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Il giorno 17 gennaio si è tenuto l’incontro sulla migrazione delle ex Banche Venete, richiesto la scorsa settimana. Dalla data della migrazione ad oggi la FISAC, unitamente alle altre OO.SS., ha ripetutamente evidenziato le pesanti ricadute dell’operazione sui colleghi, che hanno sopperito con la propria professionalità e impegno a molte carenze informatiche, organizzative e formative.

Nell’incontro abbiamo avuto modo di confrontarci direttamente con i Responsabili della DSI, della Direzione Commerciale Veneto e delle diverse funzioni coinvolte nel Progetto Vivaldi, in modo da evidenziare nel merito le varie problematiche.

L’Azienda ha riconosciuto le difficoltà che abbiamo continuamente denunciato, evidenziando che si è trattato di una operazione di una complessità mai affrontata prima, anche per la perdurante incertezza riguardante il perimetro dei rapporti confluiti in LCA. La situazione è stata resa ancora più difficile dal vincolo imposto dalle Autorità di accelerare la migrazione al 8 dicembre, considerato che tutto il lavoro informatico doveva quindi essere terminato entro il 24 novembre, data di partenza del pilota.

Inoltre si è reso necessario sostituire tutti i computer delle filiali e rifare quasi interamente la rete di telecomunicazioni a causa della loro obsolescenza, trovando anche forti difficoltà di approvvigionamento sul mercato per il numero così elevato di computer acquistati e i tempi così stretti per il cablaggio della rete. L’Azienda ha dichiarato che ad oggi sono circa 200 filiali non hanno ancora un collegamento sufficiente per l’operatività che viene richiesta. Analogamente non adeguati all’operatività del Gruppo sono tutti gli ATM, che verranno interamente sostituiti entro giugno.

Rispetto al mancato accredito di bonifici alla clientela, da noi più volte denunciato, la Delegazione aziendale ha motivato che molte altre banche, anche di grandi dimensioni, ed Enti hanno tardato a recepire i nuovi IBAN da adottare. Per quanto riguarda il mancato pagamento di utenze, altro disguido largamente diffuso, l’Azienda ha dichiarato che ne ha preso atto e dovrebbe aver posto rimedio alla situazione.

Abbiamo ancora una volta ribadito che la formazione, attuata prevalentemente on line, avrebbe dovuto essere più approfondita, così come gli affiancamenti avrebbero dovuto prevedere anche skill orientati ai diversi Ruoli. Inoltre abbiamo segnalato l’incertezza lavorativa in cui si trovano diversi colleghi delle strutture centrali.

Abbiamo richiesto di considerare la situazione attuale ancora di natura eccezionale, in particolare:

  • gli straordinari effettuati a dicembre e gennaio devono considerarsi autorizzati e remunerati. Per questo mese occorre tenere conto manualmente delle prestazioni di straordinario effettuate e caricarle in procedura Intesap, che sarà attiva dal 22 gennaio;
  • il supporto alle filiali migrate deve proseguire anche oltre il termine degli affiancamenti;
  • eventuali errori di operatività dovuti alla migrazione non dovranno essere imputati ai lavoratori.

Abbiamo infine denunciato con forza che alcune Funzioni Commerciali non stanno tenendo conto della situazione di straordinarietà ancora largamente presente nella Rete delle ex Banche, attuando pressioni commerciali sulla vendita, del tutto incompatibili con la realtà che si sta vivendo nelle filiali.

Le colleghe ed i colleghi delle ex Banche Venete stanno già raggiungendo risultati encomiabili, fronteggiando e risolvendo quotidianamente le difficoltà della clientela in questa situazione di estrema difficoltà.


DISTACCHI SU SGA

L’Azienda ha dichiarato che non sono ancora stati resi operativi i distacchi su SGA, necessari per avviare la lavorazione delle pratiche ex Banche, in quanto manca ancora il necessario Decreto del Governo. I distacchi, che dovrebbero avere scadenza 31 dicembre 2018, saranno circa 65/70 (su un bacino di circa 120 colleghi interessati).

Click qui per il comunicato in pdf

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