia chiaro…
Rocco
Nessun rancore, ovvio. Almeno da parte mia. Ma alcune precisazioni, sia pure del tutto soggettive, si.
Qualunque intervento sindacale limita la “libera fruizione” del lavoro. Se c’è una ragion d’essere nel sindacato è proprio nell’essere (scusa il gioco di parlo) un’organizzazione dichiaratamente di parte. Che tutela una parte. E che cerca faticosamente (molto faticosamente) di tenere insieme mille contraddizioni. Alcune ad esempio (pochissime e in ordine sparso, solo per rendere l’idea): la garanzia del salario di anzianità vs la necessità di garantire un salario di merito per i neoassunti; la garanzia della conservazione del posto di lavoro vs la necessità di procedere a nuove assunzioni; la tutela della maternità vs le esigenze delle colleghe senza figli o con figli adulti; e così via. La libera fruizione è una bella cosa da scrivere: molto meno “entusiasmante” da praticare.
Perché se no che cosa ci sarebbe di più libero di un’azienda che assume e licenzia chi vuole e quando vuole e di un lavoratore che sceglie liberamente l’azienda che di volta in volta gli offre il meglio. Il lavoro interinale, secondo alcuni, quando fu introdotto avrebbe liberalizzato e favorito le energie e le opportunità del lavoratore giovane e dinamico, non più inchiodato nel grigiore mortificante del posto fisso. E anche allora il sindacato, che si opponeva, era vecchio, passatista… Colpevole di privare i suoi figli del futuro radioso che li aspettava.
Vedi, noi abbiamo molti limiti, e facciamo delle scelte. Perché non farle sarebbe peggio: lascerebbe quella libertà che diventa arbitrio. Abbiamo scelto di definire un bacino di giovani (tagliando fuori quelli che giovani non sono più, ma avere qualche anno in più non è una colpa) e quelli che avevano un rapporto diretto con Intesa Sanpaolo, anziché quelli che ce l’avevano con un azienda di somministrazione (anche questa NON è una colpa), ma un criterio andava adottato.
Ma più in generale lottiamo per allargare le opportunità. Perché ci siano sempre più posti e quindi sempre meno persone da tagliare fuori. Secondo me è l’esatto contrario di annullare il futuro. Ma il futuro è vostro, e se ritenete che siano più convincenti altre posizioni, altri soggetti, è giusto che li sosteniate e appoggiate le loro posizioni / scelte e continuiate a pensare che se sei interinale NON ti iscrivi al sindacato e che il sindacato ti frega il futuro…
Senza rancore, ma davvero davvero.
Paolo
Sign barrerà quindi tutti ci sposteremo a far le selezioni a Milano, piuttosto che nelle proprie aree di competenza, come avvenne la prima volta??? Come facciamo a capire se, qualcuno che ha i requisiti, nn viene chiamato? A chi dobbiamo rivolgerci????
Peppe, l’ho appena scritto qui sopra… se qualcuno che hai i requisiti (ma li ha davvero, non ci si avvicina) e non viene chiamato, mi contatti e provvederemo a far correggere l’errore all’azienda.