Si è svolto oggi un incontro di illustrazione dell’avanzamento lavori sul rilascio degli strumenti informatici di «Pianificazione del Lavoro» e «Consuntivazione presenze e assenze» nell’ambito del programma Next Way of Working (ve ne avevamo parlato qui).
Dal prossimo 18 ottobre lo strumento «Pianificazione del Lavoro» sarà reso disponibile a tutto il personale del Gruppo (circa 72 mila utenti). L’azienda ha evidenziato gli aspetti che ritiene positivi di questo strumento, in particolare:
- interfaccia che consente di inserire la propria pianificazione del tempo e la prenotazione degli spazi di lavoro
- agenda con riepilogo delle pianificazioni e delle prenotazioni (vista mensile o annuale)
- sezione dedicata alla prenotazione degli spazi per meeting
- possibilità di visualizzare la pianificazione dei colleghi che riportano allo stesso responsabile/COA, o di altri colleghi qualora abbiano deciso di rendere pubblica la propria pianificazione
- condivisione rapida della pianificazione con il proprio responsabile
- funzionalità di Inserimento Puntuale disegnata per l’utilizzo da parte di colleghi ipovedenti
- sezione dedicata al riepilogo dei monte-ore pianificati/fruiti
A questo strumento di pianificazione/prenotazione, sempre dal prossimo 18 ottobre, si aggiungerà lo strumento di «Consuntivazione presenze e assenze». E anch’esso sarà reso disponibile a tutto il personale del Gruppo.
Questo strumento sostituirà la funzionalità di Segreteria On line InteSAP per la giustificazione delle presenze e assenze da parte del collega e l’eventuale approvazione da parte del responsabile. Anche in questo caso l’azienda ha voluto evidenziare gli elementi che ritiene positivi di questo strumento. In particolare:
- la semplificazione del le attività a carico dei colleghi recependo, ove previsto, quanto inserito in fase di Pianificazione del Lavoro
- l’integrazione con lo strumento di Pianificazione, da cui importa assenze e presenze pianificate dal collega
- le messa in evidenza delle situazioni da giustificare o su cui il collega deve intervenire manualmente per completare le proposte di giustificativo
- la possibilità dell’inserimento, la modifica e la cancellazione dei giustificativi, compresa la possibilità di allegare documentazione qualora richiesto/previsto dalla specifica causale di assenza
- l’interfaccia che consente al collega di verificare lo stato delle richieste/giustificativi inseriti
- la vista immediata sulle scadenze mensili e sul numero mensile di assenze e presenze da gestire
- l’interfaccia per la gestione in approvazione o rifiuto delle richieste inviate dal collega
L’incontro è stata l’occasione per noi per ribadire come – al di là delle potenzialità degli strumenti informatici in corso di rilascio -, non siano sciolte le nostre forti perplessità rispetto all’insieme del progetto Next Way of Working che:
- modifica radicalmente l’Organizzazione del lavoro
- sposta la centralità dell’attività lavorativa dalla prestazione agli obiettivi, caricando di eccessive responsabilità i colleghi.
- rischia di comportare uno sbilanciamento eccessivo verso lo smart working a fronte della scarsità di postazioni, con la conseguente necessità di monitorare attentamente la programmazione e la pianificazione.
- comporta rischi sul confine tra tempi di lavoro e tempi di vita.
- nella Rete si sta traducendo in una mera riduzione di postazioni, con conseguenze da monitorare e gestire con attenzione.
Torniamo quindi a ribadire come sia fondamentale che l’azienda sia disponibile a un vero confronto sulle ricadute del progetto, soprattutto nel momento in cui esce dalla fase pilota e coinvolge l’intera compagine lavorativa di ISP.
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Trovo che lo smartworking sia una grande conquista per i lavoratori costretti a sorbirsi ore nel traffico. Migliora la qualità della ns vita e quella degli altri. Mi chiedo però a regime cosa succederà, rimarrà tutto come prima con solo meno posti in centro disponibili? Mi sembra che di hub neanche l’ombra e gli otto giorni non sono mica stati estesi….o sbaglio?
Smart Working per chi opera in filiale… la vedo un po’ dura. E’ “scarsamente produttivo”. Diverso il discorso, invece, per chi opera negli uffici centrali
Lo SW in filiale è assolutamente possibile. Non in via esclusiva, ovviamente. Ma una parte delle attività di consulenza può essere fatta anche a distanza, così come la gestione degli appuntamenti e le attività non di front office. Di fatto solo la pura attività di sportello transazionale e di accoglienza non può essere remotizzata nemmeno in parte.
Lo SW è un terreno non ancora pienamente esplorato, ricco di opportunità e non esente da insidie. Proprio per questo la sua gestione non può essere banalizzata e affrontata per slogan. Né in un sensenso, né nell’altro.
io ritengo che il sindacato prima di parlare con l’azienda dovrebbe ascoltare cosa hanno da dire in merito gli iscritti….altrimenti fate come i politici quando dicono:” gli italiani vogliono/chiedono….” ma non ce l’hanno mai chiesto!!!!
io AMO lo smart working e quando me lo toglieranno sarà la depressione più totale!!! ho già il vomito adesso al sol pensiero
aggiungo…il sindacato dovrebbe indicare all’azienda di fare 2 contratti distinti, uno per chi vuole lo smart ed uno per chi vuole andare in ufficio, così ognuno sarà libero di scegliere e non ci saranno scontenti….
condivido. Lo s.w. può celare una bassa produttività, proprio perché non direttamente monitorabile l’attività produttiva.
Lo SW ha segnato incrementi di produttività (la produttività è misurabile anche in assenza di monitoraggi in presenza), così come dell’orario di fatto, che si è spesso prolungato oltre i termini contrattuali e di solito senza un corrispettivo economico. Come abbiamo detto sopra, lo SW è un terreno non ancora pienamente esplorato, ricco di opportunità e non esente da insidie. Proprio per questo la sua gestione non può essere banalizzata e affrontata per slogan. Né in un sensenso, né nell’altro.
Sulla questione SW ascoltiamo molto i lavoratori, e le posizioni dei lavoratori sono molto articolate. Se ad esempio guardate i commenti alle precedenti news (e immaginiamo anche quelli che arriveranno qui), ci sono colleghi che potendo farebbero solo SW e altri che preferirebbero un uso decisamente meno totalitario.
La nostra posizione è che lo SW è uno strumento fondamentale per una migliore gestione del lavoro e dei propri equilibri personali, ma solo a patto che sia una libera scelta e non un’imposizione massiva. E a patto che vengano individuati strumenti che evitino le possibili distorsioni insite in qualsiasi cambiamento non “regolato”.
Speriamo sia chiaro quindi che noi siamo a favore dello SW e anche della sua estensione rispetto alle attuali previsioni contrattuali, ma sempre e comunque su una base strettamente volontaria. La riduzione apriorisitica delle postazioni di lavoro (ed è questo quello che infatti critichiamo nel comunicato) è un fatto da verificare per evitare un possibile ricorso all’obbligatorietà.
Richiamo l’attenzione di tutti sul fatto che molto spesso talune strutture “richiedono” dietro un sedicente consiglio di presenziare per un periodo maggiore all’attuale 20% previsto. Sarebbe opportuno che il sindacato verificasse in quali strutture ciò avviene e richiamare al rispetto dei lavoratori i presunti responsabili (ed utilizzo il termine presunti poiché non li reputo nemmeno tali). Vorrei inoltre che fosse chiarito che non si è concordi sull’obbligatorietà della presenza almeno una volta a settimana. Il termine “garantire la presenza” utilizzato nelle mail che riceviamo non equivale a dire è “obbligatorio andare”. Oltre ad ascoltare gli iscritti fate uno “screening” sulle presenze.
Mi associo ai colleghi che AMANO lo SW!
Gli screening vengono fatti. Con tutte le possibili falle, ovviamente. Se ci sono situazioni che sono sfuggite al controllo, la prima (e più efficace) cosa da fare e coinvolgere il proprio sindacalsita di riferimento per avviare gli interventi concreti del caso.
Ricordiamo però che la fruizione dello SW non emergenziale è – sulla base degli accordi in ISP – di massimo 8 gorni al mese. Accordi che risalgono alla fase ante Covid e che all’approssimarsi (speriamo!) della fine della situazione emergenziale devono ovviamente essere risvisti (lo ripetiamo a scanso di equivoci: in modo espansivo) in quanto non rispondono più a un contesto che la pandemia, quandanche sarà finita, avrà comunque mutato in modo sostanziale e irreversibile.
Scusatemi… non ho capito se “gatrantire la presenza al 20%” nell’attuale stato emergenziale (fino al 31/12/2021) è obbligatorio.
Attendo riscontro…. all’intervento precedente..
si, è obbligatoria. del 20% fino al 7 novembre. E poi del 40%